I disastri naturali nel mondo tra il 1970 e il 2012 hanno provocato due milioni di morti e 2,4mila miliardi di dollari di danni.
La stima è contenuta nell’Atlante realizzato dalla World Meteorological Organization (WMO Organizzazione meteorologica mondiale), secondo cui le cifre sono in continua salita anno dopo anno.
L’agenzia ha censito quasi novemila disastri legati al meteo o al clima, con uragani e inondazioni responsabili del 79% del totale.
Al primo posto tra le catastrofi con più vittime ci sono la siccità che ha colpito l’Etiopia nel 1983 e l’inondazione nel Bangladesh del 1970, responsabili di 300mila morti, mentre il disastro più costoso è stato l’uragano Katrina del 2005 costato oltre 146 miliardi di dollari.
”Questo tipo di disastri è in aumento nel mondo – spiega Michel Jarraud, segretario generale del Wmo -. I sistemi di allerta migliorati stanno aiutando a prevenire perdite umane, ma l’impatto socioeconomico dei disastri sta aumentando a causa della frequenza aumentata e della maggiore vulnerabilità delle società umane”.
In Europa sono stati censiti 1352 disastri con 150mila morti e 375,7 miliardi di dollari di danni.
L’Italia è ‘ben piazzata’ nelle classifiche, con i 20mila morti causati dall’ondata di calore del 2003 conteggiati dal Wmo che costituiscono il secondo con più vittime e le inondazioni del 1994 e del 2000 rispettivamente al secondo e quarto posto tra i disastri più costosi con 14,4 e 10,7 miliardi di dollari di danni.