Su questo stesso sito il 6 novembre 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Risultati della consultazione online lanciata dal MIBACT riguardo l’impatto della lottizzazione Nathan sull’area archeologica di Villa Adriana riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità”, che dava notizia della valutazione d’impatto della “lottizzazione cosiddetta Nathan” sul Patrimonio Unesco di Villa Adriana di cui era riuscita ad avere una copia dal Comune di Tivoli Sezione “Aniene e Monti Lucretili” di Italia Nostra. (https://www.rodolfobosi.it/risultati-della-consultazione-online-lanciata-dal-mibact-riguardo-limpatto-della-lottizzazione-nathan-sullarea-archeologica-di-villa-adriana-riconosciuta-come-patrimonio-dell/#more-12271)
Portiamo a conoscenza degli esiti della suddetta valutazione d’impatto con l’articolo di Luciano Meloni pubblicato con questo titolo sul n. 11 di novembre del mensile “Il Cittadino”.
Lunedì 7 luglio 2014 il gruppo di consulenza multidisciplinare, a seguito di sottoscrizione di contratto di collaborazione con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio, ha depositato ufficialmente gli esiti della Valutazione d’Impatto sul Patrimonio (Heritage Impact Assessment HIA) in merito alla proposta di sviluppo edilizio “Lottizzazione Comprensorio Ponte Lucano” all’interno della zona cuscinetto (Buffer Zone) del sito Unesco Villa Adriana in Tivoli.
Il documento, redatto dall’Arch. Jane Thompson che si è avvalsa di collaboratori nazionali e internazionali nonché delle opinioni di numerosi stakeholders e di un sondaggio online di opinione sul progetto di lottizzazione, giace ancora nei cassetti del San Michele a Roma ed è stato possibile divulgarlo solo ora a seguito di regolare accesso agli atti fatto dall’Associazione Italia Nostra presso il comune di Tivoli, il quale, nella persona del Sindaco Giuseppe Proietti, ne aveva richiesta copia ufficiale al Ministero.
Jane Thompson
In attesa di una auspicabile presentazione pubblica a Tivoli ne diamo qui sulle pagine de’ Il Cittadino un ampio stralcio.
Il contenuto del documento è stato preannunciato dal Ministro Franceschini, non entrando però nel dettagli delle motivazioni concrete.
L’elaborato, innovativo nel panorama della tutela dei siti Unesco in Italia, si compone della relazione principale, di oltre 80 pagine, e di 4 appendici tematiche.
Le motivazioni principali che hanno portato il Ministero dei Beni Culturali a richiedere a un gruppo di professionisti di caratura internazionale la relazione HIA sono riconducibili al clamore planetario che ha sollevato la vicenda della c.d. Lottizzazione Nathan e al paventato inserimento della Villa nella lista Nera dell’UNESCO se il piano urbanistico fosse realizzato.
Il Comitato per il Patrimonio Mondiale dell’Unesco (World Heritage Committee, WHC) ha esplicitamente chiesto di sottoporre il progetto di lottizzazione alla valutazione HIA, ai sensi delle norme della convenzione internazionale sottoscritta dall’Italia.
Lo status di Villa Adriana nel Patrimonio Mondiale presenta vari problemi. Infatti, non ha ancora ad oggi un piano di gestione, che nel 1999, quando la villa è entrata nella lista, non era obbligatorio, anche se è ormai in preparazione da diversi anni.
Inoltre è in corso la revisione dello status dell’Eccezionale Valore Universale (Outstanding Universal Value OUV) da parte dell’UNESCO che ne ha richiesto la definizione in sede di assemblea generale a San Pietroburgo.
Lo studio si è quindi applicato, in prima battuta, a definire lo status attuale dell’OUV sulla base delle linee guida internazionali e successivamente ha approfondito, in modo multidisciplinare, l’impatto vero e proprio.
Gli esiti dello studio sono inequivocabili.
Vi si parla testualmente di “ Impatto visuale negativo del piano di lottizzazione su Villa Adriana, sia verso l’interno sia verso l’esterno” e, in merito al contesto territoriale, di “Ripercussioni sfavorevoli per i legami che la proprietà del Patrimonio Mondiale ha con elementi specifici del territorio, qui considerato come un’unica entità”.
In caso di realizzazione della proposta lottizzazione si realizzerebbe l’impossibilità di rafforzare l’attuale OUV e specificatamente si avrebbe “ ulteriore deterioramento irreversibile della cornice paesaggistica tiburtina, sia ambientale che culturale, di Villa Adriana e anche di Villa D’Este” nonché “ rischio che lo sviluppo urbanistico possa disturbare bacini archeologici relativi a Villa Adriana e al suo comprensorio, dato che è notorio che le componenti che contribuiscono all’OUV non si trovano solo all’interno dei limiti della proprietà del Patrimonio Mondiale.”
La conclusione a cui arrivano i redattori dello studio è che, sulla base dello status UNESCO e della normativa vigente a seguito della sottoscrizione della convenzione Internazionale, con i relativi regolamenti la realizzazione della lottizzazione avrebbe un forte impatto negativo sull’OUV attuale, con la probabile conseguenza che il bene sia escluso dalla Lista del Patrimonio dell’Umanità.
L’unico modo per evitare che ciò accada è la cancellazione del proposto intervento edilizio.
I relatori hanno anche proposto delle raccomandazioni su come operare per rendere gli OUV di Villa D’Este e di Villa Adriana durevoli nel tempo ed anche accresciuti.
Di notevole interesse sono anche le appendici che riguardano gli approfondimenti sul paesaggio tiburtino (app.1), le procedure UNESCO per Villa Adriana di Christopher Young (app.2), la cronistoria amministrativa a cura del Dott. Ascanio D’Andrea (app.3), il resoconto della consultazione con gli stakeholder, a cura di Sarah Court e Francesca Del Duca.
Risulta tra l’altro che in dieci anni il numero dei visitatori di Villa Adriana è calato di almeno del 30% arrivando a 207.419 nel 2013 e per ultimo i dati del questionario online che ha visto partecipare 4.655 persone con oltre 88% contrari alla realizzazione dell’opera (all.4).
Se si possono trarre delle conclusioni, si può dire che si sono persi 40 anni alla ricerca di una impossibile sviluppo edilizio contrario alla logica, al buon senso, alla decenza e ora anche contro l’UNESCO, per inseguire effimeri sogni di gloria di una classe politica tiburtina che invece di cambiare veramente verso ha prodotto danni ora in modo certificato su scala planetaria, dando l’immagine di Tivoli come un posto in cui non alberga più il lume della Ragione.