Il 20 ottobre 2013 su questo stesso sito è stato pubblicato un articolo sula riperimetrazione della riserva naturale statele del Litorale Romano a cui si rimanda per la conoscenza della varie tappe che hanno portato alla seduta della Conferenza Unificata del 24 luglio 2013 in cui è stato espresso parere favorevole allo schema di decreto del Ministro dell’Ambiente di riperimetrazione della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano.
L’articolo si chiudeva affermando che non rimane ora che attendere l’emanazione del Decreto Ministeriale, che è avvenuta il 24 ottobre 2013.
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 272 del 20 novembre 2011 è stato pubblicato il Decreto del 24 ottobre 2013 emanato dal Ministro Orlando che porta il titolo di “Nuova perimetrazione della Riserva naturale statale del «Litorale Romano», che è stata riportata nell’allegata cartografia composta delle seguenti 8 tavole.
Con un Comunicato stampa dell’11 dicembre 2013 il “Comitato FuoriPista” ha commentato il decreto nel seguente modo: ”La novità più significativa del Decreto consiste nell’aver innalzato per ulteriori 300 ettari il vincolo di salvaguardia portandolo da Zona 2 a Zona 1, cioè a zona totalmente inedificabile.
Ora la Zona 1 si estende dalle Vasche di Maccarese fino ad oltre Viale dell’Olivetello ed è racchiusa tra viale di Campo Salino e Via dei Collettori.
Si tratta dei terreni umidi che un tempo facevano parte del cosiddetto Stagno di Maccarese, bonificato idraulicamente alle fine dell’800 e restituito all’agricoltura negli anni Trenta del secolo scorso.
Ed è proprio qui che il Progetto di raddoppio dell’aeroporto prevede la costruzione delle nuove infrastrutture che occuperebbero 1300 ettari di Agro Romano con il conseguente esproprio di circa 300 tra famiglie e piccole e medie aziende agricole.
Si tratta dei terreni analoghi a quelli che la Commissione Parlamentare d’Inchiesta del 1961, nella sua relazione sull’aeroporto Leonardo da Vinci (inaugurato l’anno prima), aveva già dichiarato inidonei per l’aeroporto”.
Evidentemente il passato non insegna nulla, soprattutto se in gioco c’è la speculazione fondiaria, edilizia e finanziaria.”
Il Comitato afferma che ora bisogna andare avanti con le norme di salvaguardia e con il piano di gestione.