L’Unione Sarda, 30 agosto 2015
Sembra che quell’holding statuale rappresentata dal Qatar intenda investire in Sardegna anche nel campo energetico.
La società americana Riverstone Energy ltd avrebbe trovato, su incarico del Qatar, un enorme giacimento di metano in Sardegna.
Probabilmente si tratta di una sola stima, visto che di trivelle per ricerche sul campo nell’Isola non se ne sono viste.
Il Presidente della Regione autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru afferma l’inesistenza del dossier sul metano, che – pare – sarebbe invece sulla scrivania del Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
In base al c.d. decreto Sblocca Italia, le competenze in materia di energia ormai sono di pertinenza quasi esclusiva statale.
La Regione autonoma della Sardegna, per bocca dell’Assessore della difesa dell’ambiente Donatella Spano, aveva affermato la più “netta opposizione” alle norme del c.d. decreto “Sblocca Italia” fin troppo disinvolte per la gestione del territorio e del rapporto con Regioni e Autonomie locali.
Ricerche energetiche, trivellazioni, pareri ambientali ormai superati e accantonati in nome di pretese esigenze di razionalizzazione e di efficienza.
La legge di conversione 11 novembre 2014, n. 164 , come noto, è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale l’11 novembre 2014 e sono ampiamente scaduti i termini per inoltrare ricorso davanti alla Corte costituzionale ai sensi dell’art. 127 cost. per lesione delle competenze regionali.
La Regione autonoma della Sardegna, forte delle sue coraggiose prese di posizione, non ha fatto nulla.
Altre Regioni, rette da amministrazioni di vario orientamento politico, hanno coerentemente difeso le proprie competenze: Abruzzo, Campania, Lombardia, Marche, Puglia, Veneto hanno inoltrato ricorso alla Corte costituzionale.
Sempre secondo l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente Spano, le competenze statutarie sarde consentirebbero alla Sardegna di gestire giacimenti, trivelle e attività connesse.
Ma le cose non sembra che stiano in questi termini sul piano giuridico.
Infatti, se da un lato la Regione autonoma della Sardegna ha competenza legislativa e amministrativa in materia di esercizio dei diritti demaniali e patrimoniali regionali su cave e miniere (artt. 3 e 6 dello statuto), dall’altro il nuovo Titolo V della Costituzione all’art. 117, comma 2°, lettera s, assegna allo Stato la competenza esclusiva in materia di “tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e dei beni culturali” e al successivo comma 3° assegna allo Stato la competenza concorrente in materia di “produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia”.
La giurisprudenza costituzionale è costante nell’attribuire in buona sostanza allo Stato una competenza pressoché esclusiva in materia di energia (vds. Corte cost. n. 224/2012; n. 99/2012; 308/2011; n. 107/2011; n. 168/2010; n. 6/2004; n. 303/2003).
Per giunta, le fonti di energia possono essere definite di “interesse strategico nazionale” (art. 43 cost.), come riconosciuto dalla giurisprudenza costituzionale (Corte cost. n. 85/2013) e come ha fatto il c.d. decreto Sblocca Italia.
Infatti, l’art. 38 della legge n. 164/2014 (c.d. decreto Sblocca Italia) afferma testualmente: “al fine di valorizzare le risorse energetiche nazionali e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti del Paese, le attivita’ di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale rivestono carattere di interesse strategico e sono di pubblica utilita’, urgenti e indifferibili …“
A questo punto, il gioco è fatto.
Il procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) per ricerca ed estrazione di idrocarburi e gas naturale è di competenza nazionale (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.), la concessione per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi e gas naturale è analogamente di competenza nazionale.
Alla Regione autonoma della Sardegna andranno un po’ di royaltyes e poco più.
La Regione autonoma della Sardegna – al pari della Regione autonoma Siciliana – ha perso una buona occasione per difendere il suo territorio e quell’autonomia di cui tanto parla ma poco esercita, meritandola sempre meno.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(articolo pubblicato con questo titolo il 31 agosto 2015 sul sito del Gruppo d’Intervento Giuridico Onlus)