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Home Comune di Roma

Le buone pratiche. Il partito del cemento affonda in un laghetto

22/08/2014
in Comune di Roma, edilizia, Governo del territorio, News, Urbanistica
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Articolo di Domenico Finiguerra pubblicato con questo titolo il 18 agosto 2014 su “Il Fatto Quotidiano” e ripubblicatao sul sito www.eddyburg.it con la seguente premessa: “Quanto la volontà e la costanza dei movimenti e le istituzioni elettive collaborano, e per di più natura e fortuna ci mettono lo zampino, la città dei cittadini prevale sulla città della rendita. Il Fatto Quotidiano, 18 agosto 2014” (http://www.eddyburg.it/2014/08/le-buone-pratiche-il-partito-del.html).

Roma. “Palazzinaro amaro sei un palazzinaro baro per tutto il male fatto a Roma adesso paghi caro al funerale del tuo centro commerciale è bellissimo vedere il nostro lago naturale”.

 Immagine.Lago naturale a Largo Preneste

Cantano così gli “Assalti Frontali” con “Il Muro del canto”, insieme a migliaia di attivisti, cittadini e comitati. 

I Comitatini di tutta Italia, tanto cari a Renzi e ad i suoi predecessori, sbeffeggiati, derisi e spesso manganellati. Cosa c’entra l’underground con le buone pratiche? 

C’entra. 

C’entra molto. 

Perché le buone pratiche, spesso, nascono dal basso, dai movimenti, da chi spinge per migliorare la qualità della vita senza ricoprire cariche amministrative o politiche. 

Da chi scrive canzoni come Militant A, voce degli Assalti Frontali.

Sull’area dismessa della ex fabbrica tessile Snia Viscosa, 10 mila metri quadri dove hanno lavorato negli anni migliaia di persone, si erano posate le mire della solita speculazione edilizia. 

Capirai! 

Pieno centro di Roma! 

Tra Termini e Porta Maggiore! 

Rendita Urbana. 

Quella che un tempo si definiva “parassitaria”. 

Una prassi consolidata. 

Protagonista indisturbato: il partito del cemento.

Ma ironia della sorte, “in mezzo ai mostri de cemento” è spuntato un lago naturale, di acqua minerale. 

Immagine.Veduta aerea area ex SNIA Viscosa

E sono state proprio le ruspe che iniziarono a scavare a provocare la formazione del lago. 

Volevano gettare le fondamenta di un bel centro commerciale ed invece hanno liberato l’acqua con le bollicine. 

I proprietari dell’area hanno cercato di rimediare, pompare l’acqua, nascondere. 

Ma ormai quel lago era già diventato un bene comune. 

Una risorsa della città, di Tor Pignattara.

Così sono iniziate vent’anni di battaglie. 

Ambientalisti, comitato di quartiere e Centro Sociale Ex Snia si sono opposti con tenacia alla realizzazione dell’ennesima colata di cemento ed in difesa del nuovo ecosistema. 

Immagine.locandina pro lago ex SNIA Viscosa

Mobilitazioni, manifestazioni, gite con canotto e canoa in mezzo ai pilastri dell’ex fabbrica, con cormorani e martin pescatori. 

La richiesta incessante ed insistente: lago per tutti e cemento per nessuno.

Immagine.manaifestazione per lago ex SNIA Viscosa

Il Comune si è mosso. 

Il proprietario si è opposto. 

Ma questa volta la battaglia la vincono i cittadini, i comitati, i cantanti. 

Il Campidoglio ha aperto il varco sulla via Prenestina avviando di fatto l’esproprio del terreno e del lago.

Immagine.Ingresso libero area ex SNIA Viscosa

E come canta Daniele Coccia, “In mezzo ai mostri de cemento st’acqua mò riflette er cielo, È la natura che combatte, e sto quartiere è meno nero, In mezzo ai mostri de cemento il lago è ‘n sogno che s’avvera, È la natura che resiste, stanotte Roma è meno nera”.

  ***************************************

da htpp://roma.repubblica.it del 18 agosto 2014

Masini: “Lago ex Snia, ora un progetto partecipato per rilanciarlo”

Articolo di Paolo Boccacci con il seguente sottotitolo: “L’assessore ai Lavori pubblici: “Con Caudo abbiamo bloccato il bando di Alemanno”. 

Le immagini sono affascinanti, riprese da un drone che vola in alto e immortala in tutta la sua bellezza il lago dell’ex Snia al Pigneto. 

E così, con un documentario realizzato dallo Studio Aira, si aggiunge un tassello alla valorizzazione di questo specchio d’acqua unico a Roma, sottratto alla speculazione.

“Prima” spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Masini “con l’assessore all’Urbanistica Caudo abbiamo bloccato il bando fatto da Alemanno per costruire lì quattro torri di abitazioni per 176 mila metri cubi. E dopo sono stati messi in bilancio 500 mila euro per avviare i lavori di riqualificazione. Ora insieme al Municipio e ai cittadini e con l’impegno che abbiamo assunto nel bilancio, è possibile pensare a un progetto condiviso e partecipato che mette al centro la salvaguardia degli edifici vincolati, la difesa dello spazio pubblico del parco e dello straordinario specchio d’acqua. Un progetto importante per una delle aree urbane più costruite e dense“. 

“Ma adesso” afferma il presidente del V Municipio Giancarlo Palmieri  “bisogna completare l’opera di demanializzazione di tutto il lago, che in alcune parti è ancora proprietà di privati“. Intanto l’esproprio dell’area che si trova alle spalle dell’ex Snia Viscosa è stato completato e con l’abbattimento della recinzione su via di Portonaccio è stato ufficialmente e definitivamente regalato un inaspettato angolo di verde al quartiere. 

La storia della zona è lunga e tormentata. 

L’ex Snia, durante la Seconda guerra mondiale una fabbrica di tende, divise e zaini per i soldati al fronte, fu acquistata negli anni Sessanta da un palazzinaro romano, Antonio Pulcini. 

Pulcini voleva abbattere quelli che ormai erano diventati ruderi in un centro commerciale. 

Ma il piano regolatore degli anni Sessanta non glielo permise.

Negli anni Novanta, però, tornò alla carica: nelle aree in cui non c’erano capannoni e costruzioni decise di realizzare parcheggi interrati. 

Ma le scavatrici arrivarono alla falda acquifera dell’Acqua Bullicante che ha creato il lago. 

Iniziarono a costruire un edificio, di cui resta uno scheletro. 

Immagine.Laghetto ex SNIA Viscosa

Ma poi i lavori, senza permessi, dopo un’inchiesta di Repubblica, furono fermati dalla magistratura. 

Intanto, e siamo agli inizi degli anni ’90, viene aperto il parco delle Energie, amatissimo dagli abitanti del quartiere, il cui ingresso è adiacente a quello del centro sociale Ex Snia. 

Immagine.Parco energie ex SNIA Viscosa

Negli anni poi vengono avanzate proposte per riqualificare l’ex Snia, che nel frattempo viene occupata da extracomunitari che alla fine diventeranno più di 800, di cui almeno 300 bambini. 

La fabbrica era stata divisa in “appartamenti” e il lago serviva da bagno e da rifornimento d’acqua. 

Poi all’inizio degli anni 2000 fu sgomberato.

Immagine.Situazione aree ex SNIA Viscosa

E oggi si è dato il via alla creazione di un parco.

“Questo risultato” conclude Enzo De Martino del comitato di quartiere “è arrivato grazie alla mobilitazione di tutti gli abitanti riuniti nel Forum del Parco delle Energie. Che sono riusciti ancora una volta a dare l’alt alla speculazione dopo il tentativo del centro commerciale del ’92, dei Mondiali di Nuoto del 2009 e le residenze universitarie previste nel 2010. A luglio è partita una “call” internazionale rivolta agli architetti e agli studi di progettazione per l’allestimento dell’area del lago, che deve esser considerata monumento naturale“.

******************************

Ripercorriamo le tappe salienti della vicenda utilizzando le fonti giornalistiche riportate in calce e la cronologia  pubblicata sul sito http://lagoexsnia.wordpress.com/, a cui rimandiamo per una cronologia più dettagliata.

  • 1954 – La fabbrica tessile CISA Viscosa cessa la produzione
  • 23 marzo 1968 – Con Decreto Ministeriale  del 23.03.1968 ex L. 1497/1939, si appone il Ex_snia Vincolo Pineta 1968 , impiantata a fine anni Venti tra il convitto e i servizi, sita  sulla collina della fabbrica CISA Viscosa
  • 1969 –  Fusione della CISA Viscosa con la SNIA Viscosa, che poi nel 1982 cederà i suoi immobili, fra cui il complesso dell’ex fabbrica di largo Preneste, alla Società Immobiliare Snia per liquidare i beni dopo pochi anni
  • Il 7 novembre del 1990 il costruttore Antonio Pulcini tramite la società Ponente 1978, acquista i capannoni e l’area circostante, forte della concessione edilizia rilasciata nel mese di maggio dello stesso anno dall’assessorato all’Urbanistica della Regione Lazio. [Il Fatto:  Qualcuno, al Comune, aveva combinato un marchiano “errore”, se così lo si vuol chiamare, tratteggiando un’area verde con i colori del terreno edificabile]
  • 1992 – Partono i lavori per la costruzione di un centro commerciale (il tribunale accerterà successivamente la falsificazione delle planimetrie sulla base delle quali era stata concessa la licenza per costruire). Durante lo scavo delle fondamenta, gli escavatori intercettano la falda dell’Acqua Bullicante, che  forma  il lago.
  • il 22 maggio 1992 un decreto regionale dispone  l’annullamento della concessione edilizia. Decisione confermata da una sentenza del Consiglio di Stato, che nel 2007 respinge  il ricorso del costruttore.
  • Il 9.02.1993 L’ordinanza n. 155 della VI circoscrizione del Comune di Roma ordina la demolizione delle opere eseguite in base alla concessione edilizia poi annullata. La società Ponente 1978  non procede alla demolizione,  e presenta  ricorso al TAR Lazio. (nel 2010 questo ricorso, come si vede oltre, viene  parzialmente  accolto).
  • il 28 dicembre del 1994 l’assemblea capitolina approva il progetto per la sistemazione a verde pubblico attrezzato di parte dell’area della Snia Viscosa (la ex fabbrica) e avvia la procedura di esproprio.
  • 1995 – I cittadini occupano gli ex capannoni per presidiare il parco che dovrebbe nascere: apre i battenti  il centro sociale Ex Snia.
  • Il 9 febbraio 2009  il commissario delegato ai Mondiali di nuoto autorizza la società Asd Larus nuoto a costruire un impianto natatorio nell’area (oltre 10.000 metri quadrati edificabili con piscine, palestre, solarium, bar, ristorante, sala congressi e appartamenti). I cittadini si ribellano occupando il Dipartimento allo Sport e  la concessione viene revocata.
  • il 1 luglio 2010, viene depositata la sentenza del TAR del Lazio che accoglie parzialmente le richieste del costruttore Pulcini grazie anche al “silenzio” del Comune sulla vicenda(la sentenza recita: “l’Amministrazione tace sul punto, avendo omesso ogni utile accertamento al riguardo”),  È il primo passo per il quale, in caso di esproprio dell’area, il soggetto pubblico dovrà farsi carico non solo del terreno, ma anche dell’edificio abusivo. ERRATA CORRIGE SEGNALATA DAL Forum Territoriale Permanente del Parco delle Energie (40/7/2014): Rispetto alla sentenza del TAR del 1 luglio 2010 che accoglie parzialmente il ricorso della Ponente 1978 contro l’ordinanza di demolizione del relitto sul lago, si afferma che in caso di esproprio, i costi della demolizione saranno probabilmente a carico del Comune. Solo alcune righe più in basso si ricorda che il Comune ha presentato ricorso al Consiglio di Stato, avverso la sentenza del TAR. Si  dà quindi per conclusa a favore di Pulcini, una vicenda che ancora non lo è. Infatti non abbiamo al momento notizia della decisione del Consiglio di Stato.
  • la Delibera 107 del 2010 (Giunta Alemanno) con il progetto “Relitti Urbani” prevede di utilizzare l’area del parco per costruire dei residence universitari da affittare a canoni concordati.
  • Nel 2011 a seguito di forti pressioni di cittadini e comitati, il Comune presenta ricorso al Consiglio di Stato avverso la  sentenza del TAR.
  • 1.03.2012 – Al Consiglio Comunale rispunta la delibera del 2010,  che vorrebbe accogliere le Varianti al Piano d’Assetto Generale (PAG) dell’università della Sapienza volute dal rettore Frati. Una delle varianti prevede per l’area ex SNIA che,  al posto del Campus Universitario , si affidi a privati la realizzazione di residence universitari da affittare poi a canoni concordati.
  • Febbraio 2013 –  A seguito della riproposizione del Bando cognitivo per l’individuazione di aree ed edifici degradati o dismessi, di cui alla delibera della Giunta Capitolina  n. 154 / 2012, la società Ponente 1978 presenta un secondo progetto edilizio che prevede costruzioni per 55.000 metri cubi nell’area dell’ex fabbrica SNIA. Un primo progetto era stato presentato nel 2012
  • 23.12.2013  – Il Consiglio del Municipio Roma V approva la risoluzione n.28 relativa alla moratoria urbanistica
  • 27.12. 2013  –  Una Memoria di Giunta del Comune di Roma rigetta il Bando Relitti Urbani
  • Novembre 2013 – In seguito all’allarme lanciato da un articolo di Il Fatto sul rischio speculazione, l’assessore Caudo e il Presidente del V Municipio Palmieri ribadiscono l’i9ntenzione di tutelare l’area.
  • 23.12.2013 –  Il Consiglio del Municipio Roma V approva la risoluzione n.28 relativa alla moratoria urbanistica
  • 27.12. 2013 –   Una Memoria di Giunta del Comune di Roma rigetta il Bando Relitti Urbani
  • Aprile 2014 –  Indagini condotte dal Forum stabiliscono che l’area dal lago a via di Portonaccio è pubblica dal 2004 e che si rischia la retrocessione dell’esproprio avvenuto il 03.08.2004, se non si realizzano le opere previste entro dieci anni, quindi entro il 03.08.2014
  • 27.06.2014 – Si riunisce la Commissione congiunta Urbanistica e Lavori Pubblici, convocata dal Municipio V esclusivamente sulla Casa del Parco. Trenta e più membri del Forum Territoriale presenti alla seduta contestano tale scelta, vista l’emergenza della scadenza dell’esproprio, invitando assessori e consiglieri a porre delle soluzioni e prendersi la responsabilità di istituire il parco per salvare il lago
  • 26 luglio 2014 – A seguito di un articolo di Repubblica che rilancia l’allarme dei cittadini per la possibile decadenza dell’esproprio per inattività dell’amministrazione a metà agosto, Carteinregola (http://carteinregola.wordpress.com/) ha consultato l’assessore al Patrimonio Nieri, che ha confermato la volontà di realizzare il Parco, il cui finanziamento è stato inserito nel bilancio e che nei prossimi giorni sarà avviato il “picchettamento dell’area”.
  • il  1 agosto 2014 l’Assemblea Capitolina ha approvato il bilancio in cui è inserito lo stanziamento di 500.000 Euro per realizzare il parco intorno al lago all’ex Snia. 
  • Il 6 agosto 2014,  con la realizzazione di un nuovo ingresso su via di Portonaccio,  sono iniziati i lavori per perimetrare l’area pubblica.

 Immagine.Vittoria per area ex SNIA Viscosa

 

 

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