Su questo stesso sito il 26 maggio 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Nella tenuta di Borghetto San Carlo (Parco di Veio) si è tenuta la Conferenza Stampa di presentazione del bando terre pubbliche ai giovani agricoltori”, che dava notizia fra l’altro della attività della Cooperativa Romana Giovani Agricoltori (Co.R.Ag.Gio.) https://www.rodolfobosi.it/nella-tenuta-di-borghetto-san-carlo-parco-di-veio-si-e-tenuta-la-conferenza-stampa-di-presentazione-del-bando-terre-pubbliche-ai-giovani-agricoltori/#more-7412).
Il successivo 1 giugno 2014 a Sorrento si è svolta la cerimonia di consegna del Premio Internazionale di ecologia “Verde Ambiente” che viene conferito annualmente dal 2010 a personalità nazionali e internazionali che negli anni si sono distinte nella difesa e nella protezione del patrimonio ambientale, artistico e intellettuale, nella lotta alla illegalità e nella strenua tutela dei valori della solidarietà e della pace.
Fra i premiati c’è stata anche la Cooperativa Romana Giovani Agricoltori (Co.R.Ag.Gio) per conto della quale ha ritirato il premio il suo responsabile Giacomo Lepri. (https://www.rodolfobosi.it/la-cerimonia-di-consegna-del-premio-internazionale-verde-ambiente-2014-a-sorrento/#more-7605)
Giacomo Lepri
Ieri mattina nella Tenuta di Radicicoli che ricade all’interno della riserva naturale della Marcigliana nel III Municipio il Sindaco Ignazio Marino, il Vice Sindaco Luigi Nieri e l’Assessore all’Ambiente Estella Marino hanno tenuto una Conferenza Stampa per annunciare i vincitori del 1° bando pubblico, che sono stati Daniel Burrai per la Tenuta di Radicicoli, Mario Sonno per la tenuta di Tor De’ Cenci e la cooperativa agricola CO.R.AG.GIO. per la tenuta di Borghetto San Carlo: hanno ottenuto il punteggio più alto come sommatoria delle diverse “prove tematiche” da affrontare indistintamente per ognuno dei 4 bandi iniziali (da cui è stata poi esclusa la Tenuta della Cervelletta).
Il Sindaco Ignazio Marino e Giacomo Lepri
A conclusione della motivazione del premio Verde Ambiente conferito alla cooperativa agricola CO.R.AG.GIO. è stato portato che “Il premio ‘Real Food Heroes’, consegnato dalla dott.ssa Vandana Shiva, ha poi suggellato l’impegno nel voler far tornare l’agricoltura al centro della città di Roma, terzo comune agricolo d’Europa, città dell’Agro romano a evidente e dimenticata vocazione agricola”.
Mai premio è stato più appropriato se si considera il ben più meritato riconoscimento che la cooperativa agricola CO.R.AG.GIO. si è conquistato a 5 mesi di distanza con un progetto che è riuscito a fare una integrazione tra agricoltura e cultura, avvalendosi delle diverse competenze dimostrate sul campo con varie documentazioni, comprese quelle del sottoscritto.
Come afferma un comunicato diffuso ieri sul sito ufficiale del Comune di Roma, tra le attività che verranno realizzate nei tre lotti, affidati per 15 anni dall’Amministrazione Capitolina, la vendita diretta di prodotti a chilometri zero, fattorie didattiche e centri estivi per ragazzi, orti sociali, reinserimento lavorativo di persone svantaggiate, un agri-ristoro e un “parco avventura”.
“È una splendida giornata per celebrare una promessa fatta in campagna elettorale”, ha commentato il sindaco di Roma Ignazio Marino che ha donato ai vincitori tre sacchetti di semi biologici di grano tenero.
“Invece di mettere nuovi blocchi di cemento nel nostro verde, abbiamo deciso di avviare un percorso che valorizzi l’Agro romano e il lavoro dei giovani. È un’occasione importantissima e queste prime terre assegnate disegneranno il percorso che il Comune vuole prendere“.
Sono stati 104 i progetti presentati, l’80% dei quali proposti da giovani alle prese per la prima volta con un’idea imprenditoriale.
Il 34% è costituito da donne.
La cooperativa agricola CO.R.AG.GIO. ha ottenuto il punteggio più alto in assoluto rispetto a tutti e tre i bandi, perché gli sono stati assegnati 91 punti sul totale di 100, mentre il 2° aggiudicato (sostenuto addirittura dall’Università Agraria della Tuscia) ha ottenuto 87 punti: il 3° aggiudicato, sempre per Borghetto San Carlo, ha ottenuto 74 punti su 100, gli stessi con cui Daniel Burrai e Mario Sonno si sono aggiudicati i rispettivi altri due bandi !
Per l’assessore Estella Marino “l’assegnazione di queste terre per costituire nuove imprenditoria giovanile è una scelta vincente, che va nella direzione del recupero del territorio degradato“.
Il bando, pubblicato a maggio scorso, ha assegnato i primi 3 lotti per un totale di 83 ettari di terreno agricolo inseriti in aree di pregio dell’Agro Romano, comprensivi di un casale o di strutture rurali da recuperare.
“Entro dicembre presenteremo il prossimo bando con altre quattro aree, complessivamente per altri 95 ettari”, ha poi annunciato il sindaco Marino, mentre il vicesindaco Luigi Nieri ha spiegato che “la prima, di 25 ettari, si trova nel Municipio XI, due aree sono nel Municipio III, rispettivamente di 10 e 40 ettari e la quarta area, di 20 ettari, è nel Municipio IV”.
Si tratta di un bando, spiega il Presidente del XV Municipio Daniele Torquati, “che vedeva protagonista anche il nostro territorio, con gli spazi e le terre della tenuta di Borghetto San Carlo, assegnati alla cooperativa “Co.r.ag.gio”, costituita da 15 giovani agricoltori.
I giovani agricoltori della cooperativa CO.R.AG.GIO. con il Vice Sindaco Luigi Nieri
La cooperativa, insieme alle coltivazioni orticole e al frutteto biologico, si è impegnata a far nascere un bio-agriturismo lungo il percorso della via Francigena e un parco avventura per i più piccoli con innovative modalità di fruizione della campagna.”
“Siamo veramente soddisfatti della conclusione di questo iter, ci auguriamo che i vincitori del bando possano iniziare quanto prima a lavorare e proprio per questo ora è necessario passare al definitivo recupero dei casali. Questo progetto ha un valore molto importante, perché costituisce la restituzione ai cittadini di un bene pubblico e comporta la destinazione di questo bene pubblico alla agricoltura, per dare lavoro soprattutto ai giovani; solo nell’area di Borghetto San Carlo si conta di dare 40 posti di lavoro”.
Nei prossimi giorni è prevista la sottoscrizione del contratto d’affitto con tutti i vincitori.
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Riporto di seguito il comunicato pubblicato sulla pagina Facebook della cooperativa CO.R.AG.GIO.
Tra mille appunti e ricordi, articoli e commenti, racconti, sguardi e volti, vecchi e nuovi manifesti, fotografie, intenti, promesse, impegni e responsabilità … oggi si fa un giretto nella stranezza del percorso fatto, veloce (‘solo’ tre anni), ma che si dilata per gli effetti visti e avuti su molto di quello che c’è stato intorno, persone, sensazioni e visioni della realtà.
“Se le terre pubbliche saranno assegnate ai giovani agricoltori … gli Asini voleranno!”, dicevamo sperando.
E l’amministrazione comunale di Roma ha pubblicato in Primavera il primo bando per assegnare una parte delle terre pubbliche (per ora cento ettari suddivisi tra quattro aree), dando così una prima risposta concreta al diritto al lavoro e alla qualità della vita, all’esigenza di fruibilità degli spazi verdi, tutelando e valorizzando il paesaggio con l’agricoltura.
Una di queste aree è Borghetto San Carlo.
Chi ricorda quei 22 ettari sulla via Cassia abbandonati e sotto scacco del costruttore Mezzaroma (tuttora inadempiente degli accordi presi con i cittadini)?
Sicuramente le 10.000 persone che sostennero la petizione #TerrePubbliche ai nuovi agricoltori.
Sicuramente gli abitanti del quartiere, che sfilavano davanti a quell’asino di legno con le ali alto più di 3 metri, issato dai ragazzi e dalle ragazze della Cooperativa romana Agricoltura Giovani durante il presidio dell’area effettuato nella Primavera del 2013.
E oggi alla Co.r.ag.gio. viene data la responsabilità di coltivare quell’area, porta del parco di Veio, per creare reddito, costruire servizi, valorizzare con agricoltura e accessibilità un luogo che questo merita.
Una bella storia, che sembra una favola e che invece è fatta di impegno e determinazione.
Non un sogno, non un miracolo, ma lavoro, paziente e costante.
Gli obbiettivi e i valori, chiari fin dall’inizio, hanno solo dovuto trovare consenso, condivisione.
E sono diventati linguaggi di una città che si riscopre agricola, che non vuole più vedere casali abbandonati, campi non coltivati, giovani senza lavoro che smettono di credere nel futuro e nelle proprie competenze.
E che magari vuole smettere di importare quei milioni di euro di derrate alimentari dall’esterno, o far arrivare sulle mense scolastiche per i propri bambini e bambine cibo di qualità, da agricoltura ecologica e di prossimità.
Per arrivare ad oggi quello che ha premiato, sopra ogni altra cosa, è stato sicuramente il metodo.
In quelle giornate di primavera del 2011 eravamo pochi, disorientati da forme di attivismo spesso sconfitte, con obbiettivi troppo ampi per essere raggiunti.
Il lavoro una emergenza, ma non un lavoro qualsiasi, “un lavoro soddisfacente e realizzante, scelto e libero, che investa appieno l’esistenza degli individui”, come scrivevamo nel manifesto del Dicembre di quell’anno, nel presentare la nascita della “Società agricola Co.r.ag.gio.”.
Le riunioni con esperti, le nostre esperienze inizialmente solo agricole come braccianti, laureati e cuochi, si sono poi negli anni allargate con l’ampliamento del numero dei “coraggiosi”, con educatori, agronomi, architetti, operai specializzati.
Il metodo è stato quello del dialogo, ricercato passo passo in primis con la cittadinanza, che imparava a conoscerci per la semplicità e l’originalità delle nostre proposte, sulle piazze, sulle aiuole e nelle tenute verdi abbandonate, nei dibattiti, nelle scuole e nelle feste.
Abbiamo cercato di far capire come una esigenza personale, quella lavorativa, e una passione intima, quella dell’agricoltura, avrebbero potuto trasformarsi in beneficio per tutti i cittadini, superando l’idea del verde pubblico “da museo” e sposando l’idea di terra come bene di tutti.
Reddito, ecologia, agricoltura, servizi, diritti, futuro: queste le parole chiave.
E poi sicuramente “coraggio”, un valore necessario per difendere la bellezza di una idea e per farla diventare contagiosa, contro tutto quello e quelli che suggerivano di “non provarci neanche, che tanto non cambia niente …”.
Non ci credeva nessuno quando dicevamo che avremmo preteso l’accesso alle terre pubbliche, specie a Roma, stretta nelle sue relazioni di potere stratificate e apparentemente immutabili (e la battaglia con i costruttori ancora non è vinta).
Ma un gruppo di senza terra e senza reddito, con una rete di sostegno coesa, sta dimostrando che la consapevolezza di un buon numero di persone può cambiare le cose.
Vogliamo ancora ringraziare le oltre undicimila persone che hanno firmato la petizione lanciata su Change da Coraggio, Terra! Onlus e daSud e tutte le persone e associazioni che con sincerità e senza secondi fini hanno sostenuto la battaglia di un pugno di ragazzi e ragazze, sperando che con il loro traguardo si aprisse una speranza per tutti.
Ed ora viene il bello … cercare di farcela, di capire se si può davvero fare impresa in modo virtuoso e solidale.
E ancora una battaglia da vincere: imporre al costruttore Mezzaroma di rispettare gli accordi di compensazione, per consegnare i casali ristrutturati entro (e non oltre) il 2016.
Le Terre pubbliche in Italia sono molte, e ancora sotto proposta di essere vendute.
Gli accordi internazionali, come il Ttip, minacciano la tenuta dell’agricoltura locale.
L’agricoltura dei piccoli numeri aspetta di essere riconosciuta come vera identità del paese.
Quello della cooperativa Co.r.ag.gio., non deve e non può essere un caso isolato.
Andiamo avanti con le rivendicazioni.
Coraggio! Fuori dal seminato …
Dott. Arch. Rodolfo Bosi