Su questo stesso sito il 13 gennaio 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Le Commissioni Commercio di altri due Municipi approvano la proposta di risoluzione predisposta da VAS contro cartellopoli per il ripristino del decoro in quei Municipi”, in cui facevo sapere che “Il 9 gennaio 2014 una analoga ed altrettanto personalizzata Proposta di risoluzione del Consiglio del II Muncipio, trasmessa dal dott. arch. Rodolfo Bosi al consigliere Alessandro Ricci che l’ha nel frattempo presentata, è stata approvata dalla Commissione Commercio che ha deciso di trasformarla in apposita deliberazione da sottoporre alla approvazione del Consiglio del II Municipio.” (https://www.rodolfobosi.it/le-commissioni-commercio-di-altri-due-municipi-approvano-la-proposta-di-risoluzione-predisposta-da-vas-contro-cartellopoli-per-il-ripristino-del-decoro-in-quei-municipi/#more-4157).
A differenza dei Municipi IV, VII, XIII e XV i cui Consigli hanno approvato le risoluzioni su cartellopoli da me proposte, il II° Municipio ha deciso invece di trasformare la proposta di risoluzione che avevo predisposto anche per lui e trasmesso per posta elettronica al consigliere Alessandro Ricci in una ben più impegnativa proposta di deliberazione.
Nel corso della audizione su cartellopoli che il 7 aprile 2014 mi è stata concessa dal Presidente della Commissione Speciale di Controllo, Garanzia e Trasparenza del II Municipio di Roma, Andrea Liburdi, (vedi https://www.rodolfobosi.it/audizione-di-vas-su-cartellopoli-con-la-commissione-speciale-di-controllo-garanzia-e-trasparenza-del-ii-municipio-di-roma/#more-6271) ho avuto modo di conoscere e di parlare con la Presidente della V Commissione Affissioni e Pubblicità MariaGiovanna Seddaiu, presente anche lei alla audizione, che mi ha fatto sapere che la proposta di deliberazione stava per essere calendarizzata.
Maria Giovanna Seddaiu
In attesa delle autorizzazioni finali del dirigente la proposta è rimasta ferma fino alla approvazione da parte dell’Assemblea Capitolina del Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (PRIP) e delle modifiche ed integrazioni apportate al Regolamento comunale in materia di esposizione della pubblicità e di pubbliche affissioni.
Per sollecitare l’approvazione dei due suddetti atti secondo il miglior testo possibile il 28 luglio 2014 assieme alle associazioni “Basta Cartelloni-Francesco Fiori” e “Cittadinanzattiva” abbiamo deciso di presentarci inaula Giulio Cesare almeno in 20 con indosso una maglietta rossa con la seguente scritta sia davanti che di dietro.
All’invito a partecipare alla nostra manifestazione fatto da Carte in Regola pure su facebook, ha dato la sua piena adesione anche l’Assessore alle Affissioni e Pubblicità del II Municipio Emilia La Nave che poi è venuta personalmente in aula Giulio Cesare ed ha indossato anche lei la maglietta rossa: si è trattato del miglior attestato venuto anche dalla parte politica ed in modo eterogeneo perché oltre all’Assessore Emilia La Nave, quel giorno ha voluto far sentire la sua presenza anche Stefano Zuppello, Assessore delle Attività Produttive del XIII Municipio, il cui Consiglio è stato il primo ad approvare all’unanimità il 18 marzo 2014 la proposta di risoluzione su cartellopoli da me proposta (vedi https://www.rodolfobosi.it/prima-storica-approvazione-della-proposta-di-risoluzione-su-cartellopoli-predisposta-da-vas-per-ripristinare-il-decoro-in-tutto-il-territorio-del-xiii-municipio-di-roma/#more-5831).
sinistra: Emilia La Nave, Rodolfo Bosi , Franco Quaranta, Stefano Zuppello
Quel pomeriggio ho avuto modo di parlare con l’Assessore Emilia La Nave anche della proposta di deliberazione non ancora calendarizzata.
Dopo l’approvazione del PRIP, il successivo 5 agosto il cons. Alessandro Ricci mi ha chiesto per posta elettronica di fargli sapere “quali parti e quali riferimenti normativi sono superati dal Prip” e conseguentemente se l’approvazione del PRIP del 30 luglio precedente comportava una modifica del testo della proposta di deliberazione su cartellopoli.
Il successivo 17 agosto ho trasmesso per posta elettronica anche all’Assessore Emilia La Nave la proposta di delibera su cartellopoli, che ho adattato ed integrato in forza della approvazione sia della Normativa Tecnica di Attuazione del PRIP che delle modifiche ed integrazioni al Regolamento comunale recante le norme in materia di esposizione della pubblicità e di pubbliche affissioni: ne ho riportato il testo nell’articolo che ho pubblicato il 16 settembre 2014 (https://www.rodolfobosi.it/i-consiglieri-del-m5s-del-iii-municipio-ripresentano-la-risoluzione-su-cartellopoli-secondo-il-testo-riproposto-da-vas/#more-10006).
La nuova proposta di deliberazione è stata presentata in modo bipartisan a firma dei consiglieri Giovanna Maria Seddaiu (SEL), Presidente della V Commissione Commercio, Alessandro Ricci (Lista Civica Marino Sindaco), Vice Presidente del Consiglio, Carla Consuelo Fermariello (PD), Andrea Signorini (Capo Gruppo del Nuovo Centro Destra), Andrea Alemanni (PD) e Patrizio Di Tursi (Forza Italia), presente alla audizione del 7 aprile 2014.
Carla Consuelo Fermariello
Andrea Signorini
Patrizio Di Tursi
Andrea Alemanni
Alle ore 20,55 del 16 settembre 2014 l’Assessore in persona Emilia La Nave mi ha fatto sapere per posta elettronica che quella mattina il Consiglio del II Municipio ha approvato all’unanimità la Deliberazione n 33 del 16 settembre 2014 sui “Cartelloni pubblicitari”, con 17 voti favorevoli: la notizia mi era stata anticipata per telefono all’ora di pranzo dallo stesso Alessandro Ricci.
Il testo approvato, che riporto di seguito, è leggermente differentemente rispetto a quello da me proposto, che è stato comunque recepito nelle parti più sostanziali.
PREMESSO CHE
– la S.p.A. “Aequa Roma” ha redatto una proposta di Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (PRIP), che alla data del mese di giugno del 2010 ha registrato la presenza di 32.700 impianti sull’intero territorio della capitale per 213.000 mq. di superficie complessiva espositiva;
– a gennaio del 2011 l’indagine svolta dalla Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del Comune di Roma ha quantificato in 242.000 mq. circa la superficie espositiva totale, derivante sia dagli impianti pubblicitari installati in maniera del tutto abusiva che da quelli registrati invece nella Nuova Banca Dati del Comune;
– con deliberazione n. 49 del 30 luglio 2014 l’Assemblea Capitolina ha approvato il Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (PRIP) che prevede una superficie espositiva complessiva di 138.000 mq. ed individua come zone “A” non solo le aree naturali protette istituite a Roma, ma anche i vincoli paesaggistici, archeologici e storico-monumentali e le destinazioni del Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.) che li tutela soprattutto con il divieto assoluto di affissione pubblicitaria entro determinati ambiti di paesaggio;
– ne deriva che con l’entrata in vigore del PRIP debbono a maggior ragione essere rimossi tutti gli impianti pubblicitari attualmente ricadenti in zona “A” dove l’art. 14 della normativa tecnica di attuazione del PRIP vieta “l’istallazione di impianti pubblicitari pubblici o privati e degli impianti per pubbliche affissioni”, precisando che “il divieto è esteso anche alle aree di pertinenza delle strade, delle piazze e dei larghi che segnano il confine della predetta zona e che non sono classificate nei tipi stradali indicati all’art. 10”;
– con deliberazione n. 50 del 30 luglio 2014 l’Assemblea Capitolina ha approvato altresì le modifiche ed integrazioni al Regolamento comunale recante le norme in materia di esposizione della pubblicità e di pubbliche affissioni, stabilendo al comma 9 dell’art. 34 che “gli impianti riconducibili alla procedura del riordino, già riconosciuti come validi nella Nuova Banca Dati, permangono sul territorio, nel rispetto del presente regolamento fino al 31/12/2014, senza possibilità di rinnovo o di rilascio di nuove autorizzazioni, e comunque non oltre l’esito delle procedure di gara conseguenti alla redazione dei piani di localizzazione”;
– che le procedure di gara conseguenti alla redazione dei 15 piani di localizzazione (uno per ogni Municipio) avranno esito presumibilmente dopo la metà del 2015 e che in tutto questo frattempo occorre quanto meno adeguare la situazione dell’impiantistica a Roma sia al PRIP che al Regolamento di Pubblicità così come modificato ed integrato con la deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 50 del 30 luglio 2014;
– nella Nuova Banca Dati sono censiti tanto gli impianti che fanno parte del cosiddetto “riordino” contraddistinti nelle tre schede “R” (per rinnovo della loro concessione), “S” o “SPQR” (per il rinnovo della concessione di locazione) e “ES” (per impianti installati senza aspettare il rilascio del titolo) quanto gli impianti senza scheda in quanto installati dopo la procedura di riordino per lo più abusivamente ed autodenunciati; – con deliberazione n. 425 del 13 dicembre 2013 la Giunta Capitolina ha deciso “di assicurare la permanenza sul territorio di tutti gli impianti pubblicitari contenuti nella Nuova Banca Dati, limitatamente alle tipologie “SPQR”, “R”, “ES”, “E” nonché di quelli di cui all’articolo 33bis del Regolamento di Pubblicità e di quelli di tipo “CONV”, di cui all’art. 34, comma 4 bis del Regolamento, a titolo temporaneo nelle more dell’adozione del Piano Regolatore degli impianti pubblicitari e dei suoi relativi piani di localizzazione a condizione che gli impianti rispettino le prescrizioni del Codice della Strada e del suo Regolamento attuativo, come integrate dalla deliberazione Commissario Straordinario n. 45/2008, ai sensi del combinato disposto dell’art. 23, comma 6 del D.Lgs. n. 285/1992 e dell’art. 51, comma 2 e 4 del D.P.R. n. 495/1992, nonché le prescrizioni del Regolamento di Pubblicità di cui alla deliberazione di Consiglio Comunale n. 37/2009, nonché quelle in tema di insistenza in aree vincolate come disciplinate dalla deliberazione Commissario Straordinario predetta, confermando che l’inserimento nella Nuova Banca Dati degli impianti in questione determina la chiusura del procedimento di riordino ad essi relativo, all’ulteriore condizione che la relativa posizione contabile sia regolare a far data dal titolo sottostante alla scheda di riordino;
– con la medesima deliberazione n. 425/2013 la Giunta Capitolina ha deciso altresì “di stabilire che gli impianti qualificati nella Nuova Banca Dati di tipo c.d. ‘senza scheda’, ivi compresi quelli del “circuito cultura e spettacolo” dovranno essere rimossi, previa diffida, a cura e spese dei proprietari entro (90) novanta giorni dalla pubblicazione del presente provvedimento, pena l’applicazione delle sanzioni previste negli articoli 31 e seguenti del vigente Regolamento di Pubblicità (deliberazione Consiglio Comunale n. 37/2009)”;
– in data 12 agosto 2014 sul sito web del Comune è stato pubblicato ai sensi dell’art. 32 del Regolamento un “Elenco contribuenti inseriti nella Nuova Banca Dati aventi titolo a mantenere impianti pubblicitari sul territorio di Roma Capitale”, che individua le ditte pubblicitarie di cui dichiara la totale “cessazione ex Deliberazione G.C. 425/13” o la “cessazione parziale ex Deliberazione G.C. 425/13”, indicando in tal ultimo caso gli impianti pubblicitari “senza scheda” con l’identificativo revocato che debbono essere quindi rimossi;
– per gli impianti pubblicitari privi di autorizzazione e comunque accertati come abusivi, anche se registrati nella Nuova Banca Dati, ai sensi del comma 14 dell’art. 31 del vigente Regolamento approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 37/2009 all’ordine di rimozione forzata d’Ufficio conseguono la decadenza dall’autorizzazione all’effettuazione della pubblicità per conto terzi ed all’uso degli impianti pubblicitari nonché, in caso di istallazione di impianti sul suolo o su beni comunali, la decadenza automatica del contratto di locazione; in particolare la prima violazione deve dar luogo alla pronuncia di decadenza per il 5 per cento delle autorizzazioni con priorità per quelle rilasciate nell’ambito del medesimo Municipio, la seconda violazione deve dar luogo alla pronuncia di decadenza per il 20 per cento delle autorizzazioni con priorità sempre per quelle rilasciate nell’ambito del medesimo Municipio, la terza violazione deve dar luogo alla pronuncia di decadenza per il 50 per cento delle autorizzazioni con priorità per quelle rilasciate nell’ambito del medesimo Municipio, mentre l’ulteriore violazione deve dar luogo alla pronuncia di decadenza delle restanti autorizzazioni;
– per numerosi impianti del “riordino” sono state rilasciate concessioni e contratti di locazione prima della imposizione non solo dei vincoli paesaggistici a tutela dei quali è stato successivamente prescritto il divieto assoluto di installazione di impianti pubblicitari, ma anche e soprattutto delle distanze minime prescritte dal Regolamento di attuazione ed esecuzione del Codice della Strada, emanato con D.P.R. n. 495/1992;
– per i suddetti motivi con deliberazione n. 395 del 3 dicembre 2008 la Giunta Capitolina ha consentito la ricollocazione anche di impianti pubblicitari che non risultano in violazione né di vincoli paesaggistici né del Codice della Strada e del suo Regolamento di attuazione, mediante un procedimento di snellimento delle procedure che permette di reinstallare comunque gli impianti se non sia stata istruita la richiesta entro 30 giorni dalla sua presentazione, dandone in tal caso comunicazione al Comune;
– molti dei suddetti impianti risultano essere stati installati a seguito di dichiarazioni dei rappresentanti legali della ditte pubblicitarie con allegate asseverazioni di tecnici abilitati e per di più registrati nella Nuova Banca Dati per semplice “COMUNICAZIONE DELLA SOCIETÀ”, senza che sia stata svolta alcuna istruttoria sulla loro legittimità neanche dopo l’avvenuta reinstallazione in “posizioni di rendita” ben più vantaggiose per le ditte che intendono conservarle in tutti i modi;
– con deliberazione del Consiglio Comunale n. 609 del 3 aprile 1981 è stata individuata a scopo di salvaguardia un’area urbana perimetrata entro cui è vietata la installazione di impianti pubblicitari di dimensioni superiori a mq. 6,00 (vale a dire cartelloni di mt. 3 x 2), che ciò nonostante sono stati installati ugualmente in numero considerevole;
– all’interno della suddetta area urbana perimetrata ricade l’intero territorio del Il Municipio dove occorre accertare e quantificare l’eventuale installazione di impianti pubblicitari di mt. 4 x 3 o di dimensioni comunque superiori a mq. 6,00;
– fra le modifiche ed integrazioni apportate al Regolamento di Pubblicità con la deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 50 del 30/7/2014 c’è comunque l’abolizione degli impianti pubblicitari di dimensioni di mt. 4 x 3, ribadita anche nella normativa tecnica di attuazione del PRIP;
– un numero molto alto di impianti, benché inserito nel “riordino” e con regolare titolo autorizzativo risulterebbe collocato in posizioni che risultano in violazione di norme inderogabili del Codice della Strada e che in particolare riguardano gli spartitraffico centrali con larghezza inferiore ai mt. 4,00, dove sono stati installati impianti che nel solo arco degli ultimi tre anni hanno provocato ben 33 incidenti stradali accertati con addirittura 5 decessi;
Considerato che:
– nel discorso inaugurale di fronte alla Assemblea Capitolina il Sindaco ha fra l’altro dichiarato che “per risolvere tanti annosi problemi di questa magnifica città serve anche l’impegno dei romani” e che “abbiamo bisogno di cittadini capaci di indignarsi, capaci di denunciare le cose che non vanno e i malfunzionamenti della pubblica amministrazione”, ma precisando che “abbiamo bisogno anche di cittadini che si sentano parte di una comunità, di cittadini disposti a impegnarsi in prima persona, di cittadini che riconoscano il valore del bene comune e lo considerino il tesoro più prezioso che si possa condividere con gli altri”;
– a questo stesso riguardo i cittadini del II Municipio si sono ripetutamente attivati per ripristinare un minimo di decoro al territorio in cui abitano;
– nelle more dell’entrata a regime del PRIP e dei 15 piani di localizzazione di mettere in atto tutte le azioni propedeutiche al ristabilimento del decoro;
– conseguentemente è diventato urgente ed indifferibile avviare una operazione coordinata con tutti i soggetti interessati che sia finalizzata a ripristinare almeno in parte il decoro che spetta al II Municipio;
IL CONSIGLIO DEL MUNICIPIO ROMA II
DELIBERA
– di consentire ex art. 32 del vigente Regolamento di costituire, a livello decentrato del II Municipio, un apposito nucleo di vigilanza in grado di intervenire tempestivamente per gli accertamenti e l’eventuale rimozione da parte dell’ufficio tecnico degli impianti pubblicitari rilevati come illegali.
– acquisire dalla banca dati generale di Roma Capitale, da Aequa Roma e dall’agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del Comune di Roma tutti i dati relativi agli impianti presenti nel II Municipio (ex II ed ex III) autorizzati e non;
– costituire una nuova banca dati municipale relativa a tutti gli impianti, autorizzati e non presenti nel II Municipio (ex II ed ex III) realizzando una mappatura degli stessi;
– acquisire dai competenti Uffici Comunali i dati relativi ai pagamenti, per gli impianti pubblicitari del riordino, del Canone Iniziative Pubblicitarie (CIP) per le annualità 2010, 2011, 2012 e 2013 e qualora risultassero inadempienze di pagamento del CIP per i rimanenti impianti pubblicitari del riordino e che per detta inadempienza avessero il titolo autorizzativo definitivamente scaduto dal 31.12.2009, sollecitare il responsabile della Regolazione e Gestione Affissioni e Pubblicità a trasmettere ai sensi dei commi 4 e 5 dell’art. 31 del vigente Regolamento una lettera con l’invito-diffida alle ditte titolari di tali impianti alla rimozione degli stessi a proprio carico;
– di avvalersi dell’ “Elenco contribuenti inseriti nella Nuova Banca Dati aventi titolo a mantenere impianti pubblicitari sul territorio di Roma Capitale”, pubblicato sul sito web del Comune, per esigere l’immediata rimozione di tutti gli impianti pubblicitari “senza scheda”;
– di avvalersi altresì dei suddetti estratti della Nuova Banca Dati, per esigere di concerto con il Dipartimento competente, l’immediata rimozione degli impianti pubblicitari installati che risultino installati in zona “A” del PRIP;
– incaricare altresì il II Gruppo di Polizia Locale di Roma Capitale in esecuzione di quanto rilevato dall’Ufficio Tecnico, di individuare le aree soggette a vincolo archeologico o storico-monumentale con divieto di affissione per l’immediato oscuramento e successiva rimozione, degli impianti che vi risultassero installati;
– incaricare inoltre il II Gruppo di Polizia Locale di Roma Capitale di individuare anche le aree in cui vigono i divieti di cui all’art. 18 del vigente Regolamento per esigere l’immediata rimozione, previo oscuramento, degli impianti che vi risultassero installati;
– verificare la possibilità di dotare il Municipio di un veicolo specificatamente attrezzato dedicato alla rimozione dei suddetti impianti;
– ai fini dell’obbligo di assicurare la sicurezza della circolazione stradale, incaricare il II Gruppo di Polizia Locale di Roma Capitale di verificare quali e quanti impianti pubblicitari risultino collocati in violazione delle norme inderogabili del Codice della Strada, redigendo la prevista sanzione ed esigendo che l’Ufficio competente disponga che la ditta proprietaria dell’impianto effettui l’immediato “spostamento” in un’altra area del Il Municipio che risulti conforme alla normativa vigente in materia;
– incaricare il II Gruppo di Polizia Locale di Roma Capitale di verificare quali e quanti siano gli impianti rimossi ad una stessa ditta pubblicitaria, per pretendere che ai sensi del comma 14 dell’art. 31 del vigente Regolamento il responsabile della competente Direzione pronunci la decadenza in percentuale delle autorizzazioni degli altri impianti di proprietà delle medesima ditta;
– incaricare il II Gruppo di Polizia Locale di Roma Capitale di verificare la sussistenza del parere tecnico amministrativo anche riguardo agli impianti già installati.
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Il confronto tra il testo così come da me proposto ed il testo approvato dal Consiglio del II° Municipio porta a constatare che per volontà del competente Dirigente è stato eliminato dai “considerato” il seguente importante passaggio:
“all’art. 32 del Regolamento relativo alle “Misure di contrasto all’abusivismo” è stato aggiunto un comma 2 che dispone che “per essere in grado di intervenire tempestivamente, ai nuclei di vigilanza di cui al precedente comma, laddove costituiti nei Municipi, deve essere garantita nelle forme e nei modi che verranno definiti la piena disponibilità ed il conseguente utilizzo dell’apposito fondo di cui al comma 5 Bis del precedente articolo 31, costituito dai proventi delle sanzioni applicate esclusivamente in relazione agli impianti pubblicitari ricadenti nel territorio del rispettivo Municipio”.
È stato invece aggiunto nel dispositivo della deliberazione il seguente passaggio:
“verificare la possibilità di dotare il Municipio di un veicolo specificatamente attrezzato dedicato alla rimozione dei suddetti impianti”.
Il II° Municipio “interpreta” evidentemente l’omesso nuovo 2° comma dell’art. 32 del Regolamento di Pubblicità ritenendo di dovere o comunque potere rimuovere in proprio gli impianti “senza scheda” e quelli comunque illeciti, dotandosi di un apposito veicolo “specificatamente attrezzato”, che è invece in dotazione a tutte le ditte specializzate nella rimozione degli impianti pubblicitari a cui è quindi facilissimo dare l’incarico di una rimozione di cui il II° Municipio non dovrebbe affatto farsi direttamente carico, anche e soprattutto per evitare di dover impegnare un proprio personale per la materiale rimozione degli impianti, dal momento che può e deve essere messo in grado di pagare tutte le spese necessarie per ogni rimozione con le sanzioni applicate alle ditte ed effettivamente incassate per ogni impianto pubblicitario abusivo.
L’appunto non inficia minimamente il grande merito che va riconosciuto ad una deliberazione del genere, perché costituisce “storicamente” il primo atto amministrativo con cui un Municipio assume l’impegno di “avviare una operazione coordinata con tutti i soggetti interessati che sia finalizzata a ripristinare almeno in parte il decoro che spetta al II Municipio”.
Di questo devo ringraziare anzitutto l’Assessore Emilia La Nave, per avere quanto meno contribuito ed in modo determinante a far approvare in meno di un mese il nuovo testo della proposta di deliberazione da me proposto, ed in secondo luogo il consigliere Alessandro Ricci che fin dalla scorsa consiliatura si è battuto e continua battersi contro il dilagare di cartellopoli nel suo II Municipio.
Un ringraziamento particolare va anche alla Presidente della Commissione Commercio Maria Giovanna Seddaiu, a Guido Capraro (PD), a Paolo Leccese (Capo Gruppo della Lista Civica Marino Sindaco), a Mario Giancotti (Presidente del Consiglio, PD) ed a Patrizio Di Tursi (Forza Italia), perché con tutti loro ho avuto modo di parlare del problema di cartellopoli in occasione della audizione del 17 aprile 2014, sensibilizzandone l’attenzione.
Un ringraziamento va ovviamente anche a chi dei 17 rimanenti consiglieri ha anche lui votato a favore della proposta di deliberazione.
Quando si verificano approvazioni all’unanimità di questo tipo ti conforta la soddisfazione di essere riuscito a mettere in atto una collaborazione tra una associazione ambientalista come VAS di cui mi onoro di far parte ed una amministrazione pubblica e di avere portato un piccolo ma significativo contributo a tutela dell’interesse pubblico generale.
Nel ringraziare l’Assessore Emilia La Nave nel giorno stesso in cui mi ha voluto dare la notizia della avvenuta approvazione della delibera, ho proposto una ulteriore collaborazione con lei ed il consigliere Alessandro Ricci: le ho scritto che se mi faceva avere l’elenco delle vie che ricadono nel II Municipio io le avrei fatto avere l’elenco di tutti gli impianti “senza scheda” che vi risultano installati nell’elenco pubblicato on line (andandoli a scovare ed a trascrivere ad uno ad uno) e che sono da rimuovere in ottemperanza alla delibera che il Consiglio del II Municipio ha approvato stamattina.
Il successivo 22 settembre l’Assessore mi ha trasmesso in allegato ad un messaggio di posta elettronica l’elenco di tutte le vie che ricadono nel territorio dell’attuale II Municipio: nel rispetto dell’impegno assunto, sarà mia premura fare avere quanto prima sia a lei che al cons. Alessandro Ricci l’elenco di tutti gli impianti “scienza scheda” che ricadono nel territorio del II Municipio.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi