
Chiome dei pini diradate a causa della cocciniglia. Foto d’archivio
Sono fermi i trattamenti previsti per salvaguardare i pini di Roma dall’attacco della cocciniglia.
Ma nel corso dell’ultimo anno sono stati più che raddoppiati gli interventi messi in campo contro il temuto parassita.
La cocciniglia ed i pini
A fornire un quadro sulle misure adottate dal Campidoglio ha provveduto il direttore dell’ufficio alberature di Roma Capitale, nel corso di una commissione ambiente dedicata alla salvaguardia dei pini, da quattro anni minacciati dalla presenza della cocciniglia tartaruga.
Si tratta di un parassita alieno, che nel nostro paese non conosce predatori naturali, è che si è diffuso rapidamente in tutti i quadranti cittadini, a partire da quello meridionale.
Per salvaguardare i Pinus pinea da questo parassita, al termine di un laborioso iter amministrativo, è stato predisposto un protocollo d’interventi che prevede il ricorso di un insetticida, l’abamectina, che viene iniettato nei tronchi, attraverso appositi fori.
“Sono stati 10 mila gli alberi trattati nel 2020-2021” ha spiegato Francesco Messina, il direttore del servizio alberature del Campidoglio.
Circa il dieci per cento di quella cifra sono stati curati grazie alle raccolte fondi attivate dai cittadini, cosa che è successa a Saxa Rubra, Pineta Sacchetti, Villa Pamphilj, Decima, solo per fare degli esempi.
Mancano 10mila pini da trattare
Nel 2022, grazie alle risorse messe in campo con l’accordo quadro sul verde verticale, il numero degli interventi è cresciuto.
L’abamectina è stata così iniettata in altri 25mila esemplari ma ne rimangono altri 10mila da trattare.
Un’operazione che ora è ferma dallo scorso 24 giugno perché, è stato chiarito dal funzionario capitolino, in questa fase “gli alberi sono in fase di stasi vegetativa” e quindi l’insetticida fatica ad essere trasmesso per via linfatica alla chioma, dove si concentra l’azione dei parassiti.
I trattamenti riprenderanno quando terminerà il caldo, quindi verosimilmente al termine dell’estate.
La commissione ha fornito l’occasione anche per avere un quadro sui costi finora sostenuti, di poco superiori ai tre milioni di euro.
Una cifra che è facile ottenere moltiplicando il costo del singolo trattamento, pari a 90 euro, per il numero degli alberi a cui è stato iniettato l’insetticida.
“La salute degli alberi ed in particolare quella dei pini rappresenta un tema molto avvertito in città ed anche dell’amministrazione che, nel 2022, ha più che raddoppiato gli interventi – ha commentato il presidente della commissione ambiente Giammarco Palmieri – in questa fase, che coincide con un momento di fermo dei trattamenti, era utile ottenere un quadro preciso degli interventi che sono stati realizzati, anche in previsione della ripresa degli interventi.
Il funzionario del dipartimento ha spiegato che c’è un tavolo cui partecipa anche l’Ispra, il Crea e l’ordine degli agronomi e forestali, incentrato sull’efficacia del trattamento.
Appena quelle informazioni saranno elaborate, convocheremo un’altra commissione”.
Servirà per comprendere con quali cadenze ripetere i trattamenti contro il temuto parassita.
Come riconoscere la cocciniglia tartaruga
Com’è possibile, per i non addetti ai lavori, stabilire se un pino è stato raggiunto dalla Toumeyella parvicornis?
Gli alberi che sono colpiti dalla cocciniglia, ancor prima di farsi notare per il diramarsi della loro chioma, sono riconoscibili proprio per questa melassa che, cadendo a terra, rende le superfici raggiunte particolarmente appiccicose.
A differenza della resina, che il pino rilascia solo in determinate condizioni, questa sostanza zuccherina si rimuove con facilità, anche solo con l’acqua.
Banalmente, quindi, se sul parabrezza di un’auto parcheggiata sotto un pino si trovano queste goccioline che, con il getto del tergicristalli, vanno via, allora si é in presenza del temuto insetto.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 1 luglio 2022 sul sito online “Roma Today”)
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https://streaming.comune.roma.it/portal/watch/commission/fc1baf5d-64a6-4630-a14a-1dcb96b33771?fbclid=IwAR3XgStwSquEMXzQMM7A-gkbNBiLBKXK8s5m0eZmpeJOCQzLvWyN1h4HP_A
N.B. – I dati forniti nel corso della audizione dal direttore Francesco Messina
10.000 alberi trattati tra novembre 2020 ed il 2021. Quest’anno 25.000 piante alla data del 24 giugno.
Stasi vegetativa attuale e conseguente interruzione del trattamento.
35.000 pini trattati in tutta la città con endoterapia.
Palme di Villa Torlonia in accordo con la Soprintendenza Capitolina.
Stiamo raccogliendo i dati: siamo intorno ai 10.000 alberi circa ancora da trattare rispetto ai 50.000 complessivi stimati.
9.000 interventi con i nostri appalti e 1.000 su iniziativa dei cittadini, anche a Villa Pamphilij.
Gli interventi si fanno su tutti gli alberi, anche se va detto che non sono risolutivi: i risultati si vedranno più avanti.
Dati sulle volle storiche: dentro i 35.000 interventi messi in atto si sono tutte le ville storiche
Sono stati spesi ad oggi circa 90,00 € a pianta, per cui per 30.000 piante sono stati investiti in tutto 2.700.000,00 €
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N.B. – Non si dichiara in sintonia con le dichiarazioni del dott. Francesco Messina il Coordinamento per il Regolamento del Verde, che dallo scoso 26 maggio ha aperto una sua pagina facebook e che il 1 luglio ha pubblicato il seguente post.
