Come già pubblicato su questo sito, la IX Commissione Commercio ha approvato il Documento di indirizzo sul PRIP che prevede uno specifico percorso di partecipazione da concludere entro 40 giorni per consentire alla Commissione stessa di arrivare alla stesura finale di un Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (PRIP) da sottoporre come “proposta di deliberazione” da sottoporre all’approvazione della Giunta Capitolina prima e del Consiglio Comunale alla fine del suo iter.
Il 21 ottobre 2013 il Presidente Orlando Corsetti ha fatto trasmettere anche al Circolo Territoriale di Roma di VAS un Invito della IX Commissione Commercio a partecipare alla “seduta di commissione aperta ai cittadini, alle associazioni e agli imprenditori” nel corso della quale “verranno illustrate le linee guida del PRIP sulle quali sarà possibile formulare osservazioni e proposte funzionali a sue modifiche ed integrazioni”.
Lo stesso giorno il Presidente Corsetti ha rilasciato una intervista che è stata pubblicata on line su OMNIROMA del 21 ottobre 2013: l’agenzia di stampa ha riportato in modo distorto le dichiarazioni rese dal Presidente Orlando Corsetti, dando per già elaborata “una proposta di Piano regolatore anche sulla base delle indicazioni di AequaRoma e, come dice il presidente Orlando Corsetti a Omniroma, si impegna ‘ad approvarlo in via definitiva entro il 31 dicembre’ “, lasciando così intendere a chi legge che si parli della fine di quest’anno, quando invece è il 31 dicembre 2014.
Oltre a dare per elaborato dalla Commissione Commercio il “nuovo” PRIP, anticipandone come slogan che ci saranno “Maxi impianti 4×3 solo fuori dal Gra e niente manifesti nelle aree vincolate” che sono invece previsti nel “vecchio” PRIP così come originariamente redatto da “Aequa Roma”, l’articolo lascia credere che “la nuova bozza di Piano regolatore, poi, prevede che l’attuale superficie destinata agli impianti pubblicitari nella Capitale (300mila metri quadrati) venga pressoché dimezzata e ridotta ad un massimo di 160mila metri quadrati totali”, quando invece i dati riportati sono sempre quelli del “vecchio” PRIP.
L’articolo arriva ad includere addirittura “tra le novità proposte dalla commissione capitolina Commercio, l’ipotesi di affidare interamente a un privato la gestione degli impianti pubblicitari comunali, la riscossione degli incassi e i controlli sugli abusivi”, quando così non risulta affatto. L’articolo arriva contraddittoriamente alle conclusioni sopra riportate dopo che ha addirittura riferito stavolta in modo corretto la seguente dichiarazione del Presidente Corsetti: “Da domani partiranno le consultazioni con le associazioni interessate e i cittadini. Ci sono 40 giorni di tempo per presentare eventuali osservazioni o proposte di modifica. Al termine dei 40 giorni, la commissione valuterà quali suggerimenti recepire e, nel giro di 10 giorni, presenterà alla Giunta una proposta definitiva”. Dopodiché, la proposta dovrà essere approvata anche dall’Assemblea capitolina prima di diventare esecutiva”.
La mattina seguente, 22 ottobre 2013, l’articolo pubblicato su http://www.omniroma.it/news_visualizza.php?Id=23257 è stato ripreso allo stesso modo distorto dai quotidiani CORRIRE DELLA SERA ROMA, TEMPO ROMA e LEGGO ROMA, mentre in modo più corretto è stato ripreso dai quotidiani MESSAGGERO ROMA e METROROMA.
Lo stesso giorno l’argomento del “nuovo” PRIP è stato fatto oggetto di un articolo pubblicato sul quotidiano REPUBBLICA ROMA, che riporta una intervista rilasciata dall’Assessore per Roma Produttiva Marta Leonori, che secondo quanto riportato “giovedì scorso [17.10.2013, ndr.] .. ha incontrato i capigruppo di maggioranza [ed anche il Presidente Corsetti, ndr.] per decidere il percorso da seguire e già da questa settimana in commissione Commercio si riapre la discussione sul PRIP”.
L’articolo precisa in termini di “metodo” il percorro di questi prossimi mesi con la seguente dichiarazione resa dall’assessore: “Si lavorerà di comune accordo per arrivare a definire un piano completo. Arriveranno emendamenti e commenti, la discussione sarà aperta a tutti, così che potrò portare in Giunta un progetto già condiviso” di quello che sarà diventato veramente a quel punto il “nuovo” PRIP.
L’Assessore Leonori ha anche fatto sapere che tra le priorità c’è quella di rivedere la Deliberazione della Giunta Capitolina n. 116 del 5 aprile 2013, di cui sta studiando come abolirla “perché di fatto con quell’atto la Giunta ha scavalcato l’Assemblea capitolina”.
Nella sala riunioni al 2° piano di via della Greca n. 5 il 22 ottobre 2013 si è svolta la seduta partecipata, alla presenza di un nutrito numero di partecipanti.
Oltre al Presidente Corsetti, erano inizialmente presenti in ordine alfabetico i seguenti membri della Commissione Commercio: Giovanni Alemanno (Cittadini per Roma-Alemanno), Valeria Baglio (PD), Maria Gemma Azuni (SEL, in rappresentanza di Immacolata Battaglia), Davide Bordoni (PdL), Michela Di Biase (PD), Marino Franco (Lista Civica Marino Sindaco), Ilaria Piccolo (PD) ed Enrico Stefàno (M5S) che ha ripreso l’intera seduta e l’ha messa a disposizione di tutti du You Tube.
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Erano presenti inoltre diversi rappresentanti dei 15 Municipi, anche perché espressamente invitati da Corsetti a partecipare alla seduta, oltre che ai titolari di molte ditte e rappresentanze di categoria, tra cui fra gli altri Franco Meroni (A.A.P.I.), Sergio Verrecchia (Clear Channel), Daniela Aga Rossi (A.P. Italia), Daniele Randaccio (S.C.I.) ), Paolo Paglia (A.P.A.), Rodolfo Moretti (Rodolfo Moretti Pubblicità) e Maurizio De Renzis (De Renzis Pubblicità di De Renzis Maurizio s.n.c.).
Il Presidente Corsetti ha dato inizio alla seduta facendo sapere che lunedì prossimo 28 ottobre 2013 sul sito del Comune di Roma verrà pubblicato il PRIP così come redatto inizialmente da “Aequa Roma”, dando comunicazione dell’avvio del percorso partecipato e mettendo a disposizione l’indirizzo di posta elettronica proposteprip@comune.roma.it da utilizzare da parte di tutti i soggetti interessati per trasmettere le proprie proposte di modifiche ed integrazioni.
A tal riguardo ho poi chiesto ed ottenuto che le proposte, specie se corpose e pesanti in termini di Megabyte, possano non solo essere trasmesse anche per posta normale o consegnate direttamente a mano, ma anche illustrate ai membri della Commissione Commercio in apposta audizione, peraltro già da me chiesta il 15 ottobre 2013 a nome e per conto di VAS e di Basta Cartelloni-Francesco Fiori. I
l Presidente Corsetti ha poi fatto sapere che i 40 giorni di tempo decorreranno da lunedì 28 ottobre 2013 per cui la loro scadenza è fissata al successivo 6 dicembre. È intervenuta il cons. Maria Gemma Azuni per ricordare la Deliberazione del Consiglio Comunale n. 25 dell’8 marzo 2010 con cui è stato deciso di sostenere la moratoria della pubblicità lesiva della dignità delle donne, istituendo poi una apposita Commissione Tecnica con Ordinanza del Sindaco n. 126 del 24 maggio 2010.
Ha quindi illustrato il PRIP l’avv. Gianluca Giattino, direttore della fiscalità generale di “Aequa Roma”, che ha parlato fra l’altro della difficoltà di individuare tutti i vincoli, anche perché il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) è ancora in itinere, visto che è al momento solo adottato e non ancora definitivamente approvato, quasi a lasciar capire che non andrebbe preso più di tanto in considerazione, ignorando però che il PTPR recepisce tutti i Piani Territoriali Paesistici (PTP) di Roma che sono stati definitivamente approvati da un pezzo e che il PRIP ha invece trascurato del tutto.
L’avv. Gianluca Giattino ha illustrato quanto fin qui ha fatto “Aequa Roma” anche dopo aver licenziato il PRIP originario che era provvisto solo di uno Schema normativo, da lui stesso definito troppo “elastico”, che sarebbe stato poi superato con la “Redazione del testo definitivo delle norme tecniche di attuazione”, mai però reso noto ufficialmente.
Nell’operato successivo alla stesura originaria del PRIP l’avv. Giattino ha incluso anche la “Correzione errori materiali” che aveva rilevato solo il sottoscritto in allegato alle osservazioni al PRIP trasmesse a nome di VAS l’11 aprile del 2011 e che sarebbe stata però limitata solo agli ambiti del “Paesaggio degli Insediamenti storici diffusi” individuati dal PTPR e non anche e soprattutto alle “reti, infrastrutture e servizi” relative a molti tratti delle vie consolari di Roma (come Flaminia, Prenestina, Casilina e Tuscolana) dove vige il divieto assoluto di affissioni pubblicitarie.
Fra quanto di ulteriormente operato da “Aequa Roma” l’avv. Giattino ha incluso inoltre il rispetto delle prescrizioni dettate dalla Regione Lazio con Determinazione n.A12913 del 17 dicembre2012 a conclusione della veridica di assoggettabilità del PRIP a Valutazione Ambientale Strategica (VAS), che unitamente alla correzione degli errori materiali avrebbero portato a ridurre di un ulteriore 15-20% il dimensionamento complessivo del PRIP (di 162.5000 mq. rispetto agli attuali 213.0000 mq. corrispondenti ai 32.700 impianti pubblicitari risultanti in Banca Dati alla data di giugno del 2010).
L’avv. Giattino ha fatto sapere fra l’altro che il PRIP prevede come “impianti di servizio” solo le paline con orologio ed i parapedonali, che dovranno quindi essere considerati – se in futuro approvati – come impianti di pubblica utilità: ha anche precisato che “Aequa Roma” non ha ancora provveduto invece alla revisione degli “ambiti territoriali” individuati dal PRIP originario in numero di 9 rispetto a quello massimo di 10 previsto dal vigente Regolamento (art. 19, comma 1) che accorpavano i territorio degli allora 19 Municipi, ridotti ora a 15 ed ha ribadito che i Piani di Localizzazione possono essere anche di iniziativa privata (ad opera cioè delle stesse ditte pubblicitarie) e che solo per essi è prevista la partecipazione dei cittadini, esclusa quindi dal PRIP.
Quando il Presidente Corsetti ha aperto il dibattito è intervenuto per primo il sig. Leonardo Ugolini che è titolare di una ditta che produce pannelli solari e che si è fatto pubblicità in proprio, senza servirsi di nessuna ditta pubblicitaria, riuscendo ad installare regolarmente due paline: ha chiesto di sapere se c’è un regolamento per i bandi che preveda che si possa preservare attività in proprio come la sua e consentire quindi a chi vuole di farsi direttamente in proprio la pubblicità anche in futuro.
Il Presidente Corsetti ha ammesso di non sapergli rispondere e che la questione verrà studiata ed approfondita.
Sono quindi intervenuto io per chiedere anzitutto in termini di metodo se il prossimo lunedì 28 ottobre 2013 sul sito del Comune sarà pubblicato il PRIP originario, come deciso dalla IX Commissione Commercio e ribadito in apertura di seduta dal Presidente Corsetti oppure invece il PRIP riveduto ed aggiornato, sconosciuto pubblicamente, che ha illustrato l’avv. Giattino. Ho quindi lodato il metodo di progettazione seguito correttamente dal PRIP che ha portato ad individuare 8 tipi stradali con i conseguenti indizi di affollamento per ogni 100 metri di strada considerata su entrambi i lati, facendo presente che i Piani di Localizzazione dovranno adottare lo stesso metodo applicandolo anche a tutte le altre strade di Roma non individuate dal Piano Generale del Traffico Urbano di cui si è dotato il Comune: ho quindi messo in risalto che saranno i Piani di Localizzazione (e non il PRIP) a stabilire il dimensionamento complessivo della superficie espositiva che scaturirà automaticamente dalla loro progettazione.
Ho fatto poi presente l’orientamento dichiarato in audizione di molte delle ditte presenti quel giorno di non volere i bandi e di pretendere che rimangano sul territorio per chissà quanto tempo ancora tutti i loro impianti che fanno parte del riordino: ho quindi ribadito con forza che saranno i Piani di Localizzazione a stabilire quali e quanti impianti (comunque diversi da quelli esistenti) dovranno rimanere in eterno sul territorio di Roma nelle posizioni univocamente individuate, da assegnare in gestione decennale tramite bandi entro e non oltre la scadenza del 31 dicembre 2014, quando scadranno tutte le autorizzazioni e le locazioni degli impianti SPQR, per evitare in tal modo una violenta interruzione del mercato della pubblicità e creare un grave danno sia alle ditte che al Comune per causa dei rispettivi mancati introiti ricavati dalla pubblicità.
Ho infine lamentato la riconferma della possibilità da un lato di assegnare la redazione dei Piani di Localizzazione alle stesse ditte pubblicitarie, perché costituirebbe una abdicazione del Comune di compiti di pianificazione che spettano esclusivamente a lui, e dall’altro lato di partecipazione dei cittadini solo a valle, a livello cioè dei Piani di Localizzazione e non anche a monte del PRIP.
Riguardo ai Piani di Localizzazione da far redigere ai privati il Presidente Corsetti ha rimandato alla “politica” il compito di decidere definitivamente in merito: riguardo alla pianificazione ed alla conseguente programmazione ha tenuto invece a far sapere che si riparte da zero.
A seguire è intervenuto il sig. Sergio Verrecchia a nome e per conto della “Associazione Aziende Pubblicitarie Italiane” (A.A.P.I.), che ha voluto fare alcune considerazioni, rilevando un conflitto di valutazione sulla presentazione del PRIP: c’è il rischio secondo lui di un atteggiamento troppo ideologizzato che farebbe ridurre drasticamente le entrate del Comune, mettendo in evidenza che in caso di eccesso di rigidità le prime a cadere, cioè a fallire, sarebbero le ditte pubblicitarie locali, nei cui confronti non esiste al momento una regola che le tuteli.
Ha voluto spezzare una lancia a favore anche delle multinazionali, ricordando quanto stanno pagando all’ATAC da un lato la IGP Décaux per la pubblicità su autobus, tram e Metro e dall’altro lato la Clear Channel Affitalia per le pensilne.
Ha infine voluto evidenziare che il PRIP non si deve esprimere solo in termini di mq. di superficie espositiva complessiva, ma anche di tipologie di impianti, pensando al futuro della pubblicità con lo sfruttamento massiccio del digitale con la pubblicità a messaggio variabile facendo che verrebbe a sostituire secondo lui 3-4 impianti, senza accorgersi a tal riguardo di essersi contraddetto rispetto al rischio paventato poco prima della troppa riduzione degli impianti per causa di una eccessiva rigidità.
L’intervento di Sergio Verrecchia è stato giudicato “bellissimo” dal sig.Massimiliano Tonelli nel commento che il 23 ottobre 2013 ha voluto fare dell’intera seduta sul sito www.cartellopoli.net, dichiarando per giunta di essere pienamente consapevole che “su questo siamo probabilmente anche molto distanti dalle altre associazioni, ma riteniamo che si stia andando verso un quadro che diventerà non appetibile per società serie (come ad esempio Clear Channel) e dunque appetibile solo per i soliti banditi”.
Le “altre” oltre che uniche “associazioni” sono nello specifico VAS e Basta Cartelloni-Francesco Fiori che il 3 maggio scorso hanno illustrato proprio nella stessa sala in cui si è tenuta la seduta partecipata della IX Commissione una proposta unitaria (peraltro condivisa espressamente da SEL, M5S ed in misura minore da PD e Lista Civica per Marino Sindaco) che è stata elaborata muovendosi in modo elastico e non certo rigido nel rispetto di tutta la normativa vigente in materia e che è stata non solo condivisa dallo stesso Massimiliano Tonelli, ma da lui considerata come l’unica strada da percorrere ormai come precisa strategia da qui al traguardo prefissato.
Rinnegando quanto da lui stesso condiviso, il sig. Tonelli è arrivato a fare le seguenti gravissime dichiarazioni: “Siamo con lui quando dice che il nuovo Prip rischia di far impiantare troppo poca pubblicità. Siamo con lui quando dice che i vincoli sono eccessivi e vanno emendati e occorre andare in deroga. Siamo con lui quando fa capire che così i bandi andranno deserti (e questo sarà davvero un disastro) o magari lasceranno spazio, di nuovo, alle ditte criminali che promettono tanto perché tanto poi non pagano”.
Per far capire bene a chi legge, più che a lui, la portata della gravità di quel che si è permesso di scrivere in termini non solo di “metodo”, perché viene a spaccare deliberatamente il fronte unito che si è creato ed a favore del quale si era ultimamente schierato in modo deciso ed apparentemente convinto, ma anche in termini di “merito”, perché è arrivato ora a criticare apertamente i contenuti della nostra proposta unitaria, porto come confronto significativo l’incontro tra ditte pubblicitarie e associazioni VAS e Basta Cartelloni-Francesco Fiori che il 23 novembre del 2011 l’allora Presidente della IX Commissione Commercio Ugo Cassone ha voluto e che ha determinato uno scontro verbale violento tra me e l’avv. Giuseppe Scavuzzo, che secondo Tonelli rappresenterebbe quelli che ieri ha chiamato “banditi”.
Quando quel giorno ho messo in risalto a tutti i presenti che in uno Stato di diritto come il nostro siamo tutti chiamati a rispettare le regole che ci siamo dati, l’avv. Scavuzzo mi ha testualmente risposto che le ditte da lui rappresentate falliscono tutte se si mettono a rispettare le regole.
Gli ho allora replicato seccamente che io a quel punto non ritenevo più possibile confrontarmi con chi si pone al di fuori del nostro Stato di diritto: per un opportuno confronto, il sig. Sergio Verrecchia non ha specificato in che cosa consista esattamente la “rigidità”, di cui paventa il rischio, ma che Tonelli ha voluto interpretare come applicazione scrupolosa e corretta delle prescrizioni imposte da tutti i tipi di vincoli, che quindi anche lui al pari di Scavuzzo dice che non vanno rispettati perché se no falliscono tutte le ditte comprese quelle “serie”, senza accorgersi che così facendo le ha messe sullo stesso piano dei “banditi” che tali sono perché appunto “fuorilegge”.
Chiuso questo doveroso inciso, torniamo a descrivere come si è svolto il seguito della seduta.
A seguire è intervenuto il sig. Daniele Randaccio amministratore unico della ditta “Società Concessioni Internazionali” (S.C.I.) che ha posto l’accento sulla presunta contraddittorietà delle norme, incluse quelle del Regolamento vigente, e che si è quindi chiesto se queste norme valgano oppure no per l’indotto colossale di Roma.
Secondo lui il Regolamento non prevede nessuna scadenza ed in particolare quella del 31 dicembre 2014 ricordata invece come termine inderogabile dallo stesso Presidente Corsetti.
Ha fatto sapere che ci sarà fra poco una gara per l’assegnazione della cartellonistica ferroviaria, all’interno cioè dei recinti di proprietà di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ed ha chiesto di sapere se il PRIP arriverà a pianificare anche queste aree. Ha infine accennato alla possibilità che ha il Comune di assegnare il servizio di Bike Sharing in cambio di superficie pubblicitaria da sfruttare da parte di chi vince il bando per coprire senza rimetterci i costi del servizio che deve gestire.
Il Presidente Corsetti non ha saputo rispondere alle questioni sollevate dal sig. Randaccio, anche perché scollegate a suo giudizio da ciò che dovrà decidere la Commissione Commercio: ha però tenuto a far conoscere la sua posizione personale secondo la quale si deve calendarizzare il bando per l’assegnazione degli impianti da installare comunque ex novo (quindi da anno zero), pur riconoscendo le ditte che da diversi decenni ormai stanno “collaborando” con il Comune, per cui non vuole avere niente a che fare con le ditte che secondo Tonelli si comportano come dei “banditi”.
Ha preso quindi la parola Daniele Aga Rossi, Presidente della “Associazione Imprese Pubblicità Esterna” (A.I.P.E.), nonché amministratrice unica della ditta “A.P.Italia”, che ha voluto fare le due seguenti “provocazioni”, come lei stessa le ha volute definire:
1 – provare a far fare alle ditte un Piano di Localizzazione limitato alla progettazione di una arteria;
2 – fare in modo che i bandi non possano escludere le ditte che hanno rispettato le norme, preservando i loro impianti travasandoli nei Piani di Localizzazione, perché sono a suo giudizio due anime che possono convivere fra di loro.
Con riguardo al destino che verrà riservato agli impianti SPQR di proprietà comunale ha citato anche la Deliberazione della Giunta Capitolina n. 115 del 5 aprile 2013.
Con riferimento alla 1° “provocazione”, il Presidente Corsetti ha risposto che potrebbe essere utilissima: ha poi aggiunto che sottoporrà all’esame della Commissione la 2° “provocazione”, precisando al riguardo che non c’è consigliere comunale che non si ponga il problema.
Sulla stessa lunghezza d’onda si è pronunciata il cons. Michela De Biase (PD) che è voluta intervenire nel dibattito per rilevare che non solo non c’è la volontà di “uccidere” nessuno, ma che la Commissione tiene ben presente il problema. Ha quindi fatto presente che le priorità della Commissione Commercio sono da un lato il decoro della città, che va quindi liberata dalla attuale cartellopoli dilagante, e dall’altro lato la volontà di tenere ben presenti le realtà economiche e produttive di Roma: ha quindi concluso affermando che i bandi si scrivono, ma ci lavorano tutti, e sono aperte pertanto tutte le possibilità per un percorso condiviso.
Nel dibattito è intervenuto poi il cons. Enrico Stefàno per comunicare che il Movimento 5 Stelle si è fatto promotore di una mozione da sottoporre alla approvazione del Consiglio Comunale per sollecitare il Sindaco e la Giunta Capitolina ad annullare quanto prima la delibera n. 116/2013: al riguardo ha notato con piacere l’indirizzo netto dato al riguardo dall’Assessore Leonori con l’intervista pubblicata proprio quel giorno sulla cronaca di Roma del quotidiano La Repubblica.
Allo stesso riguardo è voluto intervenire il Presidente Corsetti per affermare che a suo giudizio la delibera n. 116/2013 non incide comunque con il PRIP: mi sono sentito costretto a contraddirlo immediatamente facendo presente che la delibera 116/2013 fa diventare tutti gli impianti del riordino “parte integrante dei Piani di Localizzazione”, rendendo così inutile il PRIP, ma la stessa redazione dei Piani di Localizzazione, visto che sarebbero stati già fatti in anticipo con gli impianti decisi dalla delibera stessa, che è stata peraltro avallata di fatto pur senza essere citata nell’intervento di Daniela Aga Rossi.
È intervenuto allora Paolo Paglia, amministratore unico della ditta “Agenzia Pubblicità Affissioni” (A.P.A.), per pronunciarsi a favore della 116/2013, pur dichiarandosi “commosso” dall’intervento di alcuni cittadini che hanno a cuore la città, e per chiedere quali impianti si salveranno dei circa 160.000 mq. di superficie pubblicitarie a cui il PRIP originario già riduce gli attuali 230.000 mq. dichiarati dall’avv. Giattino: ho dovuto contestare anche lui, facendogli presente di non essersi accorto che con la sua domanda ha dimostrato proprio l’incidenza sul PRIP della 116/2013.
Il dibattito si è chiuso con un mio intervento personale, che ho voluto fare per far presente soprattutto ai titolari delle ditte che, pur senza PRIP, in questo momento ci sono una marea di loro impianti installati in zone vincolate dove c’è il divieto tassativo di affissioni pubblicitarie, per cui devono essere assolutamente rimossi, senza che ciò precluda la possibilità di ricollocarli in altre parti della città rispettose di tutte le norme: ho messo in evidenza che questo “diritto acquisito” vale però solo per le concessioni rilasciate dal Comune prima del Codice della Strada e della imposizione dei vincoli, che il dott. Francesco Paciello ha preso l’impegno di individuare in un apposito elenco, che sarà alla base quanto meno delle norme transitorie di salvaguardia del “nuovo” PRIP, se veramente sarà tale anche di fatto e non solo di nome.
Ho quindi invitato i rappresentanti delle ditte ad un confronto serio, indicandone il metodo democratico di arrivare a condividere anzitutto la strada che si ritiene di poter percorrere assieme e che riguarda sostanzialmente i contenuti delle prime due fasi previste dalla nostra proposta unitaria (PRIP prima e Piani di Localizzazione poi), affrontando subito dopo gli aspetti da dibattere relativi soprattutto al bando, cercando di trovare una soluzione che metta d’accordo tutti: lo scopo dichiarato di questo mio invito è quello di arrivare a sottoscrivere tutti assieme un documento congiunto sulle cose che si condividono da entrambe le parti, per poi consegnarlo ufficialmente alla IX Commissione Commercio prima del 6 dicembre, affinché ne tenga il dovuto conto nella scelta della stesura finale del “nuovo” PRIP.
È stato concordato di tenere a breve una riunione tra VAS e Basta Cartelloni-Francesco Fiori da una parte e dall’altra parte Sergio Verrecchia e Franco Meroni della A.A.P.I., Daniela Aga Rossi dell’A.I.P.E., Rodolfo Moretti della “Associazione Pubblicitari Romani (A.P.R.)”, Patrizia Douglas della IGP Décaux, Alberto Gualerzi della Clear Channel Affitalia, con i quali è stata già tenuta una riunione il 18 maggio 2013, e Daniele Randaccio della S.C.I., Paolo Paglia della A.P.A. e Maurizio De Renzis della omonima ditta.
Rodolfo Bosi