Il Commissario Straordinario Francesco Paolo Tronca
In data odierna ho trasmesso per posta elettronica certificata al Commissario Straordinario Francesco Paolo Tronca il seguente sollecito.
Prot. n. 5/2016 Commissario Straordinario del Comune di Roma
Dott. Francesco Paolo Tronca
p.c. – Sub Commissario alle Attività Produttive
Dott. Giuseppe Castaldo
p.c. – Direzione Dipartimento Sviluppo Economico
Attività Produttive e Agricoltura
Dott.ssa Silvana Sari
p.c. – U.O. Affissioni e Pubblicità
Dott.ssa Monica Giampaoli
Oggetto: Sentenza della Seconda Sezione del TAR del Lazio n. 2283 del 22 febbraio 2016
In riferimento all’argomento di cui all’oggetto è stata trasmessa la Nota VAS prot. n. 2 del 23 febbraio 2016 con cui le associazioni “Verdi Ambiente e Società”, “Bastacartelloni” e “Cittadinanzattiva” hanno chiesto alla S.V. di voler “ratificare” la deliberazione n. 380/2014 con una apposita deliberazione approvata nelle veci dell’Assemblea Capitolina.
A supporto ed integrazione della suddetta richiesta si porta la oggettiva considerazione che la contestata deliberazione n. 380 della Giunta Capitolina è stata approvata il 30 dicembre 2014, vale a dire 10 mesi prima dello scioglimento dell’Assemblea Capitolina che in tutto quest’arco di tempo non ha ravvisato alcun vizio di legittimità nelle parti del suddetto provvedimento in cui la Seconda Sezione del TAR del Lazio ha riconosciuto invece una incompetenza a “limitare ulteriormente la tipologia dei formati degli impianti SPQR ammessi” ed a “prevedere, per gli impianti privati che devono essere suddivisi in lotti, la composizione di ciascun lotto”.
Nello specifico è stata accolta la censura relativa al contrasto con la disposizione dell’art. 20, comma 1, lett. f), del Regolamento, che contempla un numero di formati notevolmente superiore rispetto a quelli previsti dalla Giunta Capitolina con la deliberazione n. 380/2014, che sarebbe quindi viziata per incompetenza, perché nessuna disposizione del Regolamento prevede il potere della Giunta di limitare i formati ammessi.
Alla censura incentrata sull’esclusione di taluni formati per gli impianti SPQR Roma Capitale ha replicato evidenziando che l’art. 20, comma 1, lett. f), del Regolamento si limita ad elencare i formati ammissibili, per cui la Giunta con la deliberazione n. 380/2014, nell’ambito delle possibilità fissate nel Regolamento, ha operato una suddivisione dei vari formati per tipologie di impianti, finalizzata ad omogeneizzare la pianificazione di dettaglio.
Ai fini del superamento del vizio di procedura rilevato dalla Seconda Sezione del TAR del Lazio, ottemperando al tempo stesso alla sentenza n. 2283/2016, alla suddetta considerazione si deve aggiungere quella altrettanto oggettiva sulla totale inopportunità di annullare, differentemente, la deliberazione n. 325 del 13 ottobre 2015 con cui la Giunta Capitolina ha approvato la “proposta” dei Piani di Localizzazione, perché si verrebbe a vanificare il lavoro prodotto dalla S.p.A. “Aequa Roma” e l’intero procedimento successivo fin qui intrapreso, in particolare con le sei Conferenze di Servizio svolte per l’acquisizione dei “pareri” di competenza delle tre Soprintendenze interessate.
Come ulteriore considerazione va fatta l’altrettanto totale inopportunità di annullare il procedimento di partecipazione popolare, che era arrivato al 13° incontro pubblico e che assume di per sé il significato di un implicito riconoscimento da parte della S.V. della piena regolarità dell’intero percorso fin qui seguito.
Le tre suddette considerazioni costituiscono le premesse che dovrebbero motivare la deliberazione che nelle veci dell’Assemblea Capitolina la S.V. è sollecitata ad approvare, senza dubbi e incertezze, quale esplicito atto di “ratifica” dei contenuti della deliberazione della Giunta Capitolina n. 380/2014.
In tal modo si ottempera alla sentenza del TAR senza bloccare nessun procedimento, proseguendo senza indugi a completare il percorso di partecipazione dei cittadini e ad adempiere a tutti gli atti successivi fino alla definitiva approvazione dei Piani di Localizzazione degli impianti pubblicitari.
Distinti saluti.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi
Roma, 27 febbraio 2016