Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato del Circolo Territoriale di VAS di Terni, che è stato letto alla conferenza dei servizi del 18 agosto 2015.
Terni è di fronte all’attacco finale, persa questa partita non resta che svuotare la città.
INCENERITORI = MORTE
Il Circolo V.A.S.( Verdi Ambiente e Società) di Terni, ha appreso con sdegno ma, non certo con sorpresa, l’ennesima notizia riguardante le sorti della collettività della conca ternana.
Oggi, 18 agosto e il prossimo 25 del mese corrente, saranno, infatti, prese due decisioni che potrebbero cambiare irreversibilmente la vita di tutti noi dato che l’eventuale rilascio dell’autorizzazioni richieste dall’ACEA e dalla Tozzi Holding, significherebbe la morte ambientale e sanitaria di tutto il territorio della conca ternana.
La diossina sarebbe la nostra compagna di vita quotidiana, saremmo ogni giorno a stretto contatto con una delle “pesti della modernità” visto che è oramai accertato lo strettissimo legame tra le diossina e il cancro oltre, ovviamente, ad altre gravi patologie più o meno invalidanti.
La città di Terni è inserita, già da anni, tra le aree SIN (Siti di interesse nazionale) che necessitano un’urgente bonifica dato il loro stato di gravissimo degrado ambientale e, di conseguenza sanitario.
Il fatto che la nostra città possa essere scelta per bruciare rifiuti nei due inceneritori presenti nel suo territorio è paradossale.
Ci sarebbe da ridere se non ci trovassimo dentro una tragedia della quale non si intravede la fine dato che, sono oramai più di venti anni, che Terni è diventata il paradiso della lobby degli inceneritoristi con le immaginabili conseguenze in termini di salute (aumento consistente delle patologie tumorali attestato anche da diversi studi medici oltre che dalla trasmissione di Radio Rai 1 condotta dalla coraggiosa giornalista Elena Paba).
Terni è già fortemente colpita dal gravissimo inquinamento prodotto dalla TK-AST, la quantità di metalli pesanti (cromo, arsenico e nichel) e di polveri sottili presenti nell’aria ha raggiunto livelli spaventosi per certi aspetti simili a quelli di Taranto, città con la quale sembra si stia facendo a gara per vedere quale delle due potrà “vincere” il premio di città più inquinata d’Italia.
Il profitto domina le nostre esistenze, le sottomette agli interessi economici non tenendo minimamente in conto la vita e i bisogni delle persone a cominciare dal diritto alla salute, garantito solo formalmente dall’articolo 32 della Costituzione.
Il decreto Sblocca Italia, uno delle peggiori leggi in campo ambientale, se non la peggiore, deve essere immediatamente abrogato così come devono essere respinti, una volta per tutti gli interessi di tutti coloro che vogliono speculare sulle nostre vite.
Il Circolo V.A.S.( Verdi Ambiente e Società di Terni)