Su questo stesso sito il 4 gennaio 2016 ho pubblicato un articolo dal titolo “VAS chiede di accertare la legittimità di un impianto pubblicitario in fase di installazione in viale Mazzini”, che riportava il messaggio di posta elettronica trasmesso il 31 dicembre 2015, con cui ho fatto presente che sul marciapiede alla testa dello spartitraffico centrale di viale Mazzini all’altezza dell’incrocio con via Antonio Baiamonti sono stati incassati con getti di calcestruzzo due tubolari, che lasciano presupporre la prossima installazione di un impianto pubblicitario (https://www.rodolfobosi.it/vas-chiede-di-accertare-la-legittimita-di-un-impianto-pubblicitario-in-fase-di-installazione-in-viale-mazzini/#more-30206).
Lo stesso giorno mi sono state trasmesse le foto della avvenuta installazione dell’impianto, che ho immediatamente provveduto ad inserire nella integrazione della mia segnalazione, poi pubblicata sempre su questo sito il 7 gennaio 2016 (https://www.rodolfobosi.it/vas-integra-la-segnalazione-sullimpianto-pubblicitario-in-fase-di-installazione-in-viale-mazzini/)
Il giorno 15 gennaio 2016 ho ricevuto per posta elettronica il seguente messaggio dell’Assessore alle Affissioni e Pubblicità del I Municipio Jacopo Emiliani Pescetelli:
Gentilissimo Dott. Arch. Rodolfo Bosi,
ho chiesto al Dipartimento di competenza di verificare la regolarità dell’installazione dell’impianto pubblicitario, e l’impiegata dopo controllo mi ha dato conferma della regolarità e relativo pagamento concessione.
Molto cordialmente.
Jacopo Maria emiliani Pescetelli
Ho ritenuto doveroso replicare alla “risposta” dell’Assessore con il seguente messaggio di posta elettronica.
———- Messaggio inoltrato ———-
Da: vas roma <circolo.vas.roma@gmail.com>
Date: 15 gennaio 2016 15:17
Oggetto: Re: impianto pubblicitario in fase di installazione in viale Mazzini
A: Jacopo Emiliani Pescetelli <jacopomaria.emilianipescetelli@comune.roma.it>
Cc: “seg01prati.polizialocale” <seg01prati.polizialocale@comune.roma.it>, PAOLA SBRICCOLI <paola.sbriccoli@comune.roma.it>, Monica Giampaoli <monica.giampaoli@comune.roma.it>, RENATO MARRA <renato.marra@comune.roma.it>, “RAFFAELE.CLEMENTE” <raffaele.clemente@comune.roma.it>, Gianluca Giattino <gianluca.giattino@aequaroma.it>
Gentile Assessore Jacopo Maria emiliani Pescetelli,
La ringrazio per la tempestiva risposta che ha voluto darmi, ma che non soddisfa quanto richiede espressamente al riguardo il comma 2 dell’art. 3 della legge n. 241/1990, ai sensi del quale – per giustificare il “controllo” che avrebbe portato a confermare la regolarità della nuova installazione dell’impianto pubblicitario – “la motivazione deve indicare i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell’amministrazione, in relazione alle risultanze dell’istruttoria”.
La “risposta” che Le sarebbe stata data (si presume solo a parole, considerata la mancata trasmissione di un documento scritto) da una non meglio precisata “impiegata” di un generico Dipartimento di competenza, di cui non viene precisato se trattasi della Direttrice Dott.ssa Silvana Sari o della Direttrice della Direzione Sportelli Unici Dott. Paola Sbriccoli o della Dirigente della Unità Organizzativa Affissioni e Pubblicità Dott.ssa Monica Giampaoli, non risponde affatto al dettato normativo sopra riportato.
Stupisce inoltre che Lei non abbia ritenuto di sentire direttamente al riguardo l’Unità Organizzativa del I Gruppo Prati del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale cui spetta per primo di effettuare il controllo e di redigere nel caso il Verbale di Accertamento di Violazione (V.A.V.).
Grazie al mio archivio ho dimostrato in modo oggettivo che trattasi di un impianto pubblicitario con regolare concessione rilasciata sicuramente prima del 1997, anno in cui ai sensi della lettera q) del 1° comma dell’art. 44 della legge regionale n. 29/1997 è stata istituita la riserva naturale di Monte Mario presso il cui ingresso risultava già da tempo installato l’impianto di mt. 4 x 3 della ditta “S.C.I.” con numero di codice identificativo registrato nella Nuova Banca Dati 0040/AH863/P: dal momento che ai sensi della lettera o) del 3° comma dell’art. 8 con cui sono state dettate le “misure di salvaguardia” anche della riserva naturale regionale di Monte Mario è fatto espresso divieto di apporre “cartelli e manufatti pubblicitari di qualunque natura e per qualunque scopo”, si è resa necessaria la rimozione dell’impianto in questione di cui rimane però pienamente valida la concessione rilasciata originariamente che gli dà il diritto di essere ricollocato ma solo nel rispetto degli ulteriori indirizzi dettati con la Deliberazione della Giunta Capitolina n. 325 del 13 ottobre 2015 che consentono la sua “ricollocazione … per contrasto alla disciplina di tutela paesaggistica-architettonica-archeologica-ambientale …. su diffida dell’Ente tutore, escludendo spostamenti su iniziativa delle Società”.
La risposta che Le è stata fornita dalla impiegata del Dipartimento potrebbe aver fatto riferimento proprio alla regolarità della concessione (da me non contestata) ed addirittura al suo già avvenuto pagamento del C.I.P. (Canone Iniziative Pubblicitarie) per l’anno in corso, condizione entrambi che non possono però legittimare l’installazione dell’impianto di cui trattasi, dal momento che la questione (e la conseguente effettiva verifica della regolarità della nuova installazione) sta proprio nell’accertare se lo spostamento dell’impianto pubblicitario sia avvenuto “su iniziativa della Società” S.C.I. oppure sia stato preventivamente assentito dalla Dirigente della Unità Organizzativa Affissioni e Pubblicità, a conclusione della dovuta istruttoria della S.p.A. “Aequa Roma” a ciò delegata.
Nel 1° caso la S.C.I. dovrebbe essersi avvalsa della rilocalizzazione disciplinata dalla deliberazione della Giunta Comunale n. 395 del 3 dicembre 2008, che le consente di reinstallare l’impianto nel luogo da lei prescelto, dandone semplice comunicazione, se dopo 30 giorni dalla richiesta di spostamento la S.p.A. “Aequa Roma” incaricata di istruire la pratica non vi ha dato alcun seguito: ma in tal caso lo spostamento risulterebbe in violazione della Deliberazione della Giunta Capitolina n. 325 del 13 ottobre 2015 con cui è stata stabilita una moratoria quanto meno di 180 giorni proprio di tutte le ricollocazioni.
Nel 2° caso invece che lo spostamento sia stato effettivamente autorizzato dalla Dirigente della Unità Organizzativa Affissioni e Pubblicità, ai sensi della Deliberazione della Giunta Capitolina n. 325 del 13 ottobre 2015, addirittura previa istruttoria della S.p.A. “Aequa Roma” a ciò delegata, si dovrebbe procedere ad un provvedimento in autotutela di revoca di tale autorizzazione dopo averne accertato oggettivamente i vizi di legittimità riscontrabili quanto meno nelle seguenti violazioni:
– lettera h) del 1° comma dell’art. 18 del nuovo Regolamento di Pubblicità, approvato con deliberazione dell’Assemblea capitolina n. 50 del 30 luglio 2014, che vieta la collocazione di impianti pubblicitari in “aree in consegna al Servizio Giardini già attrezzate a verde”;
– art. 8 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (P.R.I.P.), approvato con Deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 49 del 30 luglio 2014, il quale prescrive che “nelle aree attrezzate a verde pubblico o destinate a verde pubblico dai vigenti strumenti urbanistici, nonché lungo le strade che delimitano il perimetro di queste, è vietata la collocazione di impianti pubblicitari”;
– comma 5 dell’art. 4 del nuovo Regolamento di Pubblicità che prescrive il divieto di collocazione di impianti pubblicitari a 25 metri prima delle intersezioni (nel nostro caso di Viale Giuseppe Mazzini con via Antonio Baiamonti) ed a 15 metri dopo le medesime intersezioni.
Metto infine in evidenza che la collocazione dell’impianto in quel punto di Viale Giuseppe Mazzini non è nemmeno prevista dal Piano di Localizzazione degli impianti pubblicitari del 1° Municipio (al riquadro B1), di cui Lei deve ancora provvedere a far pubblicare sul sito del Municipio I l’avviso pubblico relativo all’avvio del procedimento di partecipazione popolare.
In conclusione, l’impianto pubblicitario della S.C.I. ha il pino diritto di essere ricollocato ai sensi della deliberazione della Giunta Capitolina n. 325 del 13 ottobre 2015, ma non in quel punto, da cui deve quindi essere rimosso e spostato in un luogo che dovrà essere preventivamente assentito dalla Dirigente della U.O Affissioni e Pubblicità Dott.ssa Monica Giampaoli.
Faccio presente che il presente messaggio è da me trasmesso ai sensi della lettera b) dell’art. 10 della legge n. 241/1990 che mi dà il diritto di “presentare memorie scritte e documenti, che l’amministrazione ha l’obbligo di valutare ove siano pertinenti all’oggetto del procedimento”.
Rimango pertanto in attesa di un cortese riscontro scritto, anche per via telematica, che si richiede ai sensi degli artt. 2,3 e 9 della legge n. 241/1990.
Distinti saluti
Dott. Arch. Rodolfo Bosi
Responsabile del Circolo Territoriale di Roma della associazione “Verdi Ambiente e Società” (VAS)
AGGIORNAMENTO
La sera del 15 gennaio 2016 è stata scattata la seguente fotografia dell’impianto avvolto da ignoti con un telo di plastica su cui è stata fatta una scritta che si interroga sulla natura abusiva del cartellone.
Ne dà notizia un articolo pubblicato ieri 17 gennaio 2016 sul sito www.diarioromano.it (http://www.diarioromano.it/cartellone-di-viale-mazzini-comera-prevedibile/)
ULTERIORE AGGIORNAMENTO
Mi è stata trasmessa per conoscenza la seguente Nota prot. n. 4539 del 22 gennaio 2016 del Dirigente della U.O. I Prati con cui si chiede al Dipartimento un sopralluogo urgente congiunto.