Il Forum Nazionale “Salviamo il Paesaggio – Difendiamo i Territori” è un aggregato di associazioni e cittadini di tutta Italia (sul modello del Forum per l’acqua pubblica), che, mantenendo le peculiarità di ciascun soggetto, intende perseguire un unico obiettivo: salvare il paesaggio e il territorio italiano dalla deregulation e dal cemento selvaggio.
Il 18 febbraio 2014 il Forum “Salviamo il paesaggio” di Roma e Provincia ha emanato il seguente comunicato stampa.
COMUNICATO STAMPA SALVIAMO IL PAESAGGIO ROMA E PROVINCIA – Piano Territoriale Paesaggistico della Regione Lazio
Il Forum Salviamo il Paesaggio Roma e Provincia chiede che la proroga del Piano Territoriale Paesaggistico della Regione Lazio sia approvata senza ulteriori indugi.
I termini per l’approvazione tecnica delle controdeduzioni al PTPR sono, infatti, scaduti il 14 febbraio scorso.
Chi si batte con Salviamo il Paesaggio per la tutela del patrimonio ambientale e culturale della Regione, decine di associazioni e comitati territoriali, ha appreso con preoccupazione del rinvio. Comunque, grazie alle azioni di chi (movimenti, associazioni, comitati) ha reso noto a tutti quello che normalmente sarebbe passato sotto il solito silenzio da parte dell’amministrazione, è fallito il tentativo già posto in essere durante la presidenza Polverini di dare una scadenza ai vincoli paesaggistici : nessuno potrà più mettere in dubbio la vigenza senza limiti di tempo dei vincoli per le categorie di beni vincolati dal Codice dei Beni Culturali.
Nonostante i proclami di semplificazione normativa con cui la Pisana ha iniziato la consiliatura, osserviamo un farraginoso modo di procedere, senza, peraltro, rispettare i tempi previsti dalla legge, e ci chiediamo il perché di una simile condotta.
Per mettere la parola fine alla stagione delle deroghe è necessario fare chiarezza sullo status attuale del Piano, approvando la legge di proroga e avendo come obiettivo l’approvazione definitiva del Piano stesso nel più breve tempo possibile.
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Dopo avere chiesto di accettare l’adesione al Forum del Circolo Territoriale di Roma di VAS, per posta elettronica ho trasmesso il seguente messaggio indirizzato al Forum di “Salviamo il paesaggio” di Roma e Provincia ed alla sua responsabile Cristiana Mancinelli Scotti e per conoscenza alle associazioni Italia Nostra Roma e Latium Vetus, al Forum Ambientalista ed all’Ing. Paolo Berdini.
L’accesso dibattito che c’è stato negli ultimi giorni sul PTPR del Lazio ha messo in risalto l’inaccettabile confusione che è stata fatta tra la scadenza del termine ultimo del 14 febbraio 2014 entro cui avrebbe dovuto essere approvato il PTPR e la contestuale presunta scadenza delle misure di salvaguardia del medesimo PTPR, che lo stesso Presidente della Commissione Ambiente Enrico Panunzi ha contribuito a far credere nella inammissibile ignoranza della normativa vigente in materia ed in particolare dell’art. 23 Bis della legge regionale n. 24/1998.
L’On. Enrico Panunzi e con lui tutti i sostenitori della “tesi” del tutto sbagliata della scadenza della misure di salvaguardia sono rimasti fermi al testo previgente dell’art. 23 Bis che fino alla fine del 2012 disponeva che le misure di salvaguardia sono valide dalla data di adozione del PTPR e “comunque non oltre cinque anni dalla data di pubblicazione del piano adottato dalla Giunta regionale“, ma che ho contribuito a far cambiare secondo il testo attualmente vigente che non può e non deve lasciare più alcun dubbio: a dimostrazione di questo invito ad andare a leggere il mio articolo che ho pubblicato ieri mattina sul sito www.asroma.it (https://www.rodolfobosi.it/la-mancata-proroga-del-termine-di-approvazione-del-piano-territoriale-paesistico-regionale-ptpr-del-lazio/#more-5151) e che è stato ripreso anche da Carte in regola (http://carteinregola.wordpress.com/).
Per una dimostrazione immediatamente più diretta invito a confrontare il testo del 9° comma dell’art. 143 del D.Lgs. n. 42/2004 e la relazione di accompagno alla Proposta di legge n. 26256 dell’11 dicembre 2012 (che rimetto in allegato per opportuna conoscenza) con cui la Giunta della Polverini l’ha recepito, prorogando da un lato al 14 febbraio 2014 la scadenza entro cui approvare il PTPR e modificando dall’altro lato il testo dell’art. 23 Bis attualmente vigente, ma dai più ignorato o comunque malamente “interpretato”.
In considerazione delle suddette premesse mi sento in obbligo di fare alcune osservazioni nel merito del vostro sottostante Comunicato Stampa emanato ieri.
Il 14 febbraio scorso non sono scaduti “i termini per l’approvazione tecnica delle controdeduzioni al PTPR“, dal momento che sono scaduti i termini per l’approvazione definitiva del PTPR, che non consiste nella sola approvazione delle controdeduzioni che verranno predisposte d’intesa con il MiBAC, ma che può e deve prevedere anche e soprattutto l’accoglimento di eventuali emendamenti su argomenti ad esempio non ricompresi nelle osservazioni presentate e controdedotte: mi riferisco in generale ai “beni tipizzati” ed in particolare soprattutto a quello del centro storico di Roma, individuato come vincolato in tal modo nella rispettiva Tavola B, con l’obbligo quindi del rilascio preventivo ed obbligatorio della “autorizzazione paesaggistica” su ogni progetto di trasformazione del territorio (vedi come esempio le stazioni lungo il prolungamento della Metro C ricadenti nel I Municipio) che però non viene richiesta sul presupposto che dal 1980 è stato riconosciuto dall’UNESCO patrimonio dell’Umanità e che le Norme Tecniche del PTPR indebitamente non lo tutelano demandando tale compito al Piano di Gestione peraltro ancora da approvare.
Debbo inoltre far presente che durante la Presidenza della Polverini non è “fallito il tentativo ….di dare una scadenza ai vincoli paesaggistici“, dal momento che i vincoli paesaggistici “storici” (imposti cioè con specifici provvedimenti, come i Decreti Ministeriali o le Deliberazioni della Giunta Regionale), peraltro già tutelati dai rispettivi PTP definitivamente approvati, non possono scadere, mentre rischiavano realmente di scadere entro il 14 febbraio 2013, in forza del testo dell’art. 23 Bis a quel momento vigente, le misure di salvaguardia dell’intero PTPR e con esse anche le Norme Tecniche relative ai nuovi vincoli paesaggistici (in particolare dei “beni tipizzati”) imposti contestualmente alla adozione del PTPR.
Il tentativo (in particolare dell’allora Assessore Ciocchetti) era quindi quello di far scadere le misure di salvaguardia, senza approvare il PTPR entro il 14 febbraio 2013, tentativo che ritengo di avere contribuito a sventare all’epoca da solo, nell’indifferenza più generale di quel grave e reale pericolo soprattutto da parte di tutti coloro che oggi invece si sono “risvegliati” per minacciare come gravissimo un pericolo che tale di fatto non è nella sostanza, ma che è stato utilissimo per smascherare i possibili usi distorti da parte delle pubbliche amministrazioni ignoranti della materia magari anche in perfetta buona fede.
Il Comunicato si chiude chiedendo di “fare chiarezza sullo status attuale del Piano, approvando la legge di proroga e avendo come obiettivo l’approvazione definitiva del Piano stesso nel più breve tempo possibile“: per la precisione ed opportuna informazione di chi non lo sapesse, al PTPR sono state presentate 20.000 osservazioni di cui l’arch. Giuliana De Vito ha predisposto le controdeduzioni, che debbono però essere concordate anche con il MiBAC che ha chiesto un anno di tempo per fare tutto questo e non l’auspicato “più breve tempo possibile”.
A tal ultimo riguardo ci tengo a far conoscere come mia personale opinione che, dal momento che non scadono comunque le misure di salvaguardia del PTPR che così come adottato presenta molte più luci che ombre (a parte la mancata normativa di tutela del centro storico di Roma e di tutti i patrimoni UNESCO del Lazio), preferisco che resti in vigore così com’è in regime di misure di salvaguardia, perché sono più che certo che in sede di sua approvazione delle controdeduzioni, sulla base di “intese” con il MiBAC (e la Galloni in particolare) non trasparenti e comunque non sufficientemente motivate ai sensi della legge n. 241/1990, rischia di passare lo sbracamento o quanto meno lo sfilacciamento e il depauperamento delle parti più positive del PTPR, per cui è meglio che resti tutto così come almeno ancora per un anno fino cioè al 14 febbraio 2015.
Tengo a chiarire infine, a scanso di equivoci, che lo scopo dichiarato di questo mio intervento non è di certo quello di alimentare ulteriori polemiche, ma di portare un contributo culturale in termini di chiarezza definitiva su una questione in cui assisto ancora a posizioni e dichiarazioni che non aiutano a fugare del tutto le incomprensioni e la piena conoscenza della materia del contendere.
Un cordiale saluto a tutti.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi