Fra le riunioni delle Commissioni Capitolina convocate l’11 giugno 2015 c’era anche la seguente.
Il Presidente Orlando Corsetti, da me sentito personalmente al telefono, ha spiegato questa insolita convocazione per capire da un lato i passi fatti nel lasso di tempo intercorso dalla approvazione del Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (P.R.I.P.) ad oggi, ma soprattutto per esaudire una esplicita richiesta presentata dal cons. Ignazio Cozzoli Poli (Alleanza Popolare Nazionale).
Ignazio Cozzoli Poli
Alla riunione di ieri mattina, oltre al Presidente Corsetti ed al cons. Ignazio Cozzoli Poli, intervenuto anche per conto del cons. dello stesso gruppo politico Gianni Alemanno (in quanto assente), risultano aver partecipato i consiglieri Franco Marino (Lista Civica Marino Sindaco), Immacolata Battaglia (Sinistra Ecologia e Libertà) ed Enrico Stefàno (Movimento 5 Stelle).
Era presente anche il Dott. Francesco Paciello.
Hanno voluto assistere e partecipare, fra gli altri, il Direttore dell’A.I.P.E. (Associazione Imprese Pubblicità Esterna) Avv. Ettore Corsale, ed i rappresentanti di alcune ditte pubblicitarie che fanno capo alla associazione di categoria S.P.A.R. (Società Pubblicitarie Associate Romane), come la “Cosmo Pubblicità”, la “New Poster”, la “Ars” e la “GBE”.
Alla riunione ha voluto partecipare di persona l’Assessore Marta Leonori, che ha aggiornato i presenti sullo stato di attuazione del PRIP, facendo sapere che la S.p.A. “Aequa Roma” ha redatto e consegnato i Piani di Localizzazione degli impianti pubblicitari (vedi https://www.rodolfobosi.it/17810/), al momento ancora all’esame delle Soprintendenze competenti per territorio per l’espressione del rispettivo “parere”: si è impegnata a presentare i 15 Piani di Localizzazione alla Commissione Commercio, ma a porte chiuse, in quanto la Giunta Capitolina non ne ha ancora approvato la “proposta” da sottoporre poi alla partecipazione dei cittadini ed all’esame dei Consigli dei 15 municipi per acquisire il “parere” di rispettiva competenza.
Ma l’argomento più discusso che è stato affrontato nel corso della riunione sembra aver riguardato – da quanto mi è stato riferito – anche e soprattutto gli impianti pubblicitari di mt. 4 x 3, che come formato è stato abolito sia nel P.R.I.P. che nel nuovo Regolamento di Pubblicità.
Per un opportuno confronto al riguardo faccio presente che l’Avv. Ettore Corsale ha curato per conto della ditta “D & D OUTDOOR ADVERTISING” il ricorso contro la Deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 50 del 30 luglio 2014, impugnando anche l’abolizione degli impianti di formato 4 x 3, rispetto alla cui disposizione ha testualmente affermato quanto segue: “Roma Capitale ha imposto l’adempimento di un obbligo (ovvero dell’adeguamento dei formati non più previsti) che, oltre ad essere gravoso e di impossibile o estremamente difficile esecuzione per i tempi brevissimi assegnati per siffatto adempimento (31.1.2015), è anche e soprattutto inutile nonché penalizzante e incisivo di parte resistente, considerato che, a fronte della prossima scadenza (al 31.12.2014 e comunque, all’esito delle ravvicinate gare che verranno bandite dall’ente resistente) dei titoli (mai rilasciati, ma di cui si è riconosciuta la validità per effetto dell’inserimento in Banca Dati) viene richiesta, del tutto contraddittoriamente e sproporzionatamente, la onerosa e temporanea sostituzione degli impianti esistenti”.
Faccio presente che con Ordinanza del TAR del Lazio n. 06523 del 18 dicembre 2014 la Seconda Sezione del TAR ha accolto parzialmente il ricorso, prorogando al 20 maggio 2015 il termine ultimo entro cui convertire tutti gli impianti di mt. 4 x 3.
Da quanto mi è stato riferito, alcuni dei soggetti privati che hanno partecipato alla riunione di ieri mattina sono andati oltre i ricorsi presentati al TAR, perché avrebbero ora posto l’ulteriore questione di avere anche la garanzia di poter ammortizzare meglio l’investimento a cui sono state costrette le ditte pubblicitarie con la conversione dei 4 x 3, rimanendo sul territorio con i loro impianti del “riordino” per un periodo più lungo (comunque imprecisato) di quello che manca da qui ai bandi di gara.
La convocazione della riunione, richiesta dal cons. Ignazio Cozzoli Poli, forse aveva come vera finalità proprio quella di “ufficializzare” questa ulteriore richiesta, che a mio giudizio non appare però legittimata non solo dalla normativa approvata al riguardo, ma anche e soprattutto dal prossimo Giubileo e dalla volontà dell’Amministrazione Capitolina di entrare a regime possibilmente ai primi del 2016.
Per le suddette ragioni, stando a quanto mi è stato riferito, l’Assessore Marta Leonori non avrebbe preso in nessuna considerazione la possibilità di consentire una qualche dilazione alla permanenza sul territorio di Roma degli impianti del “riordino” e conseguentemente di allungare (chissà poi fino a quando) i tempi che si è prefissa assieme al Sindaco ed alla Giunta Capitolina.
Riguardo agli impianti pubblicitari di mt. 4 x 3 l’Assessore Marta Leonori ha invece fatto il monitoraggio, dandone le cifre statistiche: erano in tutto 5.500 in tutta Roma e ne sarebbero stati convertiti in tutto 4.000.
Di certo gli impianti di mt. 4 x 3 che debbono ancora convertire le 5 ditte che hanno avuto approvato il rispettivo cronoprogramma entro cui mettersi in regola (vedi https://www.rodolfobosi.it/gli-impianti-pubblicitari-di-mt-4-x-3-che-entro-il-20-maggio-2015-non-sono-stati-convertiti-sullo-stesso-posto-in-impianti-di-mt-3-x-2/#more-20775) non ammontano ai rimenanti 1.500, dal momento che numericamente dovrebbero esserci diverse altre ditte che non hanno convertito entro il 20 maggio 2015 i propri impianti di mt. 4 x 3 e che non intendono farlo nemmeno dopo, non avendo presentato o comunque approvato alcun cronoprogramma.
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Ai fini di una informazione più corretta e precisa di quella fin qui da me fornita ho avuto stamattina dagli uffici comunali competenti maggiori chiarimenti sull’oggettivo svolgimento della seduta di ieri.
La richiesta di concedere alle ditte pubblicitarie una permanenza maggiore sul territorio dei loro impianti, in modo da poter ammortizzare l’investimento a cui sarebbero state costrette per la conversione degli impianti di mt. 4 x 3, è stata avanzata dal cons. Ignazio Cozzoli Poli.
È stata subito condivisa ed appoggiata dall’Avv. Ettore Corsale dell’A.I.P.E., ma non dalla consigliera Immacolata Battaglia che ha fatto presente che una casualità del genere rientra pur sempre nel “rischio d’impresa” che decide di affrontare ogni ditta pubblicitaria.
Il Dott. Francesco Paciello ha al riguardo fatto anzitutto presente che la stessa Sezione Seconda di Roma del TAR del Lazio ha riconosciuto che la eliminazione degli impianti del formato 4 x 3 rientra nella cura del decoro urbano che spetta discrezionalmente al Comune e che non è quindi sindacabile.
Ha evidenziato in secondo luogo che è obbligatoria solo la rimozione degli impianti da mt. 4 x 3, mentre non è strettamente necessaria anche una loro conversione in impianti di mt. 3 x 2, che costituisce quindi una scelta che rientra proprio nel “rischio d’impresa” che ogni ditta decide di affrontare con un investimento del genere, non limitandosi alla sola rimozione.
Il Dott. Francesco Paciello ha anche fatto sapere che gli impianti di mt. 4 x 3 ancora non convertiti a tutt’oggi sarebbero 1.600.
Dott. Rodolfo Bosi