(ANSA del 2 settembre 2015, ore 15:00) – Un orso polare gigante nel cuore di Londra davanti al quartiere generale della Shell.
Con questa maxi riproduzione – alta quanto un autobus a due piani – una sessantina di attivisti di Greenpeace ha manifestato davanti al palazzo della multinazionale petrolifera anglo-olandese contro le trivellazioni nell’Artico. In prima fila l’attrice Emma Thompson.
Aurora – così è stato chiamato l’orso polare – resterà di fronte all’ingresso dell’edificio fino alla fine di settembre, fanno sapere gli attivisti, ovvero fino al termine della finestra temporale che Shell ha a disposizione per cercare idrocarburi nell’Artico prima dell’arrivo dell’inverno.
L’orso è anche una specie di cavallo di Troia: dentro ci sono sei attivisti, incatenati ad esso in modo che non possa essere spostato.
Emma Thompson ha dichiarato che sarà la prima tra le decine di persone che disobbediranno all’ingiunzione legale che vieta al personale di Greenpeace UK e agli attivisti di oltrepassare una linea tracciata intorno all’edificio Shell di Londra.
Nel pomeriggio l’attrice tenterà di attaccare sul palazzo la stampa gigante di una zampa su cui sono riportati migliaia di nomi di persone che hanno aderito alla campagna SaveTheArctic, quasi 7 milioni in tutto il mondo.
Aurora farà sentire forte la sua voce: durante la sua permanenza emetterà un ruggito attraverso la porta anteriore, per chiedere al gigante petrolifero – che due settimane fa ha ottenuto il via libera alle trivellazioni dal presidente Obama – di disattivare i suoi impianti di perforazione e abbandonare l’Artico.
Tali trivellazioni, spiegano gli attivisti, sono “estremamente rischiose“.
Uno sversamento di petrolio avrebbe pensanti conseguenze sull’ecosistema.