Su questo stesso sito il 3 dicembre 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Cosa succede a Roma Capitale” (https://www.rodolfobosi.it/cosa-succede-a-roma-capitale/#more-13428), che dava notizia del dibattito avviato dal laboratorio “Carte in Regola” sottoponendo a diversi Assessori della Giunta di Marino le seguenti 5 domande:
- Le cose più importanti che ha fatto finora
- Le cose più importanti che sta per fare o sta facendo
- Le “gatte da pelare” ereditate di cui si sta occupando
- Le cose che vorrebbe fare (sogni nel cassetto)
- Gli ostacoli con cui deve combattere
L’articolo riportava tutte le risposte pervenute fino a quel momento: mancavano le risposte dell’Assessore Giovanni Caudo e dell’Assessore Marta Leonori che riportiamo di seguito.
LE RISPOSTE DI GIOVANNI CAUDO
ASSESSORE ALLA TRASFORMAZIONE URBANA
Obiettivi di mandato e prime realizzazioni
Che cosa abbiamo fatto e che cosa stiamo facendo
I singoli atti e interventi sono elencati in un file allegato, qui ci preme delineare il senso complessivo delle scelte e delle azioni che abbiamo messo in campo.
Innanzitutto, l’aver definito senza se e senza ma che non ci sarebbe stato ulteriore consumo di suolo dell’Agro Romano.
Abbiamo annullato, infatti, nell’agosto 2013, un mese dopo l’insediamento, ogni atto della precedente amministrazione che dava un potenziale edificatorio alle aree agricole del Piano Regolatore Generale vigente.
In particolare, è stato annullato l’esito del bando per gli ambiti di riserva a seguito del quale erano stati individuati oltre 2.400 ha di suolo agricolo da destinare a nuova edificazione per Housing Sociale per un totale di circa 160 diverse proposte.
Questa decisione è stata accompagnata subito dopo, nel settembre 2013, dalla decisione di Giunta di dare avvio alle trasformazioni urbanistiche delle ex aree militari: la prima è stata l’ex Stabilimento di macchine elettriche di via Guido Reni, di cui nei prossimi giorni uscirà il bando internazionale per il concorso di progettazione del master plan, dopo che la delibera di trasformazione urbanistica è stata approvata in Assemblea Capitolina nell’agosto scorso.
A questo primo intervento stanno seguendo gli altri che riguardano le caserme: Ulivelli, con delibera passata in Giunta la settimana scorsa, Donato, Ruffo e quella di viale Angelico che sono oggetto del protocollo firmato con il Ministero della Difesa il 7 agosto u.s. per le quali prevediamo di portare in Giunta la decisione di trasformazione urbanistica entro i prossimi tre mesi.
A questa azione, che vede la centralità delle aree militari, e quindi in qualche misura pubbliche, segue una seconda azione rivolta ai privati e alla rigenerazione della città costruita e da ristrutturare.
Sono le parti di città comprese nei perimetri dei Programmi Integrati, circa 9.500 ha.
Abbiamo cominciato con quelle destinate alle attività produttive per le quali il bando per raccogliere le manifestazioni di interesse, pubblicato a luglio e conclusosi a fine ottobre, ha raccolto circa 140 proposte.
Adesso siamo in grado, insieme ai Municipi, che sono la parte attiva nell’avvio del processo, di individuare quelle aree che sono in condizione di partire fin da subito, definendo gli obiettivi pubblici della trasformazione e di conseguenza individuando gli interventi privati, che non solo sono compatibili con questi, ma che possono determinare le risorse per realizzarli.
Il bando per i Programmi Integrati delle aree residenziali è invece prossimo alla pubblicazione: la delibera di Giunta è stata approvata la settimana scorsa.
Tra le cose fatte preme citare la riorganizzazione della macrostruttura degli uffici.
Una organizzazione che si riferiva ancora a un modo di fare urbanistica del Novecento, centrato sulla logica del disegno dell’espansione urbana che trovava nella divisione tra pianificazione e attuazione il suo fondamento.
La trasformazione della città esistente richiede una unitarietà di azione e una verticalità degli interventi che sono contestualmente di pianificazione e di attuazione.
Per questo l’ufficio è stato organizzato in tre direzioni di aree: oltre alla Pianificazione e all’Edilizia è stata costituita l’area della Trasformazione Urbana che assomma tutte le unità organizzative che si occupano dei progetti di rigenerazione sia diffusi sia di ambito strategico.
In questa riorganizzazione è stata data particolare importanza alla ridefinizione degli uffici che hanno il compito di vigilare sulle trasformazioni urbanistiche condotte dai privati.
L’ufficio che gestisce le lottizzazioni convenzionate è stato riorganizzato e affidato al nuovo dirigente e così anche l’ufficio dell’edilizia sociale che si occupa dei piani di zona della ex legge 167.
Quest’ultimo era gestito ad interim dallo stesso funzionario che dirigeva l’ufficio delle compensazioni.
Sempre tra le cose fatte c’è la riscrittura di tutti gli schemi di convenzione che regolano i rapporti tra pubblico e privato nelle trasformazioni urbanistiche.
Gli schemi di convenzione, regolando gli obblighi e i diritti sia del soggetto pubblico che dei privati coinvolti nell’attuazione, sono la vera chiave di volta della buona costruzione della città.
È attraverso le clausole in essi contenute che ci si assicura la realizzazione dei servizi, da quelli di base a quelli di maggiore rilevanza, come anche la qualità delle opere pubbliche che vengono realizzate dai privati e poi passate all’amministrazione comunale.
Abbiamo riscritto tutti e quattro gli schemi di convenzione utilizzati dall’amministrazione comunale, i tre utilizzati per l’edilizia residenziale pubblica, definitivamente approvati dall’Assemblea Capitolina nel settembre scorso, e quello delle lottizzazioni private ora all’esame della Commissione Urbanistica.
La riscrittura degli schemi di convezione per l’edilizia pubblica ci consente anche di dare seguito alla manovra di chiusura dei piani di zona datata 2006.
Una manovra controversa per le localizzazioni dei piani a suo tempo decise ma su cui ormai sono stati localizzati da anni gli operatori, imprese e cooperative, che aspettano di utilizzare i fondi regionali per l’edilizia agevolata previsti da un bando del 2004 rifinanziato dalla giunta Zingaretti con 27 milioni di € che consentirà nei prossimi anni di realizzare circa 4 mila alloggi a costo agevolato.
Ulteriore asse prioritario di azione è rappresentato dalla rigenerazione dei quartieri della città pubblica.
Una città estesa oltre 4.800 ha, la più grande d’Italia, dove abitano circa 500 mila persone, realizzata tra la fine degli anni Sessanta e la metà degli anni Ottanta.
Questi quartieri, un tempo situati in estrema periferia, rappresentano una formidabile occasione di rigenerazione urbana, capace di integrare l’iniziativa privata, la regia pubblica e le nuove forme di organizzazione dei servizi. In questi mesi abbiamo individuato il quadro degli interventi, la fattibilità e le modalità operative dell’intervento.
Il quartiere di Tor Sapienza, non a caso, è stato scelto come progetto pilota per replicare l’esperienza poi negli altri quartieri simili.
Gli obiettivi pubblici da perseguire nella rigenerazione dei quartieri della città pubblica sono:
- il completamento del disegno degli spazi pubblici che sono diventati spazi residuali senza carattere, misura e destinazione;
- l’inserimento all’interno di questi quartieri di nuovi strati sociali per aumentare la mixitè(*), di nuovi poli di servizi, commercio e tempo libero, il miglioramento della rete infrastrutturale e della rete dei servizi pubblici a servizio dei cittadini;
- la costruzione all’interno dei programmi di rigenerazione urbana di processi di costruzione di nuove reti sociali e di rigenerazione delle comunità locali attraverso il coinvolgimento dei cittadini nella gestione degli spazi comuni.
L’amministrazione comunale sconta oggi un enorme deficit di fiducia e di credibilità.
Serve aumentare la trasparenza delle scelte e rimuovere l’opacità dei rapporti tra gli interessi privati e quelli pubblici; il mancato controllo del raggiungimento degli obiettivi pubblici delle trasformazioni urbanistiche ha portato i cittadini a diffidare di qualsiasi proposta provenga dalle amministrazioni pubbliche.
Per questo tra le cose fatte e che stiamo facendo c’è la conferenza urbanistica cittadina, preceduta dalle 15 conferenze urbanistiche tenutesi nei Municipi, in ognuno dei quali si sono svolti almeno 5 incontri con associazioni e cittadini impegnati a lavorare su aspetti specifici. In complesso sono state coinvolte oltre 200 associazioni per un totale di circa 2.000 persone.
L’esperienza delle conferenze urbanistiche ci conferma che non è possibile governare una città complessa come Roma senza un rapporto continuo, proficuo e pur sempre conflittuale con i movimenti dei cittadini, i loro comitati e le forze spontanee che si attivano intorno a singole vertenze territoriali.
Nelle conferenze municipali abbiamo sperimentato che tale rapporto non può essere di semplice cassa di risonanza delle decisioni amministrative ma deve costituire il luogo in cui il conflitto territoriale prende vita in modo informato e aperto.
Il metodo deve quindi basarsi su un processo che parta dagli obiettivi pubblici che si vogliono raggiungere e che preveda la partecipazione dei cittadini e la trasparenza dell’amministrazione nel processo di attuazione.
Altra questione che stiamo affrontando riguarda la manutenzione programmata degli apparati tecnici del PRG.
Per la sua attuazione è opportuno semplificare la normativa, correggere gli errori materiali, monitorare lo stato di avanzamento e procedere alla reiterazione dei vincoli relativi agli spazi pubblici come anche adeguare il regolamento edilizio.
Abbiamo pertanto avviato un lavoro a tal riguardo costituendo dei gruppi di lavoro che si avvalgono del personale interno e di Risorse per Roma al fine di predisporre una proposta di variante al PRG riguardante la revisione delle norme del PRG e l’apposizione dei vincoli preordinati all’esproprio; tale variante, senza incidere sul dimensionamento e sulle scelte urbanistiche, dovrà garantire la semplificazione degli adempimenti necessari per dare attuazione alle previsioni di piano, il superamento delle incertezze interpretative sin qui riscontrate, l’adeguamento e l’armonizzazione con le disposizioni di legge approvate successivamente all’entrata in vigore del PRG.
Per armonizzare le norme del PRG con gli atti e i regolamenti riguardanti l’ambiente, le attività produttive e i trasporti, si rende opportuno il coinvolgimento delle strutture che fanno capo ad altri assessorati; per facilitare lo scambio di informazioni sui problemi ricorrenti riguardanti l’applicazione delle disposizioni di piano, è opportuno attivare un confronto, nei modi ritenuti più opportuni, con gli ordini professionali e le associazioni.
Le “gatte da pelare” ereditate di cui ci si sta occupando
Ereditiamo diversi interventi programmati e avviati negli anni precedenti, alcuni anche più di dieci anni fa, rimasti incompiuti e/o bloccati per ragioni diverse.
Si pensi, in particolare, agli interventi come il Nuovo Centro Congressi all’Eur e alla Città dello Sport a Tor Vergata.
Due esempi di edifici finanziati interamente con risorse pubbliche, e quindi per lo più a debito e che, anche a causa della contrazione di investimenti pubblici, è difficile portare a compimento.
Per il Nuovo Centro Congressi lo stanziamento, un prestito in realtà, di circa 100 milioni di euro inserito nella finanziaria 2013, si è rivelato solo una promessa.
Ad oggi, quel finanziamento non è stato possibile attivarlo ed Eur spa si vedrà costretta a bloccare il cantiere.
Per la Città dello Sport, le ipotesi di completamento dell’intervento secondo il progetto originario non sono percorribili: si tratta di trovare altri 400 milioni di euro oltre ai circa 260 già spesi.
Una ipotesi pertanto non percorribile.
In accordo con l’Università si sta lavorando per una trasformazione funzionale di una delle due vele che potrebbe ospitare la sede della facoltà di Scienze.
Ci sono poi interventi privati rimasti incompiuti, ad esempio Piazza dei Navigatori, dove le difficoltà economiche della società proponente insieme a una convenzione urbanistica non chiara nella definizione delle opere pubbliche da realizzare ci hanno lasciato in eredità un edificio finito ma non utilizzabile per la mancanza delle opere pubbliche connesse.
Anche in questo caso stiamo lavorando perché si rispetti il progetto originario senza cambiamenti di utilizzazioni e di destinazioni d’uso e si realizzino contestualmente le opere pubbliche necessarie al quartiere.
Altra “gatta da pelare” riguarda i piani di zona della ex legge 167.
Interi quartieri sono privi dei servizi essenziali, in alcuni casi manca anche l’allaccio alla rete idrica, si usa quella di cantiere, in altri casi mancano le fogne e le strade sono solo sterrate.
Paesaggi urbani non consoni ad una città capitale.
Per ognuna delle condizioni più disperate, a Monte Stallonara ad esempio, abbiamo costituito dei gruppi di lavoro che coinvolgono anche i cittadini e i comitati di quartiere per fare il monitoraggio degli interventi da avviare nell’immediato e tentare di dare una risposta il più possibile rapida alle problematiche più urgenti.
Si tratta di un problema che riguarda migliaia di famiglie in diverse parti della città, interventi avviati, anche in questo caso da molti anni, non monitorati nella fase di attuazione e senza una reale vigilanza da parte dell’amministrazione comunale.
Oggi recuperare il tempo perduto è una sfida molto difficile da affrontare e da vincere, ma non c’è altro modo per affrontarla che lavorare dicendo con trasparenza la verità, richiamando le imprese e i consorzi ai loro doveri e facendo partecipi i cittadini dell’impegno che ci stiamo mettendo.
I sogni nel cassetto
Vorrei fare un grande progetto formato da tanti piccoli interventi, dentro al corpo della città costruita, per risanare aree degradate, rigenerare lo spazio urbano, dando nuovi connotati alla condizione della vivibilità, ad esempio dello spazio pubblico di prossimità.
Considerare lo spazio di prossimità una estensione dello spazio domestico e fare in modo che le famiglie, anche quelle composte da una sola persona, possano trovare forme di socialità in grado di caratterizzare la città come uno spazio di coesione sociale e perciò sicuro.
Favorire la realizzazione di alloggi a costo accessibile, anche nel centro storico, per contrastare l’impoverimento del ceto medio, un impoverimento che non è solo economico ma anche culturale investendo nell’educazione e nel tempo libero che sta progressivamente impoverendo la città pubblica intesa come il luogo della cultura urbana borghese.
Infine far uscire il Progetto Fori e dell’Area Archeologica monumentale dalla caratterizzazione di un progetto legato alle questioni di viabilità per farne emergere la valenza urbanistica che non è limitata al centro città ma che proietta la sua rilevanza sul territorio e sulla città metropolitana.
Gli ostacoli contro cui combattere
Sono tre principalmente.
Una macchina amministrativa non adeguata al ruolo di Capitale e sulla quale si usano luoghi comuni che ne condizionano la riorganizzazione, come ad esempio il numero dei dipendenti che, diversamente da quanto si afferma e al di là dei numeri, è inadeguato ai compiti che deve assolvere.
Un compito che questa amministrazione dovrebbe assumere con più decisione.
Una questione strategica se connessa al ruolo che oggi l’amministrazione è chiamata a svolgere di regia pubblica delle trasformazioni.
Un assetto istituzionale tra Comune, Municipi e ora anche l’Area Metropolitana, che deve essere chiarito è messo in ordine.
Governare in momenti di crisi ormai strutturale come quella che stiamo vivendo, con un assetto istituzionale non definito e incerto, costituisce un rischio troppo elevato e può rappresentare un vero impedimento alla gestione delle tante questioni che i cittadini vivono negativamente sulla loro pelle.
Infine, in carenza di risorse pubbliche, il rapporto Pubblico-Privato, seppure rinnovato dentro un quadro di regia pubblica, costituisce un fattore importante per lo sviluppo della città e per la realizzazione degli interventi.
A questo rapporto è però necessario aggiungere la “P” delle persone.
Nessuna trasformazione può oggi essere avviata e condotta senza un reale coinvolgimento delle persone, dei cittadini attivi.
L’ostacolo principale su questa strada è costituito dall’inadeguatezza del dibattito pubblico: penso al ruolo dei giornali, ma anche alle difficoltà che l’amministrazione ha nel gestire il rapporto con gli abitanti, stretta tra prassi burocratica ed esigenza di trasparenza e di informazione.
Eppure, in questo contesto, proprio lo sviluppo dei social media, come strumento di attenzione al territorio, se opportunamente utilizzato e strutturato, da rilevatore di criticità, può diventare una opportunità.
(*) NDR: La Mixité sociale: progettare quartieri capaci di accogliere classi sociali e/o culture diverse.
La mixité funzionale: promuovere la mescolanza delle attività in uno stesso quartiere, in una stessa parte di città.
LE RISPOSTE DI MARTA LEONORI
ASSESSORE ALLA ROMA PRODUTTIVA
Le cose più importanti che ha fatto finora
Commercio
Abbiamo attivato il tavolo sul decoro, un tavolo tecnico con le Soprintendenze Statali, la Sovrintendenza Capitolina, l’Ufficio Città Storica, la Polizia Locale, il I° Municipio e il Dipartimento Attività Produttive per individuare i criteri per regolare la presenza in Centro del commercio su area pubblica, dai posteggi fuori mercato a urtisti e camion bar.
Il Tavolo tecnico ha prodotto un Piano con il quale il Dipartimento Attività Produttive ha provveduto a una rilocalizzazione dei posteggi commerciali dai Fori, Tridente e Colosseo in altre zone.
Una decisione storica, la cui applicazione operativa è sospesa però da un ricorso al Tar.
Realisticamente nei primi mesi del 2015 arriveranno i primi spostamenti nelle nuove aree individuate.
È stato avviato un lavoro di controllo e riordino dei Piani di Massima Occupabilità del Centro storico insieme al I° Municipio, approvati dalla passata amministrazione ma mai entrati in vigore.
In particolare su due piazze più pregiate del Centro storico – piazza Navona e Campo de’ Fiori – sono stati raggiunti accordi specifici con gli operatori per il rispetto delle regole e per sanare eventuali contenziosi nei pagamenti.
Mercati rionali: abbiamo rimodulato gli orari dei mercati rionali (quelli coperti e su plateatico) con un’ordinanza di novembre (n. 6/2014), permettendo agli operatori di decidere a maggioranza l’apertura oltre gli orari finora consentiti fino alle 22 tutti i giorni, anche nei festivi per venire incontro alle esigenze degli operatori e dei consumatori.
Sempre sui mercati rionali è stato deciso uno stanziamento nell’ultimo bilancio di 2 milioni di euro circa per ristrutturazioni, migliorie, lavori di adeguamento e nuove e più funzionali sistemazioni.
Si è concluso il lavoro di censimento di tutto il commercio su area pubblica a Roma: una fotografia resa possibile grazie ai dati in possesso del Dipartimento centrale insieme a quelli dei Municipi.
Ora l’assessorato ha una mappa del commercio ambulante della città.
Un provvedimento importante che ci permette di ragionare sull’intero territorio e ci consente di individuare le criticità e le possibili soluzioni per mettere ordine nel settore.
Prontuario per le varie tipologie di commercio su area pubblica (itineranti, rotazioni, posti fissi) per riassumere le regole da rispettare nello svolgimento dell’attività nella città di Roma finalizzata a rendere la città più bella ed evitare sanzioni.
Sarà presentato nel mese di gennaio 2015.
Durante l’estate 2014, dopo un’approfondita istruttoria, è stata emanata una ordinanza anti alcol, una misura in vigore nei mesi estivi pensata per arginare il fenomeno della degenerazione della movida e garantire qualità della vita ai residenti di alcuni quartieri interessati dal fenomeno: si è vietato dalle 22 alle 7 la vendita da asporto di bevande alcoliche e il consumo di alcol in bottiglie di vetro in strada, dalle 24 alle 7 il consumo di alcol anche in plastica o cartone e dalle 2 alle 7 la somministrazione di bevande alcoliche.
Interessate le zone da Prati, San Lorenzo, Trastevere, Navona, Campo de’ Fiori, Pigneto, Ostia, Ponte Milvio e altre.
Sta Procedendo l’attività per il Bando europeo PLUS Porta Portese, che prevede il riordino stradale delle zone tra Porta Portese e via Portuense, finanziamenti per start up e il riordino dello storico mercato domenicale.
È stato sottoscritto un protocollo d’intesa sulle eccedenze alimentari con le principali associazioni delle imprese commerciali e le principali associazioni di volontariato per aumentare la possibilità di assistere nei loro bisogni concreti le persone con difficoltà economiche e ricreare una rete di solidarietà diffusa sul territorio.
Artigianato. È stato consentito l’affitto della poltrona a parrucchieri ed estetisti: negozi già avviati possono ora consentire a giovani che vogliano mettersi in proprio di avere una parte del locale in uso per svolgere la loro attività.
Nei primi giorni di dicembre si è svolta la cerimonia per riconoscere a 28 artigiani e 27 commercianti il premio che tradizionalmente la Città riconosce a quanti si sono distinti per la propria attività.
La cerimonia dei Maestri dell’Artigianato e dei Cavalieri del Commercio si è svolta nell’Aula Giulio Cesare in Campidoglio.
Affissioni e Pubblicità
Dopo 20 anni finalmente anche a Roma è stato approvato il PRIP, Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari che, unitamente ad alcune modifiche al Regolamento sulla pubblicità, ridisegna i criteri per la presenza degli impianti su strade e piazze cittadine.
Propedeutica a questa nuova regolamentazione era stato l’annullamento della delibera-sanatoria che aveva permesso a cinquemila impianti privi di autorizzazione, di essere tollerati in città.
Il tassello finale che permetterà di avere risultati visibili sarà l’approvazione dei Piani di localizzazione che accanto alle gare consentiranno, di raggiungere indubbi benefici: decremento e migliore qualità degli spazi espositivi degli impianti privati; canone di concessione in linea con i valori di mercato che garantisca un introito sicuro e più elevato dell’attuale; lotta all’evasione, controllo del territorio e contrasto all’abusivismo anche a carico delle imprese vincitrici dei bandi.
Per la prima volta abbiamo messo in campo un vero piano per ridare a Roma Capitale il suo decoro.
Turismo
È stata ideata una nuova card turistica, la Roma Pass 48 hours, che si affianca all’altra già esistente che ha vigore invece tre giorni.
Acquistandola si ha diritto di viaggiare su bus e metro gratuitamente, di entrare in un museo, statale o comunale, gratuitamente e di accedere agli altri a prezzo ridotto.
È stato raggiunto l’accordo con EXPO Milano e la Camera di Commercio, insieme alla Regione Lazio, per costruire un percorso romano di preparazione a EXPO 2015: grazie al coinvolgimento di Ambasciate e Istituti di cultura i Paesi che saranno il prossimo anno a Milano per l’Esposizione presentano a Roma le loro anteprime, con esposizioni in alcuni musei romani.
In vendita mappe e guide turistiche della città, per la prima volta lo scorso anno a dicembre la Giunta ha deciso di mettere in vendita i prodotti turistici realizzati dal Dipartimento capitolino del Turismo.
Lotta all’abusivismo nelle attività ricettive: intensificazione dei controlli e un tavolo del turismo con le associazioni di categoria e con le forze dell’ordine per strategie comuni.
Tra le prime azioni, inoltre, sono state diffidate le Agenzie di viaggio online per chiedere la cancellazione tra i propri clienti di strutture risultate abusive e non in regola con permessi.
È stato costituito il network delle grandi destinazioni italiane del turismo sostenibile (GDITS) ed è partita la sperimentazione ETIS per il Turismo sostenibile.
Innovazione Tecnologica
Avviato il Bando pubblico per il nuovo portale.
Sono ora in corso le valutazioni sulle domande presentate, la gara consentirà all’Amministrazione di avere una piattaforma e infrastrutture tecnologiche più aggiornate e in grado di supportare una più estesa condivisione dei dati e servizi online all’avanguardia.
Sono state federate le reti pubbliche di wi-fi presenti a Roma: con un’unica registrazione si può ora accedere sia alla rete DigitRomaWifi che a ProvinciaWifi.
Roma ha anche aderito alla rete FreeItalia Wi-fi, che unisce diversi comuni e città d’arte.
È stato attivato in tutti i Municipi il servizio di Qurami, un’App che oggi consente l’interfaccia con gli sportelli anagrafici e di prenotare il posto in coda direttamente dal proprio smartphone.
Si risparmia tempo e si evitano così code e inutili file per certificati o carte d’identità perché la App è in grado di avvisare l’utente del proprio turno e anche del luogo più vicino e con minore attesa.
Attivazione delle dirette streaming nell’Assemblea Capitolina e in altri tre Municipi, per seguire i lavori delle istituzioni in presa diretta.
Adesione all’Osservatorio nazionale Smart City di ANCI con Memoria di Giunta Capitolina si è aderito formalmente in qualità di “Promotore” all’Osservatorio Nazionale dell’ ANCI sulle Politiche Pubbliche Locali in materia di Innovazione Tecnologica e utilizzo degli strumenti dell’ICT per il miglioramento delle condizioni di vita nelle città.
L’obiettivo è l’elaborazione di modelli da mettere a disposizione dei Comuni italiani che vogliano diventare “città intelligenti” e creare una community dei referenti locali.
Adesione all’Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti del Ce.S.P.I., Centro Studi di Politica Internazionale: abbiamo aderito formalmente all’Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti del Ce.S.P.I. (costituito già dal 2012 con fondi FEI del Ministero dell’Interno) il cui scopo prioritario è sostenere e rafforzare il processo di inclusione finanziaria e il rafforzamento dell’imprenditoria immigrata.
L’Assessorato Roma Produttiva ha la funzione di rappresentanza attiva da parte di Roma Capitale nel Progetto Laboratori Territoriali per offrire, per quanto di propria competenza, ogni sostegno alle iniziative per favorire l’inclusione finanziaria dei migranti.
Predisposizione – per quanto di propria competenza – delle schede progettuali PON Metro e POR Lazio 2014-2020: Roma Capitale ha creato una struttura con il compito di studiare e presentare progetti europei (Crea).
Nell’ambito di questa attività l’Assessorato Roma Produttiva ha sviluppato progetti di finanziamento nel quadro della programmazione/fondi PON Città Metropolitane. In particolare, sono state predisposte schede per i temi: Agenda Digitale, Attività Produttive e Turismo.
Altri progetti hanno riguardato: smart cities e nuove tecnologie , internazionalizzazione delle imprese, start up e incubatori di nuove imprese, turismo sostenibile, artigianato, mercati rionali e centri commerciali in ottica smart.
Società partecipate
Sono state chiuse Roma City Investment e Carget srl, inutili o inefficaci al raggiungimento degli obiettivi sia nel campo dell’innovazione tecnologica che nel comparto agroalimentare.
Le cose più importanti che sta per fare o sta facendo
- Delibera con la nuova regolamentazione su Occupazioni di Suolo Pubblico
- Nuova delibera per gli esercizi di somministrazione, per promuovere la qualità di bar e ristoranti e semplificare le procedure, predisponendo, inoltre, un completo catalogo di arredi tra cui scegliere le proprie tipologie (si prevede il passaggio in Giunta entro il 2014 per poi passare all’esame dell’Aula).
- Avvio del collegamento tra SUAP e Agenzie delle Imprese, per una maggiore semplificazione delle procedure amministrative e una migliore assistenza alle imprese
- Revisione delle convenzioni tra l’Amministrazione e le associazioni degli operatori nei mercati come strumento che contribuisca a rilanciare il funzionamento e la manutenzione dei mercati
- Ridefinizione della regolamentazione del commercio su aree pubbliche e pianificazione del numero, della localizzazione e della tipologia dei posteggi
- Regolamento per la disciplina dei c.d. mercatini non professionali (antiquariato, oggetti usati, hobbistica, oggetti da collezione) e dei mercatini di Natale finalizzato a circoscrivere il proliferare di forme di vendita e manifestazioni atipiche che si sovrappongono agli operatori già esistenti.
- Accordo tra Retake e le Associazioni di Categoria per istituire una rete di volontari del decoro anche di imprenditori, i quali a partire dai propri negozi e botteghe possano fornire un contributo importante al decoro delle strade (sottoscrizione tra gennaio e febbraio 2015).
- Regolamento per Reti di impresa su strada (Centri commerciali naturali), che preveda nuovi strumenti per promuovere commercianti e artigiani, anche attraverso riduzioni nella fiscalità in cambio di servizi
- Rivedere gli strumenti di tutela delle attività in Centro Storico e dei negozi e delle botteghe storiche
- Approvazione dei Piani di localizzazione degli impianti pubblicitari e successiva assegnazione degli spazi attraverso gare pubbliche, in cambio di servizi alla città (bike sharing, bagni pubblici, ecc.)
- Ridefinizione della rete dei PIT (punti di informazione turistica), per rendere più funzionale l’assistenza ai turisti e aumentare l’offerta di servizi, ridefinendo anche le localizzazioni più utili
- Costituzione del Convention Bureau di Roma, per il coordinamento e lo sviluppo del turismo congressuale.
- Restyling del sito del turismo di Roma e di tutto il materiale comunicativo, informativo e di marketing istituzionale
- Realizzazione della comunicazione attraverso il nuovo logo e la nuova identità visiva di Roma e la sua declinazione rispetto soprattutto ai materiali turistici
- Estensione a tutti i Municipi del servizio diretta streaming dei lavori dei Consigli
- Creazione di un’App per consentire la connessione automatica alle reti Wifi pubbliche
- Dematerializzazione di tutti i procedimenti amministrativi e dei processi di comunicazione tra Amministrazione e utenti (cittadini, imprese, turisti, ecc.)
Le “gatte da pelare” ereditate di cui si sta occupando
Negli ultimi anni Roma sta rischiando di diventare una città senza regole, in particolare sul fronte del commercio su aree pubbliche e degli impianti pubblicitari.
L’abusivismo è la “gatta da pelare” che ho ricevuto in eredità da chi mi ha preceduto e su cui stiamo lavorando duramente perché una città con più decoro è una città più vivibile per le romane e i romani e più attrattiva per i turisti, riscoprire le bellezze di Roma significa al tempo stesso aiutare l’economia a ripartire.
Così come sui mercati rionali, che da troppi anni sono stati abbandonati a loro stessi, vogliamo metterli in “rete” e farli tornare di nuovo ad essere dei luoghi di “comunità”, in cui non solo sia conveniente fare la spesa ma anche spazi vivi in cui la gente possa tornare ad incontrarsi.
Le cose che vorrebbe fare (sogni nel cassetto)
Svegliarsi in una città normale e diventare un modello da seguire in nord Europa (sui sogni bisogna esagerare)
Mi piacerebbe che Roma diventi un modello da seguire per le capitali europee.
Roma è la città più famosa al mondo, ha una ineguagliabile storia millenaria e non può essere lasciata alla mercé di furbi e delinquenti.
Mi piacerebbe riuscire a completare e implementare il sistema di wi-fi pubblico e coprire tutta la città facendo di Roma la prima Capitale completamente connessa.
Gli ostacoli con cui deve combattere
Basta leggere i giornali in questi giorni per capire gli ostacoli che ci troviamo di fronte ogni giorno, come a piazza Navona, dove abbiamo voluto riportare legalità e decoro e invece ci troviamo a dover fronteggiare gruppi che perseguono esclusivamente i propri interessi a scapito dei cittadini.
Ecco davanti a questo non mi arrenderò mai perché per me viene prima la legalità e il bene comune.