Su questo stesso sito il 29 aprile 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Tre storiche sentenze sugli OGM: il TAR dice no alle semine di mais Monsanto in Italia”, che dava notizia della Sentenza del TAR del Lazio n. 4410 del 23 aprile 2014 e della Sentenza del TAR del Lazio n. 4411 del 23 aprile 2014 con cui è stato deciso di respingere i ricorsi presentati per chiedere l’annullamento del Decreto interministeriale del 12 luglio 2013 che proibisce la semina di mais biotech Mon810 modificato geneticamente. (http://vasonlus.it/?p=4475).
Il Consiglio di Stato ha confermato la decisione del Tar del Lazio di bloccare le semine biotech in Friuli rinviando la definitiva decisione nel merito al 4 dicembre prossimo quando di fatto sarà già in vigore la normativa europea che lascia la libertà di non coltivare Ogm ai singoli Stati Membri.
Lo rende noto Coldiretti il cui presidente Roberto Moncalvo ricorda che “l’Italia è libera di non coltivare Ogm come ha fatto fino ad ora e come chiedono quasi 8 cittadini su 10 (76%) che si oppongono al biotech nei campi“.
Roberto Moncalvo
“La procedura che potrà essere perfezionata nel semestre di presidenza italiana con l’impegno del ministro dell’Ambiente Luca Galletti, al quale va peraltro il nostro ringraziamento, – aggiunge Moncalvo – realizza da subito una svolta profonda nel quadro normativo europeo. Il divieto di coltivazione da misura provvisoria e legata al principio di precauzione per motivi ambientali e sanitari diventa giustamente una decisione permanente assunta sulla base del modello di sviluppo che ogni singolo Paese intende sostenere“.
“Per l’Italia gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura – conclude Moncalvo – non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico del Made in Italy“.