Entro le ore 19,00 di mercoledì 16 luglio 2014 dovevano essere presentati gli ordini del giorno e gli emendamenti anche alle proposte di deliberazione n. 59 (“Approvazione Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari”) ) e n. 61 (“Modifiche ed integrazioni alla deliberazione consiliare n. 37 del 30 marzo 2009, …., riguardante il Regolamento comunale recante le norme in materia di esposizione della pubblicità e di pubbliche affissioni”).
Alla proposta di deliberazione n. 59 (PRIP) sono stati presentati n. 25 ordini del giorno e n. 516 emendamenti, così come di seguito distribuiti.
ORDINI DEL GIORNO
22 (classificati da n. 1 a n. 22) sono stati presentati da Dario Rossin (FI) e Giordano Tredicine (PdL)
3 (classificati da n. 23 a n. 25) sono stati presentati da Alfio Marchini ed Alessandro Onorato
EMENDAMENTI
1 (classificato come n. 1) è stato presentato da Orlando Corsetti
12 (classificati da n. 2 a n. 13) sono stati presentati dall’intero gruppo del Movimento 5 Stelle
198 (classificati da n. 14 a n. 211) sono stati presentati da Roberto Cantiani (Gruppo Misto)
83 (classificati da n. 212 a n. 294) sono stati presentati da Dario Rossin (FI) e Giordano Tredicine (PdL)
134 (classificati da n. 295 a n. 428) sono stati presentati da Giovanni Alemanno e Ignazio Cozzoli Poli (Alleanza Nazionale Popolare)
10 (classificati da n. 429 a n. 438)) sono stati presentati da Alfio Marchini ed Alessandro Onorato
78 (da n. 439 a n. 516) sono stati presentati da Davide Bordoni (FI).
Alla proposta di deliberazione n. 61 (modifiche ed integrazioni al Regolamento di Pubblicità) sono stati presentati n. 22 ordini del giorno e la bellezza di n. 1277 emendamenti, così come di seguito distribuiti.
ORDINI DEL GIORNO
15 (classificati da n. 1 a n. 15) sono stati presentati da Dario Rossin (FI) e Giordano Tredicine (PdL)
5 (classificati da n. 16 a n. 20) sono stati presentati da Alfio Marchini ed Alessandro Onorato
1 (classificato come n. 21) è stato presentato da Davide Bordoni (FI).
1 (classificato come n. 22) è stato presentato da Athos De Luca (PD)
EMENDAMENTI
12 (classificati da n. 1 a n. 12) sono stati presentati dall’intero gruppo del Movimento 5 Stelle
388 (classificati da n. 13 a n. 400) sono stati presentati da Roberto Cantiani (Gruppo Misto)
287 (classificati da n. 401 a n. 687) sono stati presentati da Dario Rossin (FI) e Giordano Tredicine (PdL)
3 (classificati da n. 688 a n. 690) sono stati presentati da Francesco D’Ausilio (PD)
235 (classificati da n. 691 a n. 925) sono stati presentati da Giovanni Alemanno e Ignazio Cozzoli Poli (Alleanza Nazionale Popolare)
21 (classificati da n. 926 a n. 946) sono stati presentati da Alfio Marchini ed Alessandro Onorato
331 (classificati da n. 947 a n. 1277) sono stati presentati da Davide Bordoni (FI).
Rimando ai giorni successivi una analisi più puntuale ed approfondita, che in modo distinto e separato per ognuna delle due proposte di deliberazione accorperà sotto l’aspetto tecnico e giuridico i vari aspetti che sono stati fatti oggetto di ordini del giorno e di specifici emendamenti: dall’assemblaggio di tutti gli emendamenti presentati per ognuno degli articoli tanto del Regolamento di Pubblicità quanto della normativa tecnica di attuazione del PRIP scaturirà un quadro sinottico completo che intendo portare come contributo di VAS trasmettendolo ad ogni consigliere per consentirgli di avere una visione comparata riguardo ad ognuno degli emendamenti su cui sarà chiamato a votare.
In questa sede mi preme di far conoscere il quadro politico complessivo che si è venuto chiaramente a delineare con la presentazione degli ordini del giorno e degli emendamenti, valutati complessivamente senza distinzione tra la proposta di deliberazione n. 59 e la proposta di deliberazione n. 61, per farne poi una serie di considerazioni di carattere politico a seconda delle ipotesi di voto che si stanno prospettando.
Dall’esame dei contenuti più importanti soprattutto degli emendamenti emergono le seguenti posizioni di ogni gruppo politico.
POSIZIONI DEI GRUPPI POLITICI DI MAGGIORANZA
La maggioranza che sostiene il Sindaco Ignazio Marino e la Giunta Capitolina è formata dal Partito Democratico, dalla Lista Civica Marino Sindaco, da Sinistra Ecologia e Libertà e dal Centro Democratico: vediamone le rispettive posizioni che hanno assunto in ordine gerarchicamente inverso.
CENTRO DEMOCRATICO
Massimo Caprari, che è l’unico consigliere che ne fa parte quindi anche come capogruppo, non ha presentato nessun ordine del giorno e nessun emendamento: se ne dovrebbe desume che a lui stanno bene sia la normativa tecnica di attuazione del PRIP che le modifiche e le integrazioni al Regolamento di Pubblicità così come proposte dalla Giunta Capitolina anche e soprattutto con le controdeduzioni.
SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÀ
Ne fanno parte le consigliere Maria Gemma Azuni, Immacolata Battaglia ed Anna Maria Proietti Cesaretti che assieme al capogruppo Gianluca Peciola non hanno presentato nessun ordine del giorno e nessun emendamento: se ne dovrebbe desumere che a tutti e 4 i componenti del gruppo stanno bene sia la normativa tecnica di attuazione del PRIP che le modifiche e le integrazioni al Regolamento di Pubblicità così come proposte dalla Giunta Capitolina anche e soprattutto con le controdeduzioni.
LISTA CIVICA MARINO SINDACO
Ne fanno parte Franco Marino, Riccardo Magi, Svetlana Celli, Rita Paris ed il capogruppo Luca Giansanti, che già al sottoscritto aveva anticipato che a tutti e 5 i componenti del gruppo stanno bene sia la normativa tecnica di attuazione del PRIP che le modifiche e le integrazioni al Regolamento di Pubblicità così come proposte dalla Giunta Capitolina anche e soprattutto con le controdeduzioni.
Non hanno difatti presentato né ordini del giorno né emendamenti.
PARTITO DEMOCRATICO
Ne fanno parte i seguenti 19 consiglieri (in ordine alfabetico): Valeria Baglio, Erica Battaglia, Mirko Coratti, Orlando Corsetti, Michela Di Biase, Athos De Luca, Alfredo Ferrrari, Valentina Grippo, Dario Nanni, Marco Palumbo, Fabrizio Panecaldo, Giovanni Paris, Pierpaolo Pedetti, Ilaria Piccolo, Maurizio Policastro, Antonio Stampete, Giulia Tempesta, Daniela Tiburzi ed il capogruppo Francesco D’Ausilio.
Sono stati presentati un ordine del giorno e tre emendamenti in ordine soltanto alla proposta di deliberazione n. 61, con un quarto emendamento che ha riguardato invece la proposta di deliberazione n. 61, senza un evidente coordinamento fra di loro, a dimostrazione ennesima (caso mai ce ne fosse ancora bisogno) che nel maggior gruppo politico di maggioranza non c’è una completa coesione.
L’ordine del giorno presentato da Athos De Luca “impegna il Sindaco, l’Assessore per Roma Produttiva e la Giunta Capitolina ad introdurre nelle forme e nei modi ritenuti più opportuni la seguente disciplina dei bandi di gara”, che è la stessa richiesta come emendamento dai Municipi I e XV, ma che non è stata non accolta in sede di controdeduzioni e viene quindi ora ripresentata sotto forma di ordine del giorno.
Il capogruppo Francesco D’Ausilio si è invece voluto preoccupare della “Determinazione canone e tariffe delle iniziative pubblicitarie nei Mercati Rionali Autogestiti”, della “tariffa per i mezzi pubblicitari installati nei mercati comunali”edel divieto della “esposizione pubblicitaria il cui contenuto promuova il gioco d’azzardo”.
Il cons. Orlando Corsetti ha voluto invece presentare in modo del tutto improprio un emendamento che anziché essere singolo è invece cumulativo, in quanto riguarda specificatamente gli “EMENDAMENTI ALLA PROPOSTA N. 59/2014 espressi dalla IX Commissione Capitolina Permanente nella seduta del 01/07/2014”.
Non si capisce bene dove Corsetti sia voluto andare a parare, dal momento che nel suo emendamento cumulativo figurano solo i primi 4 dei 15 emendamenti complessivamente approvati il 1 luglio 2014 a maggioranza semplice dalla Commissione Commercio, per giunta con quello relativo ai 15 Piani di Localizzazione già accolto dalla Giunta Capitolina in sede di controdeduzioni, di cui il sig. Corsetti era evidentemente ancora all’oscuro al momento della presentazione di un simile emendamento.
Se ne dovrebbe comunque desumere che, pur con il distinguo di 3 suoi consiglieri, anche al Partito Democratico dovrebbero star bene sia la normativa tecnica di attuazione del PRIP che le modifiche e le integrazioni al Regolamento di Pubblicità così come proposte dalla Giunta Capitolina anche e soprattutto con le controdeduzioni.
POSIZIONI DEI GRUPPI POLITICI DI MINORANZA
I gruppi politici di minoranza sono i seguenti 10: Movimento 5 Stelle, Lista Civica Alfio Marchini Sindaco, Movimento Cantiere Italia, Lista Civica Cittadini x Roma Alemanno, Fratelli d’Italia, Nuovo Centro Destra, Gruppo Misto, Popolo della Libertà, Alleanza Popolare Nazionale e Forza Italia.
Vediamone nello stesso ordine le rispettive posizioni che hanno assunto.
MOVIMENTO 5 STELLE
È composto dai seguenti 4 consiglieri: Marcello De Vito (capogruppo), Daniele Frongia, Virginia Raggi ed Enrico Stefàno.
Hanno presentato compatti 12 emendamenti in ordine alla proposta di deliberazione n. 59 ed altrettanti 12 emendamenti in ordine alla proposta di deliberazione n. 61, che sono tutti di perfezionamento e comunque miglioramento tanto della normativa tecnica di attuazione del PRIP (ed in particolare delle sue misure di salvaguardia) quanto delle modifiche ed integrazioni al Regolamento di Pubblicità (in particolare per la disciplina dei bandi di gara).
Ne deriva che accettano sostanzialmente l’impianto del PRIP soprattutto così come migliorato con le controdeduzioni della Giunta Capitolina e che conseguentemente non dovrebbero sicuramente votare contro l’approvazione delle due proposte di deliberazione e forse nemmeno astenersi.
ALFIO MARCHINI SINDACO
La lista civica è composta dal capogruppo Alfio Marchini e dal cons. Alessandro Onorato, che in modo compatto hanno presentato 3 ordini del giorno e 10 emendamenti riguardo alla proposta di deliberazione n. 59 e 5 ordini del giorno e 21 emendamenti riguardo alla proposta di deliberazione n. 61.
Si tratta di ordini del giorno ed emendamenti tutti migliorativi sia della normativa tecnica di attuazione del PRIP che del Regolamento di Pubblicità e che quindi accettano sostanzialmente l’intelaiatura del PRIP soprattutto così come migliorato con le controdeduzioni della Giunta Capitolina, che hanno accolto peraltro alcuni degli stessi emendamenti presentati, perché evidentemente non ancora a conoscenza delle controdeduzioni al momento della loro presentazione.
Conseguentemente il gruppo non dovrebbe sicuramente votare contro l’approvazione delle due proposte di deliberazione e forse nemmeno astenersi.
MOVIMENTO CANTIERE ITALIA
Cosimo Dinoi, che è l’unico consigliere che ne fa parte quindi anche come capogruppo, non ha presentato nessun ordine del giorno e nessun emendamento: se ne dovrebbe desumere che per l’immediato (salvo poi decidere al momento del voto in un senso o nell’altro) a lui stanno bene sia la normativa tecnica di attuazione del PRIP che le modifiche e le integrazioni al Regolamento di Pubblicità così come proposte dalla Giunta Capitolina anche e soprattutto con le controdeduzioni.
CITTADINI X ROMA ALEMANNO
Gianluigi De Palo, che è l’unico consigliere che ne fa parte quindi anche come capogruppo, non ha presentato nessun ordine del giorno e nessun emendamento: se ne dovrebbe desumere che per l’immediato (salvo poi decidere al momento del voto più in un senso di opposizione che nell’altro, vista l’appartenenza politica dichiarata per l’ex Sindaco Alemanno) anche a lui stanno bene sia la normativa tecnica di attuazione del PRIP che le modifiche e le integrazioni al Regolamento di Pubblicità così come proposte dalla Giunta Capitolina anche e soprattutto con le controdeduzioni.
FRATELLI D’ITALIA
Fabrizio Ghera, che è l’unico consigliere che ne fa parte quindi anche come capogruppo, non ha presentato nessun ordine del giorno e nessun emendamento: se ne dovrebbe desumere che per l’immediato (salvo poi decidere al momento del voto più in un senso di opposizione che nell’altro, vista l’appartenenza politica nella Giunta dell’ex Sindaco Alemanno) a lui stanno bene sia la normativa tecnica di attuazione del PRIP che le modifiche e le integrazioni al Regolamento di Pubblicità così come proposte dalla Giunta Capitolina anche e soprattutto con le controdeduzioni.
NUOVO CENTRO DESTRA
È composto da Marco Pomarici (ex Presidente della Assemblea Capitolina sotto il mandato di Alemanno), Lavinia Mennuni e Sveva Belviso (ex Vice Sindaco sotto il mandato di Alemanno), che è il capogruppo.
Non hanno presentato nessun ordine del giorno e nessun emendamento: se ne dovrebbe desumere che per l’immediato (salvo poi decidere al momento del voto più in un senso di opposizione che nell’altro, vista l’appartenenza politica nella Giunta dell’ex Sindaco Alemanno) al gruppo stanno bene sia la normativa tecnica di attuazione del PRIP che le modifiche e le integrazioni al Regolamento di Pubblicità così come proposte dalla Giunta Capitolina anche e soprattutto con le controdeduzioni.
In occasione della seduta congiunta delle Commissioni Bilancio e Commercio che si è tenuta il 1 luglio scorso Sveva Belviso si è dichiarata a favore dell’emendamento presentato quel giorno dal cons. Enrico Stefàno che proponeva l’esclusione dai futuri bandi di gara di quelle ditte anche del riordino che abbiano violato la normativa vigente in materia, compresa la disciplina dello stesso riordino.
Nel pomeriggio dello scorso venerdì 18 luglio mi ha ribadito la sua intenzione di non voler prorogare le concessioni degli impianti del riordino, perché si verrebbe a mantenere l’attuale situazione di grave illegalità diffusa e sta tuttora valutando la scheda che mi ha pregato di trasmetterle e che descrive l’unica soluzione politica possibile che dovrebbe accontentare sia la maggioranza che l’opposizione.
GRUPPO MISTO
Roberto Cantiani, che è l’unico consigliere che ne fa parte quindi anche come capogruppo, ha presentato complessivamente la bellezza di 586 emendamenti, 198 dei quali in ordine alla proposta di deliberazione n. 59 con i rimanenti 388 in ordine alla proposta di deliberazione n. 61.
Nel corso della seduta congiunta di Commissione Bilancio e Commercio che si è tenuta il 24 giugno scorso è intervenuto per far presente che “sulla ‘premialità’ occorre specificarla meglio ed in maniera più pesante“.
In modo del tutto incoerente, anziché preoccuparsi di proporre concretamente quale possa essere questa “maniera più pesante” con cui specificare la “premialità” che evidentemente anche lui, come Corsetti , vuole a tutti i costi riconoscere, ha preferito perdere tempo a preparare e firmare per 586 volte degli emendamenti del tutto sconclusionati e quindi completamente strumentali, che dimostrano di per sé l’alto senso istituzionale cha ha riguardo all’interesse della città di Roma e dei suoi cittadini.
Ad esempio estremamente significativo riporto di seguito l’emendamento strumentale tipo scelto dal cons. Cantiani.
La data dell’11 luglio 2014 riportata in basso a sinistra attesta la premeditata volontà di fare ostruzionismo ad oltranza, che si è dimostrato una fatica del tutto sprecata considerato che a conclusione della Conferenza dei Presidenti dei gruppi che si è tenuta il successivo 16 luglio è stato deciso un tempo massimo di 7 ore per la trattazione degli ordini del giorno e degli emendamenti relativi ad ognuna delle proposte di deliberazione.
POPOLO DELLA LIBERTÀ
Giordano Tredicine, che è l’unico consigliere che ne fa parte quindi anche come capogruppo, ha presentato complessivamente la bellezza di 37 ordini del giorno (22 riferiti alla proposta n. 59 ed i rimanenti 15 riferiti alla proposta n. 61) e 370 emendamenti, 83 dei quali in ordine alla proposta di deliberazione n. 59 con i rimanenti 287 in ordine alla proposta di deliberazione n. 61.
Mettendo da parte per un attimo le ragioni della spaccatura venutasi a determinare quando il Popolo della Libertà è stato sciolto per riformare Forza Italia, il cons. Tredicine ha deciso per l’occasione di tornare ad allearsi con il cons. Dario Rossin di Forza Italia, che assieme a lui ha cofirmato tutti i 37 ordini del giorno e tutti i 370 emendamenti.
Anche loro, come il cons. Cantiani, hanno preferito perdere tempo a preparare e firmare per 407 volte ordini del giorno ed emendamenti del tutto sconclusionati e quindi pur essi scopertamente strumentali, che dimostrano di per sé l’alto senso istituzionale che anche questi due signori hanno riguardo all’interesse della città di Roma e dei suoi cittadini.
Ad esempio estremamente significativo riporto di seguito l’emendamento strumentale tipo scelto dai cons. Tredicine e Rossin.
È chiara anche qui la volontà di fare ostruzionismo ad oltranza, che si è dimostrata però una fatica del tutto sprecata visto poi che a conclusione della Conferenza dei Presidenti dei gruppi che si è tenuta il successivo 16 luglio è stato deciso un tempo massimo di 7 ore per la trattazione degli ordini del giorno e degli emendamenti relativi ad ognuna delle proposte di deliberazione.
ALLEANZA POPOLARE NAZIONALE
Il gruppo è costituito da Giovanni Alemanno (capogruppo) e da Ignazio Cozzoli Poli, che insieme hanno presentato complessivamente la bellezza di 369 emendamenti, 134 dei quali in ordine alla proposta di deliberazione n. 59 con i rimanenti 235 in ordine alla proposta di deliberazione n. 61.
La maggior parte degli emendamenti è strumentale, ma a differenza sia di Cantiani che di Tredicine e Rossin stavolta gli argomenti utilizzati sono a mio giudizio più raffinati perché finalizzati comunque a dover essere dibattuti.
Porto come esempio significativo una serie di emendamenti tra il serio ed il faceto, perché chiedono il ripristino del formato di mt. 4×3 (emendamento n. 897), ma anche di quello da mt. 6×3 (emendamento n. 899).
Porto come ulteriore esempio significativo per tutti il numero notevole di emendamenti al 3° comma dell’art. 19 che testualmente dispone che “per gli impianti pubblicitari su area demaniale ferroviaria sono adottati Piani Regolatori specifici, anche in deroga alle norme del presente Regolamento“.
Furbescamente gli emendamenti dal n. 838 al n. 853 chiedono di adottare “Piani Regolatori specifici” non solo per “gli impianti pubblicitari su area demaniale ferroviaria”, ma anche per quasi tutti i tipi di impianti, fra cui anche per quelli “scaturiti dalla procedura del riordino” (n. 838) , “per gli impianti di cui ai progetti speciali per il bike sharing” (n. 841) e “per gli impianti su manufatti costituenti elementi di arredo urbano” (n. 847).
Quanto meno però “per gli impianti di cui ai progetti speciali per il bike sharing” il gruppo di Alleanza Popolare Nazionale ammette che il servizio venga assicurato da un apposito ed unico bando di gara: lo attesta il sottostante emendamento n. 760.
Il gruppo di Alleanza Popolare Nazionale ammette anche che si facciano gli altri bandi di gara, chiedendo che siano “almeno” 10 e non al massimo 10 (vedi sottostante emendamento n. 759).
Il gruppo di Alleanza Popolare Nazionale ribadisce la volontà già espressa dalla Giunta Capitolina di avere 15 Piani di Localizzazione, inserendo però tale obbligo all’art. 19 del Regolamento (vedi sottostante emendamento n. 763).
Il gruppo di Alleanza Popolare Nazionale non accetta invece l’intelaiatura su cui si basa il PRIP e che è quella di chiudere del tutto con il procedimento del riordino alla scadenza del prossimo 31 dicembre 2014, per procedere proprio con al massimo 10 bandi gara al rilascio delle nuove autorizzazioni per tutti gli impianti individuati dai Piani di Localizzazione.
Chiede pertanto l’eliminazione di tutte le parti modificate dell’art. 34 del Regolamento (“norme transitorie”) ed in particolare di quella del comma 9, che testualmente recita: “Gli impianti riconducibili alla procedura del riordino, già riconosciuti come validi nella Nuova Banca Dati, permangono sul territorio, nel rispetto del presente regolamento fino alla scadenza del 31 dicembre 2014, senza possibilità di rinnovo o di rilascio di nuove autorizzazioni, e comunque non oltre l’esito delle procedure di gara conseguenti alla redazione dei piani di localizzazione”.
Lo attesta il sottostante emendamento n. 768.
In sostituzione anche del testo vigente del comma 9, il gruppo chiede di sostituirlo con il testo del sottostante emendamento n. 810.
Il citato art. 14 del disciplinare del procedimento del riordino degli impianti pubblicitari, che è parte integrante della Deliberazione della Giunta Comunale n. 1689 del 9 maggio 1997, è relativo al “provvedimento”, vale a dire al “rinnovo” che “ha durata di 5 anni”.
IN MODO ELEGANTE SI È VOLUTA BYPASSARE LA SCADENZA INDEROGABILE DEL PROSSIMO 31 DICEMBRE 2014, CHE RIMANE ANCHE SENZA LA MODIFICA DEL COMMA 9 COSÌ COME PROPOSTA DALLA GIUNTA CAPITOLINA, PER CHIEDERE DI FATTO IL RINNOVO DELLE CONCESSIONI DEGLI IMPIANTI DEL RIORDINO FINO AL 31 DICEMBRE DEL 2019.
I criteri di “premialità” per selezionare le ditte “virtuose” sarebbero stabiliti unicamente in base a “quelle posizioni riferibili ad aziende in regola con i pagamenti e che non abbiano installato impianti privi di titolo nell’ultimo quinquennio”: si tratta di due banali quanto lapalissiane condizioni.
Quanto al “premio” vero e proprio consisterebbe nel rinnovare concessioni per ben 69.000 mq. di superficie, vale a dire il 50% degli interi 138.000 mq. previsti dal PRIP.
Riporto quanto ho già avuto modo di scrivere nell’articolo pubblicato su questo stesso sito che ha descritto lo svolgimento della seduta della Commissione Commercio del 26 giugno scorso: “proposta dell’opposizione (Bordoni ed Alemanno) che pretende invece il 50% dei 138.000 mq. da riservare al di fuori dei bandi di gara agli impianti del riordino delle sole ditte “virtuose”, prorogando la scadenza del prossimo 31 dicembre di almeno altri 5 anni.”
Il suddetto precedente mi fa supporre che fin da allora questo emendamento era stato già “studiato”, ma molto malamente, perché non è stato considerato quanto avevo avuto modo di obiettare alle ditte rappresentate dall’AIPE nel corso dell’incontro avuto con loro il 16 novembre del 2013, facendo la seguente banale obiezione: a parte la già difficile selezione tra ditte “buone” e ditte “cattive” (a rischio di sicuri contenziosi), ma se la superficie complessiva degli impianti pubblicitari delle ditte “buone” superasse il tetto del 50% (cioè i 69.000 mq., allora come si fa ?
Secondo l’emendamento 838 precedentemente riportato, in base al quale si dovrebbero adottare piani regolatori specifici anche “per gli impianti scaturiti dalla procedura di riordino”, si penserebbe di superare forse l’empasse facendo redigere solo per i 69.000 mq. uno specifico paino regolatore.
Oltre quindi a voler riproporre cocciutamente un 50% della superficie espositiva complessiva prevista dal PRIP alle ditte pubblicitarie del riordino in regola con i pagamenti e senza impianti abusivi, cioè praticamente quasi tutte, da sfruttare fino al 31 dicembre del 2019, Alemanno e Cozzoli Poli , se non chi ha suggerito loro, non avrebbero minimamente considerato che anche a voler fare un di gara riservato esclusivamente alle sole ditte del riordino selezionate, più che un piano regolatore specifico, si verrebbe a violare sempre e comunque il principio di libera concorrenza.
Siccome la legge non ammette ignoranza specie da parte di un amministratore pubblico e mi rifiuto di pensare che soprattutto il cons. Giovanni Alemanno da ex Sindaco di Roma proponga di percorrere una strada illegale, mi sento legittimato a sospettare che un simile emendamento sia stato inserito apposta per inficiare l’intero piano nel caso malaugurato che venisse approvato.
Sono ancor più portato a pensare anche che, ben cosciente delle scarse probabilitàche possa essere approvato, il cons. Alemanno abbia concordato questo emendamento con il cons. Davide Bordoni, per farlo considerare caso mai in subordine al suo emendamento, che sto per far conoscere di seguito.
FORZA ITALIA
Il gruppo è formato dai consiglieri Giovanni Quarzo, Dario Rossin e Davide Bordoni che ne è il capogruppo.
Come già detto, in modo non coordinato il cons. Dario Rossin ha voluto cofirmare con il cons. Giordano Tredicine tutti i 37 ordini del giorno e tutti i 370 emendamenti di carattere chiaramente strumentale.
Il cons. Davide Bordoni ha invece presentato da solo la bellezza di 409 emendamenti, 78 dei quali in ordine alla proposta di deliberazione n. 59 con i rimanenti 331 in ordine alla proposta di deliberazione n. 61.
Sorvolando sulla massa degli emendamenti chiaramente strumentali, il capogruppo di Forza Italia ha di fatto presentato le seguenti precise richieste riguardo al Regolamento di Pubblicità, che delineano una ben precisa posizione.
Il 2° comma dell’art. 7 del Regolamento dispone testualmente che “salvo quanto previsto dall’art. 8, il Comune procede al rilascio delle autorizzazioni previa gara pubblica per ognuno dei quattro lotti territoriali”: il cons. Davide Bordoni chiede di integrarlo con il testo dell’emendamento n. 1105 stato riportato.
Si parla per ora di rinnovo di titoli validi, citando maldestramente un non meglio noto comma 9 (che non c’è all’art. 7), per anticipare quanto poi richiesto al comma 9 dell’art. 34 in sostituzione delle modifiche allo stesso comma proposte dalla Giunta Capitolina, che il cons. Bordoni chiede di eliminare con l’emendamento n. 1144 sotto riportato.
Chiede quindi di modificare il testo del comma 9 così come proposto dalla Giunta Capitolina secondo il testo dell’emendamento n. 1149 sotto riportato.
Il testo riformulato che ne verrebbe fuori è il seguente:
“Gli impianti riconducibili alla procedura del riordino, già riconosciuti come validi nella Nuova Banca Dati, permangono sul territorio, nel rispetto del presente regolamento, SEMPRE A CONDIZIONE CHE L’INTESTATARIO DEL TITOLO ORIGINARIO RISULTI IN POSSESSO DEI REQUISITI PRESCRITTI, NON ABBIA INSTALLATO OD USATO IMPIANTI O MEZZI PUBBLICITARI ABUSIVI E DIMOSTRI DI ESSERE IN REGOLA CON IL PAGAMENTO DELL’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ O DEI CANONI DI CONCESSIONE”.
Metto in evidenza che con lo stesso identico testo il cons. Bordoni ha presentato anche l’emendamento n. 1150, quasi a voler rafforzare il testo che così come formulato lascerebbe intendere un rinnovo di almeno altri 5 anni per tutti coloro che ne faranno richiesta 6 mesi prima della scadenza del titolo.
Ma poi, con l’emendamento n. 1151 sotto riportato chiede di sostituire il testo della modifica proposta dalla Giunta Capitolina, che fa riferimento alla data del 31 dicembre 2014, con la data invece prorogata al 31 dicembre del 2018.
Il testo riformulato che ne verrebbe fuori sarebbe stavolta il seguente:
“GLI IMPIANTI RICONDUCIBILI ALLA PROCEDURA DEL RIORDINO, GIÀ RICONOSCIUTI COME VALIDI NELLA NUOVA BANCA DATI, PERMANGONO SUL TERRITORIO, NEL RISPETTO DEL PRESENTE REGOLAMENTO FINO ALLA SCADENZA DEL 31 DICEMBRE 2018, SENZA POSSIBILITÀ DI RINNOVO O DI RILASCIO DI NUOVE AUTORIZZAZIONI, E COMUNQUE NON OLTRE L’ESITO DELLE PROCEDURE DI GARA CONSEGUENTI ALLA REDAZIONE DEI PIANI DI LOCALIZZAZIONE”.
In alternativa alla suddetta richiesta, il cons. Bordoni propone un testo ben più vago e generale con l’emendamento n. 1152 sotto riportato.
Il testo riformulato che ne verrebbe fuori sarebbe in tal caso il seguente:
“GLI IMPIANTI RICONDUCIBILI ALLA PROCEDURA DEL RIORDINO, GIÀ RICONOSCIUTI COME VALIDI NELLA NUOVA BANCA DATI, PERMANGONO SUL TERRITORIO, NEL RISPETTO DEL PRESENTE REGOLAMENTO ”.
Il cons. Bordoni si è preoccupato di fare anche un aggancio con la proposta di deliberazione n. 59 e precisamente al seguente passo dell’art. 30 della normativa tecnica di attuazione: ” definire la collocazione di tutti gli impianti pubblicitari e per pubbliche affissioni posti lungo le strade, le piazze ed i larghi, inclusi all’interno dell’area oggetto del piano, stabilendo per ciascuna ubicazione dell’impianto, la tipologia, il formato e la dimensione dello stesso, secondo le disposizioni definite al Titolo VI e nel rispetto degli indici massimi di affollamento relativi ai singoli tratti stradali stabiliti all’art. 12 e in coerenza con le quantità definite alle precedenti lettere b) e c). Ai fini del rispetto delle disposizioni del codice della strada (D.Lgs. n. 285/1992 e ss. mm. e ii.) e del relativo regolamento attuativo (D.P.R. n. 495/1992 e e ss. mm. e ii.) nonché delle disposizioni regolamentari stabilite dall’amministrazione capitolina, tali collocazioni possono prevedere una tolleranza massima di 50 metri, in relazione allo stato effettivo dei luoghi.”
Ne propone una integrazione con l’emendamento n. 449 sotto riportato.
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IL QUADRO POLITICO COMPLESSIVO CHE SI È VENUTO A DELINEARE
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Dopo la presa d’atto delle posizioni assunte dai 14 gruppi politici presenti nell’Assemblea Capitolina con i rispettivi ordini del giorno e gli emendamenti presentati si hanno le tre seguenti distinte possibilità:
1) l’approvazione del PRIP come lo vuole la Leonori e la Giunta Capitolina, che si regge sulla base delle due proposte di deliberazione n. 59 e n. 61 e delle controdeduzioni, ma che può essere ulteriormente perfezionato e comunque migliorato in accoglimento degli emendamenti che vanno in tal senso;
2) l’approvazione del PRIP come lo vuole invece il cons. Alemannno, che smantellerebbe l’intelaiatura del Piano della Giunta, ma che sarebbe del tutto illecito e quindi facilmente annullabile;
3) l’approvazione del PRIP come lo vuole infine il cons. Bordoni, che smantellerebbe ugualmente l’intelaiatura del Piano della Giunta, rimandandone l’entrata a regime al 1 gennaio del 2019 o al 1 gennaio del 2010, ma che sarebbe invece fattibile in termini sia giuridici che politici, al prezzo però di una dichiarata sfiducia della Leonori e della Giunta Capitolina e delle conseguenti dimissioni del Sindaco ed il Commissariamento del Comune di Roma.
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I POSSIBILI SVILUPPI DELLA SITUAZIONE
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L’ostinazione del Presidente della Commissione Commercio Orlando Corsetti nel voler trovare a tutti i costi una “quadra” con il centro-destra, più che con l’intera opposizione (di cui non vengono considerati più di tanto né i 4 consiglieri del Movimento 4 Stelle né i due consiglieri della Lista Civica Alfio Marchini) lo sta spingendo a dire in giro sempre più spesso che se non si trova un accordo allora è meglio stralciare dal bilancio le due proposte di deliberazione n. 59 e n. 61 per rimandarle ad un ulteriore approfondimento della stessa Commissione Commercio che non ha assolutamente motivo d’essere.
Per poter stralciare dal bilancio le due proposte di deliberazione si dovrà pur sempre trovare una giustificazione “politica” che in tal caso non c’è, per cui se si dovesse arrivare ad accogliere la richiesta di rinvio a settembre fatta sia da Bordoni che da Alemanno, con la motivazione che non sarebbe la morte di nessuno, significherebbe una sconfitta pur sempre della Leonori e della Giunta Capitolina.
È QUESTO CHE UNA CERTA MAGGIORANZA DELLA MAGGIORANZA VUOLE ?
Il Presidente della Commissione Commercio Orlando Corsetti ha trasmesso ultimamente il seguente messaggio di posta elettronica che mi è stato fatto avere poche ore fa.
Staremo a vedere che ne verrà fuori.
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Nella giornata di ieri il Presidente dell’Assemblea Capitolina ha fatto svolgere a porte chiuse i lavori del Consiglio Comunale dopo i tumulti in aula dello scorso venerdì.
Sono state ad ogni modo approvate le seguenti altre due proposte di deliberazioni propedeutiche al bilancio:
– n. 46/2014 (“Ampliamento della soglia di esenzione per l’addizionale comunale all’IRPEF con decorrenza dal 1° gennaio 2014”);
– n. 47/2014 (“Determinazione delle aliquote da applicare sul valore dei fabbricati, dei terreni agricoli e delle aree fabbricabili e delle ulteriori detrazioni ai fini dell’Imposta Municipale Propria (IMU), per l’anno 2014 ”).
La discussione sulla quarta proposta di deliberazione n. 48/2014 (“Approvazione del Piano Finanziario 2014 e determinazione delle misure della Tassa sui rifiuti (TARI) per l’anno 2014”) si è poi interrotta sul primo ordine del giorno (presentato dal Movimento 5 Stelle), perché il PD stesso ha fatto mancare il numero legale per essere più “libero” oggi per votare.
Si andrà infatti in seconda convocazione, dove il numero legale non è più 24 ma 16: si farà così per approvare anche il PRIP e le modifiche ed integrazioni al Regolamento di Pubblicità ?
Dott. Arch. Rodolfo Bosi