In data 21 ottobre 2014 sul sito del Lago di Bracciano l’Agone è stato pubblicato il seguente comunicato stampa.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell’Associazione Salviamo Bracciano.
È di pochi giorni fa la notizia che il giudice ha condannato la Bracciano Ambiente a pagare un’ “indennità risarcitoria” a uno dei 21 dipendenti licenziati.
È il quarto che fa ricorso contro il licenziamento ed è il quarto che lo vince: siamo a quota 350.000 euro di conti bancari pignorati alla società in house del comune di Bracciano.
Poi ci sono 40.000 euro di spese legali.
In questo momento ci sono altri sette dipendenti che attendono che il tribunale si pronunci per lo stesso motivo.
Se anche a loro verrà riconosciuta l’ “indennità risarcitoria”, la somma da riconoscere ai dipendenti licenziati sarà di oltre 1 milione di euro.
Tra le motivazioni del giudice anche quella della discriminazione dei licenziamenti: i criteri di scelta dei lavoratori da licenziare (ex art. 5 l. 223/91) non sono stati applicati all’intero complesso aziendale.
Dove troverà questi soldi la municipalizzata del comune di Bracciano?
Che cosa pensa di fare il socio unico, cioè il sindaco Giuliano Sala, oltre che risolvere con il solito metodo, quello di “mettere le mani nelle tasche dei cittadini”?
Ricordiamo che nell’ultimo consiglio comunale il bilancio della Bracciano Ambiente risultava in attivo per una somma che si aggirava intorno ai 20.000 euro.
Ricordiamo anche che la magistratura sta indagando sui 12 milioni che avrebbero dovuto essere accantonati per la messa in sicurezza e la bonifica dell’area.
Ricordiamo che Zingaretti ha praticato uno sconto di 13 milioni di euro alla società abbonandole l’ecotassa che quest’ultima non ha mai versato nelle casse regionali.
Ricordiamo che c’è un amministratore unico sotto indagine per vari reati, ma questo non scalfisce la fiducia dimostrata dal primo cittadino verso il dirigente e suo avvocato personale, Marcello Marchesi.
Ricordiamo che c’è un nutrito numero di dirigenti sotto inchiesta.
Intanto la Bracciano Ambiente ha deciso di ricorrere in appello contro le sentenze.
Le spese legali addebitate ai cittadini di Bracciano non finisco mai.
Il successivo 23 ottobre 2014 sul sito L’Agone è stata pubblicata la seguente replica del Sindaco di Bracciano.
Pubblichiamo qui di seguito, come richiesto e in forma integrale, la mail inviataci dal Sindaco di Bracciano Giuliano Sala in risposta all’articolo del 21 ottobre “Associazione Salviamo Bracciano: Bracciano Ambiente condannata a pagare i primi 4 ricorsi dei dipendenti licenziati”.
Egregio Direttore,
mi vedo costretto a scrivere alla vostra redazione perché ancora una volta, riscontro una “curiosa solerzia” nel pubblicare le comunicazioni dell’Associazione Salviamo Bracciano, senzaeffettuare alcun controllo sulle affermazioni e sulla veridicità delle dichiarazioni, nascondendosi dietro il fatto che comunque, trattandosi di una lettera sottoscritta, la responsabilità è in capo a chi la invia e non già di chi la pubblica.
Non solo non è così, perché chi pubblica il falso ne risponde come l’autore, in più è responsabile della disinformazione che deriva dal pubblicare, pedissequamente, contenuti non veritieri, senza effettuare (mai) un riscontro.
Lascio al lettore ogni valutazione sulla correttezza e la deontologia di siffatto metodo “giornalistico”.
Nella comunicazione inviatavi che avete pubblicato ci sono notizie inesatte, assoluta ignoranza delle procedure giudiziarie inerenti il diritto del lavoro e un metodo a dir poco approssimativo di trattare questioni giuridiche, con l’esclusivo intendimento della contrapposizione politica, peraltro messo in atto da una associazione che conterà, forse, 10 associati tra mogli, mariti e amici che sono poi gli stessi che rappresentano qualche altra associazione che spesso interviene nei dibattiti sulla Bracciano Ambiente.
La verità è che le cause del lavoro intentate e discusse sono, ad oggi, sette e quattro hanno visto il rigetto di tutte le domande e l’accoglimento parziale di una richiesta risarcitoria, mentre altre tre sono state respinte in toto.
La richiesta dei ricorrenti puntava in primis sulla nullità del licenziamento e sul reintegro del posto di lavoro, e in tutti e sette i casi è stato respinto.
Al contrario,quattro dei ricorsi su sette hanno avuto riconosciuta,con ordinanza, una indennità per complessivi €.245.000,00, pari a 18 mensilità ciascuno, che la norma prevede immediatamente esecutiva.
La Bracciano Ambiente ha il diritto di proporre opposizione,che ha già proposto, poi appello e infine ricorso per cassazione sulle ordinanze provvisorie emesse, e lo stesso diritto spetta anche ai tre ex dipendenti che sono stati totalmente soccombenti nel primo giudizio.
Come sempre, i conti si faranno in ascensore e chi ha imprudentemente eseguito provvedimenti provvisori potrebbe, in seguito, dover rimborsare quanto avuto e risarcire tutti i danni alla società avendo eseguito titoli provvisori.
Salviamo Bracciano, dando numeri al lotto sui risarcimenti, tuttavia non si domanda chi avrebbe pagato il maggior costo di circa €.1.500.000,00 all’anno per detti dipendenti, che sono stati licenziati.
Relativamente alle indagini in corso e alle invocazioni rivoltedirettamente al dott. Amendola, sono da commiserare coloro che credono che la giustizia in Italia sia quella delle Procure, e non dei Tribunali e delle Corti giudicanti.
Quanto alle parcelle degli avvocati, il costo sostenuto dalla società per ogni giudizio è di 1.500 euro, oltre IVA e cassa, meno della metà del compenso tabellare previsto dal D.M. 55/2014.
In ultimo poi alle azioni attuate dagli amministratori della Bracciano Ambiente fin dal 2007, di concerto con gli atti e le ordinanze del socio unico e le delibere votate dagli appartenenti alla maggioranza del Consiglio Comunale e della Giunta Municipale, tutti fondatori della municipalizzata, invito i cittadini ad informarsi ed a leggere attentamente gli atti ufficiali pubblicati sul sito della società e del Comune, e non i comunicati “politici” di una associazione che si definisce salvifica.
Giuliano Sala
Giuliano Sala
Riceviamo a nostra volta e pubblichiamo la seguente nota della associazione “Salviamo Bracciano”.
Il sindaco di Bracciano, Giuliano Sala, ieri se l’è presa con l’Agone, reo di aver pubblicato il nostro articolo sulla condanna della Bracciano Ambiente a risarcire alcuni suoi dipendenti licenziati.
Ecco l’intervento di Sala http://www.lagone.it/2014/10/23/bracciano-sindaco-sala-scrive-lagone-risponde-salviamo-bracciano/
Ed ecco l’articolo al quale Sala si riferisce, firmato Salviamo Bracciano, e uscito sull’Agone e numerose altre testate (ma Sala forse non se ne è accorto?)
Ci sentiamo in obbligo di rispondere al nostro sindaco, confidando che l’Agone ne tenga conto.
Ringraziamo l’attuale sindaco di Bracciano Sala Giuliano per aver tempestivamente detto la sua opinione in merito alla nostra lettera pubblicata sul vostro giornale il 20 ottobre in merito al fatto che il giudice ha condannato la Bracciano Ambiente a pagare un’ “indennità risarcitoria” a uno dei 21 dipendenti licenziati: è il quarto che ottiene un risarcimento e si è arrivati a quota 350.000 euro di conti bancari pignorati alla società in house del comune di Bracciano.
Avremmo gradito che con analoga solerzia avesse smentito le sottostanti notizie, ma probabilmente, non avendo egli alle spalle una associazione di mogli, mariti, amici , figli, nipoti e nonni ( leggasi cittadini ), non gli sono state riferite .
28 settembre 2014 (ore 10 e 16 ) Terzo Binario
Si concludono con l’iscrizione nel registro degli indagati dell’Amministratore unico della Bracciano Ambiente le indagini del Noe sul conferimento dei rifiuti tal quale alla discarica di Cupinoro.
L’Amministratore della società dovrà rispondere per “attività di rifiuti in violazione delle prescrizioni contenute nel decreto legislativo 36 del 2003 e nel piano di gestione operativa predisposto dalla Bracciano Ambiente e richiamato nell’autorizzazione integrata autorizzativa in quanto, dalla data dell’ultimo conferimento in discarica dei rifiuti, non è stata eseguita correttamente la prescritta operazione di ricopertura giornaliera dei rifiuti a Bracciano dal 31 gennaio al 17 luglio 2014″.
08 ottobre 2014 (ore 18 e 14) Terzo Binario
Prosegue l’indagine sulla distrazione del fondo Post Mortem destinato alla discarica di Cupinoro.
Secondo quanto battuto dall’agenzia di stampa Omniroma è stato dato mandato alla Guardia di Finanza di Civitacastellana di perquisire case ed uffici degli indagati.
Di seguito il lancio di agenzia
La Procura di Civitavecchia sta indagando su cinque amministratori della società Bracciano Ambiente spa.
L’ipotesi sulla quale stanno lavorando gli inquirenti punterebbe a fare chiarezza sui circa 12 milioni di euro che gli indagati avrebbero distratto da un fondo “post mortem” appositamente creato per la bonifica della discarica di Cupinoro.
I dirigenti, indagati per il reato di malversazione ai danni dello Stato, avrebbero ottenuto un totale di 15 milioni di euro in forma di finanziamenti pubblici da parte di venticinque enti locali che usufruiscono del sito destinato ad accogliere i rifiuti solidi urbani.
Cifra dalla quale sarebbero stati distratti i dodici milioni di euro dei quali non si ha più contezza.
Nei giorni scorsi il procuratore Gianfranco Amendola e il pm Lorenzo Del Giudice hanno dato incarico alla Guardia di Finanza di Civita Castellana di perquisire case e uffici degli indagati e le varie sedi della Bracciano Ambiente spa.
Fonte: Omniroma.it
Associazione Salviamo Bracciano