18 NOV – La bikeconomy, l’economia legata alla bicicletta, è in costante crescita.
Vale in Europa 200 miliardi e impegna più di 70.000 lavoratori, crea un’occupazione quattro volte superiore a quella dell’industria dell’auto.
Se nelle città europee si pedalasse come a Copenhagen (26% degli spostamenti su 2 ruote), si creerebbero circa 76.600 nuovi posti di lavoro green. Usare la bici, come dice l’ OMS, fa risparmiare 110 miliardi in spesa sanitaria e tre miliardi in riduzione dell’inquinamento.
L’inarrestabile ascesa dell’economia della bicicletta è al centro del Primo Forum Nazionale sulla Bikeconomy, che ha preso il via oggi a Roma al Museo MAXXI, organizzato dalla Fondazione Manlio Masi con la collaborazione di Bicitaly.
Due giornate di lavori (venerdì dalle 14,30 alle 19,30 e sabato dalle 9,30 alle 13,00), con relatori italiani ed internazionali.
Si discuterà di ambiente, sostenibilità, salute, mobilità, turismo, tecnologia, innovazione, esempi virtuosi di altre città europee, e sicurezza stradale per il ciclista.
Nel corso del Forum verrà presentato anche il primo rapporto sulla Bikeconomy, realizzato dalla Fondazione Manlio Masi.
L’Italia, nonostante una domanda interna molto bassa, è un paese leader in Europa per produzione di bici e delle sue componenti, settori che occupano oltre 8.000 addetti.
“Solo la produzione e la vendita di biciclette e accessori in Europa – ha dichiarato Beniamino Quintieri, Presidente Fondazione Manlio Masi – ha un giro di affari che si aggira sui 18 miliardi di euro all’anno, mentre il settore del cicloturismo muove ogni anno oltre 44 miliardi di euro.
Il potenziale per l’Italia è enorme, siamo il secondo produttore europeo di bici e accessori. Oltre agli evidenti benefici connessi all’ambiente e alla salute, la bici è una grande opportunità per valorizzare il paese anche dal punto di vista turistico e artistico“.
(ANSA del 18 novembre 2016, ore 13:04)