(ANSA del 18 giugno 2015, ore 12:34) – CITTA’ DEL VATICANO – L’uomo è “ancora capace di intervenire positivamente” per l’ambiente, ma non serve una “ecologia superficiale o apparente“, intorpidita, di “spensierata irresponsabilità“.
Non si può attuare il “modo in cui l’uomo si arrangia per alimentare i suoi vizi autodistruttivi”, “rimandando decisioni importanti“, “non riconoscendo i problemi“.
Così il Papa nella enciclica “Laudato sì”, appena pubblicata, che rivolge un doppio appello, a “proteggere la casa comune“, controllando surriscaldamento climatico e altri danni ambientali, ma anche cambiare modello di sviluppo, per i “poveri“, e “per uno sviluppo sostenibile e integrale“.
Il modello consumista – è scritto nell’enciclica – è completamente disinteressato al “bene comune“.
Realizzare una “cittadinanza ecologica” invece porta a una serie di “azioni quotidiane” che hanno di mira la cura del creato, e uno sviluppo equo.
La enciclica ne elenca varie, dal consumo equo e solidale, al minor uso di condizionatori, alla gestione dei rifiuti.
L’esaurimento delle risorse può esser il pretesto per nuove guerre
Scrive il Papa nell’enciclica: “L’esaurimento di alcune risorse” crea “uno scenario favorevole per nuove guerre, mascherate con nobili rivendicazioni“.
E d’altra parte “la guerra causa sempre gravi danni all’ambiente e alla ricchezza culturale dei popoli, i rischi diventano enormi pensando a armi nucleari e biologiche“.
I popoli hanno pagato prezzo salvataggio banche
Già il “salvataggio a ogni costo delle banche è stato fatto pagare alla popolazione“: oggi non facciamo pagare ai popoli il prezzo della crescita ad ogni costo, “rallentiamo il passo“, e puntiamo a uno “stile di vita” conciliabile con la difesa integrale dell’ambiente e della vita di tutti i popoli, prosegue il Papa nell’enciclica.
Reti comunitarie contro degrado e inequità
“Ai problemi sociali si risponde con reti comunitarie“.
Lo afferma l’enciclica ricordando che i singoli “possono perdere la capacità e la libertà di vincere la logica della ragione strumentale e finiscono per soccombere a un consumismo senza etica e senza senso sociale e ambientale“.
Serve una “alleanza umanità-ambiente“.