La cosiddetta ‘pausa’ del riscaldamento globale – un aumento della temperatura globale più lento tra il 1998 e il 2013 – è stata una semplice ridistribuzione di energia nel sistema terrestre, che comprende la terra, l’atmosfera e l’oceano.
Quest’ultimo, in particolare, ha assorbito il calore extra, agendo come una sorta di deposito.
A dirlo è uno studio pubblicato sulla rivista Earth’s Future e condotto da scienziati di Nasa, Noaa e alcuni atenei statunitensi.
Il bilancio energetico terrestre è il calcolo di quanta energia solare entra nel sistema climatico del Pianeta e di quanta ne viene conservata nella terra, negli oceani e nell’atmosfera, rilevano gli esperti.
“Per monitorare meglio il bilancio energetico, e le sue conseguenze, l’oceano è il più importante da considerare, perché la quantità di calore che può assorbire è estremamente alta se comparata con quella della terra e dell’atmosfera“, dichiarano gli scienziati.
Stando allo studio, probabilmente la singola variabile del sistema terrestre più appropriata per monitorare il riscaldamento globale è il contenuto di calore assorbito dagli oceani in superficie, sui fondali e nei vari livelli di profondità.
Per questo, concludono i ricercatori, occorre continuare a sostenere le tecnologie attuali, e quelle future, per il monitoraggio degli oceani.
(ANSA del 24 novembre 2016, ore 09:51)