Su questo stesso sito il 13 gennaio 2014 è stato pubblicato un articolo che dava fra le altre la notizia che il 27 novembre 2013 avevo trasmesso una personalizzata Proposta di risoluzione del Consiglio del III Muncipio all’attivista del Movimento 5 Stelle Leonardo Giacomini che ha preso l’impegno di farla presentare dai consiglieri Massimo Moretti (capogruppo) e Simone Proietti.
Massimo Moretti
Simone Proietti
La proposta è stata poi presentata il 9 gennaio 2014.
A seguito della approvazione della Deliberazione della Giunta Capitolina n. 425 del 13 dicembre 2013, che ha prescritto la rimozione entro il 19 marzo 2014 dei 5.000 impianti cosiddetti “senza scheda”, il 29 gennaio 2014 ho trasmesso la Proposta di risoluzione del Consiglio del III Municipio integrata e corretta con riferimento alla suddetta deliberazione ed alle sue interferenze con la proposta.
Stando a quanto mi è stato riferito, in sede di discussione sulla proposta presentata il precedente 9 gennaio i membri della II Commissione Commercio presieduta da Filippo Maria Laguzzi (lista civica Marino Sindaco) hanno trovato da ridire anzitutto sul termine ”cartellopoli” e sui riferimenti normativi troppo complicati per loro, per cui avrebbero preteso un testo più semplificato, come se – proprio perché magari all’oscuro delle norme vigenti in materia – per essi non valesse che la legge non ammette ignoranza e che non fossero comunque tenuti a conoscerla.
Filippo Maria Laguzzi
Mi è stato per di più riferito che a tutte le sedute della Commissione Commercio ha partecipato il sig. Grazioso Vaiani funzionario del III Gruppo Nomentano del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale, che avrebbe detto o comunque lasciato capire che non c’era tutto sommato bisogno di approvare quella proposta di risoluzione dal momento che a suo dire nel territorio del III Municipio è in regola il 90% degli impianti pubblicitari.
Debbo precisare al riguardo che il sig. Grazioso Vaiani diversi anni fa mi ha personalmente chiamato a casa per invitarmi ad un confronto con lo staff dei vigili che curano la repressione degli impianti pubblicitari abusivi: l’incontro-confronto è poi avvenuto nella sede di via Flavio Andò n. 6.
Il 24 febbraio 2014 i consiglieri Massimo Moretti e Simone Proietti hanno dovuto ripresentare una nuova proposta di risoluzione aggiornata sia in riferimento alla deliberazione n. 425/2013 sia per venire incontro alle critiche portate, sostituendo il termine “cartellopoli” con l’espressione “cartellonistica stradale privata”: la proposta è stata registrata con il numero di protocollo 17482 del 24 febbraio 2014.
Ciò nonostante è continuato un ostruzionismo dilatorio nei confronti dell’iniziativa dei due consiglieri del Movimento 5 Stelle, che a quel punto mi hanno pregato (per il tramite di Leonardo Giacomini) di intervenire personalmente in occasione della prossima seduta della Commissione Commercio che è stata tenuta il 18 marzo 2014 congiuntamente alle Commissioni Ambiente e Lavori Pubblici.
Quel giorno, quando si era in procinto di iniziare la seduta congiunta, il Presidente della Commissione Commercio Laguzzi ha accusato un malore, che ha costretto a chiamare d’urgenza una ambulanza: la visita a cui è stato sottoposto il sig. Laguzzi ha accertato che si era trattato di un malore passeggero non grave e comunque non tale da necessitare di un ricovero immediato.
Ma al sig. Laguzzi è stato consigliato di starsene a riposo, per cui la seduta è poco dopo iniziata senza la sua presenza: le veci sono state assunte dalla Presidente della VI Commissione Ambiente Francesca Leoncini (PD), che ha manifestato molte remore a concedermi il diritto di intervenire, benché fossi stato presentato come “consulente” del Movimento 5 Stelle che quindi poteva parlare al posto dei consiglieri.
Francesca Leoncini
La sig.ra Leoncini non ha considerato validi nemmeno nessuno dei precedenti che le ho portato a paragone, come la partecipazione alle sedute della IX Commissione Commercio del Comune con diritto di parola dell’arch. Alberto Pietroforte in quanto “consulente” di Gianni Alemanno o come la mia stessa partecipazione alla seduta della Commissione Commercio del XIII Municipio proprio per dare i dovuti chiarimenti al testo della proposta di risoluzione da me predisposto, che avrei dovuto dare quel giorno anche a chi delle tre Commissioni congiunte li avesse voluti avere.
Come dirò nello specifico più avanti, il diritto di parola mi è stato concesso più che altro perché a convenire su questo diritto è stato il sig. Grazioso Vaiani, mentre non mi è stata data di fatto la possibilità di spiegare tutti i riferimenti contenuti nella proposta di risoluzione da me predisposta per il Movimento 5 Stelle che me l’aveva espressamente richiesta, anche perché nessuno dei consiglieri si è dimostrato interessato ad avere qualche minimo chiarimento.
Degli 11 membri della II Commissione Commercio quel giorno erano presenti, oltre al cons. Simone Proietti, il cons. Cesare Lucidi (SEL).
Della III Commissione Lavori Pubblici erano presenti il cons. Mario Bureca (capogruppo PD), il cons. Francesco Filini (Fratelli d’Italia), oltre a Cesare Lucidi e Massimo Moretti.
Della VI Commissione Ambiente erano presenti, oltre al Presidente Francesca Leoncini, il Vice Presidente Vicario Angelo Massacci (PD) ed il cons. Gianluca Colletta (capogruppo lista civica Marino Sindaco).
A presenziare alla seduta c’era anche il cons. Francesco Coronidi (PD) membro della I Commissione Consiliare Permanente.
A due ore quasi di distanza dalle ore 9,00 fissate per l’inizio dei lavori, il Presidente Francesca Leoncini ha aperto la seduta invitando a parlare il sig. Grazioso Vaiani, convocato appositamente ma per le ore 10,00 il quale ha precisato di avere già dato ampie spiegazioni nelle sedute presenti per cui era del tutto inutile che tornasse su quanto aveva già chiarito: ha tenuto a precisare anche che in termini personali conveniva sul darmi diritto di parola anche perché avendomi già incontrato aveva potuto prendere atto della mia profonda conoscenza della materia.
Il cons. Simone Proietti gli ha voluto chiarire che il Movimento 5 Stelle stava chiedendo in sostanza una verifica della reale situazione in cui si trova oggi il territorio del III Municipio.
Il sig. Grazioso Vaiani ha tenuto a premettere di non stare difendendo gli interessi di nessuno: ha quindi fatto sapere dell’operato del III Gruppo Nomentano di Polizia Locale di Roma Capitale riguardo alle rimozioni, specificando che ai fini della redazione dei Verbali di Accertata Violazione (in sigla VAV) il “vangelo” per lui è la Nuova Banca Dati (in sigla NBD) del Comune di Roma e che comunque sono stati “segnalati” tutti gli impianti accertati in violazione del Codice della Strada.
Con riferimento ai 5.000 impianti “senza scheda” ha tenuto a spiegare che non sarebbero regolari perché non supportati dalla dovuta documentazione: gli ho dovuto replicare che non è affatto così, dal momento che si tratta di impianti installati del tutto abusivamente e poi autodenunciati ai sensi del D.P.R. n. 445/2000 e registrati nella Nuova Banca Dati dopo aver pagato una indennità ottenendo in cambio l’assegnazione di un numero di codice identificativo, per cui non ci può essere alcuna documentazione presentata successivamente che ne possa “legittimare” a posteriori la permanenza sul territorio.
Gli ho dovuto contestare anche la sua “tesi” della assunzione a “vangelo” della Nuova Banca Dati, ricordandogli a tal riguardo che subito dopo l’approvazione delle modifiche del Regolamento apportate con la Deliberazione del Consiglio Comunale n. 37 del 30 marzo 2009 l’allora Vice Comandante della Polizia Municipale Donatella Scafati (ora Comandante del XV Gruppo Cassia) ha emanato la Circolare n. 93 del 16 giugno 2009 che impegna a <<sanzionare gli impianti che sebbene riportanti il numero identificativo siano in contrasto con il Codice della Strada, fatte salve le deroghe vigenti>>, ivi compresi non solo gli impianti “senza scheda” ma anche quelli facenti parte del cosiddetto “riordino”.
Donatella Scafati
Ho ricordato di aver dovuto contestare puntualmente la non rispondenza al vero di tutti quei Corpi di Polizia Locale di Roma Capitale che avevano dato seguito a mie segnalazioni di presunti impianti abusivi sostenendo la loro piena regolarità solo per il semplice fatto di risultare registrati nella Nuova Banca Dati.
Al sig. Vaiani che ha ritenuto di essere stato chiamato in causa e che mi ha voluto replicare di essere comunque “orgoglioso” di far parte di un Municipio come il III, ho dovuto far presente che da dover mettere caso mai sotto accusa non era di certo il III Gruppo Nomentano, ma tutt’al più chi sopra di lui dà disposizioni in contrasto con la normativa vigente in materia.
Ho però fatto presente che a quanto mi era stato riferito il sig. Grazioso Vaiani, che è rimasto in silenzio senza confutarmi quanto dicevo, nelle precedenti sedute ha dichiarato che il 90% degli impianti pubblicitari installati nel III Municipio è regolare: ho messo in risalto che, quand’anche fosse vero il dato, al III Municipio spetta sempre e comunque il diritto-dovere di reprimere anche quel rimanente 10% di cartelloni abusivi.
Rispetto a quel presunto 10% ho messo in grande evidenza che dei 5.000 impianti “senza scheda” da rimuovere, facendo una media approssimativa della loro possibile distribuzione in tutti e 15 gli attuali Municipi, ci sarebbero pur sempre da rimuovere circa 350-400 cartelloni che non sono quindi di certo un “bruscolino”.
Ho messo in ancora maggiore evidenza, che quand’anche si riuscisse ad abbattere prima o poi quei 350-400 cartelloni, rimarrebbero pur sempre da rimuovere anche la marea degli impianti del cosiddetto “riordino” che si trovano in violazione dei divieti tassativi di affissione prescritti a tutela della riserva naturale regionale della Marcigliana, delle distanze minime prescritte dal Codice della Strada a dal suo Regolamento di attuazione, nonché dei divieti imposti dall’art. 18 del vigente Regolamento di pubblicità.
A quel punto è voluto intervenire il sig. Grazioso Vaiani per far sapere a tutti i presenti che a quel momento non c’era più l’obbligo immediato di rimuovere gli impianti “senza scheda” perché è stato accolto nel frattempo un ricorso presentato al TAR di Roma ed è stata concessa la sospensiva della deliberazione n. 425/2913 con un Decreto del TAR del 13 marzo 2014 di cui con una soddisfatta ostentazione mi ha fatto vedere una copia che non mi ha permesso però di tenere.
Dalla lettura del decreto ho potuto però accertare che il ricorso è stato presentato dalla ditta pubblicitaria “Screen City Adv S.r.l.”, che – guarda caso – ha la sede in via Conca d’Oro n. 238 che è poco distante da piazza Sempione dove si è svolta la seduta congiunta.
Dal prosieguo della discussione è emerso addirittura che il sig. Grazioso Vaiani, malgrado la sua partecipazione a tutte le precedenti sedute della Commissione Commercio, ha candidamente ammesso di non avere ancora nemmeno letto il dispositivo della proposta di risoluzione da me predisposta, a conferma indiretta – se così veramente fosse – di un preventivo quanto inaccettabile pregiudizio nei confronti dell’iniziativa del Movimento 5 Stelle.
A questo punto Il Presidente Francesca Leoncini ha tolto la parola al sig. Leonardo Giacomini che avrebbe voluto stigmatizzare lo strano comportamento fin lì tenuto da tutti i soggetti istituzionalmente tenuti a rispettare le regole e con essi i diritti dell’opposizione di presentare proposte “costruttive” nell’interesse del territorio del III Municipio e dei suoi cittadini.
Il cons. Simone Proietti ha fatto notare che il dispositivo della proposta di risoluzione è comunque corretto per come è stato impostato ed ha chiesto ad ogni modo al sig. Grazioso Vaiani di esprimere al riguardo un parere di merito che non è stato dato, anche perché il Presidente Leoncini ha considerato chiuso il dibattito ed ha invitato tutti i cittadini presenti ad uscire dall’aula perché le tre Commissioni dovevano pronunciarsi sulla proposta di risoluzione.
A nulla è valso che le ricordassi come all’inizio di quella seduta mi avesse fatto presente che in base al Regolamento del III Municipio ai cittadini spetta il diritto di assistere in silenzio a tutte le sedute delle Commissioni ma fino alla fine, per cui non capivo in base a quale altra norma da lei non richiamata mi cacciasse dall’aula proprio nel momento conclusivo e più impostante di quella seduta.
Quando si sono riaperte le porte al pubblico sono venuto a sapere dai consiglieri del Movimento 5 Stelle che sulla loro proposta di risoluzione era stato espresso PARERE NEGATIVO per alzata di mano all’unanimità, con l’unica eccezione del con. Marzia Maccaroni (PD) che si è astenuta solo perché sopraggiunta in ritardo nel frattempo.
Mi è stato fatto sapere che la decisione è stata presa senza motivazione alcuna, legittimando il dubbio che ci sia stato un “no perché no!” solo e soltanto per una ghettizzazione preventiva nei confronti del Movimento 5 Stelle, che ha portato a non volere entrare minimamente nel merito della proposta di risoluzione, per valutare la bontà o meno dei suoi contenuti.
Se così fosse veramente, sarebbe molto grave perché assumerebbe il significato che – pur di tacitare un gruppo politico considerato a priori un “nemico” – si subordina a questa criminalizzazione del più basso stampo politico la tutela del territorio ed il rispetto della stessa legalità, a danno non solo dei cittadini ma delle stesse regole su cui si basa la nostra democrazia.
Se invece così non fosse, la maggioranza di centro sinistra rappresentata quel giorno dentro le tre Commissioni Consiliari congiunte dovrebbe spiegare a tutti i cittadini le vere ragioni di una decisione così grave che arriva addirittura a negare il ripristino della legalità !
Mentre stavo andando via pregando i consiglieri del Movimento 5 Stelle di chiedere almeno le ragioni tecniche e giuridiche di quel parere negativo che ai sensi dell’art. 3 della legge n. 241/1990 sono richieste per ogni provvedimento della pubblica amministrazione, sul corridoio mi ha fermato intenzionalmente un consigliere che aveva partecipato a quel “voto” e che ha tenuto a qualificarsi anche come esperto “amministrativista” per contestarmi che le decisioni “politiche” non sono soggette all’obbligo della legge sulla trasparenza.
Dopo che gliel’ho chiesto ed ho saputo che faceva parte del PD ho tenuto allora a parlargli da cittadino che crede in quella “democrazia partecipata” che ha espressamente auspicato il Sindaco Ignazio Marino nel suo discorso inaugurale davanti all’intera Assemblea Capitolina.
Il Sindaco ha fra l’altro rilasciato la seguente testuale dichiarazione: “Per risolvere tanti annosi problemi di questa magnifica città serve anche l’impegno dei romani. Abbiamo bisogno di cittadini capaci di indignarsi, capaci di denunciare le cose che non vanno e i malfunzionamenti della pubblica amministrazione. Ma abbiamo bisogno anche di cittadini che si sentano parte di una comunità, di cittadini disposti a impegnarsi in prima persona, di cittadini che riconoscano il valore del bene comune e lo considerino il tesoro più prezioso che si possa condividere con gli altri.”
L’ho salutato invitandolo, da cittadino capace di indignarsi ma anche di impegnarsi in prima persona, a farsi un serio esame di coscienza.
Per far capire ancora meglio a chi legge l’assurdità di questo comportamento “politico”, faccio presente che tutti i 15 gli attuali Municipi sono governati da maggioranze di centro-sinistra e che le Commissioni congiunte del III Municipio hanno espresso un “parere negativo” ad una proposta di risoluzione che quello stesso giorno veniva approvata all’unanimità dal Consiglio del XIII Municipio più o meno con lo stesso testo, solo personalizzato a quel territorio !
La notizia del parere negativo espresso da ben 3 Commissioni congiunte si è subito sparsa ed ha provocato la reazione della associazione “Basta Cartelloni-Francesco Fiori” che ha trasmesso il seguente messaggio di posta elettronica indirizzato al Presidente del III Municipio Paolo Emilio Marchionne ed all’Assessore al Commercio Vittorio Pietrosante.
Paolo Emilio Marchionne
Vittorio Pietrosante
Gentile presidente Marchionne,
gentile assessore Pietrosante,
siamo a chiederVi conferma di una voce di corridoio secondo la quale, nel corso della seduta di martedì scorso, la commissione commercio del Vostro municipio avrebbe respinto la proposta di risoluzione “Cartellopoli: ripristino del decoro che spetta al III° municipio”, per motivazioni che al momento ignoriamo.
Premettendo che la notizia, se confermata, susciterebbe il nostro rammarico e delusione – anche e soprattutto in relazione all’impegno sulla vicenda cartelloni sancito nelle linee programmatiche del presidente Marchionne – chiediamo di sapere come sono andate veramente le cose e come pensate di agire sulla questione.
In attesa di un Suo gentile riscontro, porgiamo distinti saluti
Il titolo dato all’oggetto del suddetto messaggio è il seguente: <<probabile bocciatura della risoluzion
La proposta di risoluzione deve essere comunque prima o poi calendarizzata e sottoposta al voto del Consiglio del III Municipio a cui si presenterà con il pessimo “biglietto da visita” di un triplice “no”: voglio vedere se quel giorno anche il Consiglio Municipale si permetterà di bocciare definitivamente la proposta di risoluzione senza nuovamente dare uno straccio di spiegazione a motivazione se non altro che l’iniziativa non è stata respinta per la semplice “colpa” di essere stata presentata da un gruppo politico di opposizione che non si doveva permettere tanto !
Dott. Arch. Rodolfo Bosi
AGGIORNAMENTO: estratto delle linee programmatiche del Presidente Paolo Emilio Marchionne
Riguardo alla cronistoria dell’architetto Bosi volevo aggiungere un mio commento in merito.
Il comportamento tenuto dalla Presidente della VI Commissione Ambiente Francesca Leoncini (PD) nel non concedermi la possibilità di parlare, poi scriverò le poche cose che volevo dire, ha rispettato il regolamento Municipale, questo è vero, ma poteva anche essere elastica in quanto: 1) erano minimo 2 ore e mezza che ero lì in Municipio 2) perché insieme all’architetto Bosi avevo redatto la risoluzione con la successiva modifica, e non permettendomi di parlare ha confermato per l’ennesima volta la grande distanza che c’è tra i cittadini e la classica politica. Le cose che volevo dire erano semplicemente queste: 1) non avendo fatto leggere la risoluzione al sig. Vaiani il dialogo tra lui e l’architetto Bosi è stato prettamente tecnicistico (ovviamente non compreso da tutti in quanto non professionisti della materia) e cosa fondamentale non sono stati discussi i punti della risoluzione nello specifico 2) l’architetto Bosi prima di tutto non è un attivista del Movimento5stelle ma è un tecnico che ha messo a disposizione la professionalità, le probabili soluzioni e il proprio tempo libero, e che vuole solamente legalità nell’ambito della cartellonistica stradale tanto che le sue osservazioni sono state presentate oltre che da consiglieri del Movimenti5stelle di altri Municipi anche da consiglieri del PD. la risoluzione presentata chiede in sostanza solamente questo: che vengano fatte verifiche sulla attuale condizione della cartellonistica stradale del III Municipio sottolineando le anomalie rispetto a tutte le normative che per legge regolamentano la cartellonistica stessa, questi dati se venissero forniti da tutti i Municipi darebbero una chiara idea della situazione sul territorio di Roma e permetterebbero di studiare una strategia che porti finalmente al rispetto delle leggi vigenti in materia. Se permettete la risoluzione portata al II Municipio non è altro che il frutto del principio del Movimento5Stelle:
PIU’ siamo,
PIU’ conoscenze del territorio abbiamo,
PIU’ competenze a disposizione mettiamo
PIU’ probabili soluzioni realizziamo,
questo è il percorso che in ogni ambito del Movimento5Stelle viene portato avanti e persone come l’architetto Bosi oltre che benvenute vengono anche ringraziate, grazie. Leonardo Giacomini