Il Governatore della Regione Lazio si è guardato bene dal far sapere alla stampa che il Regolamento sulla “attuazione della ruralità multifunzionale” n. 11 del 2.9.2015 (pubblicato il giorno dopo sul B.U.R.) ha disciplinato la “attuazione della ruralità multifunzionale” anche e soprattutto da parte di soggetti diversi dal coltivatore diretto e dall’imprenditore agricolo, che vengono autorizzati ad utilizzare terreni a destinazione urbanistica agricola fino ad un massimo di 30 ettari, dove possono esercitare attività multifunzionali connesse, ma non contemplate in tal senso dalla disciplina agricola e fiscale vigente, con particolare riferimento:
– al turismo rurale (distinto dall’agriturismo) mediante la realizzazione di una ricettività alberghiera ed extralberghiera;
– alle attività ricreative mediante la realizzazione di “centri sportivi rurali” e “centri ricreativi rurale”, dove è possibile costruire campi di golf, di tennis, di bocce, di calcetto, di pallavolo, di nuoto e per “altri tipi di sport“;
– alle attività terapeutiche-riabilitative, in forma di assistenza residenziale per anziani e disabili, con la realizzazione anche di strutture di ospitalità ed integrazione sociale fino ad un massimo di 20 posti letto.
Il Governatore della Regione Lazio non ne ha parlato perché si tratta di attività non contemplate in questa forma dalla legge d’orientamento (D.Lgs. n. 228/2001) e dalle nuove disposizioni in materia di agricoltura sociale (legge n. 141 del 18.8.2015).
Nicola Zingaretti non ha fatto sapere inoltre che le suddette attività aggiunte all’art. 57 della legge regionale n. 38/1999 sono diventate automaticamente possibili all’interno delle aree naturali protette anche in regime di misure di salvaguardia, mediante P.U.A. presentati ai sensi della lettera d) del 4° comma dell’art. 8 della legge regionale n. 29/11997, modificato in tal senso dalla legge regionale n. 12 del 6.8.2012 ai sensi dell’art. 1, comma 19, impugnato il 28.9.2012 dal Governo Monti senza che poi vi dessero seguito né il Governo Letta né l’attuale Governo Renzi.
Non ha fatto sapere infine che la legge regionale n. 10 del 10 novembre 2014 consente per di più di approvare Piani di Assetto dei parchi e delle riserve naturali del Lazio che prevedono P.U.A. con la stessa ruralità multifunzionale esercitata da soggetti diversi dal mondo agricolo.
In definitiva il Regolamento di Zingaretti sulla ruralità multifunzionale autorizza anche dentro le aree naturali protette operazioni speculative di valorizzazione immobiliare non consentite dalla normativa vigente sul mondo agricolo.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi
Responsabile nazionale VAS per Parchi e Territorio