Su questo stesso sito il 2 febbraio 2015 ho pubblicato un articolo dal titolo “La comunicazione informativa con cui il dott. Francesco Paciello ha richiamato al rispetto della legalità tutte le ditte pubblicitarie inserite nella Nuova Banca Dati”, che dava notizia della iniziativa intrapresa dal Dirigente della U.O. Regolazione, Monitoraggio e Controllo delle Affissioni e Pubblicità riguardo agli adempimenti che sono state chiamate a rispettare entro il 31 gennaio 2015 tutte le ditte pubblicitarie inserite nella Nuova Banca Dati. (https://www.rodolfobosi.it/la-comunicazione-informativa-con-cui-il-dott-francesco-paciello-ha-richiamato-al-rispetto-della-legalita-tutte-le-ditte-pubblicitarie-inserite-nella-nuova-banca-dati/#more-15288)
Non è dato al momento di sapere quante e quali ditte abbiano ottemperamento ai precisi obblighi di legge puntualmente richiamati dal dott. Francesco Paciello: da voci raccolte ma non ufficialmente confermate sembra che entro la scadenza dello scorso 31 gennaio sarebbero pervenute per posta elettronica certificata circa 200 dichiarazioni.
Quel che è certo invece è che, a distanza di appena 2 settimane dalla suddetta comunicazione informativa, sempre ai fini del ripristino della legalità, il dott. Francesco Paciello è voluto andare ora oltre le singole ditte pubblicitarie, perché ha coinvolto le associazioni di categoria che rappresentano di fatto tutte le società operanti attualmente a Roma, trasmettendo la seguente Nota prot. n. 7225 del 3 febbraio 2015.
Come si può ben vedere, il dott. Francesco Paciello, sempre nel pieno rispetto della legalità, supporta la legittimazione di questa sua ulteriore iniziativa in applicazione del 1° comma dell’art. 32 del nuovo Regolamento di Pubblicità, che è rimasto peraltro invariato e che testualmente recita: “Il Comune, al fine di esercitare una costante attività di prevenzione dell’abusivismo: promuove il coinvolgimento dei soggetti titolari di autorizzazione nell’azione di contrasto dell’abusivismo e dei soggetti pubblicizzati mediante apposite comunicazioni”.
Il dott. Francesco Paciello ha inteso coinvolgere tutti i “soggetti titolari di autorizzazione” per il tramite delle rispettive associazioni di categoria che sono le 4 seguenti:
– la Associazione Aziende Pubblicitarie Italiane (A.A.P.I.) che ha avuto come Presidenti dapprima Franco Meroni ed ora Sergio Verrecchia: rappresenta fra le altre la Clear Channel Affitalia di cui Alberto Gualerzi è il Regionale Development Manager, la IGP Décaux di cui è direttore Patrimonio e Sviluppo Andrea Rustioni e la IPAS con Ettore Sibilia Pubblicità;
– la “Associazione Imprese Pubblicità Esterna” (A.I.P.E.), che ha come Presidente Daniela Aga Rossi e come Direttore l’avv. Ettore Corsale: rappresenta fra le altre ditte come la “S.C.I.” (Società Concessioni Internazionali), di cui è responsabile Ranieri Randaccio, la A.P.A. (Azienda Pubblicità Affissioni) di cui è responsabile Paolo Paglia e la A.P. Italia (ora in liquidazione) che ha come legale rappresentante e liquidatore Peppino Aga Rossi, la Whayap che ha come legale rappresentante la stessa Daniela Aga Rossi, nonché ditte come la Moretti Pubblicità che ha come legale rappresentante Maria Gabriella De Angelis, come la Pateo Uninominale che ha come legale rappresentante Rodolfo Moretti e come la Gregor di cui è legale rappresentante Virginio Di Gregorio;
– la Società Pubblicitarie Associate Romane (S.P.A.R.) di cui è Presidente Giancarlo Festa: rappresenta fra le altre le S.r.l. “Cosmo Pubblicità”, “New Poster”, “Ars” e “GBE” che operano a Roma soprattutto con gli impianti pubblicitari “SPQR” di proprietà comunale;
– la Imprese Romane Pubblicitarie Associate (I.R.P.A), che si avvale dello Studio Legale Associato dell’avv. Giuseppe Scavuzzo e che rappresenta fra le altre la S.r.l. Pubbli Roma di cui è responsabile Oberdan Zuccaroli, la Screen City e la D.D.N. di cui è amministratore Andrea Di Sano.
Le suddette 4 associazioni di categoria sono state invitate dal dott. Francesco Paciello ad inviare all’indirizzo di posta elettronica segnalazioni.cartelloni@comune.roma.it fotografie corredate dalla descrizione dell’ubicazione relative ai seguenti casi:
- gli impianti “senza scheda” ancora presenti sul territorio;
- gli impianti privi di targhetta con il numero di codice identificativo registrato nella Nuova Banca Dati;
- gli impianti ignoti fatiscenti o obsoleti;
- ogni altra informazione utile allo scopo predetto.
esempio di impianto fatiscente o obsoleto tuttora installato in via Flaminia-viale Tor di Quinto
Ricordo a chi se ne fosse dimenticato o chi non lo sapesse che dopo la conferenza stampa di presentazione della delibera di iniziativa popolare, che si è tenuta il 6 maggio del 2010, l’allora Assessore al Commercio Davide Bordoni ha attivato l’indirizzo di posta elettronica segnazioniaffissioni@comune.roma.it per invitare tutti i cittadini a segnalare i casi di impianti pubblicitari abusivi: da allora fino a luglio circa del 2013 il sottoscritto ha trasmesso quasi 450 segnalazioni, facendo sanzionare e poi rimuovere migliaia di cartelloni.
Il dott. Francesco Paciello ha ora attivato un indirizzo di posta elettronica simile, ma ad uso delle sole associazioni di categoria: fra gli inviti c’è – come già detto – quello rivolto all’A.I.P.E. che calza a pennello perché nel suo sito web pone al 1° posto delle linee guida del suo operato proprio “LA LOTTA ALL’ABUSIVISMO” (http://www.aipeitalia.it/Index.asp).
Per quanto riguarda le associazioni di categoria A.A.P.I. ed A.I.P.E., nonché le ditte IGP Décaux, Clear Channel, S.C.I., A.P.A. e Moretti Pubblicità, porto a conoscenza sempre di chi non lo sapesse che il 12 novembre del 2013 presso la sede dell’A.I.P.E. in via Cerchiara n. 45 c’è stata una riunione sulla nostra proposta unitaria del PRIP promossa dal sottoscritto assieme a “Basta Cartelloni”, che ha registrato 4 ore di acceso quanto aspro confronto, al termine del quale è stato però concordato di sottoscrivere congiuntamente un documento su come collaborare per combattere assieme almeno l’abusivismo a fianco del Comune, in base ad un testo che mi sono preso l’impegno di redigere e che ho trasmesso il successivo 20 novembre.
A quell’incontro è stato dedicato un apposito articolo pubblicato il 14 novembre 2013 sul sito “Esterniamo” dal titolo “PRIP. Associazioni dei cittadini e imprese di pubblicità esterna a confronto”, in cui era fra l’altro riportato che “il calcio d’inizio può essere rappresentato dall’abbattimento dei 7.000 impianti dichiaratamente abusivi che deturpano Roma e che impediscono alle aziende che operano seriamente nel settore di lavorare per il bene della città” (http://www.esterniamo.it/prip-associazioni-dei-cittadini-e-imprese-di-pubblicita-esterna-a-confronto/).
Metto in grande evidenza che a quella data non era stata ancora approvata la Deliberazione della Giunta Capitolina n. 425 del 13 dicembre 2013 che ha disposto la rimozione di tutti gli impianti pubblicitari “senza scheda”, quantificati in numero di 5.000 circa dal Comune: ne deriva che per “Esterniamo” e la stessa A.I.P.E. che collabora con il sito gli impianti dichiaratamente abusivi erano un mese prima 2.000 di più.
L’articolo si chiudeva con la considerazione che “la strada è in salita ma una mediazione può e deve esserci, per il bene del territorio, dei cittadini e dell’economia della città di Roma”.
Ma il 29 novembre 2013 l’A.I.P.E. mi ha fatto sapere per posta elettronica che era disponibile a sottoscrivere un diverso documento da lei redatto che si chiudeva testualmente nel modo seguente: “Tali rimozioni saranno eseguite da quelle aziende riconosciute titolari di impianti inseriti in banca dati, riconducibili al Piano di Riordino ed in regola con i pagamenti di imposta Cosap e canoni i cui impianti transiteranno nel PRIP adeguati allo stesso, come da normativa vigente”.
Di fronte a quelle inaccettabili controcondizioni (che peraltro non risultano essersi avverate con il PRIP approvato il 30 luglio del 2014) è saltata ogni possibilità di sottoscrivere un impegno comune senza nessun corrispettivo in cambio, come solitamente si dice, senza “se” e senza “ma”.
Una azione analoga sempre da me promossa con l’associazione di categoria S.P.A.R., malgrado i buoni propositi iniziali, che lasciavano ben sperare, si è poi arenata anch’essa senza avere avuto alcun seguito.
Con la quarta associazione di categoria, la I.R.P.A., non c’è stata occasione di incontro dopo il primo che ho avuto ufficialmente con l’avv. Giuseppe Scavuzzo il 23 novembre del 2011, quando l’allora Presidente della Commissione Commercio Ugo Cassone ha invitato in via dei Cerchi n. 6 sia le associazioni di categoria che VAS e Basta Cartelloni per illustrare loro il maxiemendamento sul PRIP da poco approvato dalla Commissione da lui presieduta.
Al sottoscritto che aveva ringraziato l’On. Ugo Cassone perché, pur non volendolo, veniva a consentire per la 1° volta anche un confronto diretto tra ditte pubblicitarie da una parte e VAS e Basta Cartelloni dall’altra, che doveva avvenire ovviamente nel rispetto della legalità, l’avv. Giuseppe Scavuzzo mi ha risposto che tutti i suoi clienti fallirebbero se si mettessero a rispettare alla lettera le norme: gli ho ribattuto allora che mi rifiutavo di parlare con chi si pone al di fuori della legge.
Nel corso delle numerose sedute della Commissione Commercio volute dal Presidente Orlando Corsetti, nell’ambito dell’inutile “percorso di partecipazione” da lui attivato, ho avuto modo di scontrarmi di nuovo con l’Avv. Giuseppe Scavuzzo, ma anche di dialogarci più di una volta prima dell’inizio delle riunioni, anche in modo affabile, scambiando con lui le reciproche opinioni, arrivando in un caso ad avere addirittura la sua piena e convinta condivisione sui criteri che proponevo per individuare le ditte veramente “virtuose”.
Nel tentativo sempre da me perseguito di riuscire ad ottenere il rispetto della legalità, ho promosso una serie di iniziative presso diversi Municipi per coinvolgerli a ripristinare il decoro che spetta al loro territorio, ottenendo l’approvazione di apposite risoluzioni ed anche deliberazioni di impegno contro il triste fenomeno della cartellopoli romana.
È ora il dott. Francesco Paciello in persona ad invitare le tre stesse suddette associazioni di categoria da me coinvolte, unitamente all’I.R.P.A., ad una collaborazione con il Comune di Roma per ottenere il rispetto della legalità.
Sarà molto interessante vedere se le suddette 4 associazioni di categoria risponderanno all’invito del dott. Francesco Paciello, segnalando casi di abusivismo commessi quanto meno dalle ditte pubblicitarie non da loro rappresentate: nel pieno rispetto della legalità, sarebbe comunque bene che non facessero sconti a nessuno.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi