Su come si è arrivati allo scioglimento dell’Assemblea Capitolina riteniamo utile al dibattito che si è aperto riportare l’editoriale che è stato pubblicato oggi 31 ottobre 2015 su “Eddyburg”, con la seguente premessa: «Avremmo voluto dedicare questo articolo alla dannosa legge cosiddetta “contro il consumo di suolo”. Ma ci sembra che ciò che accade a Roma attorno a Ignazio Marino (e soprattutto al Campidoglio) meriti un’attenzione bruciante. Non si tratta di territorio, ma di democrazia, non di speculazione ma di fascismo.»
Nel presentare su questo sito l’articolo di Norma Rangeri (il manifesto del 30 ottobre) abbiamo scritto che l’Italia è diventata un paese fascista.
Non ci riferiamo solo all’odierna questione romana, poiché essa è l’epitome della questione italiana del XXI secolo.
Antonio Padellaro ha ragione quando scrive che «su Ignazio Marino sindaco di Roma si può pensare tutto il male possibile: che sia stato gravemente inefficiente e troppo assente, che abbia chiuso un occhio o forse entrambi su Mafia Capitale, che sui famosi scontrini non l’abbia raccontata giusta».
Ma non è lì lo scandalo: lo scandalo è nel modo minuzioso, attento, abilissimo col quale il segretario (non eletto) di un partito, cioè di un’associazione che è “parte” della società, e contemporaneamente il presidente (non eletto) del consiglio dei ministri ha orchestrato, diretto, propagandato e condotto a compimento l’eliminazione politica e istituzionale di un Sindaco democraticamente eletto, con grande maggioranza dei voti.
Speriamo che qualcuno scriverà la storia di questo delitto.
Non abbiamo troppa fiducia nella “libertà” dei media italiani, se perfino la Repubblica è diventata la gazzetta di Renzi, ma voci libere, sia pur poche, ce ne sono ancora.
Quando quella storia sarà scritta essa inizierà con lo smantellamento, dall’alto, del PD romano: un partito intriso di collusione con i peggiori interessi dell’affarismo ma dove non mancavano voci libere (e forse ancora non mancano) che intendevano discutere.
Nemmeno nelle riposte stanze dei “circoli” del Pd romani si è potuto discutere quando è arrivato il confronto tra l’ingenuo Marino e il monarca.
Ma quello che è ancora più grave per chi crede ancora nella democrazia e nelle sue istituzioni – così come sono state conformate dalla Costituzione – è la lesione compiuta con l’eliminazione di un Sindaco, eletto dal popolo, da parte un Presidente del consiglio dei ministri.
Il mondo intero ha assistito alla defenestrazione del sindaco di una grande città compiuta senza motivarne le ragioni, semplicemente intimandogli di andarsene.
Poi, alle sue resistenze, ordinando ai consiglieri membri del suo partito (meglio, suoi sudditi) di dimettersi, per ottenere così lo scioglimento del consiglio comunale cercando, e trovando, l’alleanza con la peggiore destra ottenendo cosi l’annullamento istituzionale del fastidioso critico.
Il quale, udite udite, pretendeva soltanto che si discutesse pubblicamente sulle ragioni che spingevano a sfiduciarlo.
Non sappiamo francamente se indignarci di più per la macchinazione del monarca o per l’ignavia dimostrata da tutti i suoi sudditi.
Ma la preoccupazione più forte è per lo spaccato della questione italiana che l’episodio romano, più che rivelare, conferma e illustra.
Numerosi segnali, che ci arrivano ormai da molte regioni e molti ambienti (la scuola e l’università, le istituzioni del sistema delle autonomie e le fabbriche, gli studi professionali e le redazioni dei media): la critica e la protesta non vanno al di là del mugugno tra quattro mura.
Rarissimo, quasi eccezionale il caso di persone che abbiano il coraggio di esporre pubblicamente le loro critiche, per timore di perdere l’incarico, o il ruolo, o il posto.
Il ricatto della pagnotta è la regola dominante nel regime feudale imposto dal ragazzo di Rignano – e, bisogna aggiungere, supinamente accettato da troppi italiani.
L’unico evento che potrà restaurare la democrazia in Italia è un allargamento della consapevolezza del fango nel quale siamo precipitati e, su questa base, una riscossa dello spirito di solidarietà e di ribellione, che sappia manifestarsi a partire dalle prossime elezioni.
Decisivo è il ruolo degli intellettuali, cioè di quelle donne e quegli uomini che lavorano impiegando poco la forza, e la fatica, dei muscoli e molto gli strumenti del sapere.
Avere la capacità di guardare al di là del presente e nell’insieme un mondo miope e spezzettato è un privilegio che hanno acquistato grazie alla società che li ha alimentati: verso la società hanno un debito e una responsabilità forti, che devono onorare.
Due parole sul tema che abbiamo accantonato per soffermarci sulla democrazia: la legge sul consumo di suolo.
La nostra fondata opinione è che questa legge è del tutto inservibile ai nobili fini che si propone.
Chi ha la pazienza di analizzarla dal punto di vista dell’efficacia deve concludere, scoraggiato, che ha la stessa ac di un aratro senza vomere.
Rinviamo in proposito agli articoli …. Così stando le cose rimane una domanda: come mai tante associazioni ambientaliste, tante persone sincere e oneste che militano nel mondo che condivide lo slogan “stop al consumo di suolo” non si sono accorte alla vacuità (se non ai rischi) di quella proposta.
Non vorremmo che questo episodio debba ricollegarsi a quelli su cui ci siamo soffermati: l’illusione suscitata dall’accattivante immagine nasconde la miseria della sostanza, la velocità del cinguettio cancella la capacità di studiare.
Torneremo più ampiamente sull’argomento.
Per ora invitiamo chi voglia capire perché quella legge se approvata, sarà una pietra tombale sull’argomento legga gli articoli di Vezio De Lucia del giugno 2023 (Consumo di suolo a un passo dal baratro) e del febbraio 2015 (A partire dalle buone intenzioni del ministro il Parlamento approda a una legge inservibile), di Eddyburg, febbraio 2015 (Eddyburg e il consumo di suolo) di Ilaria Agostini del maggio 2015 (Due leggi per il suolo).
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Si ritiene parimenti opportuno far sapere quanto è stato fatto a Roma in quasi due anni e mezzo.
COSA HA FATTO IL SINDACO MARINO IN QUASI DUE ANNI E MEZZO
Il Sindaco Marino in quasi due anni e mezzo:
1) ha chiamato la Guardia di Finanza il primo giorno che si è insediato.
2) ha risparmiato 120 milioni ogni anno solamente confrontando le spese allegre del comune con i prezzi di mercato come, per esempio, pagare 4800 € ogni pc ai soliti noti.
3) ha portato e continuato a portare al Procuratore Pignatone tutta la documentazione in possesso dell’Amministrazione comunale consentendo così di dare una svolta importante alle indagini di Mafia Capitale.
4) ha chiuso Malagrotta dopo 30 anni evitando così pesantissime sanzioni dall’Europa e tornando ad accedere nuovamente ai fondi europei.
5) Ha indetto un bando internazionale per la raccolta rifiuti portando ad oggi la differenziata al 43% (prima non esisteva).
6) ha riaperto i cantieri della metro C, nel 2013 la talpa era ferma, in 2 anni ha 21 fermate in più.
7) ha identificato un nuovo centro per i rifiuti a Rocca Cencia per la trasformazione dell’umido a impatto zero e senza odori.
8) ha messo a capo dei vigili un poliziotto facendo infuriare la lobby potentissima dei vigili, a cui ha tolto i privilegi e che ha denunciato il 31/12/2014 imponendo la turnazione dei dirigenti comunali.
9) ha cacciato l’AD di AMA poi arrestato con Mafia Capitale.
10) ha cacciato in ATAC tutti gli assunti da Alemanno imbucati in ufficio e li ha mandati a fare i controllori.
11) ha messo un magistrato alla trasparenza.
12) ha mandato le ruspe a Ostia liberando gli accessi al mare dove da anni TUTTI facevano finta di non sapere che comandava la mafia degli Spada e dei Fasciani.
13) ha, in soli 6 mesi portato al 90% il raddoppio della Prenestina (in 6 ANNI avevano realizzato solo il 40%).
14) ha pedonalizzato i fori e il tridente.
15) ha eliminato i camion bar dal centro storico restituendo Roma al suo fascino naturale.
16) ha valorizzato i fori con le luci del premio Oscar Vincenzo Storaro e gli spettacoli multimediali di Piero Angela e Paco Lanciano in attivo già dal primo anno.
17) ha riportato in attivo il teatro dell’opera.
18) ha portato ingenti investimenti nella cultura anche da parte dei privati.
19) ha fatto rimuovere migliaia di cartelloni abusivi (specie i cosiddetti “senza scheda”) e ha vietato le pubblicità a sfondo sessista.
20) Sta pagando circa un miliardo di debiti che si è ritrovato appena insediato.
21) ha fatto il bilancio di previsione a inizio anno e non alla fine o addirittura l’anno successivo come avveniva in precedenza.
22) ha stabilito nuove regole più stringenti per il bando degli appalti e l’affidamento di lavori pubblici.
23) ha portato alla riduzione del tempo di apertura degli sportelli della metro, riducendo così il numero di ingressi senza biglietto.
24) ha sperimentato (sulla linea B1) la timbratura del biglietto in uscita dalla metro come ulteriore incentivo a timbrarlo.
25) ha comprato nuovi cassonetti della spazzatura, dal momento che quelli in dotazione dell’AMA ora sono in leasing a un prezzo astronomico.
26) ha sostituito l’illuminazione della città con le lampadine al LED.
27) ha previsto il rifacimento delle principali arterie stradali.
28) ha finanziato il progetto per la realizzazione del GRAB (poi bloccato dall’ultimo assessore Esposito)
29) ha ristrutturato tutta una serie di monumenti (Colosseo, Fontana di Trevi, Barcaccia, Piazza 4 Fontane, ecc.).
30) ha varato un nuovo piano per i ripetitori con lo scopo di ridurre l’inquinamento da elettrosmog.
31) creato per la prima volta il registro unioni civili, trascrizione matrimoni tra persone omosessuali contratti all’estero, progetti contro il bullismo omofobico.
32) ha finalmente varato un nuovo PGTU.
33) ha messo 300 spazzini in più nelle strade.
34) ha messo il gps alle spazzatrici (prima non avevano nemmeno un percorso stabilito da percorrere).
35) ha indetto una gara europea trasparente mettendo 1000 nuovi appartamenti a disposizione dell’assistenza alloggiativa temporanea.
36) ha cancellato 20 milioni di potenziali metri cubi di cemento per 160 proposte di nuove urbanizzazioni che si sarebbero riversati su 2300 ettari di Agro romano.
37) ha cancellato altri 5 milioni di metri cubi di cemento, all’Ex Snia, al Casilino.
38) ha revocato la delibera sulla valorizzazione delle caserme e ridotto i volumi in altre delibere come quella della ex fiera, da 93 mila mq a 67.500 mq.
39) ha individuato 743 occupanti di case pubbliche sprovvisti dei titoli per abitarle perché occupanti abusivi, oppure proprietari di immobili o con redditi superiori ai limiti
40) il Sindaco Marino oltre all’opera di rimozione quanto meno dei 5.000 impianti pubblicitari abusivi (cosiddetti “senza scheda”) ed al divieto della pubblicità a sfondo sessista (introdotto con il nuovo Regolamento di Pubblicità), ha fatto approvare dall’Assemblea Capitolina (con il voto favorevole anche del M5S) il Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (PRIP) e fatto redigere da “Aequa Roma” i 15 Piani di Localizzazione degli impianti pubblicitari futuri, che il 13 ottobre 2015 sono stati approvati dalla Giunta Capitolina, su cui ora dovranno esprimere il loro “parere” i Municipi.