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Home Aree naturali protette

Inclusione della Collina dell’Infernaccio dentro la riserva naturale della Tenuta dei Massimi

16/11/2013
in Aree naturali protette, News, Riserve naturali regionali
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logo-Regione-Lazio  La riserva naturale regionale della Tenuta dei Massimi è stata istituita contestualmente alla legge regionale n. 29 del 6 ottobre 1997, ai sensi della lettera p) del 1° comma del suo articolo 44.

Il precedente art. 40 ne affida la gestione all’Ente regionale “Roma Natura” che con deliberazione del Consiglio Direttivo n. n.8 dell’8 aprile 2002 ha adottato il Piano di Assetto che escludeva dalla perimetrazione definitiva la Collina dell’Infernaccio di 16 ettari di fronte alla fermata Muratella della ferrovia Roma-Fiumicino, dove dovrebbe sorgere un Centro di Rottamazione progettato fin dal 1987 che costituirebbe la più grande area di demolizione di auto d’Europa, per lavorare 150 veicoli al giorno.

Immagine PdA riserva Tenuta Massimi

Dopo la pubblicazione ed il deposito del Piano di Assetto sono state presentate osservazioni da parte del WWF e dell’allora XV Municipio che hanno chiesto l’inclusione nel perimetro della riserva della Collina dell’Infernaccio, dichiarandone il comprovato rilevante valore ambientale, paesistico e archeologico.

Con deliberazione n. 26 del 28 marzo 2003 il Consiglio Direttivo di Roma Natura ha approvato le controdeduzioni alle osservazioni presentate al Piano di Assetto, recependo la richiesta di inclusione della Collina dell’Infernaccio.

Il Piano di Assetto così modificato è stato quindi sottoposto all’esame congiunto del Comitato Tecnico Scientifico per l’Ambiente e del Comitato Regionale per il Territorio che con Voto n. 135/2 del 21 febbraio 2008 hanno espresso parere favorevole alla approvazione del Piano della riserva ma con l’esclusione delle aree della Collina dell’Infernaccio “ .. in quanto interessate da previsioni del vigente Piano Regolatore Generale del Comune di Roma”.

Nel rispetto del suddetto parere con deliberazione della Giunta Regionale n. 593 del 1 agosto 2008 è stata approvata la proposta di approvazione del Piano di Assetto della riserva naturale della Tenuta dei Massimi, che è stato però licenziata dalla allora V  Commissione Consiliare Permanete Ambiente e Cooperazione tra i Popoli nella seduta n. 13 del 20 gennaio 2009 con l’approvazione di uno specifico emendamento inerente l’inserimento della Collina dell’Infernaccio nel perimetro della riserva.

Il Piano di Assetto così come licenziato dalla V Commissione è stato approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 61 del 13 marzo 2009 che è stata impugnata presso il TAR del Lazio proprio per l’area in località Infernaccio, in quanto già destinata a Centro di Rottamazione.

Con Sentenza del TAR del Lazio n. 28916 del 15 luglio 2010 la Sezione I Ter ha rilevato che la deliberazione n. 61/2009 risulta affetta da contraddizione in quanto approva il perimetro della riserva naturale come disposto dal Voto n. 135/2 del  21 febbraio 2008 del Comitato Tecnico Scientifico per l’Ambiente e del Comitato Regionale per il Territorio, mentre nella documentazione del Piano che è parte integrante della deliberazione viene indicata una diversa perimetrazione “senza per questo consentire di comprendere a quali accertamenti istruttori deve farsi risalire l’inserimento dell’area dell’Infernaccio nella perimetrazione definitiva della Riserva naturale”: ha conseguentemente annullato la deliberazione n. 61 del 13 marzo 2009 nella sola parte in cui include l’area della Collina dell’Infernaccio nel perimetro della riserva della Tenuta dei Massimi.

Non si può non fare presente al riguardo che è questo il 2° caso in cui il Consiglio Regionale del Lazio approva definitivamente il Piano di Assetto di una riserva naturale regionale in modo passivo ed acritico secondo il voto congiunto nemmeno vincolante del Comitato Tecnico Scientifico per l’Ambiente e del Comitato Regionale per il Territorio, senza accorgersi che gli elaborati grafici e le Norme Tecniche di Attuazione includono in queste 2 aree naturali protette  ciò che nel voto congiunto si chiedeva invece di tenere al di fuori della perimetrazione definitiva: in precedenza con deliberazione n. 55 del 12 novembre 2008 il Consiglio Regionale ha approvato infatti il Piano di Assetto della riserva naturale di Monte Mario includendo nella perimetrazione definitiva l’area di Monte Ciocci che il Comitato Tecnico Scientifico per l’Ambiente ed il Comitato Regionale per il Territorio avevano invece proposto di tenere fiori dalla riserva.

Il  Consiglio dell’allora XV Municipio Arvalia Portuense ha approvato la mozione n. 27 del 5 dicembre 2011 con cui ha espresso alla Presidenza della Regione Lazio la necessità di deliberare l’inserimento della collina dell’Infernaccio nel perimetro della riserva naturale, dando seguito a quanto espresso nelle 2 proposte di deliberazione della Giunta Capitolina n. 451 del 23 dicembre 2009 e n. 141 del 2010.

A gennaio del 2012 il Consiglio Regionale ha approvato un ordine del giorno impegnava la Giunta Regionale a includere la Collina dell’Infernaccio all’interno della riserva naturale della Tenuta dei Massimi: ciò nonostante il mandato dell’allora Presidente Renata Polverini si è chiuso senza che si fosse provveduto al riguardo.

A seguito delle ulteriori verifiche effettuate dalla Direzione Regionale Ambiente, che hanno confermato quanto esplicitato nella relazione  al Piano di Assetto, anche per ottemperare alla sentenza del TAR del Lazio n. 28916/2010, con Decisione della Giunta Regionale n. 8 del 12 luglio 2013 è stata approvata una proposta di deliberazione consiliare concernente le modifiche alla deliberazione n. 61 del 13 marzo 2009, finalizzate ad includere nella perimetrazione definitiva della riserva anche la Collina dell’Infernaccio.

Le modifiche consistono nel cassare dal testo della deliberazione n. 61/2009 i due riferimenti alle modifiche ed integrazioni portate con il voto n. 135/2 del 21 febbraio 2008.

Sull’esempio di questa iniziativa, la Giunta Regionale del Lazio dovrebbe decidere di proporre di modificare in modo analogo la deliberazione del Consiglio n. 55 del 12 novembre 2008 di approvazione del Piano di Assetto della riserva di Monte Mario, per sancire senza equivoci che l’area di Monte Ciocci ricade all’interno della perimetrazione definitiva.   

 

 

 

 

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