Le associazioni ecologiste Lega per l’Abolizione della Caccia (L.A.C.) Trentino-Alto Adige e il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus hanno inoltrato (2 settembre 2015) una specifica istanza al Governo nazionale affinché impugni davanti alla Corte costituzionale (art. 127 cost.) la legge provinciale Trento 4 agosto 2015, n. 15 “Legge provinciale per il governo del territorio” con cui sono state previste disposizioni tese a sostenere e liberalizzare gli interventi edilizi finalizzati all’attività venatoria in forma di appostamenti fissi con previsione di semplificazioni procedurali amministrative in violazione di competenze statali penali, in materia di tutela dell’ambiente e di pianificazione paesaggistica (art 117 cost.) e delle competenze in tema di coordinamento in materia di beni culturali (art. 118 cost.).
Infatti, l’art. 78 della legge provinciale n. 15/2015 consente la realizzazione e il mantenimento di appostamenti fissi di caccia senza la necessità di permessi di costruzione e autorizzazioni ambientali, in palese violazioni del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), del Testo unico dell’edilizia (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.) e delle norme penali in merito.
Analoghe disposizioni in vigore nella Regione Veneto (legge regionale Veneto n. 25/2012) sono state dichiarate incostituzionali con sentenza n. 139/2013 da parte del Giudice delle leggi, proprio su ricorso governativo effettuato su segnalazione ecologista.
Non si comprende proprio perché debbano essere costituite situazioni di privilegio in campo urbanistico-edilizio e ambientale in favore dei cacciatori a scapito delle esigenze fondamentali di corretta gestione del territorio.
Lega per l’Abolizione della Caccia – T.A.A. Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(articolo pubblicato con questo titolo il 3 settembre 2015 sul sito del Gruppo d’Intervento Giuridico Onlus)