La Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma,
in occasione dell’evento
Dal Tramonto all’Appia 2014
Santa Maria Nova restituita alla città
invita i cittadini a partecipare a
“LA DOLCE VIA”
Venerdì, 11 Luglio 2014 dalle 18:00 alle 23:00
in questa occasione il delicato e particolare sito di Santa Maria Nova
sarà aperto per la prima volta al pubblico
Ingresso gratuito all’area archeologica e ai concerti dalle 18:00 alle 23:00
PROGRAMMA
18:30 – 21:00: Visite guidate nell’area archeologica di Villa dei Quintili e, per la prima volta, di Santa Maria Nova
19:30: Jazz funk afro-beat: Funkallisto
20:30: Parole e musica delle radici – Alberi di canto: Erasmo Teglia con la rete Salamandrina
21:30: Concerto di Ambrogio Sparagna con l’orchestra Popolare Italiana e Coro
INDIRIZZI E INFO PER RAGGIUNGERE I SITI CON NAVETTE GRATUITE DISPONIBILI NELL’ALLEGATO e qui
http://www.archeoroma.
Villa dei Quintili e S. Maria Nova – Anderson 1890 – Archivio Alinari
Santa Maria Nova
Il sito di Santa Maria Nova è l’ultimo dei tesori dell’Appia Antica divenuto patrimonio pubblico grazie all’intervento della Soprintendenza Archeologica di Roma. Tre ettari di campagna romana costellata di ruderi che ruotano intorno a un casale antico, lasciata in totale abbandono per circa 10 anni e occupata abusivamente da comunità di clandestini, fino all’acquisto da parte dello Stato avvenuto nel 2006. Da allora sono in atto lavori di scavo e ristrutturazione che permetteranno di aprire l’area al pubblico non solo per godere delle nuove importanti scoperte archeologiche portate alla luce, ma anche per fruire degli spazi interni del casale. Questo edificio di tre piani, affascinante residenza dei primi del Novecento che ingloba una torre di avvistamento e un casale medievale impostato su una poderosa cisterna romana, si trova tra i tumuli degli Orazi e Curiazi, sul lato opposto della strada, e verrà adibito a punto di accoglienza per i turisti e centro studi per il territorio.
Nel corso degli scavi archeologici effettuati nelle aree esterne all’edificio sono state rinvenute numerose strutture di epoca romana: tratti di strada basolata, un’area cimiteriale del II secolo d.C. ed edifici presumibilmente pertinenti al grande complesso della Villa dei Quintili, adiacente alla tenuta. Fra questi, spicca la sensazionale scoperta all’interno di un edificio termale di due pavimenti a mosaico in tessere bianche e nere perfettamente conservati: su uno sono raffigurati un gladiatore (un retiarius, dotato di rete e tridente) di nome Montanus e un arbitro nell’atto di consegnare la vittoria, sull’altro quattro cavalli affrontati a coppie attorno a un albero. Questi ultimi sono riferibili alle fationes, le “squadre” che si contendevano la vittoria durante le corse dei carri che si svolgevano nel circo.
Nel corso degli scavi archeologici effettuati nelle aree esterne all’edificio sono state rinvenute numerose strutture di epoca romana: tratti di strada basolata, un’area cimiteriale del II secolo d.C. ed edifici presumibilmente pertinenti al grande complesso della Villa dei Quintili, adiacente alla tenuta. Fra questi, spicca la sensazionale scoperta all’interno di un edificio termale di due pavimenti a mosaico in tessere bianche e nere perfettamente conservati: su uno sono raffigurati un gladiatore (un retiarius, dotato di rete e tridente) di nome Montanus e un arbitro nell’atto di consegnare la vittoria, sull’altro quattro cavalli affrontati a coppie attorno a un albero. Questi ultimi sono riferibili alle fationes, le “squadre” che si contendevano la vittoria durante le corse dei carri che si svolgevano nel circo.