Il 15 settembre 2013 su questo stesso sito è stato pubblicato un articolo dal titolo “Proroga del commissariamento di 13 Enti di gestione delle aree naturali protette”, che dava notizia delle nomine dei 13 Commissari Straordinari di parchi regionali e riserve naturali regionali, fatte con altrettanti decreti del Presidente della Giunta Regionale del Lazio Nicola Zingaretti (https://www.rodolfobosi.it/proroga-del-commissariamento-di-13-enti-di-gestione/#more-866).
In ognuno dei 13 decreti è stata richiamata la Deliberazione della Giunta Regionale n. 164 del 3 luglio 2013, “con la quale si è deciso di procedere, nelle more della riforma della normativa regionale concernente il sistema della aree naturali protette regionali, al commissariamento dell’Ente regionale sopra menzionato, fino alla nomina dei nuovi organi di amministrazione secondo quanto previsto nell’ambito della riforma stessa e dall’art. 55, comma 3, dello Statuto regionale e, comunque, non oltre il 30 settembre 2014”.
Alla Riserva Naturale Monti dei Laghi Lungo e Ripasottile è rimasto invece il Commissario Straordinario Guido Zappavigna.
I 13 Commissari Straordinari hanno a loro volta nominato con proprie specifiche deliberazioni 13 Direttori Facenti Funzioni.
A tal riguardo va fatto presente in primo luogo che il comma 1 bis dell’art. 24 della legge regionale n. 29/1997 prevede che i Direttori dei parchi decadono “entro novanta giorni dalla data della proclamazione del nuovo Presidente della Giunta regionale” e che “fino a tale nomina o rinnovo si intende prorogato l’incarico di direttore precedentemente conferito.”
All’epoca della Giunta Polverini, che aveva a sua volta nominato 14 Commissari Straordinari, la Direzione Regionale Ambiente e sviluppo sostenibile, ignorando la suddetta disposizione, ha dichiarato la decadenza dei direttori invitando i Commissari straordinari a nominare dei “facenti funzioni” tra i dirigenti del Ruolo Unico delle Aree Protette della Regione Lazio.
Tale decisione è stata giustificata dall’applicazione del meccanismo previsto dal combinato disposto degli artt. 55 dello Statuto regionale e 71 della legge regionale n. 9 del 17 febbraio 2005, sulla base del quale – in deroga alla proroga prevista dalla legge regionale n. 29/1997 – gli incarichi di direttore delle Aree protette decadrebbero di diritto con l’insediamento dei nuovi organi.
Ma il suddetto meccanismo è stato ripetutamente dichiarato costituzionalmente illegittimo dalla Corte Costituzionale in quanto, non garantendo la continuità dell’azione amministrativa, contrasta apertamente con l’articolo 97 della Costituzione.
Sulla base del suddetto orientamento della Direzione Regionale gli incarichi dei Direttori delle Aree protette decadevano il 10 novembre del 2010 e per le suddette ragioni con prot. n. 18857 del 10 novembre 2010 è stata registrata una Diffida per la decadenza degli incarichi dei Direttori degli Enti Parco da parte di diversi consiglieri dell’opposizione “ad applicare, in relazione alla proroga degli incarichi dei Direttori delle Aree Protette, la normativa vigente prevista dall’art. 24, comma 1 bis ” ed “a procedere con somma urgenza all’insediamento dei Presidenti e dei Consigli Direttivi, unici soggetti titolati a garantire la compiuta applicazione della legge e delle piena e democratica funzionalità”.
Come dovrebbe esser noto, della suddetta diffida non è stato tenuto nessun conto dal momento che i 14 Commissari Straordinari nominati dalla Presidente Polverini hanno a loro volta nominato Direttori “Facenti Funzioni”: Per l’Ente Parco di Veio ad esempio l’allora Commissario Straordinario Massimo Pezzella con propria deliberazione n. 41 dell’8 novembre 2010 ha nominato Direttore “Facente Funzioni” la dott.ssa Alessandra Somaschini, incarico poi confermato con Deliberazione n. 55 del 30 ottobre 2013 dal Commissario Straordinario Giacomo Sandri nominato dal Presidente Nicola Zingaretti.
Allo stesso riguardo va fatto presente in secondo luogo che in applicazione del vigente 1° comma dell’art. 24 della legge regionale n. 29/1997, con deliberazione della Giunta Regionale n. 378 del 7 maggio 2004 é stato disposto un apposito avviso pubblico, che ha portato alla compilazione dell’elenco regionale dei Direttori delle aree naturali protette regionali, poi approvato con Determinazione Dirigenziale n. 2436 del 22.7.2004: l’elenco così come approvato nel 2004 è costituito da un’ampia rosa di ben 147 persone, da poter scegliere come Direttori di soli 14 Enti di gestione.
Ciò nonostante, con deliberazione della Giunta Regionale n. 717 del 4 agosto 2005 é stata decisa una integrazione dell’elenco con la riapertura dei termini per la presentazione delle domande d’iscrizione, messa in atto mediante un bando pubblicato sullo stesso numero del BUR del 10 settembre 2005: l’integrazione dell’elenco è stata poi approvata con Determinazione Dirigenziale del Direttore del Dipartimento Territorio n. 781 del 03.03.2006.
Con deliberazione della Giunta Regionale n. 382 del 7 agosto 2010 è stato approvato l’avviso pubblico per l’iscrizione ed integrazione dell’elenco regionale dei Direttori degli Enti di gestione delle Aree Naturali Protette Regionali, poi approvata con Determinazione Dirigenziale n. B4607 del 12 ottobre 2010.
Con Deliberazione Della Giunta Regionale n. 373 del 12 novembre 2013 è stato preso atto che “al punto 2, art. 2 della citata DGR n. 378/2004 la Giunta Regionale provvede, con cadenza biennale, ad indire l’avviso pubblico per titoli ai fini dell’iscrizione all’elenco dei Direttori degli Enti di gestione delle Aree Naturali Protette Regionali” e che “ai sensi dell’art. 55 dello Statuto, commi 4 e 5, i componenti degli organi, degli enti dipendenti della Regione, decadono dalla carica il novantesimo giorno successivo alla prima seduta del Consiglio e gli incarichi di direzione delle strutture di massima dimensione degli enti stessi cessano di diritto il novantesimo giorno dall’insediamento dei nuovi organi, salvo, in entrambi i casi, conferma con le stesse modalità previste per la nomina o il conferimento” ed è stato “CONSIDERATO che sono state avviate le procedure per il rinnovo degli organi degli enti di gestione delle Aree Naturali Protette Regionali, ai sensi dell’art. 14 della L.R: n. 29/1997”, per cui “al suddetto rinnovo si dovrà procedere alla nomina dei Direttori dei suddetti Enti”: è stato quindi “RITENUTO, per quanto su esposto, nonché al fine di ottenere un’ampia rosa di candidati idonei a ricoprire il ruolo di Direttore delle Aree Naturali Protette Regionali, che abbiano specifiche professionalità, necessario approvare un avviso pubblico per l’iscrizione ad integrazione nell’elenco regionale dei Direttori degli Enti di gestione delle Aree Naturali Protette Regionali, di cui al comma 1 dell’art. 24 della L.R. n. 29/97”.
Il successivo 19 novembre 2013 è stato pubblicato l’avviso.
Con Determinazione Dirigenziale n. G02693 del 6 marzo 2014 il Direttore regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative ha proceduto ad unificare gli elenchi regionali dei Direttori degli Enti di Gestione delle aree naturali protette regionali, come aggiornato da ultimo con le determinazioni dirigenziali n. G00038/2014 e G00871/2014.
In totale contrasto con le procedure per il rinnovo degli organi degli enti di gestione delle Aree Naturali Protette Regionali, che sarebbero state avviate per espressa conferma delle premesse della Deliberazione di Giunta n. 373/2013, con singole specifiche note del 1° aprile il Presidente della Regione ha richiesto ai Commissari Straordinari una rosa di tre candidati per il conferimento dell’incarico di direttore dell’ente, ai sensi dell’articolo 24, comma 1, della legge regionale 6 ottobre 1997, n. 29.
L’iniziativa appare viziata di legittimità per oggettiva violazione del 1° comma dell’art. 24 della legge regionale n. 29/1997, che dispone che “Il direttore dell’ente di gestione è nominato dal Presidente della Giunta regionale ed è scelto in una rosa di tre candidati, individuati tra i soggetti iscritti in un elenco regionale formato e disciplinato con deliberazione della Giunta regionale …, di cui uno designato su proposta del Presidente del consiglio direttivo e due designati su proposta del consiglio direttivo medesimo.”
È di tutta evidenza che ad ogni Commissario Straordinario il Presidente della Regione Nicola Zingaretti ha chiesto di fare le veci contemporaneamente tanto del Presidente quanto dei 7 membri del Consiglio Direttivo del rispettivo Ente di gestione.
In ognuno dei 13 decreti con cui il 31 luglio 2013 Nicola Zingaretti ha nominato i 13 attuali Commissari Straordinari è precisato che “il Commissario Straordinario … resterà in carica, con i compiti e le funzioni del Presidente e del Consiglio Direttivo, fino alla nomina del nuovo organo di amministrazione secondo quanto previsto in sede di riordino della normativa concernente il sistema di gestione delle aree naturali protette regionali e dall’articolo 55, comma 3, dello Statuto della Regione, e comunque non oltre il 30 settembre 2014 ”.
La stessa disposizione è stata anticipata nella Deliberazione della Giunta Regionale n. 164 del 3 luglio 2013: in considerazione anche di essa presentano a maggior ragione vizi di legittimità i 12 decreti emanati l’8 agosto 2014 con cui il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha nominato i seguenti altrettanti Direttori.
Nomina Direttore Parco dei Monti Simbruini nella figura del dr. Paolo Gramiccia.
Nomina del Direttore dell’Ente Roma Natura nella figura del dr. Daniele Badaloni.
Nomina del Direttore della riserva dei Monti Navegna e Cervia nella figura del Luigi Russo.
Nomina del Direttore della riserva Lago di Vico nella figura del dr. Felice Simmi.
Nomina del Direttore del Parco dei Monti Ausoni e Lago di Fondi nella figura del Crescenzo Fiore.
Nomina del Direttore del Parco Riviera di UIisse nella figura del Roberto Rotasso.
Nomina del Direttore della riserva di Nazzano e Tevere Farfa nella figura dell’Avv. Pierluigi Capone.
Nomina del Direttore del Parco dell’Appia Antica nella figura della dr.ssa Alma Rossi.
Nomina del Direttore del Parco dei Monti Lucretili nella figura dell’Arch. Mauro Antonelli.
Nomina del Direttore del Parco dei Monti Aurunci nella figura del dr. Lucio De Filippis.
Nomina del Direttore del Parco dei Castelli Romani nella figura del dr. Maurizio Fontana.
Nomina del Direttore del Parco di Veio nella figura del Maurizio Gallo.
Manca la nomina del Direttore del Parco Naturale Regionale di Bracciano Martignano, dove rimane in carica il Direttore Facente Funzioni Paolo Giuntarelli: da voci raccolte ma non confermate, sembra che le ragioni siano dovute alla mancata indicazione delle terna dei candidati da parte del Commissario Straordinario arch. Giuseppe Curatolo.
Per quanto riguarda specificatamente il Parco di Veio, con nota prot. n. 197455 del 1° aprile 2014 il Presidente della Regione ha richiesto una rosa di tre candidati per il conferimento dell’incarico di direttore dell’ente al Commissario Giacomo Sandri, che con Deliberazione n. 34 del 25 luglio 2014 ha individuato, tra i soggetti iscritti nell’elenco regionale delle aree naturali protette, nell’ordine la seguente terna: dott.ssa Alessandra Somaschini (Direttore Facente Funzioni in carica), dott.ssa Giulia Collosi (attuale Segretario Comunale del Comune di Mentana) ed il dott. Roberto Sinibaldi (già 1° Direttore dell’Ente Parco di Veio).
Si è poi venuto a sapere che la dott.ssa Giulia Collosi, su cui sembra che si fosse orientata la scelta del Presidente Nicola, Zingaretti, andrà in pensione il prossimo mese di novembre e che conseguentemente una sua nomina sarebbe risultata incompatibile in base alla nuova normativa vigente in materia subentrata nel frattempo.
Con Deliberazione n. 38 del 7 agosto 2014 il Commissario Straordinario ha allora rettificato la sua scelta individuando, sempre tra i soggetti iscritti nell’elenco regionale delle aree naturali protette, nell’ordine la seguente terna: dott.ssa Alessandra Somaschini, dott. Maurizio Gallo (già Direttore della riserva Nazzano-Tevere Farfa e della riserva naturale dei Monti Navegna e Cervia) e dott. Roberto Sinibaldi.
Con il seguente Decreto n. T00286 dell’8 agosto 2014 il Presidente Nicola Zingaretti ha scelto e nominato il dott. Marurizio Gallo, “considerata la pluriennale esperienza maturata nella gestione delle aree naturali protette”.
A tutt’oggi non c’è traccia alcuna della annunciata proposta di legge di riforma della legge sui parchi, per cui è presumibile che alla scadenza del 30 settembre, entro cui dovrebbe scadere il Commissariamento dei 13 Enti di gestione dei parchi e delle riserve del Lazio, non verrà approvata dal Consiglio Regionale nessuna “riforma della normativa regionale concernente il sistema della aree naturali protette regionali” e conseguentemente proseguirà lo stato di commissariamento che dura ormai continuativamente in modo indegno dall’agosto del 2010.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi
Badaloni? De Filippis? Due funzionari promossi a direttori? E con quei cognomi, poi. Ma non costava meno nominare 2 dirigenti invece che triplicare lo stipendio a due funzionari?
E poi quale “pluriennale esperienza maturata nella gestione delle aree naturali protette” potrebbero avere due “umili” funzionari? … e poi dice che il cognome non serve e che Zingaretti avrebbe chiuso col clientelismo e il nepotismo… Totò diceva: “ma mi faccia il piacere”!
Antonio
Carissimo Rodolfo, leggo nella news pubblicata dall’Associazione Ambientalista VAS Circolo Territoriale di Roma da te scritta che la “mancata” nomina del nuovo Direttore del Parco Naturale Regionale Bracciano-Martignano è una conseguenza del Commissario Straordinario Arch. G. Curatolo che non avrebbe comunicato alla Regione Lazio la terna occorrente perché il Presidente Zingaretti potesse decidere. Ma, a mio parere, il Commissario Curatolo ha omesso di comunicare la terna perché forse “soddisfatto” dell’operato del Direttore f.f. Arch. Paolo Giuntarelli conosciutolo “di visu” dopo un anno dalla sua nomina a Commissario. A parer mio il Giuntarelli lo giudico il miglior Direttore da quando è stato istituito il Parco nel lontano 1999 per la quale aveva già diretto questo Ente alla sua istituzione e di cui, il sottoscritto, all’epoca Presidente del Circolo locale di Legambiente aveva intrapreso parecchie iniziative insieme, annullandosi completamente con i successivi Direttori, salvo qualcosa fatta con l’Arch. Anzellotti, anche lui Direttore dopo il primo Giuntarelli.
Ora, dato che il locale Circolo non esiste più, non ho avuto l’opportunità di lavorarci nuovamente.
Pierfrancesco Pavoni
Giuntarelli? Quello indagato per i “punti verdi”? Quello che accumula cariche e, quindi, soldi pubblici? Quel “gentiluomo” che “prende in prestito” i computer da un ente pubblico?
Quello che inserisce negli enti che dirige i suoi “amici” senza alcun criterio di trasparenza? Quello che si rapporta con i suoi collaboratori con lo stile di un bullo di quartiere e con l’eloquio greve come quello di uno scaricatore? No, grazie!!! Lo conosco bene ed è meglio che rimanga dov’é. Giuseppe
Caro Giuseppe, non ribatto quanto da Lei elencato sulle “nefandezze” del Dott. Giuntarelli, qualcosa l’ho saputa anch’io (quello di assumersi molti incarichi: direttore del Bioparco di Roma, direttore al Parco di Bracciano-Martignano, direttore al Parco dell’Appia Antica: per un brevissimo periodo, ecc.) ma vorrei conoscere qualcuno che avendo un titolo o un incarico “alto” abbia omesso di scagliare la prima pietra. Non per questo lo “assolvo” ma almeno ci si può dialogare e fare qualche iniziativa insieme.
Capisco il suo ragionamento, ma credo fermamente che si possa e si debba pretendere di più dal direttore di un ente parco. La realtà del pubblico impiego in Italia è talmente degradata che, come vede, ci si accontenta di quel poco di buono che passa il convento. Io, invece, non mi accontento e ritengo che il direttore di un ente parco debba essere al di sopra della media, una persona corretta, onesta, propositiva, coraggiosa e, soprattutto, che sappia gestire un ente di protezione ambientale sapendo in che mondo si trova, cosa significa natura e la sua importanza. Se l’unico suo scopo è quello di infilare dentro qualche suo amico e fare carriera, allora… no, grazie.
Sono pienamente d’accordo con Lei. Saluti
Alla Riserva Naturale Monti dei Laghi Lungo e Ripasottile è stato confermato da Zingaretti il Commissario Straordinario Guido Zappavigna. Non si capisce il trattamento di favore della giunta di sinistra per un personaggio della destra come Guido Zappavigna, ex attivista del Fuan ed ex capo ultrà dei giallorossi Boys. Arrestato per banda armata e finito nell’inchiesta sull’omicidio di Fausto e Iaio (2 attivisti del centro sociale Leoncavallo assassinati nel 1978), rivendica la fedina penale da incensurato. Candidato della destra alle elezioni regionali del Lazio nel 2010 oltre 3 mila voti (ed anche nel 2013): primo dei non eletti venne nominato dall’ex governatrice del Lazio Renata Polverini commissario della Riserva naturale Lago Lungo e Ripa Sottile.
Arrestato per banda armata e finito nell’inchiesta sull’omicidio di Fausto e Iaio (2 attivisti del centro sociale Leoncavallo assassinati nel 1978), rivendica la fedina penale da incensurato.
Riciclato anche Paolo Gramiccia, dell’ Ass. Umana Dimora, legata a Comunione e Liberazione, che passa indenne come dirigente attraverso i vari cambiamenti politici: nominato da Storace direttore del Parco dei Simbruini, nominato da Alemanno direttore della Tenuta agricola di castel di Guido e dei “farmers Market”, ripescato da Zingaretti e rispedito ai Simbruini,
Almeno ci siamo tolti di mezzo il pifferaio magico incantatore sinibaldi, ex del parco dei castelli, e anche mascherucci, felice pensionato (anche se in regione hanno comunque fatto finta di essersi dimenticati la pensione raggiunta e solo per miracolo ci ha lasciati per sempre).
De Filippis agli aurunci pare sia stato bloccato, perché una legge (anche questa ignorata dallo zingaretti smemorato) lo riteneva incompatibile con l’incarico (ex consigliere deella comunità montana e, quindi, non candidabile).
La Regione Lazio, tra polverini e zingaretti (e i badaloni che tornano), continua imperterrita con le sue tristi manovre clientelari. La speranza è che vengano spazzati via i corrotti, dalle forze positive e pulite dell’Italia, e torni, infine, la legge e l’onestà.