Su questo stesso sito il 16 marzo 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo “La nuova Direttiva Ue di Valutazione Impatto Ambientale (VIA)” che dava notizia della approvazione da parte del Parlamento europeo avvenuta il 12 marzo 2014 della “proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati” (http://vasonlus.it/?p=4054#more-4054).Dal 15 maggio 2014 è entrata in vigore la nuova normativa europea sulla VIA, la Valutazione di impatto ambientale.
In un successivo articolo pubblicato il 17 aprile 2014 dal titolo “Il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz firma a Strasburgo la nuova direttiva Ue sulla Valutazione d’Impatto Ambientale” è stata data notizia che il 16 aprile 2014 a Strasburgo Martin Schulz ha firmato in via definitiva la promulgazione della nuova Direttiva Ue di Valutazione Impatto Ambientale (VIA) (http://vasonlus.it/?p=4309).
La nuova direttiva europea è entrata in vigore il 15 maggio scorso.
Oltre ad assicurare una migliore protezione ambientale, semplificherà di molto le regole amministrative già esistenti, in linea con l’orientamento verso una smart regulation della Commissione Europea.
Le decisioni sul monitoraggio dei progetti devono essere prese entro 90 giorni e le consultazioni pubbliche devono durare un mese. Gli Stati membri devono inoltre garantire che le decisioni definitive siano prese “entro un periodo di tempo ragionevole”.
La precedente Direttiva nota come Direttiva 2011/92/EU, risulta essere applicata ad una vasta gamma di progetti pubblici e privati e sin dalla primissima entrata in vigore, che risale a circa venticinque anni fa, è stata già sottoposta a tre emendamenti.
Con le ultime modifiche si vuole concentrare maggiormente l’attenzione sui rischi e le sfide emerse nel corso degli ultimi anni, come efficienza delle risorse, cambiamenti climatici e prevenzione dei disastri.
Tra le principali novità introdotte: obbligo degli Stati Membri di semplificare le varie procedure di valutazione ambientale, fissati diversi termini di tempo a seconda dei differenti stadi di valutazione ambientale, semplificazione della procedura d’esame per stabilire la necessità o meno di una valutazione d’impatto ambientale, rapporti più chiari e comprensibili per il pubblico, obbligo da parte degli sviluppatori di intraprendere i passi necessari per evitare, prevenire o ridurre gli effetti negativi laddove i progetti comportino delle conseguenze importanti sull’ambiente.
Gli Stati Membri dovranno recepire le nuove regole al più tardi entro il 16 maggio 2017 e dovranno anche comunicare alla Commissione la legislazione nazionale adottata per ottemperare alla nuova Direttiva.