Su questo stesso sito il 18 febbraio 2014 è stato pubblicato un articolo (https://www.rodolfobosi.it/wp-admin/post.php?post=5151&action=edit) dal titolo “La mancata proroga del termine di approvazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) del Lazio”, che dava notizia fra l’altro dell’occupazione dell’aula del Consiglio Regionale da parte dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle per protestare contro la mancata calendarizzazione della proposta di legge della Giunta n. 128 del 5 febbraio 2014 che con il suo articolo unico proroga al 14 febbraio 2015 l’approvazione definitiva del PTPR.
Quello stesso giorno il presidente dell’aula, Daniele Leodori, ha ricevuto una lettera di minacce anonima.
Daniele Leodori
«Non fare la verginella, non incanti nessuno. Tu e Zingaretti siete i simboli del regime mascherato. Se continuate su questa linea, se non fermate il PTPR vi fermeremo noi. Stai attento è il primo e ultimo avvertimento. TI FACCIAMO MALE». Questo il testo della lettera anonima contro il piano paesistico recapitata nella sede del Consiglio Regionale del Lazio ed indirizzata al presidente dell’Aula Daniele Leodori che, questa mattina, ha presentato una denuncia.
«Nessun atto intimidatorio potrà fermare il vento del cambiamento alla Regione Lazio. Le minacce al presidente del Consiglio Leodori e al governatore Zingaretti dimostrano che non bisogna mai abbassare la guardia e proseguire sulla strada della legalità e della trasparenza».
È quanto ha affermato, in una nota, il coordinatore di Cantiere Democratico Stefano Pedica, che ha espresso solidarietà al presidente del Consiglio regionale Daniele Leodori e al governatore Nicola Zingaretti per la lettera di minacce sul piano paesistico regionale.
Stefano Pedica
«Sono vicino al presidente Leodori che con coraggio e determinazione sta cercando di mettere ordine nei conti della Pisana e trasformare il Consiglio in una casa di vetro – sottolinea Pedica – E sono sicuro che nessuna minaccia potrà fermarlo, ma anzi contribuirà a dare un ulteriore slancio alla sua grande volontà di difendere la legalità e il bene della nostra regione».
«Si sta perdendo il senso e il rispetto per le istituzioni. Le minacce recapitate al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e al presidente del Consiglio regionale Daniele Leodori sono una provocazione a tutti i democratici, non rappresentano in alcun modo forme di dissenso ma sono criminalità ed ignoranza. Criminalità che va combattuta con la fermezza con cui sempre lo stato democratico ha risposto a simili provocazioni. Chi confonde la dialettica politica, l’esercizio di legittimi diritti di dissenso, con le minacce non ha capito la lezione della storia. La democrazia è un sistema in cui si discute e in cui ci si divide nel confronto ma è monolite dinanzi alle mostruosità del terrorismo e di fronte a chi immagina il ritorno a regimi illiberali e dittatoriali. Sto con Zingaretti e Leodori senza se e senza ma perché, seppure di un’altra parte politica, rappresentano le istituzioni e le istituzioni non sono di una parte o dell’altra ma sono degli italiani».
Così, in una nota, consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone.
Giuseppe Simeone
«Esprimo la piena vicinanza al presidente del Consiglio Leodori e al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti per un episodio vergognoso, da non sottovalutare, che mi auguro faccia riflettere coloro che ogni giorno cercano in ogni modo di incendiare il tessuto sociale e il clima politico-istituzionale danneggiando innanzitutto i cittadini più deboli».
Ad affermarlo in un comunicato è stato il deputato Pd Enrico Gasbarra.
Enrico Gasbarra
«La lettera di minacce recapitata in Regione è un fatto grave, da condannare con forza. La dimostrazione che l’inasprimento dei toni in un clima politico difficile può incentivare qualcuno ad alzare il tiro. Inutile dire che simili atti non freneranno l’azione di cambiamento che questa maggioranza sta attuando nel Lazio. Esprimo la mia solidarietà al Presidente del Consiglio regionale Leodori e al presidente Zingaretti».
Così, in una nota, Gino De Paolis, capogruppo SEL Regione Lazio.
Gino De Paolis
La lettera anonima di minacce ha però ottenuto un doppio effetto immediato.
1 – Con una Circolare del 17 febbraio 2014 trasmessa a tutti i Comuni del Lazio è stato comunicato che <<la mancata approvazione del PTPR da parte della Regione entro il 14 febbraio 2014 comporta che, ai sensi del medesimo articolo 21, comma 1 “Decorso inutilmente tale termine, operano esclusivamente le norme di tutela di cui al Capo II e, nelle aree sottoposte a vincolo paesistico con provvedimento dell’amministrazione competente, sono consentiti esclusivamente interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, risanamento, recupero statico ed igienico e restauro conservativo.”>>.
Con la suddetta Circolare i Comuni sono stati invitati <<a conformarsi a quanto previsto dalla legge, in attesa della imminente approvazione della proroga dei termini di approvazione del PTPR, dei quali si darà immediata pubblicità.>>
La Circolare attesta che i sospetti quanto meno di speculazione di cui si sono fatti portavoce i consiglieri del Movimento 5 Stelle erano fondati, se si è ritenuto opportuno fugarli con quest’atto.
2 – La lettera anonima ha dato l’oggettivo impulso a dimostrare di non accettare le minacce con l’immediata calendarizzazione della Proposta di legge n. 128 del 5 febbraio 2014 per il giorno dopo 19 febbraio 2014, quando è stata convertita in legge.
Come riportato sullo stesso sito della Regione (http://www.consiglio.regione.lazio.it/consiglioweb/news_dettaglio.php?id=1883&tblId=NEWS), <<La Regione Lazio avrà un altro anno di tempo, fino al 14 febbraio 2015, per approvare il Piano territoriale paesistico (Ptpr). Il Consiglio regionale, presieduto da Daniele Leodori (Pd), ha approvato una modifica della legge regionale che regola la pianificazione paesistica. In pratica, come ha spiegato l’assessore Michele Civita, si tratta di una proroga delle norme di salvaguardia che tutelano il territorio, in attesa della definitiva approvazione del Ptpr. “A dicembre abbiamo raggiunto un accordo con il ministero dei Beni Culturali che dà tempi certi per la definitiva approvazione – ha spiegato Civita – Con questa norma abbiamo un altro anno di tempo”. Civita ha anche spiegato che nei cinque giorni trascorsi dalla scadenza prevista originariamente alla proroga approvata oggi valgono comunque le norme previste dagli altri strumenti urbanistici e anche dallo stesso PTPR adottato il 14 febbraio 2008.
Michele Civita
L’Assessore Civita, che aveva voluto “bacchettare” il Movimento 5 Stelle per la loro presunta contestuale scadenza delle “misure di salvaguardia”, non si è accorto a sua volta che in base al testo dell’art. 23 Bis della legge regionale n. 24/1998, così come modificato per uniformarlo al 9° comma dell’art. 143 del D.Lgs. n. 42/2004, le “misure di salvaguardia” del PTPOR adottato non scadono mai, per cui non è accettabile una tale ignoranza del dettato normativo che lo porta a parlare di “proroga delle misure di salvaguardia” in modo del tutto contraddittorio (perché presuppone per l’appunto che erano scadute), per giunta fino al 14 febbraio del 2015 in modo ancor più contraddittorio (perché lascia implicitamente intendere che – se entro tale data non sarà stato ancora approvato il PTPR – dovrebbero allora scadere di nuovo le “misure di salvaguardia”.
Dal sito della Regione si legge che <<Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato con 39 voti favorevoli e un astenuto la proposta di legge 128 della Giunta, che sostanzialmente proroga le norme di salvaguardia che tutelano il territorio, in attesa della definitiva approvazione del PTPR.
Nel corso della discussione in aula (che ha visto respinti un emendamento e altrettanti subemendamenti del Movimento 5 stelle) è stato approvato un emendamento proposto dall’assessore all’Urbanistica, Michele Civita, per mettere ulteriormente al riparo le amministrazioni dal rischio di un vuoto normativo che potrebbe essersi generato dal 15 febbraio (giorno in cui è ”scaduto” il vecchio PTPR [continua l’ignoranza e la confusione tra il termine ultimo entro cui approvare il PTPR e la piena vigenza dello stesso PTPR che non è quindi affatto “scaduto”, ndr. ]) a oggi.
Il testo definitivo, licenziato presenta dunque un articolo in più rispetto al testo originario, frutto dell’approvazione in Aula dell’emendamento presentato dall’assessore all’Urbanistica, che ad inizio seduta si è assunto la responsabilità per i ritardi della Regione.
L’articolo 1bis fornisce ulteriori garanzie rispetto alla finestra di vacatio legis dovuta alla mancata approvazione della proposta di legge entro il 14 febbraio scorso e rende “privi di effetto” i provvedimenti di “autorizzazione paesaggistica e di accertamento di compatibilità paesaggistica emessi dalle amministrazioni competenti dalla data del 15 febbraio 2014 e fino a quella di entrata in vigore della presente legge, se in contrasto con le misure di salvaguardia temporanea”.
Più esattamente l’articolo 1 bis evidenzia che “i provvedimenti di autorizzazione paesaggistica di cui all’articolo 146 del dlgs 42/2004 (codice dei Beni culturali e del paesaggio) e di accertamento di compatibilità paesaggistica di cui all’articolo 167 dello stesso dlgs emessi dalle amministrazioni competenti dalla data del 15 febbraio 2014 e fino a quella di entrata in vigore della presente legge, restano privi di effetti se in contrasto, in riferimento ai beni paesaggistici di cui all’articolo 134, comma 1, lettere a e b, con le misure di salvaguardia temporanea di cui all’articolo 21 comma 1 della legge regionale 24/118 e successive modifiche e, relativamente ai beni paesaggistici di cui al medesimo articolo 134, comma 1 lettera c, del dlgs 42/2004, con le misure di salvaguardia di cui all”articolo 23 bis della legge regionale 24/1998 e successive modifiche”.
È stato accolto anche un emendamento dei grillini che dà alla legge un’efficacia retroattiva al 14 febbraio 2014, sempre per la questione della vacatio legis.
I consiglieri del M5S, come forma di protesta, hanno voluto ”regalare” all’assessore Civita una casa costruita “in pieno abuso edilizio” con mattoncini Lego.
Parere favorevole pure ad un ordine del giorno del Movimento 5 stelle che impegna Zingaretti “a completare le controdeduzioni in collaborazione con il ministero del beni e delle Attività culturali e del Turismo nel minor tempo possibile e in modo tale da predisporre la versione da portare all’approvazione del Consiglio regionale entro il 14 febbraio 2015; a non presentare quindi più nessuna proroga all’approvazione del PTPR; a non avvalersi, dopo l’approvazione del PTPR, della facoltà di sub delega ai comuni della Regione per tutto quello che riguarda il livello di tutela dei beni paesistici”.
Sempre sul sito della Regione sono state riportate le seguenti dichiarazioni.
Devid Porrello (M5S), nel suo intervento, ha ricordato che “questa norma era stata inserita in altre leggi, di cui però non si è riusciti a calendarizzare la discussione in aula. La Regione deve rispettare le scadenze previste e approvare finalmente il Piano territoriale”.
Devid Porrello
Porrello, infine, ha parlato dei rischi che, malgrado le assicurazioni fornite dall’assessore, a suo avviso esistono nel periodo di “vacatio legis” dal 14 febbraio a oggi, per tutti quei beni vincolati soltanto dal PTPR.
Francesco Storace (La Destra-An) ha parlato della necessità “di non lasciare zone d’ombra” ed ha chiesto all’assessore ulteriori chiarimenti: “Perché la giunta è arrivata così tardi? La scorsa settimana è stata occupata l’aula da parte del M5S, vorrei capire se c’era davvero il rischio di una devastazione del territorio”.
Francesco Storace
Giancarlo Righini (FdI) ha ricordato l’iter seguito dalla proposta di legge e in particolare ha parlato di “inspiegabile ritardo nella convocazione del Consiglio regionale. Ho avuto pareri che mi hanno confermato che in questi giorni una parte del nostro territorio è rimasta senza tutela”.
Giancarlo Righini
Secondo Giuseppe Simeone (Pdl-FI): “Invece di impegnarci in questa discussione, noi dobbiamo arrivare a una sola legge che tuteli l’ambiente, approvando il PTPR in tempi rapidi”.
“Mi fido delle rassicurazioni date dai tecnici – ha dichiarato Cristiana Avenali (Per il Lazio) – L’importante è arrivare ad approvare il Piano, non una proroga”.
Cristiana Avenali
L’assessore Civita, nella replica, ha ribadito che “il nostro territorio è garantito da diverse norme, in attesa dell’approvazione del PTPR”.
Secondo Civita, insomma, nessun rischio malgrado la vacatio legis: “Chiederemo comunque ai Comuni l’accesso agli atti – ha concluso – per verificare che non ci sia stato nessun comportamento sbagliato”.
Un emendamento presentato dalla giunta norma comunque la fase dal 15 febbraio all’entrata in vigore della norma approvata oggi, “in maniera da superare – ha spiegato Civita – ogni tipo di dubbio”.
Le diverse Agenzie di Stampa hanno infine diffuso le seguenti ulteriori dichiarazioni.
“L’approvazione della legge 128 – ha dichiarato in una nota Marta Bonafoni (vice presidente del Gruppo per il Lazio al Consiglio regionale) – è un passaggio molto importante. Un lavoro di commissione proficuo che ha avuto un epilogo positivo dopo un percorso molto faticoso, circondato da un clima di pregiudizi e sospetti. La Regione ora ha un anno di tempo per approvare il definitivo piano territoriale paesistico, il testo prevede, inoltre, di delegare agli Enti di prossimità la gestione del territorio. Questa legge, vorrei ricordare, poteva essere stata approvata già 5 giorni fa, senza tutte le inutili discussioni e il clamore che hanno caratterizzato la vicenda”.
Marta Bonafoni
“Oggi abbiamo prorogato uno strumento importante – afferma Cristiana Avenali (consigliera del Gruppo per il Lazio al Consiglio regionale) – di pianificazione e tutela ambientale e paesistica, adesso dobbiamo approvare definitivamente il PTPR e l’accordo fortemente voluto dalla Giunta regionale con il MiBAC è un grande strumento che va in questa direzione”.
“Il via libera sostanzialmente all’unanimità della legge di proroga delle norme di salvaguardia del Ptpr, è un passaggio importante in direzione della certezza amministrativa e della tutela del territorio. Sono stati fugati tutti i dubbi e le speculazioni politiche orchestrate ad arte dal M5S per coprire le proprie responsabilità nello slittamento dell’approvazione di un provvedimento fortemente atteso. I grillini, infatti, non hanno permesso di ‘calendarizzare’ per il 14 febbraio la discussione in Consiglio di una proposta di legge a salvaguardia del territorio. Oggi abbiamo assistito al ravvedimento dei pentastellati che si sono accodati alla maggioranza e al resto delle forze politiche, approvandola. Ci fa piacere. Certo, se giocassero di meno e fossero più attenti e seri, si potrebbe evitare di perdere inutilmente tempo, a tutto vantaggio dei cittadini del Lazio”. Lo dichiara in una nota Marco Vincenzi, capogruppo del Partito Democratico al consiglio regionale del Lazio
Marco Vincenzi
Una ricostruzione questa che non è piaciuta agli esponenti del Movimento 5 Stelle, che, oltre ad aver sottolineato la “strana coincidenza” della lettera di minacce giunta al presidente Leodori (“sembra che l’abbiano scritta i costruttori“), provocatoriamente hanno costruito una casa giocattolo da donare all’assessore Civita, un modo “per dimostrare che, in assenza del PTPR e di vincoli paesistici, si può fare un abuso edilizio sotto gli occhi di tutti“.
“Ci avevano dato per pazzi quando avevamo espresso preoccupazione per la scadenza del piano paesistico – spiega il consigliere Devid Porrello – Civita aveva detto che ci sbagliavamo a parlare di rischio speculazione edilizia, poi oggi ha presentato un emendamento aggiuntivo che ricalcava un nostro emendamento e la maggioranza ha votato il nostro ordine del giorno in cui si chiedeva la retroattività dell’entrata in vigore della legge. Evidentemente – conclude Porrello – così pazzi non eravamo“.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi
N.B. – Quella approvata è diventata la Legge regionale n. 3 del 26 febbraio 2014.