Sindaci riuniti nell’aula consiliare di Ardea (foto dalla pagina fb dell’associazione Salute Ambiente Albano – Cancelliera)
Difendere il territorio e mandare un messaggio chiaro, e univoco, a Roma: stop agli sversamenti nella discarica di Albano e no al termovalorizzatore a Santa Palomba.
Questo l’obiettivo dei sindaci dell’hinterland sud della Capitale, dai Castelli al litorale.
I piccoli Comuni fanno rete, decisi a opporsi all’utilizzo dei loro territori per consentire alla Città eterna di chiudere il ciclo rifiuti.
Di ieri, mercoledì 31 agosto, un primo incontro voluto dal sindaco di Ardea Maurizio Cremonini, su richieste delle associazioni del territorio, che ha coinvolto tutti i colleghi sindaci dei centri urbani limitrofi e di quelli direttamente interessati dagli impianti in questione.
Albano, Marino, Nemi, Genzano, Lanuvio, Castel Gandolfo, Ariccia.
Tutti presenti nell’aula consiliare di Ardea, tranne il sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà, “sfiduciato” proprio ieri dalle opposizioni che hanno presentato le dimissioni dal notaio.
“Siamo tutti concordi nell’impegnarci per ottenere l’interruzione immediata dei conferimenti dei rifiuti nel settimo invaso della discarica di Roncigliano e nell’esprimere contrarietà alla realizzazione del termovalorizzatore nel sito individuato a Santa Palomba” spiega il sindaco Cremonini.
“Nelle prossime settimane torneremo a incontrarci per studiare e concordare una linea comune, soprattutto per interrompere lo sversamento dei rifiuti di Roma a ridosso dei nostri territori e per concordare una linea comune nella gestione dei rifiuti“.
Se ne riparlerà in maniera ancora più concreta, tracciando le azioni da mettere in campo, dopo le elezioni del 25 settembre.
In aula consiliare erano presenti anche delegati dell’associazione Salute Ambiente Albano, del comitato UST-Uniti per la Salvaguardia del territorio, dell’associazione Pavona per la Tutela della salute e dell’associazione Latium Vetus.
Gli impianti contestati
Ricordiamo che per quanto riguarda la discarica di Albano, il sindaco Gualtieri ha firmato lo scorso luglio una proroga per l’utilizzo dell’impianto fino al prossimo 15 novembre.
La cava, dissequestrata a fine maggio scorso all’interno di un’indagine partita per accertare la presenza di garanzie sulla gestione post mortem dell’invaso, sta servendo a coprire gli sbocchi mancanti di Roma, dopo l’incendio a Malagrotta dello scorso 15 giugno.
La sua riapertura ha scatenato da subito, e a tutt’oggi scatena, le proteste del territorio.
Al capitolo termovalorizzatore invece, il terreno da utilizzare per la sua realizzazione non è stato ancora ufficializzato ma il Campidoglio non ha mai smentito che si tratti di un’area nel quadrante di Santa Palomba, al confine tra IX municipio e comune di Pomezia.
A inizio agosto il sindaco ha presentato il piano rifiuti in aula Giulio Cesare, spiegando il cronoprogramma che fissa al 15 ottobre la firma dell’ordinanza commissariale di approvazione del piano e pubblicata la manifestazione di interesse rivolta al mercato per la realizzazione dell’impianto.
(Articolo di Ginevra Nozzoli, pubblicato con questo titolo il 1 settembre 2022 sul sito online “Roma Today”)