Nelle Linee programmatiche del Sindaco Marino 2013-2018, approvate dall’Assemblea Capitolina con deliberazione n. 66 del 18 luglio 2013, era fra l’altro inserito il seguente obiettivo, poi più volte rilanciato dall’Assessore alla rigenerazione urbana Caudo: “avvieremo un censimento insieme ai Municipi di tutti gli immobili pubblici che possono contribuire alla rigenerazione urbana e su cui impegnare gli uffici nelle verifiche di fattibilità.”
La Carta della Città Pubblica di Roma Capitale è stata messa a punto in un anno di lavoro dal Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica di Roma Capitale in collaborazione col Dipartimento Patrimonio, Sviluppo e Valorizzazione e Risorse per Roma.
Per la prima volta Roma Capitale dispone di un censimento completo degli immobili e delle aree pubbliche, individuati e visualizzati su una mappa che comprende tutte le proprietà del Demanio, di Roma Capitale, della Regione Lazio, della Provincia e di tutti gli altri enti e soggetti pubblici titolari di immobili, che siano terreni o edifici.
Uno degli obiettivi del censimento, per esempio, è utilizzare parte delle aree pubbliche dismesse o sottoutilizzate per creare occasioni di lavoro nel settore dell’agricoltura e per sviluppare nuove forme di gestione delle aree verdi.
Un vero e proprio sistema informativo, a breve interrogabile on line sul sito di Roma Capitale attraverso un nuovo servizio web (WMS – Web Map Service), che sarà costantemente aggiornato, anche grazie alla predisposizione di protocolli di intesa e accordi con altre soggetti istituzionali per la condivisione dei servizi territoriali e l’interscambio dei dati.
Adesso i risultati, presentati ufficialmente nel luglio scorso, vengono messi a disposizione di tutta la cittadinanza, segnando una pietra miliare non solo per la trasparenza, ma anche per la conoscenza dei cittadini del proprio territorio e delle scelte delle amministrazioni.
La prima positiva conseguenza è che chiunque potrà sapere cosa è pubblico e cosa non lo è, e fare una valutazione di come è utilizzato, a chi è affidato, come viene tenuto, con quale pubblico interesse (e anche quanto vale) il patrimonio dello Stato, della Regione, del Comune e di altri enti pubblici sul territorio di Roma Capitale.
La prima cosa che colpisce della Carta della Città Pubblica, è che tale patrimonio, calcolandolo sul totale del territorio comunale, corrisponde al 23,9% , di cui il 10,9% è proprietà di Roma Capitale: 14.090 ettari, a cui si sommano i 16 mila ettari degli altri soggetti pubblici, quasi un quarto del territorio comunale. La seconda è che i beni demaniali del Ministero della Difesa sono 110, con 1.800 ettari pari al 1,4% dell’intero territorio capitolino e una corrispondenza volumetrica di mc. 11mila.
Riportiamo a titolo l’esempio un estratto della Tavola 10, relativa ai quartieri di Tor di Quinto e Tomba di Nerone con la relativa legenda.