Negli ultimi anni gli europei hanno avuto a che fare con le estati più calde dai tempi dei Romani.
Da trent’anni a questa parte – afferma un team internazionale di 45 accademici – in Europa le temperature medie estive sono state superiori di 1,3 gradi centigradi rispetto a quelle che hanno interessato il Vecchio continente negli ultimi due millenni.
Un fenomeno che non può spiegarsi con una variabilità naturale, e che invece è frutto del cambiamento climatico causato dall’uomo con le emissioni di gas serra.
Nello studio, pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters, i ricercatori hanno usato i modelli climatici, l’analisi degli anelli degli alberi e le note di preti, monaci e dottori contenute in documenti storici per stimare le temperature che hanno caratterizzato le estati europee dal I secolo dopo Cristo a oggi.
Risultato: il caldo degli ultimi trent’anni è “senza precedenti” nell’arco di due millenni, così come le ondate di calore, più frequenti, lunghe e intense quali quelle del 2003, del 2010 e del 2015.
In base allo studio, estati calde hanno interessato l’Europa in epoca Romana fino al III secolo dopo Cristo, mentre un raffreddamento si è verificato tra il IV e il VII secolo.
Il periodo medievale ha visto un ritorno di condizioni più calde, seguite dalla “Piccola era glaciale” dal XIV al XIX secolo, fino al progressivo riscaldamento vissuto nel corso del XX secolo e in questi primi anni del 2000.
(ANSA del 29 gennaio 2016, ore 14:11)