(ANSA del 7 luglio 2015, ore 15:23) – Una tecnologia smart e low cost per produrre elettricità dalle onde del mare, che si presenta come alternativa alle costose e inquinanti centrali a gasolio che alimentano le piccole isole del Belpaese: si chiama Pewec (Pendulum Wave Energy Converter) ed è stato creato dall’Enea, che oggi davanti alla sua sede romana ne espone un prototipo in scala 1:12.
Si tratta di un sistema galleggiante molto simile a una zattera da posizionare in mare aperto, in grado di produrre energia elettrica sfruttando l’oscillazione dello scafo per effetto delle onde. È pensato per le coste italiane, dove le onde sono di piccola altezza e alta frequenza.
Il prototipo pesa 3 tonnellate, misura 3 metri per 2 ed è frutto della collaborazione con il Politecnico di Torino, nell’ambito dell’Accordo di programma tra ministero dello Sviluppo economico ed Enea sulla Ricerca di sistema elettrico.
L’Ente e il Politecnico sono già al lavoro per la progettazione del dispositivo in scala 1:1, con una potenza nominale di 400kW.
“Una decina di questi dispositivi possono produrre energia elettrica per un paese di 3.000 abitanti, contribuendo anche a contrastare i fenomeni di erosione attraverso la riduzione dell’energia delle onde che si infrangono sulla costa, senza impattare in maniera significativa su flora e fauna marine“, ha detto Gianmaria Sannino, responsabile del laboratorio Enea di modellistica climatica e impatti.
L’energia delle onde, inoltre, ha una minore variabilità oraria e giornaliera e una variazione stagionale favorevole, visto che il potenziale è più alto in inverno quando i consumi energetici sono massimi.
Contestualmente al prototipo l’Enea ha presentato “L’atlante del clima ondoso del Mediterraneo“, una mappa per individuare le zone più interessanti per lo sfruttamento delle onde.