Su questo stesso sito il 9 dicembre 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo “I vizi di legittimità costituzionale che ancora rimangono nello Sblocca Italia”, che riportava l’intervento del Dott. Arch. Rodolfo Bosi, Responsabile nazionale di VAS per Parchi e Territorio e responsabile del Circolo Territoriale di Roma di VAS (https://www.rodolfobosi.it/i-vizi-di-legittimita-costituzionale-che-ancora-rimangono-nello-sblocca-italia/).
L’intervento ha riguardato una analisi approfondita della Legge n. 164 dell’11 novembre 2014 con cui è stato convertito il Decreto-Legge n. 133 del 12 settembre 2014, meglio noto come “Sblocca Italia” che era formato da 45 articoli suddivisi in 10 Capi e che ha dettato delle «Misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive».
Ne riportiamo il testo che ha riguardato specificatamente le concessioni autostradali:
Un altro fronte di scontro si è aperto sulle concessioni delle autostrade (art.5), di cui la norma originaria impediva il rinnovo delle concessioni mediante una gara nel caso che i concessionari propongano investimenti nella rete: in tal modo il «mercato» delle autostrade resterebbe in mano ai monopolisti.
L’articolo 5 è stato criticato dall’Autorità dei trasporti e dall’Antitrust : la prima ha parlato di «un ritorno a procedure del passato incentrate sulla determinazione in via amministrativa di canoni, pedaggi e tariffe di accesso alle infrastrutture di trasporto», mentre l’Antitrust ha sollevato dubbi di anticoncorrenzialità.
Il 17 ottobre scorso Bruxelles ha aperto una pre-procedura di infrazione sull’articolo 5 del decreto ed ha chiesto all’esecutivo di spiegare la norma che permette ai concessionari autostradali di proporre la modifica dei rapporti concessori esistenti sulla base di nuovi piani economico-finanziari.
Il testo definitivo approvato, così come modificato dalla Commissione Ambiente della Camera ritiene di aver trovato un compromesso prevedendo che per la proroga del rapporto concessorio servirà il via libera dell’Unione europea.
Con una lettera indirizzata ai Presidenti delle due Camere (Pietro Grasso e Laura Boldrini) ed al Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi il capo della Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) Raffaele Cantone ha messo in risalto il rischio di una proroga surrettizia delle concessioni autostradali.
Raffaele Cantone
Ne parla oggi il seguente articolo di Mauro Salerno pubblicato su “Il Sole 24 Ore”.