Articolo di Mauro Bonciani pubblicato con questo titolo il 20 febbraio 2015 sul “Corriere Fiorentino”.
A due settimane dal voto in Consiglio regionale, fissata per il 10 marzo, il Pd riscrive il piano del paesaggio.
E lo fa con un maxi-emendamento presentato in commissione che ammorbidisce vincoli e prescrizioni, riduce le criticità ad elementi conoscitivi e non facenti parte della programmazione urbanistica e territoriale, rivede quasi completamente la disciplina delle cave della Apuane.
Il testo coordinato dal gruppo Pd insomma riscrive la riscrittura del Pit del paesaggio fatta dall’assessore all’urbanistica Anna Marson e dall’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori a dicembre ed ha fatto arrabbiare Marson, che praticamente dall’inizio della legislatura subisce stilettate e attacchi dem.
E che si trova davanti ad un documento che non considera più suo proprio a due passi dal traguardo della legge più rilevante di tutta la legislatura-Rossi.
L’emendamento
Il governatore ad inizio della scorsa settimana è stato informato dal Pd della volontà di presentare l’emendamento diretto in particolare alle cave e che sposta l’equilibrio di nuovo verso i Comuni rispetto alla pianificazione regionale, e se è vero che c’è tempo fino a lunedì per depositare gli emendamenti (e quindi limare anche quello predisposto dal gruppo) e che gli emendamenti possono essere ritoccati o ritirati anche in aula, sarà decisiva la riunione della maggioranza fissata giovedì 26 e la parola dello stesso Rossi per capire se si arriverà alla rottura con Marson.
Il governatore ha sempre difeso l’assessore da lui scelta in quota Idv, definendo il piano del paesaggio, assieme alla riforma delle Asl, l’atto più importante da portare a casa prima della fine del suo primo mandato.
Rossi dovrà fare i conti con il gruppo Pd, espressione anche dei sindaci e delle associazioni che hanno chiesto la modifica del Pit, – «senza i nostri voti il piano non si approva», dice un consigliere dem nei corridori di Palazzo Panciatichi – con Marson che se non sarà convinta del testo finale dell’emendamento lo farà presente a tutti, e con gli alleati: e trovare una sintesi non semplice.
La commissione ambiente
Intanto il maxi emendamento è stato presentato nella commissione ambiente presieduta da Gianfranco Venturi come ha spiegato il consigliere Giovanni Ardelio Pellegrinotti.
Giovanni Ardelio Pellegrinotti
«Il Piano è un atto complesso e condizionerà la vita dei cittadini toscani per i prossimi vent’anni. Non ci possiamo permettere di sorvolare su alcun punto. La nostra preoccupazione – spiega Ardelio Pellegrinotti, Pd, che ha coordinato il testo e che ha escluso altri emendamenti– è che il piano del paesaggio non ingessi troppo l’attività e lo sviluppo della Toscana anche attraverso indicazioni, prescrizioni e direttive che possono più o meno incidere e condizionare a seconda di come vengono declinati i singoli termini».
«Prendo atto che il Piano non c’è più – è i commento di Monica Sgherri, Prc – I crinali delle Apuane, ad esempio, in forza del documento avanzato oggi, potranno essere modificati».
Monica Sgherri
Nicola Nascosti (Fi) ha annunciato la presentazione di 200 emendamenti: «Le criticità vanno cancellate, non si può ingessare tutto – spiega – e va riscritta tutta la parte delle cave, ma anche rivista quella del settore agricolo e balneare».
Nicola Nascosti