Gli Stati costieri statunitensi sono avvertiti: nei prossimi mesi il rischio di inondazioni crescerà sensibilmente per via dell’aumento del livello del mare causato dal riscaldamento globale e dalla forza della corrente El Niño.
A lanciare l’avvertimento è la Noaa, l’agenzia federale Usa per la meteorologia, secondo cui ad aumentare saranno quegli allagamenti che più che procurare ingenti danni causeranno forti disagi alla popolazione, ad esempio per la circolazione stradale.
In 10 centri costieri, sui 27 analizzati dalla Noaa, gli scienziati prevedono che i giorni caratterizzati da fastidiosi allagamenti aumenteranno dal 33 al 125%, proprio tenendo conto della presenza di El Niño.
Le condizioni peggiori interesseranno la regione medio-atlantica dove si potranno verificare inondazioni anche una volta alla settimana, dal New Jersey alla Carolina del Nord.
Il periodo di riferimento è quello che va dall’autunno agli inizi della primavera.
A Norfolk, Virginia, la media di 8 giorni di allagamenti, ad esempio, salirà a 18 di qui ad aprile.
A Washington si andrà da 33 a 53 giorni, mentre a Baltimora la media salirà da due a tre settimane.
Tra gli altri centri interessati ci sono Boston, Battery Park, Atlantic City, Philadelphia e Charleston, Key West e sulla costa Est anche San Francisco e Seattle, nonché Honolulu alle Hawaii.
L’oceanografo della Noaa William Sweet spiega all’AP che El Niño cambia le carte in tavola, rispetto ai normali allagamenti di autunno e inverno, perché nel Pacifico l’oceano è più caldo e l’acqua calda si espande.
Nell’Atlantico il fenomeno porterà venti e temporali più forti.
(ANSA del 10 settembre 2015, ore 14:44)