Le foreste del mondo continuano a ridursi mentre aumenta la popolazione globale e il terreno forestale viene convertito in terreno agricolo e destinato ad altri usi, ma negli ultimi 25 anni il tasso di deforestazione netto si è ridotto di oltre il 50%.
É quanto emerge dal rapporto di valutazione globale della Fao, “The Global Forest Resources Assessment 2015”, pubblicato oggi e presentato al Congresso mondiale sulle foreste in corso questa settimana a Durban, in Sudafrica.
Stando al rapporto, dal 1990 a oggi sono andati perduti circa 129 milioni di ettari di foresta: un’area equivalente, per dimensioni, quasi all’intero Sudafrica.
Mentre nel 1990 le foreste costituivano il 31,6% del territorio mondiale, circa 4.128 milioni di ettari, nel 2015 questo dato è sceso al 30,6%, vale dire circa 3.999 milioni di ettari, con la deforestazione che ha colpito di più le aree tropicali di Africa e Sudamerica.
Parallelamente il tasso annuo netto di perdita di area forestale è però rallentato, passando dallo 0,18% dei primi anni ’90 allo 0,08% nel periodo 2010-2015.
L’indagine della Fao evidenzia l’importanza delle foreste per l’economia globale.
Il settore forestale, si legge, contribuisce con circa 600 miliardi di dollari all’anno al Pil mondiale e dà lavoro a più di 50 milioni di persone.
(ANSA del 7 settembre 2015, ore 21:23)