L’articolo pubblicato con questo titolo il 30 luglio 2015 su “Venezia Today” riporta le reazioni che ci sono state alla sentenza del TAR del Veneto relativa al progetto del Canale Contorta (vedi https://www.rodolfobosi.it/grandi-navi-a-venezia-progetto-del-canale-contorta-santangelo-presentato-dalla-capitaneria-di-porto/).
La sentenza del Tar del Veneto, che ha accolto i ricorsi contro il Contorta Sant’Angelo, ne rallenta il procedimento di realizzazione ma spiana la strada alla nuova proposta del Comune di Venezia e dall’autorità portuale per il canale “Tresse Est – Vittorio Emanuele”.
Lo spiegano in una nota congiunta i due enti, che specificano: “La sentenza va ad aggiungersi ai risultati delle due conferenze dei servizi convocate dall’autorità portuale che hanno riscontrato l’impraticabilità delle soluzioni proposte in bocca di porto di Lido (progetto Venice 2.0) [vedi https://www.rodolfobosi.it/grandi-navi-a-venezia-il-progetto-venis-cruise-2-0-del-gruppo-duferco/] e a Marghera [vedi https://www.rodolfobosi.it/grandi-navi-a-venezia-la-proposta-marghera-firmata-dallo-studio-dagostino/], oltre che alla recente dichiarazione di ‘non interesse pubblico’ del Comune di Venezia rispetto al progetto Venice 2.0, e fa sì che l’unica soluzione oggi percorribile per applicare il decreto Clini-Passera sia quella del canale Tresse Est – Vittorio Emanuele“.
Una soluzione che nel comitato portuale dello scorso 16 luglio 2015 l’autorità portuale ha deliberato di inserire nel proprio piano operativo triennale 2015-17 su richiesta del sindaco Brugnaro.
Va comunque evidenziato invece “il rischio che la sentenza del Tar mantenga o prolunghi, più di quanto necessario, il passaggio delle grandi navi crociera davanti a San Marco. Esattamente come aveva provocato con l’analoga sentenza che aveva fatto decadere le ordinanze di mitigazione temporanea per il 2014 e 2015“.
“Il pasticcio – spiegano Comune e autorità portuale in una nota – nasce dal fatto che la sentenza del Tar snobba totalmente le indicazioni politico-amministrative che il comitatone aveva chiaramente dato lo scorso 8 agosto 2014, così come tutte le attività di approfondimento analitico comparativo condotte dall’autorità portuale in oltre tre anni di attività. Una situazione che sarà certamente di difficile spiegazione e comprensione per i partner e gli operatori internazionali dell’industria crocieristica“.
“Un pasticcio probabilmente alimentato anche dal commissario Vittorio Zappalorto – continua la nota – che ha mantenuto attivo il ricorso al Tar, anche se in totale disallineamento con quanto aveva lui stesso contribuito a decidere nel corso del comitatone“.
Comune di Venezia ed autorità portuale attueranno con urgenza ogni iniziativa, anche coinvolgendo i due ministeri competenti (Ambiente e Infrastrutture), “perché questa decisione del Tar non rallenti la realizzazione della soluzione alternativa al passaggio delle navi davanti San Marco, ma sia capace di salvaguardare l’industria crocieristica e portuale veneziane e nazionali. Una soluzione che Venezia attende da troppo tempo e che resta fondamentale per la salvaguardia del suo futuro economico e sociale e del suo stesso patrimonio culturale“.
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Su questo sito il 21 22 maggio 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Grandi navi a Venezia: progetto del canale Vittorio Emanuele III proposto da Luigi Brugnaro”, che descriveva il progetto proposto da chi nel frattempo è stato eletto Sindaco del Comune di Venezia (https://www.rodolfobosi.it/grandi-navi-a-venezia-progetto-del-canale-vittorio-emanuele-iii-proposto-da-luigi-brugnaro/)