Riceviamo e volentieri pubblichiamo il seguente comunicato della associazione Salviamo Bracciano.
Bracciano, 17 agosto 2015 – La sezione Regionale della Corte dei Conti ha deciso: il sindaco di Bracciano, Giuliano Sala, è responsabile del danno erariale causato alla Società pubblica Bracciano Ambiente SpA.
Lo stabilisce la Sentenza della Corte dei Conti n. 367 del 6 agosto 2015, che lo condanna a risarcire 900.000 euro.
Si tratta della prima risposta della magistratura a una lunga serie di fascicoli e indagini aperte sulla Pubblica Amministrazione braccianese.
Tra le motivazioni di questa sentenza, il giudice spiega: “Una precisazione si rende doverosa per la corretta identificazione del soggetto a beneficio del quale il predetto risarcimento deve incidere (… ) e cioè che “il soggetto legittimato attivo alla liquidazione del risarcimento non è la società partecipata, ma il Comune, quale soggetto direttamente danneggiato tramite il danno costituito dalla inefficienza del proprio investimento, e conformemente dovrà detto risarcimento operare, mediante versamento del risarcimento a beneficio del bilancio comunale, e non della società Bracciano Ambiente.
Pertanto, Giuliano Sala deve risarcire al Comune di Bracciano, unico investitore e socio unico della Bracciano Ambiente s.p.a., e proprietario dell’impianto di Cupinoro, la somma di euro 900.000,00, oltre interessi dalla presente decisione sino al soddisfo, e rifondere le spese di giudizio, che sono liquidate a suo carico come in dispositivo”.
Quindi, secondo la Corte dei Conti il sindaco Giuliano Sala ha gestito male i soldi dei cittadini sotto una duplice veste.
Per questo, è il Comune di Bracciano che deve essere risarcito, non la Bracciano Ambiente, poiché il suo attuale sindaco, non ha controllato l’investimento del Comune stesso.
Questo “distinguo” della Corte dei Conti rende la posizione del nostro attuale sindaco ancora più grave per il ruolo che lo riguarda nella gestione comunale in tutti questi anni.
A cominciare dalla omessa decisione di chiudere la Bracciano Ambiente nel momento in cui si era venuti a conoscenza che si trattava di un investimento sbagliato.
Ma non solo, si moltiplicano le contestazioni in altri ambiti per i quali esistono indagini e processi in corso.
Non soltanto attribuibili al solito consigliere dell’opposizione, Armando Tondinelli, che per anni si è battuto da solo con tutti i rischi personali subiti in conseguenza delle sue numerose denunce (questa sentenza è una conseguenza diretta dei suoi interventi partiti nel 2008), ma anche grazie alle altre azioni aggiuntesi da parte di qualche raro e coraggioso cittadino e di qualche associazione (esistono denunce del 2014 per associazione a delinquere presso la Procura di Civitavecchia e sono interessate delle vicende anche le Procure della Repubblica di Perugia e di Roma).
900.000 euro sono pressoché un milione per un paese come il nostro.
Questa vittoria dei cittadini di Bracciano si aggiunge alle vittorie giunte con le altre due sentenze emesse recentemente: quella della magistratura penale (sentenza Paciotti) che ha condannato il capo area amministrativa Roberto Razzino per falsificazione del protocollo comunale, seppure con le attenuanti generiche “per aver agito sotto pressione del sindaco Sala” e quella del tribunale civile che ha ribaltato l’accusa con richiesta di risarcimento danni per 3 milioni di euro, per “aver diffamato il buon nome di Bracciano”, mossa sempre dal sindaco Sala contro la RAI e tre cittadini di Bracciano, i quali sono stati riconosciuti estranei all’accusa e dovranno essere risarciti con 30.000 euro pro capite per un totale che si aggira sui 150.000 euro.
Soldi che si aggiungono a quelli versati direttamente al Consigliere Tondinelli (e al suo difensore) sempre e di nuovo per intervento diretto dello stesso sindaco che propose in consiglio l’azione di decadenza, strumentalizzando la causa per diffamazione. Inutile ricordare l’esito di questa ennesima battaglia persa dal sindaco Giuliano Sala, deus ex machina di questo comune, sempre con sperpero di risorse e soldi pubblici.
All’indomani di questa umiliante conclusione della Corte dei Conti, che pesa sia sul condannato sindaco sia sui suoi cittadini, come fa un sindaco a rimanere ancora in carica?
E come fanno i suoi consiglieri a sedersi ancora in consiglio?
E come fanno i suoi cittadini ad accettarlo?
Che cosa si aspetta per accogliere le sue dimissioni?
Rimaniamo in attesa che il Presidente del Consiglio Comunale o qualche consigliere chieda e proponga l’azione di decadenza o la sfiducia nei confronti del primo cittadino.
Meglio se tutti i consiglieri avranno la dignità di dimettersi per riconsegnare il Comune di Bracciano ai suoi cittadini.
Ma è difficile immaginare che i responsabili del disastro (e non solo economico), dimostrino il coraggio e ancor di più l’umiltà di chiedere scusa a tutti cittadini.
Ass.Salviamo Bracciano
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