L’assessore Marta Leonori ha rilasciato una intervista al giornalista Paolo Boccacci che è stata pubblicata con questo titolo ieri 23 febbraio 2015 sul quotidiano on line di “roma.repubblica.it”.
Ne riporto la sola parte che riguarda l’impiantistica pubblicitaria.
Assessore Leonori, su cosa punterà nell’anno in corso?
“Prima di tutto – risponde la responsabile di Commercio e attività produttive – continueremo il percorso di rivoluzione degli impianti pubblicitari.
A breve lanceremo il primo piano di localizzazione sperimentale in un municipio“.
Quale?
“Il VII, da San Giovanni a Romanina“.
Che cosa cambierà?
“Il piano prevederà via per via i luoghi scelti e le dimensioni degli impianti, secondo le regole approvate a luglio, dopo vent’anni di attesa.
Il massimo della grandezza sarà 3 metri per 2“.
E quelli fuorilegge?
“Già la determinazione dell’amministrazione ha diminuito gli impianti abusivi.
Ora con la nuova gara le società che vinceranno si controlleranno a vicenda attraverso l’utilizzo di app e codici identificativi, che saranno disponibili anche per le associazioni dei cittadini.
Dopo i piani di localizzazione pubblicheremo le gare, a cui potranno accedere solo società che hanno rispettato le regole“.
L’intervista è stata pubblicata il 23 febbraio 2015 anche sulla cronaca di Roma del quotidiano “La Repubblica”.
Dalle dichiarazioni dell’assessore sembra evincersi dunque che, anziché far adottare dalla Giunta Capitolina tutti assieme i 15 Piani di Localizzazione, intende invece “lanciare” a livello “sperimentale” il solo Piano di Localizzazione del VII Municipio, senza specificare però né i modi né le forme.
Almeno al sottoscritto vengono spontanei i due seguenti interrogativi, a cui spero che l’assessore dia quanto prima una risposta chiarificatrice.
Intende far adottare il Piano di Localizzazione del VII Municipio per sottoporlo al “parere” di competenza del Consiglio di quel Municipio e trarne un prototipo che faccia da esempio e linea guida per completare al meglio in termini sia di “metodo” che di “merito” la redazione anche dei rimanenti Piani di Localizzazione ?
Oppure, prima ancora di adottarlo, intende sottoporre il Piano di Localizzazione ad una valutazione degli addetti ai lavori ed ai soggetti comunque interessati (associazioni di categoria, ditte pubblicitarie, associazioni e comitati di cittadini) sempre con la finalità di completare al meglio allo stesso modo in termini sia di “metodo” che di “merito” non solo il Piano di Localizzazione del VII Municipio, ma anche gli altri 14 Piani di Localizzazione, consentendone così una adozione complessiva più omogenea e coerente ?
Il giornalista Paolo Boccacci ha voluto tradurre la conferma data dall’assessore Leonori circa “il massimo della grandezza” degli impianti pubblicitari che “sarà 3 metri per 2” mettendo in risalto nel titolo dell’articolo uno “Stop ai maxi-impianti”, facendo diventare tali anche la gran massa dei cartelloni di mt. 4 x 3 che debbono essere rimossi entro il prossimo 20 maggio per convertirli caso mai in impianti di mt. 3 x 2: è questo l’inizio del “percorso di rivoluzione degli impianti pubblicitari” che l’assessore Leonori intende continuare e che al momento non appare più di tanto, al punto che un tweet di Cartellopoli indirizzato alla Leonori esprime tutti i suoi dubbi proprio sui tempi di realizzazione di questo percorso.
È almeno per me evidente che la domanda è provocatoria, dal momento che sono più che convinto che la vera e propria “rivoluzione” avverrà si spera entro la fine di quest’anno, quando una volta espletate tutte le gare si entrerà finalmente a regime con la totale rimozione di tutti gli impianti pubblicitari installati in quel momento sul territorio e Roma cambierà volto con la installazione ex novo degli impianti individuati dai Piani di Localizzazione in numero quasi dimezzato.
A tal riguardo mi ha lasciato ad ogni modo una qualche perplessità l’affermazione dell’assessore secondo cui “con la nuova gara le società che vinceranno si controlleranno a vicenda attraverso l’utilizzo di app e codici identificativi, che saranno disponibili anche per le associazioni dei cittadini”, perché lascia intendere una sua visione del domani ancora condizionata dalla cartellopoli che ha contraddistinto Roma nel passato e la contraddistingue purtroppo tuttora nel presente.
Per come la vedo io, con la individuazione in modo inequivocabile da un lato di tutte le posizioni sul territorio in cui dovranno essere installati tutti i futuri impianti pubblicitari (come ribadito dalla stessa Leonori) e con la assegnazione dall’altro lato della loro gestione per lotti distinti, la società che vince una gara non avrà alcun bisogno di “controllare” gli impianti pubblicitari delle altre società che hanno vinto le rimanenti gare, se non altro per evitare un eccesso di potere ed una invasione di competenze.
Trovo quindi improprio ridurre ad un controllo a vicenda delle società che si saranno aggiudicate le gare “l‘utilizzo di app e codici identificativi, che saranno disponibili anche per le associazioni dei cittadini”.
Le mie perplessità sono state peraltro espresse anche in uno dei commenti che hanno fatto seguito ad un messaggio lanciato via twitter dal blog “Roma fa schifo”, come attestano quelli di seguito riportati, l’ultimo dei quali commenta significativamente che “controllarsi a vicenda, praticamente quello che è successo negli ultimi 20 anni“ (per giunta, aggiungo io, in regime di monopolio), evidenziando che “siamo a Roma” e non in una città da terzo mondo.
L’ultima mia considerazione la riservo alla dichiarazione finale secondo cui “dopo i piani di localizzazione pubblicheremo le gare, a cui potranno accedere solo società che hanno rispettato le regole”: l’Assessore non precisa quali siano queste “regole” che dovrebbero fare da cartina di tornasole per stabilire quali saranno le ditte “cosiddette” virtuose” cui spetterà di accedere alle gare.
Ricordo al riguardo che la Giunta Capitolina deve ancora definire i “criteri” con cui decidere senza alcuna discrezionalità e senza nessun trattamento di favore chi dovrà essere escluso “per legge” dalle procedure di evidenza pubblica per l’assegnazione della gestione tanto degli impianti SPQR quanto dei futuri impianti pubblicitari privati su suolo pubblico.
Staremo a vedere quali saranno questi “criteri”.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi