Si è svolta ieri mattina la seduta congiunta della I Commissione Bilancio e della IX Commissione Commercio per esprimere il “parere” sulle proposte di deliberazione n. 59, relativa al Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (PRIP), e n. 61, relativa alle modifiche ed integrazioni del Regolamento di Pubblicità.
La seduta doveva essere tenuta a partire dalle ore 10,00 nella sala riunioni della I° Commissione Bilancio al 5° piano di Largo Loria n. 3.
Alle ore 10,00 era presente il Capo della Segreteria dell’Assessore Leonori avv. Leslie Francesco Capone.
Anche se arrivati in tempi diversi, della I° Commissione Bilancio erano presenti, oltre al Presidente Alfredo Ferrari (Partito Democratico), Maria Gemma Azuni (Sinistra Ecologia e Libertà, Vice Presidente vicario) Sveva Belviso (Nuovo Centro Destra), Ignazio Cozzoli Poli (Alleanza Popolare Nazionale), Franco Marino (Lista Civica Marino Sindaco), Giulia Tempesta (Partito Democratico, mai intervenuta), e Riccardo Magi (Lista Civica Marino Sindaco, mai intervenuto).
Giulia Tempesta
Riccardo Magi
Della IX° Commissione Bilancio, anche se arrivati pur essi in tempi diversi, erano presenti, oltre al Presidente Orlando Corsetti (Partito Democratico), Immacolata Battaglia (Sinistra Ecologia e Libertà, Vice Presidente vicario), Giovanni Alemanno (Alleanza Popolare Nazionale, arrivato alle ore 11,30), Valeria Baglio (Partito Democratico), Franco Marino (Lista Civica Marino Sindaco) ed Enrico Stefàno (Movimento 5 Stelle).
Oltre al solito collaboratore di Alemanno erano presenti le solite due collaboratrici rispettivamente dei consiglieri Giordano Tredicine (Popolo delle Libertà) e Massimo Caprari (Centro Democratico).
Per le associazioni di categoria erano presenti Daniela Aga Rossi, Presidente della “Associazione Imprese Pubblicità Esterna” (A.I.P.E.), l’avv. Giuseppe Scavuzzo, responsabile delle Imprese Romane Pubblicitarie Associate (I.R.P.A) ed il sig. Giancarlo Festa, presidente della Società Pubblicitarie Associate Romane (S.P.A.R.) e responsabile della ditta pubblicitaria “ARS”.
Per le ditte pubblicitarie erano presenti Ranieri Randaccio della “S.C.I.” (Società Concessioni Internazionali), Rodolfo Moretti,della “Moretti Pubblicità”, Oberdan Zuccaroli della “Pubbli Roma”, Alessandro Di Gregorio della “Gregor” e Giorgio Genova della “Cosmo Pubblicità”.
Era presente anche un giornalista della Agenzia “Dire” ed una addetta stampa del Presidente Ferrari.
La seduta è iniziata con quasi un’ora di ritardo: nell’attesa il Presidente Corsetti ha illustrato al cons. Enrico Stefano quelli che si sono rivelati poi i nuovi emendamenti predisposti in questo frattempo, che ha poco dopo spiegato anche al cons. Franco Marino.
Qella che segue è la verbalizzazione oggettiva quanto meno della successione degli interventi che ci sono stati fino alla fine dei lavori, che dò anche stavolta di seguito senza stacchi l’uno dall’altro, con in corrispondenza il testo più o meno esatto (se non anche “virgolettato”) di ciò che ognuno ha detto.
Alle ore 10,45 la consigliera Sveva Belviso ha chiesto di aprire i lavori anche senza il Presidente Ferrari e con la sola presenza a quel momento di 3 consiglieri per ognuna delle 2 Commissioni, dal momento che di lì a poco doveva andare via.
Orlando Corsetti – <<Apriamo la discussine anche se non possiamo prendere decisioni [il “parere” deve essere votato da un minimo di 4 consiglieri per Commissione, ndr.]>>.
Dopo aver raccontato come premessa gli ultimi sviluppi, ha detto: <<Posso concentrarmi sull’unico emendamento su cui la Commissione non aveva trovato la quadra. La volontà della Commissione è quella di salvaguardare delle aziende, se mai ce ne fossero, che negli ultimi anni hanno avuto un rapporto corretto con l’Amministrazione. Il termine “virtuoso” forse non è regolare.>>
Dopo avere ricordato la spaccatura che si era venuta a determinare tra maggioranza ed opposizione nel corso dell’ultima seduta del 26 giugno 2014, Orlando Corsetti ha letto il seguente emendamento da inserire al comma 2 dell’art. 7 del Regolamento, che è stato concordato in questo frattempo: <<prevedere specifici meccanismi, che, nel rispetto dei principi di concorsualità e di ampia partecipazione, consentano di salvaguardare le imprese in regola con le prescrizioni normative dell’impiantistica pubblicitaria e non destinatarie di procedimenti di decadenza di cui al successivo comma 3>>.
Orlando Corsetti
Nel prosieguo dei lavori è stata consegnata a tutti i presenti una copia degli 11 emendamenti concordati definitivamente.
Alle ore 10,50 è arrivato il Presidente della I° Commissione Alfredo Ferrari, che si è scusato del ritardo rispondendo a chi l’aveva fatto oggetto di una battuta che lui è <<una persona educata>>.
Il Presidente Orlando Corsetti ha dato quindi la parola al consigliere Enrico Stefàno cheaveva chiesto di intervenire e che ha proposto, leggendolo di persona, il seguente emendamento, precisando che aveva accolto quanto gli è stato sollecitato dalla associazione che ha partecipato più assiduamente al procedimento partecipativo sul PRIP [si tratta del sottoscritto e di VAS che non ha espressamente chiamato per nome, ndr.] e che si tratta di una proposta che potrebbe avvicinare le parti: <<Art. 7, comma 2 – Si propone di aggiungere, dopo il comma 2 bis aggiunto dalla proposta di deliberazione n. 61, un comma 2 ter dal seguente testo:
2 ter. Fermi restando i requisiti di esclusione dalla partecipazione alle procedure di affidamento degli appalti dei servizi pubblicitari, di cui all’articolo 38 del Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n. 163, non hanno diritto a partecipare a nessun bando di gara per il rilascio dei nuovi titoli autorizzativi degli impianti da assegnare in gestione decennale tutti soggetti che:
– abbiano installato impianti pubblicitari abusivi che non risultino nemmeno registrati nella Nuova Banca Dati del Comune;
– non abbiano partecipato alla procedura di riordino ed abbiano installato impianti “senza scheda”, privi ad ogni modo di qualunque titolo autorizzativo;
– pur avendo partecipato al procedimento del riordino, abbiano successivamente installato senza alcun preventivo rilascio di titolo autorizzativo, impianti pubblicitari accertati come “senza scheda”:
– pur avendo partecipato al procedimento del riordino, dichiarando alla data del 9 maggio 1997 di avere installato un certo numero di impianti del tipo scheda “ES”, abbiano in seguito installato ulteriori impianti fra quelli dichiarati del tipo “E”, da considerare quindi anch’essi “senza scheda” in quanto senza alcun preventivo rilascio di titolo autorizzativo;
– in qualità di rappresentanti legali, pur avendo partecipato al procedimento del riordino, si siano successivamente avvalsi della Deliberazione Giunta Comunale n. 395 del 3 dicembre 2008 per ricollocare uno o più impianti in posizioni economicamente più vantaggiose, ma del tutto illecite, dichiarandone in modo mendace la piena regolarità ed allegando anche una falsa asseverazione di tecnico abilitato.>>
Enrico Stefàno
Orlando Corsetti – <<Da quello che capisco si tratta di una proposta che riguarda sempre l’art. 7, comma 2.>>
Sveva Belviso – <<È chiaro che ogni ditta debba essere in regola>>.
Orlando Corsetti – <<Non è prevista dalla legge la volontà dell’Assemblea Capitolina di salvaguardare le aziende corrette>> [Alla consigliera Belviso che obiettava] Se insisti su questo argomento entriamo nella difficoltà di individuare i criteri per assicurare questa salvaguardia. [Sempre alla consigliera Belviso che obiettava ancora ] Tu intendi dire le ditte “che hanno lavorato negli anni”>>.
Enrico Stefàno, a cui era stata tolta la parola, spiega <<la filosofia che c’è dietro questo emendamento>>, mentre il Presidente Corsetti non lo sta nemmeno a sentire e ride con altri consiglieri a loro volta del tutto indifferenti a ciò che stava dicendo un loro collega.
Orlando Corsetti – <<Con questo emendamento si fa pulizia con tutte quelle ditte che non si sono comportate bene. Ma la “Orlando Corsetti S.r.l.” che nasce domattina e partecipa al bando al pari delle ditte del riordino non le avvantaggia di certo. Secondo la Commissione questo non è accettabile, perché noi pensiamo che in una società chi rispetta le regole fa una cosa normalissima, ma io penso che vadano in qualche modo salvaguardate queste ditte, se mai esistano.>>
Sveva Belviso – <<Penso che debbano essere comunque verificate, perché sappiamo che ci sono ditte non in regola. Io stessa in campagna elettorale mi sono servita di ditte a cui ho dovuto fare poi causa, perché avevano affisso i miei manifesti su impianti pubblicitari installati in posizioni illecite [dentro la riserva statale del Litorale Romano e da me segnalati a chi di dovere nell’aprile del 2013, ndr.], per cui una regola come questa che precisi meglio i casi di irregolarità per me va bene, perché si mette in evidenza che allo stato attuale esistono delle anomalie>>.
Sveva Belviso
Enrico Stefàno – <<Ha trovato l’accordo di molte ditte>>.
Orlando Corsetti (alla consigliera Immacolata Battaglia, che voleva intervenire) – <<È già previsto nelle norme, ma non è nel tema della “premialità”. Comunque la inseriamo al comma 2 dell’art. 7 prima dell’emendamento sulla “premialità”. Se non considerassimo questa proposta non in contraddizione con la “premialità”, allora la possiamo inserire>>.
Sveva Belviso – <<Valutare così al contempo una “premialità”>>.
Immacolata Battaglia – <<Giuridicamente non credo si possa inserire una “premialità”>>.
Immacolata Battaglia
Ignazio Cozzoli Poli – <<In un bando su nuove assegnazioni>>.
Orlando Corsetti – <<Tutti gli emendamenti di oggi sono stati “testati” dalla nostra Avvocatura Comunale. Ad esempio abbiamo dovuto rinunciare all’emendamento che riservava il 15% alle ditte cosiddette “virtuose”. La Giunta di Alemanno evidenziava la volontà e la possibilità di deroghe per le ditte del “riordino”>> [presumibilmente si riferisce al comma 9 dell’art. 34 del vigente Regolamento di Pubblicità che dà la “possibilità” ma non l’obbligo di concedere, dopo la scadenza del 31 dicembre 2014, una ulteriore proroga delle concessioni degli impianti del “riordino” per altri soli 5 anni, fino cioè al 31 dicembre del 2019, ndr.]
Maria Gemma Azuni [che nel suo programma elettorale ha sposato integralmente la proposta unitaria di modifiche ed integrazioni del PRIP di Alemanno, proposta da VAS e Basta Cartelloni-Francesco Fiori] – <<Ho partecipato a tutte le precedenti iniziative sul PRIP. Dobbiamo ormai fare piazza pulita di chi ha rovinato Roma. Queste fattispecie derivano per esclusione dall’emendamento che va assolutamente inserito>>.
Maria Gemma Azuni
Pone il problema di chi volesse mettersi in regola.
Ignazio Cozzoli Poli – <<Previa sanatoria>>.
Maria Gemma Azuni – <<Escludo una sanatoria, ma qualcuno deve comunque pagare. Non è più ammissibile quello che c’è stato all’interno dell’Ufficio Commercio che ha permesso che si imbrattasse la città, creando un danno erariale enorme. Occorre stabilire chi deve pagare per danno erariale: è per me una condizione ineludibile. Possono fare tutti i ricorsi che gli pare: io personalmente sono stufa.>>
Orlando Corsetti (ad Alfredo Ferrari) – <<Gli emendamenti li votano solo i membri della Commissione Commercio>>.
Immacolata Battaglia – <<Abbiamo fatto per mesi un lavoro faticoso ed estenuante: per la prima volta si procede a mettere ordine. Ci sono contenziosi che abbiamo scoperto, tra cui quelli sugli impianti SPQR, che costavano più degli altri e che sono stati circondati da impianti abusivi. Abbiamo chiesto di verificare se un loro rimborso è sacrosanto. A me non me ne frega niente delle aziende e non ho fatto mai pubblicità con la mia faccia (scusate se parlo così, ma io in questo sono un po’ “renziana”): il fatto che non ci sia stato controllo e permesso l’abusivismo attorno agli SPQR ha fatto sì che oltre al danno ci fosse una competizione commerciale scorretta, per cui tu Comune mi dovresti pagare il danno. Ora vengo a sapere che viene multato anche chi si fa pubblicità: siamo su scherzi a parte. Allora cosa succede cara Gemma, nel momento in cui è veramente lapalissiano quanto dobbiamo mettere in gara ? allora con questo stiamo rafforzando che chi si è comportato male deve pagare. Però ti dico Gemma che se tu non parti dalle aziende “storiche”, mi dici come si fa a riconoscere chi è “virtuoso” ? Abbiamo il dovere di non sottovalutare nemmeno una virgola. Dobbiamo introdurre un “codice etico” se proprio le norme non la prevedono una “premialità”?>>.
Orlando Corsetti – <<Ci troviamo di fronte alla proposta di deliberazione n. 61. La proposta che facciamo noi è di sostituire il comma 2 Bis così come proposto dalla Giunta Capitolina con il nostro emendamento. Di tutti quelli che partecipano alle gare vengono accertati i requisiti: noi vogliamo individuare dei meccanismi per salvaguardare chi merita>>.
Franco Marino – <<Per tutelare lealmente delle indicazioni dobbiamo pur darle, ad esempio sul capitale sociale delle ditte, per evitare che vengano comprate dalle multinazionali, oppure su un non passaggio di quote nell’ultimo biennio>>.
Franco Marino
Leslie Francesco Capone – <<è assolutamente corretto quanto dice, ma si tratta di requisiti che vanno messi nei bandi di gara>>.
Leslie Francesco Capone
Franco Marino – <<Quando prendo in locazione un impianto SPQR e mi chiedono 1.000 euro, ed intorno mi installano impianti abusivi, se poi chi non ha pagato degli arretrati deve essere disposto a mettersi in regola. Vorrei che ne prendessimo nota>>.
Ribadisce i due criteri a tutela delle piccole ditte.
Maria Gemma Azuni – <<Tra la proposta di Stefàno e ciò che dice Marino faccio presente che non si possono avere rapporti con chi non rispettata la norma e non paga>>.
Franco Marino – <<Altro elemento di tutela di ditte che conosco da vicino: chi in questi anni ha sostenuto degli investimenti va tutelato ulteriormente per dargli la certezza di poter continuare a lavorare. In Assemblea Capitolina affineremo i criteri per assicurarla>>.
Sveva Belviso – <<Visto che abbiamo una funzione di controllo, vorrei avere l’elenco delle ditte irregolari. [rivolta a Capone]. Sono tutte sanzionate ?>>.
Leslie Francesco Capone – <<Se lei intende se l’Amministrazione ha l’esatto quadro complessivo della situazione, la risposta è che è impossibile>>.
Sveva Belviso – <<Quindi lei mi sta dicendo che una quota può partecipare pur non avendone il diritto>>.
Leslie Francesco Capone – <<”di fatto” e “di diritto” non è la stessa cosa>>.
Orlando Corsetti – <<Gli Uffici mi hanno assicurato di poter individuare chi ha diritto di partecipare alle gare: non ho voluto vedere l’elenco per non essere condizionato né condizionabile>>.
Immacolata Battaglia – <<Abbiamo chiesto ed avuto come “indicatore” un elenco da cui non figura nessuna ditta sanzionata. Ho chiesto anche, ma inutilmente, di sapere le varie tipologie di multa.>>
Giovanni Alemanno – <<Riguardo all’emendamento sul comma 2 dell’art. 7 sappiamo tutti quanti sostanzialmente di aver rimandato all’aula i criteri, ma la formulazione dell’emendamento è debole: “salvaguardare” è debole>>.
Giovanni Alemanno
Orlando Corsetti – <<Proponi allora un testo alternativo>>.
Giovanni Alemanno – <<Salvaguardia e premialità>>.
Franco Marino [a Sveva Belviso] – <<In questi giorni mi sono incontrato con alcuni imprenditori ed ho chiesto l’onere della prova>>.
Giovanni Alemanno – Chiede di sapere il costo prevedibile, credo, della redazione dei Piani di Localizzazione.
Orlando Corsetti – <<In questo ci può forse essere di aiuto Bosi>>.
Fra lo stupore in generale dei membri della I° Commissione Bilancio che non mi conoscono ed in particolare di Sveva Belviso ho ricordato a Corsetti che aveva chiesto alla S.P.A. “Aequa Roma” un preventivo che è stato di 500.000 €, cifra molto congrua per l’Amministrazione Capitolina (se chiaramente le darà il mandato), dovuta al fatto che “Aequa Roma ha già redatto il PRIP e quindi risparmia sia sugli studi di analisi generali già fatte che sulla base anch’essa già informatizzata degli elaborati.
Alfredo Ferrari – <<Mia curiosità: delle due proposte di deliberazione dove avete lavorato di più?>>
Orlando Corsetti – <<La 61>>.
Alfredo Ferrari – <<L’aula non può decidere i criteri. Proporrei una ricerca sulla specificità di norme che assicurino la salvaguardia>>.
Orlando Corsetti – <<Tant’è che noi ne abbiamo fatto solo una questione di “volontà politica”, sotto forma di “mozione” o “ordine del giorno”>>.
Alfredo Ferrari – <<Delle due proposte di deliberazione quale è quella su cui c’è da lavorare di più ?>>.
Orlando Corsetti – <<La 61>>.
Alfredo Ferrari – <<Io mi farei aiutare da un “tavolo tecnico” in questi prossimi giorni di dibattito in aula. Io sconsiglierei la “mozione”>>.
Enrico Stefàno – Chiede ed ottiene di intervenire per far presente che la proposta del Movimento 5 Stelle riguarda anche altri due emendamenti, uno dei quali sono le “misure di salvaguardia” già approvate dalla Commissione Commercio, mentre l’altro è relativo alle tre seguenti “fattispecie” di utilizzo della pubblicità: <<Art. 7, comma 2 – Si propone di aggiungere, dopo il comma 2 bis aggiunto dalla proposta di deliberazione n. 61 ed il comma 2 ter, un comma 2 quater dal seguente testo:
<<2 quater. Il parco degli impianti pubblicitari posti a gara deve essere riservato alle seguenti diverse tipologie nelle forme e nei modi che deciderà l’Amministrazione in sede di definizione delle diverse gare:
- servizi di pubblica utilità, finalizzati alla realizzazione di una mobilità alternativa;
- elementi di arredo urbano di pubblica utilità, contenenti in via accessoria superficie pubblicitaria o riferiti ad impianti collegati al finanziamento dei medesimi elementi di arredo urbano come servizi di pubblica utilità;
- impianti per affissione diretta, pubblicità esterna.>>
Orlando Corsetti [Ignorando completamente i due ulteriori emendamenti proposti dal cons. Stefàno] – <<Prendiamo per buona l’indicazione di Ferrari. Votiamo l’emendamento così come predisposto con l’impegno di approfondire “salvaguardia e premialità” tramite un tavolo tecnico>>.
Maria Gemma Azuni – <<Che c’entra con quello che ho detto io ?>>.
Orlando Corsetti – <<Dato che è volontà, mi sembra unanime, di questa Commissione io proporrei di votare gli emendamenti predisposti>>.
Enrico Stefàno – Si dissocia dal giudizio di “unanimità” della Commissione.
Orlando Corsetti – <<Chiedo il voto ai soli consiglieri della Commissione Commercio Immacolata Battaglia, Giovanni Alemanno, Valeria Baglio, Franco Marino ed Enrico Stefàno>>.
Giovanni Alemanno – <<Se il voto è per un ulteriore iter in aula sì, se è invece per dare parere favorevole allora no.>
Orlando Corsetti – <<L’ulteriore iter è solo l’impegno ad approfondire>>.
Giovanni Alemanno – Evidenzia che c’è “contrasto”.
Orlando Corsetti – <<Il 90% di quanto è emerso è che non lo possiamo inserire in Regolamento>>.
Alfredo Ferrari – <<Proposta “mediana”: ulteriore iter, fatto salvo quanto già concordato>>.
Orlando Corsetti – <<Voglio e debbo chiudere oggi il lavoro di 6 mesi. Da domattina cerco poi di capire come dare contenuto ad una dichiarazione che è di puri intenti>>.
Alfredo Ferrari – <<Proposta “sub-mediana”: dare parere favorevole come Commissione Commercio, mentre in congiunta con la I° Commissione si approva di dare un ulteriore iter>>.
Orlando Corsetti – <<Chiamo al voto sugli emendamenti i soli membri della Commissione Commercio>>.
A favore degli 11 emendamenti concordati vanno per alzata di mano i 4 voti di Valeria Baglio, Immacolata Battaglia, Orlando Corsetti e Franco Marino: vota contro Giovanni Alemanno, mentre Enrico Stefàno si astiene.
Valeria Baglio
Alfredo Ferrari – Ribadisce l’ulteriore iter tramite un tavolo tecnico anche con l’Avvocatura Comunale.
Ignazio Cozzoli Poli – Solleva la questione delle propedeuticità al bilancio delle due proposte di deliberazione n. 59 e n. 61.
Alfredo Ferrari – Riscontra una nota credo del Segretario Generale che considera perfettamente regolare la propedeuticità al bilancio di queste due proposte di deliberazione.
A fine riunione mi è stata data notizia di una lettera dell’AIPE consegnata della Presidente Daniela Aga Rossi ad Alfredo Ferrari, in cui sembra che siano state espresse delle forti perplessità sulla “premialità”, soprattutto per l’impossibilità materiale di stabilire dei criteri oggettivi ed inoppugnabili con cui assicurarla.
Per opportuna conoscenza di chi legge riporto di seguito gli 11 emendamenti a cui la Commissione Commercio ha subordinato il suo parere favorevole, mettendo in evidenza per ognuno le differenze con gli emendamenti consegnati in copia nella precedente riunione congiunta del 24 giugno 2014.
1° emendamento
È nuovo ed elimina solo l’espressione “e dei contenitori dei rifiuti solidi urbani“.
2° emendamento
È identico al precedente.
3° emendamento
È più o meno identico al precedente (c’è in più un “e/o“).
4° emendamento
È stato aggiunto ex novo.
5° emendamento
È stato aggiunto ex novo.
6° emendamento
È stato aggiunto ex novo.
7° emendamento
È stato aggiunto ex novo.
8° emendamento
È stato aggiunto ex novo ed è quello che riguarda la “premialità” nella ultima seguente versione, che era peraltro al comma 9 dell’art. 34.
9° emendamento
È stato aggiunto ex novo.
10° emendamento
È più o meno identico al precedente.
11° emendamento
È identico al precedente.
Dal confronto tra gli emendamenti approvati ieri e quelli precedentemente predisposti emerge che, se sono esatte le copie distribuite di tutti gli emendamenti, sono stati cancellati del tutto gli emendamenti alla Normativa Tecnica di Attuazione del PRIP e precisamente i seguenti due emendamenti.
Un primo giudizio a caldo sul “parere” così espresso porta ad una valutazione sostanzialmente positiva, perché è di tutta evidenza che il Presidente Orlando Corsetti ed i membri della Commissione Commercio da lui presieduta sono scesi a più miti consigli, rinunciando (si spera definitivamente) a quello che era diventato un indegno mercanteggiamento di percentuali da salvaguardare o dentro o fuori dei bandi di gara, sapendo o dovendo comunque sapere che si trattava di proposte di emendamenti in totale violazione della Direttiva 2004/18/CE e del D.Lgs. n. 163/2006 che l’ha recepita.
Se si è arrivati a questo risultato lo si deve anche alla nostra azione di continua analisi anche aspramente critica e di controproposte, oltre che ovviamente alla Avvocatura Comunale che ha riportato la Commissione Commercio su una strada sicuramente meno illecita di quella che si voleva percorrere e (perché no?) anche all’AIPE con le sue perplessità sui criteri di “premialità”, se veramente non nasconde una seconda manovra in sede di dibattito in aula Giulio Cesare, finalizzata a far rientrare in qualche altro modo il riconoscimento delle ditte romane “storiche” che è stata la stessa Presidente Daniela Aga Rossi a chiedere il 22 ottobre del 2013.
Debbo anche mettere in evidenza da un lato che il 1° emendamento proposto dal cons. Enrico Stefàno, malgrado i diversi pronunciamenti dichiarati a suo favore, non è stato poi messo in votazione da Corsetti e dall’altro lato che i due ulteriori emendamenti non sono stati nemmeno dibattuti e quindi votati, per cui su di essi la Commissione Commercio potrebbe fare successivi approfondimenti.
Chiusa finalmente questa fase, si tratta ora di attendere e di vedere quali saranno le controdeduzioni della Giunta Capitolina ai “parei” espressi dai 15 Consigli Municipali e gli eventuali ulteriori propri emendamenti, con cui verrà trasmessa in aula per l’approvazione definitiva da parte dell’Assemblea Capitolina di entrambe le proposte di deliberazione n. 59 e 61 tutta la documentazione, vale a dire PRIP e proposte di modif9iche ed integrazioni al Regolamento di Pubblicità, pareri dei 15 Consigli Municipali, controdeduzioni, eventuali autoemendamenti, nonché il “parere” espresso ieri dalla IX Commissione Commercio.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi