Riportiamo l’interessante articolo pubblicato il 4 marzo 2014 su www.greenreport.it
Si è tenuto all’Ordine degli Architetti di Messina alla presenza del presidente della Consulta regionale degli architetti di Sicilia Giovanni Lazzari un incontro con l’on.le Giampiero Trizzino, presidente della IV Commissione Ambiente e Territorio dell’ARS e deputato regionale del Movimento 5 Stelle, con la partecipazione dell’Urbanista ing. Gianfranco Caudullo che ha illustrato in termini tecnici la proposta di Nuova Legge Urbanistica del Movimento Cinque Stelle siciliano.
Giovanni Lazzari
Giampiero Trizzino
Politicamente, l’incontro di Messina, che segue quelli di Palermo e Catania, consente a Trizzino di ribadire che il metodo di lavoro per giungere alla Nuova Legge Urbanistica in Sicilia, sarà la condivisione: «non abbiamo la pretesa di imporre le nostre leggi come fanno i soliti vecchi partiti; noi illustriamo la bozza di lavoro ai cittadini, ai tecnici, a chi vive il territorio e chiediamo loro di aiutarci a migliorarla. Stiamo ricevendo molti contributi ed è bellissimo vedere che si sta risvegliando la passione per la politica».
Quella buona. Quella attiva, che contribuisce in modo disinteressato al bene comune.
In questo percorso che ci vedrà ancora impegnati in numerose altre tappe in giro per la Sicilia, mi corre l’obbligo di ringraziare le splendide persone che stanno dando l’anima per questa battaglia ambientale. Senza di loro oggi questo progetto ambizioso non sarebbe mai partito.
In Sicilia, risultano presentate oltre 700mila domande di sanatoria edilizia e 52.000 riguardano strutture edificate entro i 150 metri dalla costa, ed anche per questo l’on.le Trizzino ritiene una nuova legge urbanistica come il solo modo per porre rimedio al fenomeno dell’abusivismo: “La soluzione, infatti, non può più passare attraverso leggi tappabuchi, ma deve essere demandata ad una manovra organica che rinnovi tutta la materia del paesaggio e dell’urbanistica, alla luce del minimo consumo del suolo e del ripristino di tutti quei territori che subiscono il degrado degli abusi”.
Come detto varie volte in Commissione anche se vi sono vecchi disegni di legge in materia, il Presidente Trizzino ha confermato, che saranno discussi solo ed esclusivamente quelli compatibili con il rispetto dell’ambiente ed in linea quindi con i principi della Commissione.
La lettura della proposta si può sintetizzare nei termini seguenti: Cinque Assi strategici e 108 articoli che contengono una «proposta di pianificazione, riqualificazione, trasformazione, recupero, tutela e valorizzazione del patrimonio storico e architettonico regionale, degli insediamenti urbani, del territorio, del paesaggio e dell’ambiente naturale».
Il principio ispiratore è un generale contenimento dell’ulteriore crescita dell’occupazione di suolo per fini edificatori e del contenimento della crescita del patrimonio residenziale esistente.
Un atto normativo che si propone di essere anche di valenza culturale, ecco le considerazioni salienti:
• fondamentale la lettura nella prima parte distretti (art.5), e alla conferenza dei servizi aperta al pubblico (art.6 richiamata molte volte nel corpo del testo);
• la commissione di pianificazione urbanistica sostituisce il CRU (che viene abolito con l’abrogazione TOTALE della 71/78, nell’ ultimo articolo)
• il primo asse strategico dà “i denti istituzionali” alle circolari 2 e 3 del DRU (Dipartimento Regionale Urbanistica) che sono due “fantastiche” circolari a difesa dei centri storici e del piano paesaggistico
• l’asse strategico 2 è semplicemente l’inizio (strutturato) di una discussione che deve portare alla dismissione quasi totale dei 5 poli industriali (di cui 3 riconosciuti Siti di Importanza Nazionale SIN per i livelli di inquinamento) entro il 2030! di fatto si attiva un sistema di controllo, diffusione e pubblicità dei danni inferti all’ambiente, dei rischi sulla salute etc , e qualcosa dice anche sugli stabilimenti RIR (rischio incidente rilevante)
• l’asse 3 è il più generale, parla di sostenibilità ambientale e di capacita rigenerativa del sistema uomo-ambiente: parla dei rischi sismici idrogeologici e vulcanici, interessante la parte sul radon (seconda causa di mortalità dopo il tabagismo OMS) e la sezione II che dà i soliti “denti istituzionali” al PEARS (Piano Energetico Ambientale Regionale Siciliano) che è un piano ben fatto e … per questo forse abbandonato in un cassetto, in questa sezione andrà solo il mini eolico e si cerca di porre fine agli interessi della criminalità organizzata.
• la sezione III parla di rischi legati alle radiazioni elettromagnetiche (il lettore attento capirà che in queste regole di tutela della salute ci incapperebbe il MUOS di Niscemi…), è interessante il Principio di Precauzione, già oggi legge.
• la sezione IV parla di tutela della agricoltura, rilanciando e sostenendo le piccole aziende … ormai moribonde, uno degli aspetti più innovativi è il comprensorio agricolo e i servizi d’area.
• la sezione V per le imprese ridefinisce il ruolo del neonato IRSAP con l’invenzione dei servizi d’area, analoghi a quelli per l’agricoltura, che potrebbero essere un modo, insieme ad altri, per rilanciare il settore della MICRO piccola e media impresa …
• all’asse 4 uno degli aspetti più rivoluzionari della legge, il Certificato Verde! tanto costruisci tanto demolisci con cessione al pubblico delle aree demolite, e in parte delle quali dovrai realizzare urbanizzazione primaria (verde pubblico e parcheggi) il certificato verde spingerà i costruttori a demolire acquistandole le parti più degradate del tessuto urbano (i quartieri periferici e “ultimi”) riqualificandole, per costruire lo steso volume nelle aree risorsa, con criteri antismici e di efficienza termica. Il processo di rigenerazione della città diventa attuabile e sarà un processo permanente (tende a infinito!!) con logiche di mercato. Si ridà spazio agli alloggi sociali che ora diventano social house. Il certificato verde entra a piedi uniti nella gestione di tutti i comuni dell’isola: alla sezione II scompare lo zooning, scompare il PRG come lo conosciamo, si ribaltano tutte le consuetudini relative agli standards del 1444/68, il procedimento della formazione del PRG è tracciato al dettaglio, sarà come accompagnare per mano l’ente locale fino all’approvazione, tutto il percorso, ma anche tutta la legge, dialoga e si interseca in maniera chiara e univoca con i procedimenti di VAS e di VIA (risolvendo la più grossa difficoltà delle precedenti proposte di ddl), fine delle incompatibilità dei consiglieri e le misure di salvaguardia sono in essere fin dallo schema di massima.
• L’asse 5 (fortemente voluto dagli architetti PPC) introduce incentivi per il ricorso al concorso di progettazione per tutte le opere edilizie private, favorendone così la diffusione. Il DdL rende inoltre obbligatoria la procedura concorsuale per la redazione degli strumenti urbanistici di qualsiasi livello. Il tutto è in linea con un ddl già redatto dall’ordine nazionale degli architetti PPC.
All’indirizzo: http://youtu.be/DIM0VkPk1rU l’intervista sulla Nuova Normativa Urbanistica proposta dall’on.le G.Trizzino con il Presidente della consulta degli Architetti di Sicilia Arch. Giovanni Lazzari