Luigi Brugnaro
VENEZIA «La mostra sulle Grandi Navi di Gianni Berengo Gardin a Palazzo Ducale era stata programmata da un’altra maggioranza con la Fondazione Musei Civici, immaginando che le cose andassero in un certo modo, per dare il colpo finale alla crocieristica in città. Poi sono arrivato io, che l’ho fermata, per avere il tempo di riflettere. Non per censurarla. Poi si è sollevato tutto il mondo radical chic che pensa sempre a come sfruttare l’immagine di Venezia, E questo vale anche per Berengo Gardin, perché un artista sa benissimo che esporre a Venezia significa far aumentare il valore delle proprie opere. Ora vogliono fare la mostra nei 32 metri quadrati del Negozio Olivetti invece che a Palazzo Ducale? Facciano pure».
Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro non molla di un millimetro sulla sua linea durissima alla mostra sulle foto di Grandi Navi di Gianni Berengo Gardin – che ora sui farà con i Fai al Negozio Olivetti – costretto anche ieri a confrontarsi con la questione in Consiglio comunale con la mozione presentata dal consigliere della Lista Casson Nicola Pellicani che spiegava come lo stop della mostra deciso da Brugnaro mettesse in discussione l’autonomia della Fondazione Musei Civici che l’aveva programmata e chiedendo invece di recuperarla.
A fianco di Brugnaro il suo capogruppo Maurizio Crovato per il quale con questa mostra Berengo Gardin vuole danneggiare la sua città e anche quello della Lega Giovanni Giusto che denuncia oscuri interessi.
Il Movimento Cinque Stelle – con Davide Scano e Elena La Rocca – ha invece parlato di censura del sindaco, invitandolo provocatoriamente a sciogliere la Fondazione Musei Civici.
E il capogruppo del Pd Andrea Ferrazzi, insistendo sull’autonomia violata della Fondazione Musei e sulla necessità di libertà di espressione di un artista come Berengo Gardin ha a sua volta a chiesto al sindaco: «È sicuro di aver fatto un buon affare a negare questa mostra. Se si fosse fatta, come programmata, sarebbe stata una delle tante a Palazzo Ducale. Ma visto la sua reazione e il suo diktat della mostra sulle Grandi Navi se n’è parlato a livello internazionale, molto più del previsto».
(Articolo di Enrico Tantucci, pubblicato con questo titolo il 25 settembre 2015 sul quotidiano “La Nuova di Venezia e Mestre”)