Come risulta dalla sua stessa Homepage <<Roma fa schifo è una bacheca pubblica nata nel 2008 per mettere insieme l’indignazione, le denunzie e le segnalazioni di migliaia di cittadini nei confronti della scandalosa situazione in cui versa la città di Roma. La pubblicazione è libera e a tutti è permesso di dire la propria per il bene della città. Non c’è una redazione, non c’è un responsabile, non c’è un controllo sui contenuti pubblicati: Roma fa schifo è un semplice blog, un diario, non una testata giornalistica. Chiunque, tuttavia, si sentisse offeso, toccato, diffamato o danneggiato da qualche contenuto può scrivere a romafaschifo@gmail.com e i contenuti saranno prontamente rimossi>>.
Dal 15 luglio scorso il blog ha preso l’iniziativa di scrivere via twitter direttamente ad alcuni consiglieri comunali per porre loro delle secche domande sul PRIP, dimostrando di aver seguito gli articoli pubblicati al riguardo sui blog Basta Cartelloni, Cartellopoli e Circolo Territoriale di Roma di VAS.
Il blog ha dimostrato in particolare di essere perfettamente a conoscenza della corrente che si è venuta a formare appresso al Presidente della Commissione Commercio Orlando Corsetti (PD) e che è costituita in modo trasversale da consiglieri di maggioranza non solo del PD.
L’On. Orlando Corsetti ha dapprima fatto approvare a maggioranza semplice dalla Commissione da lui presieduta 15 emendamenti a cui ha subordinato il parere favorevole al PRIP della Commissione, alcuni dei quali – come in particolare (ma non solo) la “premialità” da dover riconoscere a tutti i costi a non meglio identificate ditte “virtuose” – se approvati smantellerebbero l’intero impianto del PRIP.
Anche dopo che i responsabili di due associazioni di categoria come Giuseppe Scavuzzo dell’I.R.P.A. (Imprese Romane Pubblicitarie Associate) e Daniela Aga Rossi dell’A.I.P.E. (Associazione Imprese Pubblicità Esterna) hanno denunciato a chiare note (verbalmente il primo e per iscritto la seconda) la natura illecita di qualunque criterio di “premialità”, ribadita ancor più decisamente dal responsabile della ditta “SCI” Ranieri Randaccio, il Presidente Corsetti continua imperterrito – da autentica scheggia impazzita – a manifestare <<la volontà politica di dare un riconoscimento a tutte quelle aziende che in questi anni hanno operato a Roma nella regolarità>> (dichiarazione riportata su La Repubblica del 2 luglio 2014), per giunta con la pretesa di arrivare ad una “quadra” (come la chiama lui, ad un accordo da “larghe intese” come lo definisco io) con l’opposizione di centro-destra, arrivando al punto di volere far stralciare dal bilancio – se non si raggiunge questa “quadra” – sia il PRIP che le modifiche al Regolamento di Pubblicità, come mi ha candidamente fatto sapere nel pomeriggio di venerdì scorso 18 luglio 2014 in aula Giulio Cesare.
La domanda più frequente che ha fatto il blog “Roma fa schifo” è stata la seguente: <<Caro …. siamo a un passo dalla trasformazione della città in un luogo civile x quanto riguarda i cartelloni. E TU SEI CONTRO ?>>
La replica più frequente a quei consiglieri che hanno risposto è stata: << …. riassumendo tu sui cartelloni sei con le posizioni GIUSTE di @MartaLeonori o su quelle indifendibili di @Orlando Corsetti ?>>.
Prima di riportare i diversi twitter, faccio conoscere anche il seguente twitter che non è stato indirizzato a nessun consigliere, ma che ha riguardato il servizio di Bike Sharing che si potrebbe avere con il PRIP.
Riporto di seguito i twitter che ci sono stati, facendoli precedere da un breve inquadramento politico di ogni consigliere coinvolto.
ORLANDO CORSETTI
(Partito Democratico)
– Presidente della IX Commissione Commercio –
Nel 1989 è stato eletto per la 1° volta Consigliere del Municipio Roma III con il gruppo dei Verdi: è stato rieletto per tutte le legislature successive ricoprendo, durante le amministrazioni municipali di centro-sinistra, vari incarichi.
Dal 1997 al 2001 è stato nominato Assessore municipale all’Ambiente ed all’Urbanistica: dal 2001 fino al 2008 ha ricoperto la carica di Presidente del Municipio Roma III.
Nell’aprile del 2008 è stato eletto al primo turno per il centrosinistra alla Presidenza del Municipio Roma Centro Storico: dopo le ultime elezioni comunali è stato eletto consigliere comunale nelle file del Partito Democratico e nominato Presidente della IX Commissione Commercio.
Come si può ben vedere, l’on. Orlando Corsetti non ha ritenuto di rispondere.
FABRIZIO PANECALDO
(Partito Democratico)
– Coordinatore della maggioranza –
È stato tra i fondatori dei Verdi, per mantenere poi un percorso da indipendente: è stato capogruppo della Lista Civica Roma per Veltroni per poi passare, su richiesta del Sindaco, a ricoprire il ruolo di delegato al Piano Urbano Parcheggi. Rieletto nelle file del PD.
Attualmente ricopre l’incarico di coordinatore della maggioranza.
FRANCESCO D’AUSILIO
(Partito Democratico)
– Capogruppo –
Prima di essere eletto nelle file del PD, fino a diventarne il capogruppo, si occupava di progetti europei: creazione di start up nel campo del turismo, dell’audiovisivo e dello sviluppo locale.
Per sua stesa ammissione, accanto alla politica e alla sua famiglia ci sono la passione per la storia e l’urbanistica.
MIRKO CORATTI
(Partito Democratico)
– Presidente dell’Assemblea Capitolina –
Eletto a 24 anni consigliere dell’allora Municipio IV e nel 2001 consigliere comunale: è stato già Presidente del Consiglio Comunale durante il mandato del Sindaco Walter Veltroni.
GIANLUCA PECIOLA
(Sinistra Ecologia e Libertà)
– Capogruppo –
Nel 2003 è iniziata la sua esperienza istituzionale come Assessore della Giunta, presieduta da Massimiliano Smeriglio, del Municipio Roma XI con deleghe alle Politiche giovanili, alla Casa, al Lavoro e all’Intercultura: questo suo impegno istituzionale è proseguito nella Giunta presieduta da Andrea Catarci.
Dopo aver fatto anche il consigliere della Provincia di Roma, è stato eletto nelle file di Sinistra Ecologia e Libertà, diventandone il capogruppo.
Come si può ben vedere, l’on. Gianluca Peciola non ha ritenuto di rispondere.
IMMACOLATA BATTAGLIA
(Sinistra Ecologia e Libertà)
Tra le protagoniste del movimento LGBT italiano fin dai primi anni novanta, è stata organizzatrice insieme a Vladimir Luxuria del primo Gay pride ufficiale in Italia che si è tenuto a Roma nel 1994.
Ex presidente del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, che ha poi lasciato per fondare l’APS Dì Gay Project, di cui è stata presidente fino a febbraio del 2014 e nella cui sede ha celebrato, nel maggio 2012 un matrimonio civile tra due donne (tramite una scrittura privata). Eletta consigliere nel maggio 2013.
È membro della Commissione Commercio ed il 1 luglio scorso ha votato a favore dei 15 emendamenti a cui il Presidente Orlando Corsetti ha voluto far subordinare il parere favorevole al PRIP.
Come si può ben vedere, l’on. Immacolata Battaglia non ha ritenuto di rispondere.
MICHELA DI BIASE
(Partito Democratico)
Nel 2006 è stata eletta consigliere del VII Municipio dove si è occupata di politiche giovanili e questione femminile: dal 2008 al 2013 è stata consigliere con il ruolo di capogruppo.
Da eletta nel 2013 nelle file del PD ricopre il ruolo di Presidente della VI Commissione Capitolina Permanente Cultura, Politiche Giovanili e Lavoro.
È membro della Commissione Commercio: nel corso della seduta del 10 giugno scorso ha avuto uno sfogo contro l’Assessore Leonori perché a suo giudizio, come riportato dai giornali, «si fanno conferenze stampa su delibere mai viste in commissione, che in 6 mesi ha posto in modo ripetitivo dei principi che dovevano essere alla base del provvedimento, ma che ora non ci sono e che invece mi aspetto di rivedere nella delibera, perché così per me non si può votare».
Si riferiva molto presumibilmente ai criteri di “premialità” che si è inventato Orlando Corsetti senza essere riuscito peraltro ad individuarli proprio in linea di principio, ma che pretendeva (come forse pretende tuttora) che la Leonori avesse recepito nella proposta di deliberazione n. 61.
Come si può ben vedere, l’on. Michela Di Biase non ha ritenuto di rispondere.
RICCARDO MAGI
(Lista civica Marino Sindaco)
È stato segretario dei radicali di Roma: nel 2012 ha ottenuto nel nuovo Statuto di Roma Capitale la riduzione delle firme necessarie per indire i referendum comunali (da 50 mila all’1% della popolazione residente, circa 29 mila).
ENRICO STEFÀNO
(Movimento 5 Stelle)
27 anni, laureato in Giurisprudenza a Tor Vergata, residente in VI Municipio (ex VIII), portavoce del Movimento 5 Stelle di Roma all’Assemblea Capitolina.
È membro della Commissione Commercio ed il 1 luglio scorso si è astenuto dal votare a favore dei 15 emendamenti a cui il Presidente Orlando Corsetti ha voluto far subordinare il parere favorevole al PRIP.
MARCELLO DE VITO
(Movimento 5 Stelle)
– Capogruppo –
Avvocato, 38 anni, candidato a Sindaco, ora capogruppo del Movimento 5 Stelle.
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Nel corso delle 4 sedute della Assemblea Capitolina che si sono svolte la settimana scorsa ho consegnato una copia del parere sulle proposte di PRIP e di modifiche al Regolamento di Pubblicità che è stato espresso nello scorso mese di giugno dalla Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale.
Ai 25 consiglieri a cui sono riuscito a consegnare una copia nel pomeriggio di mercoledì 16 luglio (vedi https://www.rodolfobosi.it/questo-prip-cosi-come-licenziato-dalla-giunta-non-accontenta-nessuno-quali-e-quanti-emendamenti-saranno-stati-presentati-per-migliorarlo-o-per-distruggerlo-del-tutto/#more-8739) ho spiegato le ragioni di quell’omaggio di VAS con l’utilità di avere un giudizio tecnico e professionale sugli eventuali emendamenti che proprio entro le ore 19,00 di quella giornata fossero stati presentati recependo quanto proposto proprio dalla Agenzia.
Essendo nel frattempo venuto a conoscenza delle controdeduzioni della Giunta Capitolina ai pareri espressi dai Municipi ed avendo riscontrato l’accoglimento di diverse osservazioni della Agenzia, nella successiva giornata di venerdì 18 luglio ho dovuto integrare la spiegazione delle regioni di questa mia iniziativa facendo sapere che per ognuna delle richieste accolte dei Municipi non viene fornita la motivazione, che si può quindi trovare leggendo il parere della Agenzia che consente in tal modo di prendere alla fine scelte più ponderate.
Nel pomeriggio di venerdì sono riuscito a consegnare personalmente a mano una copia del parere della Agenzia ai seguenti ulteriori 17 consiglieri:
Erica Battaglia (PD);
Mirko Coratti (PD);
Orlando Corsetti (PD);
Michela Di Biase) (PD);
Valentina Grippo (PD);
Dario Nanni (PD);
Marco Palumbo (PD);
Ilaria Piccolo (PD);
Giulia Tempesta (PD);
Svetlana Celli (SEL);
Riccardo Magi (Lista Civica per Marino);
Maria Gemma Azuni (SEL);
Giordano Tredicine (PdL);
Fabrizio Ghera (Fratelli d’Italia);
Dario Rossin (Forza Italia);
Giovanni Alemanno (Alleanza Popolare Nazionale);
Roberto Cantiani (Gruppo Misto).
Mi rimane di consegnare in occasione delle prossime sedute una copia ai seguenti 6 consiglieri, non presenti o non incontrati in nessuna delle precedenti 4 sedute:
Giovanni Paris (PD);
Antonio Stampete (PD);
Rita Paris (Lista Civica per Marino);
Gianluigi De Palo (Cittadini x Roma Alemanno);
Lavinia Mennuni ((Nuovo Centro Destra);
Giovanni Quarzo (Forza Italia).
Grazie alla personale consegna a mano ho avuto modo di parlare con ben 42 consiglieri, intrattenendomi di più con diversi di essi.
A tutti i consiglieri che mi hanno voluto ascoltare ho fatto più o meno il seguente discorso: <<I consiglieri sia di maggioranza che di opposizione della Commissione Commercio, capitanati da Corsetti, si sono impantanati per mesi e mesi a discutere sui criteri della “premialità” per le cosiddette ditte “virtuose” che invece ora con le due lettere dell’AIPE da una parte e della SCI dall’altra sono stati apertamente contestati, perché impossibili da trovare in quanto comunque illeciti, proponendo però come alternativa effettivamente percorribile sia in termini giuridici che politici quella di prorogare quanto meno per altri 5 anni tutte le concessioni degli impianti del riordino, magari approvando anche PRIP e Piani di Localizzazione rimandandone però l’attuazione con i bandi di gara quanto meno al 1 gennaio del 2020.
Ma questo non potrà avvenire riuscendo a fare una distinzione tra ditte “buone” che meritano la proroga delle concessioni e ditte “cattive” a cui andrebbe rigettato il rinnovo, perché innescherebbe contenziosi a non finire.
Conseguentemente si dovrebbe concedere un rinnovo almeno una tantum per un altro quinquennio in modo indiscriminato delle concessioni di tutti gli impianti.>>
Ai consiglieri di opposizione di centro destra ho fatto quindi la seguente domanda: <<Ma in tal caso come fa l’opposizione a giustificare l’estrema contraddizione tra la salvaguardia delle sole ditte “virtuose”, sempre sbandierata da 6 mesi a questa parte, e il mantenimento poi di fatto della attuale situazione di totale degrado che si chiede sostanzialmente di lasciare così com’è?>>.
Ai consiglieri invece di maggioranza ho fatto la seguente diversa domanda: <<Ma per prorogare tutto fino al 1 gennaio del 2010 occorre smantellare l’intero impianto su cui si regge il PRIP e questo assumerebbe il chiaro significato “politico” di una sfiducia dell’Assessore Leonori, della Giunta Capitolina e dello stesso Sindaco Marino, assumendosi per di più la responsabilità di lasciare Roma nello schifo in cui si trova quanto meno per altri 5 anni. È questo che volete ? >>
A tutti ho messo in risalto che l’unica soluzione “politica” possibile, che potrebbe essere di soddisfazione di tutte le parti, è la seguente: <<Con i Piani di Localizzazione, che avranno pianificato sul territorio con le posizioni di ogni futuro impianto pubblicitario tutti i 138.000 mq. previsti dal PRIP, il Comune si doterà di un parco impianti che dovrà utilizzare come fanno tutte le principali città europee ed in particolare Parigi al cui modello il Sindaco Marino ha detto di volersi ispirare.
Uno dei 10 bandi di gara che l’Assessore Leonori ha detto di voler fare dovrà essere dedicato al servizio di Bike Sharing, che se sarà di 420 ciclostazioni impegnerà appena il 6,5% degli interi 138.000 mq..
Un altro dei 10 bandi di gara dovrà essere dedicato a dotare Roma di elementi di arredo urbano (come toilettes autopulenti, panchine, pannelli informativi interattivi in ogni Municipio ecc.) finanziati sempre da una pubblicità che impegnerà sì e no un altro 3,5% fino ad arrivare ad appena il 10% degli interi 138.000. mq..
I rimanenti 8 bandi di gara con il 90% dei 138.000 mq. dovranno essere dedicati alla maggiore offerta da ricavare esclusivamente dagli impianti pubblicitari da autorizzare per 10 anni e saranno quindi alla portata di tutte le ditte storiche romane che avranno i requisiti di legge per parteciparvi e che si dovrebbero ridurre a meno di 20: ciò permetterà di non far fallire nessuna di queste ditte quasi matematicamente, perché senza fare nessun illecito “cartello” potranno però spartirsi tacitamente il mercato riunendosi in opportune Associazioni Temporanee di Imprese (ATI).
Quand’anche capitasse malauguratamente che qualche ditta non vincesse nemmeno una gara, ci sarà per lei sempre aperto il mercato della pubblicità fatta con impianti installati su suolo privato, che è sempre pianificato dal PRIP e dai Piani di Localizzazione, ma per la gestione del quale il Comune non ha il diritto di assegnare le autorizzazioni con bandi di gara.
Quanto al paventato rischio che le multinazionali arraffino tutto, la Commissione Commercio ha approvato un emendamento che stabilisce che una stessa ditta non può aggiudicarsi più di due gare, per cui ci sarà posto proprio per tutti>>.
Sono quindi in grado di far sapere, in modo più articolato di quanto continua a fare il blog “Roma fa schifo” con domande che via twitter non possono superare i 140 caratteri, quale sia la posizione di quei consiglieri che me l’hanno voluta far conoscere.
Restando sul tema, debbo dire che prima ancora sono riuscito ad avere un incontro con Luca Giansanti, a conclusione del quale mi ha espressamente autorizzato a far sapere on line la posizione sua e del suo gruppo politico.
Fin dalla prima seduta di lunedì 14 luglio ho avuto più di un colloquio con Fabrizio Panecaldo (PD) che mi ha confermato essere il coordinatore della maggioranza (e quindi anche di SEL, Lista Civica per Marino e Centro Democratico).
Dopo che gli ho spiegato quale sia l’unica soluzione “politica” possibile, mi ha risposto che se non si troverà una soluzione e ci sarà ostruzionismo ad oltranza da parte dell’opposizione, allora si rimanderà l’approvazione del PRIP a settembre, dopo l’approvazione del bilancio: gli ho replicato che una tale ipotesi darebbe intanto ragione a Bordoni ed Alemanno che hanno per l’appunto chiesto di approvare il PRIP a settembre dopo l’approvazione a luglio del bilancio, cosa peraltro non possibile sia per i pochi giorni che rimangono da qui alla fine di luglio sia se non altro perché so già per certo che la scadenza per l’approvazione del bilancio verrà fatta slittare alla fine di settembre, per cui del PRIP se ne parlerebbe da ottobre in poi.
Gli ho voluto dire in faccia che il sig. Alfredo Ferrari se la deve smettere di fare l’eterno indeciso da Presidente qual è della Commissione Bilancio, sostenendo da un lato che le due proposte n. 59 e n. 61 non sarebbero propedeutiche se pensiamo al bilancio dell’anno in corso, mentre invece lo sarebbero pienamente se riferite al bilancio pluriennale: la smettessero quindi di continuare ad andare dietro a Bordoni ed Alemanno, perché se la maggioranza è coesa non c’è opposizione strumentale che tenga.
Ci siamo lasciati lunedì pomeriggio con l’impegno da parte mia a trasmettergli gli emendamenti da me predisposti, che gli ho inviato alle 20,44 dello stesso giorno 14 luglio, ma di cui non sembra aver tenuto alcun conto.
Sempre lunedì sono riuscito a parlare anche con Francesco D’Ausilio (capogruppo PD), che alla fine del mio solito discorso ha reagito affermando: <<Ma tanto questi presenteranno 5.000 emendamenti>>, a lasciar chiaramente intendere anche lui una vaga intenzione di voler rimandare a settembre l’approvazione del PRIP.
Riporto pertanto di seguito le posizioni che mi sono state dichiarate dagli altri consiglieri facendole precedere da un breve inquadramento politico di ognuno di quelli che sono riuscito a sentire.
LUCA GIANSANTI
(Lista Civica Marino Sindaco)
– Capogruppo –
Dal 2001 al 2006 è stato Consigliere Comunale al Comune di Roma per la Margherita: in quegli anni ha creduto fermamente alla nascita di quel partito che oggi si chiama Partito Democratico ed è orgoglioso del fatto che il Coordinamento Romano del PD gli abbia offerto la possibilità di candidarsi e di diventare Capogruppo della Lista Civica per Marino Sindaco.
Alla fine dell’incontro che la mattina dell’11 luglio scorso ho avuto con lui assieme a Maurizio Rossi di “Basta Cartelloni-Francesco Fiori” mi ha espressamente autorizzato a scrivere on line, come sto facendo adesso, che lui e l’intero suo gruppo stanno completamente dalla parte del Sindaco Marino e quindi delle due proposte di deliberazione della Giunta Capitolina su PRIP e modifiche al Regolamento di Pubblicità.
In data 14 luglio 2014 gli ho trasmesso per posta elettronica gli emendamenti che avevo nel frattempo riveduto, corretto ed integrato e che erano da considerare come quelli validi da presentare caso mai entro le ore 19,00 del successivo mercoledì 16 luglio, se naturalmente da lui pienamente condivisi.
Ma il pomeriggio del giorno dopo in aula Giulio Cesare mi ha detto che non avrebbe presentato nessun emendamento perché a lui sta bene il PRIP così come licenziato dalla Giunta.
ALESSANDRO ONORATO
(Alfio Marchini Sindaco)
Nel giugno del 2006 si è candidato con la “Lista civica per Veltroni” al Consiglio del Municipio Roma XIII, risultando il primo degli eletti.
Alle elezioni amministrative del 2008 si è candidato con il Pd al Consiglio comunale, fra le file della Unione di Centro, dove ha approdato forte di oltre 3.600 preferenze personali ed è risultato il più giovane degli eletti.
Nell’aprile 2013 ha scelto di candidarsi alle elezioni comunali nella lista a sostegno di Alfio Marchini sindaco.
Mi si è dichiarato completamente d’accordo con il servizio di Bike Sharing utilizzato anche se non soprattutto per aiutare ad allentare la morsa del traffico che attanaglia Roma, al punto che ne ha fatto oggetto di una petizione con raccolta di firme, che gli ho chiesto di trasmettermi a contraccambiare gli emendamenti da me proposti che mi ha chiesto di inviargli, come ho fatto puntualmente alle ore 23,52 del 15 luglio.
Mi ha fatto richiamare intorno alle ore 13 del 16 luglio per dirmi che non aveva ricevuto nulla: quando ha scoperto che il suo indirizzo di indirizzo di posta elettronica del comune era mal funzionante, mi ha dato il suo indirizzo personale a cui ho ritrasmetto alle 13,11 del 16 luglio anche il mio articolo sugli elementi di arredo urbano finanziati dalla pubblicità, oltre gli emendamenti che mi ha promesso di presentare in blocco entro le ore 19,00 di stasera, come mi risulta che abbia poi fatto.
DARIO NANNI
(Partito Democratico)
Per diversi anni è stato segretario di sezione e segretario politico dei DS del Municipio VIII: nel maggio del 2006 si è candidato per la prima volta in assoluto ed è stato eletto Consigliere Comunale nelle liste dell’Ulivo.
Nelle elezioni anticipate che si sono svolte nell’ aprile del 2008, è stato rieletto alla stessa carica nel Consiglio Comunale di Roma.
Nel pomeriggio del 14 luglio sono riuscito a parlare con lui che si è dichiarato nettamente contrario alla ipotesi della proroga del riordino per ameno altri 5 anni: non dovrebbe far parte sicuramente della corrente dei consiglieri comunali che vanno appresso ad Orlando Corsetti.
MARIA GEMMA AZUNI
(Sinistra Ecologia e Libertà)
La sua carriera politica interamente dedicata al sociale è iniziata nel 1989 quando è stata eletta consigliere nella XII Circoscrizione: un’esperienza politica che l’ha portata dal 1993 al 1995 a essere eletta presidente della stessa circoscrizione.
Non ha abbandonato comunque la sua strada “sociale”, perché nel 1997 è stata eletta Consigliere dell’Ordine Regionale degli Assistenti Sociali del Lazio e nel 1999 è salita al Consiglio Nazionale.
È arrivata in Campidoglio nel 2005 dove è stata rieletta, recependo integralmente nel suo programma elettorale la proposta unitaaria di modifiche ed integrazioni al PRIP di Alemanno, che era stata elaborata da VAS e Basta Cartelloni-Francesco Fiori.
Sono riuscito a parlarci il 15 luglio scorso riuscendo a farle capire il quadro della situazione e dei rischi che si corrono: mi ha detto di essere completamente dalla parte della Leonori e della Giunta capitolina.
VALERIA BAGLIO
(Partito Democratico)
Dal 2008 è stata Presidente del Consiglio del Municipio Roma XI (oggi Municipio VIII).
È membro della Commissione Commercio ed il 1 luglio scorso ha votato a favore dei 15 emendamenti a cui il Presidente Orlando Corsetti ha voluto far subordinare il parere favorevole al PRIP.
Mi ha detto che spera in una mediazione politica, lasciando capire anche lei (come Panecaldo) che in caso contrario si rimanderebbe l’approvazione del PRIP a dopo il bilancio.
Siccome non mi aveva convinto su quale posizione stesse veramente, le ho voluto riparlare dopo un po’ per farle questa domanda secca: <<ma se si venisse a prospettare l’ipotesi di ritardare tutto di almeno 5 anni perché si vorrà prorogare il riordino, a te starebbe bene ?>>.
Mi ha risposto decisa di no.
ROBERTO CANTIANI
(Gruppo Misto)
Classe 1982, ha iniziato la sua carriera politica nel 2001 in Forza Italia: dopo aver coordinato il movimento giovanile del partito nell’allora XX Municipio (oggi XV), ha partecipato alle elezioni amministrative del 2006 ed è risultato il primo degli eletti in quel consiglio municipale.
Dal 2008 è consigliere di Roma Capitale, dapprima nelle file del Popolo della Libertà ed ora in quelle del Gruppo Misto.
Ha partecipato attivamente alle ultime sedute della Commissione Commercio, pur non facendone parte.
Dopo che gli ho esposto l’unica soluzione “politica” secondo me possibile, mi si è dichiarato contrario ad una proroga indifferenziata delle concessioni degli impianti del riordino, mentre è d’accordo sulle tre tipologie di gare da me prospettate, ma ha espresso delle perplessità sulla partecipazione ai bandi consorziati in Associazione Temporanea di Imprese (A.T.I.).
IGNAZIO COZZOLI POLI
(Alleanza Popolare Nazionale)
Nel 2006 è stato candidato al Consiglio del IV Municipio.
Nel 2008 è stato segretario politico dell’UDC nel IV Municipio e, successivamente, responsabile romano, per lo stesso partito, dell’organizzazione e degli Enti Locali; nello stesso anno è stato candidato Presidente del IV Municipio con l’UDC.
A luglio 2012 è stato eletto segretario romano dell’UDC.
È diventato Consigliere Comunale di Roma Capitale nella lista “Cittadini X Roma”, passando attualmente assieme a Giovanni Alemanno nelle fila del gruppo di Alleanza Popolare Nazionale: è componente della Commissione I Bilancio, Commissione V Politiche sociali e della salute, Commissione VIII Urbanistica, Commissione Elettorale di Roma Capitale.
Mi ha anticipato la voce raccolta sull’intenzione generale e non solo quindi della maggioranza che se non si raggiunge una intesa bipartisan allora si stralceranno sia il PRIP che Regolamento dal bilancio per rimandarlo ad un approfondimento della Commissione Commercio.
COSIMO DINOI
(Movimento Cantiere Italia)
Con 2.435 preferenze è stato eletto nella lista Alfio Marchini, per passare subito dopo al Movimento Cantiere Italia.
Vicino al consigliere regionale della Lista Zingaretti, Michele Baldi e all’ex presidente della Camera di Commercio, Andrea Mondello, Dinoi al ballottaggio ha appoggiato Ignazio Marino.
Mi ha anticipato anche lui la voce raccolta sull’intenzione di molti che se non si raggiunge una intesa bipartisan allora si stralceranno sia il PRIP che Regolamento dal bilancio per rimandarlo ad un approfondimento della Commissione Commercio.
DAVIDE BORDONI
(Forza Italia)
Ha iniziato il suo percorso nell’attività politica nel 1994 in Forza Italia, partito per il quale, da aprile 2014, ricopre la carica di Coordinatore Grandi Città di Roma Capitale.
Nel 1997 è stato eletto Consigliere dell’allora XIII Circoscrizione (Ostia), ma è stata la successiva candidatura alla Presidenza del XIII Municipio a rappresentare il momento più importante di crescita politica ed una svolta decisiva per il suo impegno pubblico: nel 2001 è stato infatti eletto Presidente del Municipio di Ostia e Acilia con circa 55.000 voti, divenendo così il più giovane tra i presidenti dei Municipi di Roma.
Alle Elezioni Amministrative del 2006 è stato eletto Consigliere del Comune di Roma con circa 6.000 preferenze e nei quasi due anni di consiliatura ho ottenuto la nomina di Vice Presidente della VIII Commissione Commercio, Artigianato ed Attività Produttive e di membro delle Commissioni Bilancio, Sicurezza, Politiche Educative.
Sotto il mandato del Sindaco Giovanni Alemanno ha ricoperto la carica di Assessore al Commercio.
Alle scorse elezioni amministrative 2013 ha rinnovato ancora una volta il mio impegno candidandosi nuovamente a Consigliere Comunale per Roma Capitale e risultando eletto Consigliere dell’ Assemblea Capitolina con 6525 voti di preferenza.
Da Davide Bordoni sono riuscito a farmi trasmettere via E mail le controdeduzioni. approvate dalla Giunta Capitolina.
Ne è nato uno scambio di opinioni più aperto che mi ha permesso alla fine di prospettargli l’unica soluzione “politica” possibile: mi ha detto di volerla prendere in considerazione, se non altro in alternativa alla richiesta delle ditte che si riconoscono nell’AIPE e che sperano di di ottenere una proroga per altri 5 anni di tutte le concessioni degli impianti del riordino.
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La convocazione della seduta dell’Assemblea Capitolina non solo di venerdì 18 luglio 2014, ma anche di altre successive 4 sedute, riportava l’importante novità che “nel corso della riunione della Conferenza dei Presidenti dei gruppi, tenutasi il 16 luglio 2014, è stato fissato per la votazione finale delle proposte iscritte al predetto ordine dei lavori, ad eccezione della proposta 55/2014, il termine complessivo di 7 ore da dedicare alla trattazione degli ordini del giorno e degli emendamenti collegati a dette proposte”.
Ne deriva come importante conseguenza che, pur con gli eventuali 5.000 emendamenti presentati sul PRIP e/o sulle modifiche al regolamento di Pubblicità, ad ognuna delle due suddette proposte di delibera non potrà essere dedicato un tempo superiore alle 7 ore, vale a dire quello di una intera seduta giornaliera: tenendo presente che, se le proposte di deliberazione n. 59 e n. 61 rimanessero al 16° ed al 17° posto dove effettivamente si trovano ora, la loro approvazione avverrebbe al massimo dopo 15 intere sedute giornaliere dell’Assemblea Capitolina, ma è ben più presumibile che molte delle proposte di deliberazione che le precedono non avranno bisogno di questo stesso tempo, per cui è possibile e molto probabile che in una stessa seduta giornaliera possano essere approvate ben più di 2 proposte di deliberazione.
Non è quindi affatto escluso che l’esame delle proposte di deliberazione n. 59 e n. 61 per la loro definitiva approvazione possa verificarsi anche entro la fine di questa settimana.
La seduta pomeridiana dello scorso venerdì 18 luglio 2014 è stata molto movimentata.
È iniziata con il nervosismo dell’opposizione che si è vista decadere la quasi totalità degli oltre 10.600 tra emendamenti ed ordini del giorno perché giudicati “inammissibili”.
Si era riusciti a votare il calendario dei lavori e l’ordine del giorno, confermando il 16° e 17° posto per le proposte di deliberazione n. 59 e n. 61, quando proprio accanto a me è nato un diverbio tra il coordinatore della maggioranza Fabrizio Panecaldo ed un portavoce di una ventina di vigilantes ex “gladiatori” dei campi nomadi, dipendenti di Risorse per Roma, con il posto di lavoro a rischio.
Ne è nato un tafferuglio che ha fatto scattare la scintilla ed ha spinto i dimostranti a fare irruzione in aula Giulio Cesare – da mesi non più protetta da vetri di recinzione ma solo da un cordone di velluto – superando i vigili in servizio e occupando l’Assemblea Capitolina.
I manifestanti si sono anche avvicinati con fare intimidatorio ai banchi della maggioranza, inveendo con epiteti come «buffoni», «vergogna» , contro i consiglieri di centrosinistra e sbattendo i pugni sugli scranni.
Il presidente dell’Aula, Mirko Coratti, è stato costretto a sospendere i lavori per permettere una mediazione con i manifestanti che in serata hanno incontrato l’assessore ai Servizi Sociali e Sussidiarietà Rita Cutini e il direttore Esecutivo Massimo Bartoli.
La mediazione ha convinto i manifestanti a tornare fra i posti riservati al pubblico ed ha consentito la ripresa dei lavori della Assemblea Capitolina intorno alle ore 18,30: la foto seguente mostra come compariva l’aula vista dal pubblico al momento della ripresa della seduta.
La lunga interruzione mi ha consentito non solo di finire di consegnare di persona ai consiglieri presenti una copia del parere della Agenzia, ma anche e soprattutto di intrattenermi a parlare con molti consiglieri, di cui riporto le rispettive posizioni sempre allo stesso modo, dando prima quelle dei consiglieri che ho già citato.
Ho consegnato una copia del parere della Agenzia ad Orlando Corsetti, mettendogli in evidenza che la sua fissazione di dover riconoscere a tutti i costi una “premialità” a non meglio individuate ditte “virtuose” non aveva più ragion d’essere, visto che erano state le ditte stesse a non considerare lecito questo percorso: mi ha risposto che non è affatto detto e che a quel momento era quasi scontato (secondo lui) che si sarebbe stralciato tutto dal bilancio.
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Mi sono intrattenuto a parlare poi due volte dapprima con il cons. Enrico Stefàno e poi direttamente con il capogruppo del Movimento 5 Stelle Marcello De Vito, per sapere da entrambi – in presenza anche degli altri due consiglieri Virginia Raggi e Daniele Frongia – quale posizione intende assumere il gruppo riguardo alle due proposte di deliberazione n. 59 e n. 61.
Enrico Stefàno mi ha decisamente scartato l’ipotesi di un voto contrario, ma si è dichiarato indeciso tra un voto di astensione ed un voto favorevole.
Gli ho fatto notare che il voto di astensione sarebbe stato ben giustificato, se si trattava di votare il PRPI così come sformato il 30 aprile scorso dalla Giunta, perché costituiva sostanzialmente l’aggiornamento senza né capo né coda del PRIP di Alemanno, mentre ora con le controdeduzioni è diventato veramente un piano di qualità: l’ho rassicurato su questo, ma al tempo stesso ho tenuto a rimarcare anche a Marcello De Vito che devono essere tutti e 4 i consiglieri del Movimento 5 Stelle ad essere pienamente convinti che votando un PRIP di questo tipo si farebbe veramente l’interesse della città di Roma e dei suoi cittadini, che il gruppo ha sempre detto di considerare ben più importante di prevenute posizioni di una opposizione becera e strumentale.
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Nel consegnare personalmente la copia del parere della Agenzia al Presidente dell’Assemblea Capitolina Mirko Coratti ho avuto modo di scambiare due parole con lui e ne ho ricavato l’assicurazione che sta completamente dalla parte della Giunta Capitolina.
ALFREDO FERRARI
(Partito Democratico)
– Presidente della I Commissione Bilancio –
È stato impegnato fin dagli anni giovanili nell’attività politica: nella D.C. prima e con i Popolari poi.
Nel 2001 è stato grande il suo impegno nella promozione della Margherita nel VII Municipio, dove è stato Vice Presidente: si è poi candidato al Consiglio Comunale di Roma, nella lista “L’Ulivo per Veltroni Sindaco”.
Eletto ora nelle file del PD, è Presidente della I Commissione Bilancio.
Quando gli ho consegnato la copia del parere della Agenzia mi sono intrattenuto a parlare con lui per fargli presente quanto già da lui ammesso in occasione della seduta congiunta del 1 luglio con la Commissione Commercio, vale a dire che le due proposte di deliberazione n. 59 e n. 61 sono sicuramente propedeutiche al bilancio, non solo in riferimento al piano pluriennale, ma anche perché licenziate dal Segretario Generale, per cui non ci sono scuse che tengano per giustificare un loro eventuale stralcio dal bilancio.
Mi ha risposto candidamente che del PRIP non ci capisce niente: l’ho invitato allora a leggersi bene il parere della Agenzia per riuscire a prendere una propria decisione un po’ più ponderata.
MASSIMO CAPRARI
(Centro Democratico)
– Capogruppo –
È stato eletto consigliere comunale per il Centro Democratico a Roma: con la vittoria di Ignazio Marino ai ballottaggi, il movimento di Bruno Tabacci è riuscito ad avere un suo rappresentante in Campidoglio che ha detto di voler contraccambiare questa grande fiducia che gli è arrivata dai cittadini romani, interpretando i loro bisogni.
Nella lunga interruzione provocata dalla occupazione dell’aula ho avuto modo di intrattenermi a parlare con lui in presenza anche di Ilaria Piccolo (PD) ed Erica Battaglia (PD).
A tutti e tre ho fatto presente che a forza di tirare troppo la corda si rischia che si spezza del tutto, con il rischio di sfiduciare la Leonori e la Giunta e di far cadere il Sindaco Marino ed ho chiesto chi glielo fa fare a queste persone di rischiare di non essere poi rielette.
Massimo Caprari mi ha assicurato tra il serio ed il faceto che per quanto lo riguarda non ci pensa nemmeno lontanamente a rischiare di perdere la “poltrona”.
SVEVA BELVISO
(Nuovo Centro Destra)
– Capogruppo –
Vice Sindaco con Giovanni Alemanno, ora Capogruppo del Nuovo Centro Destra
Nella lunga interruzione provocata dalla occupazione dell’aula ho avuto modo di intrattenermi a parlare infine con Sveva Belviso, a cui ho illustrato per sommi capi l’opportunità di arrivare ad una “quadra” con l’unica soluzione “politica” possibile, che l’ho pregata di perorare anche con Bordoni ed Alemanno: mi ha messo in contatto con un suo collaboratore affinché gliene trasmettessi per iscritto una scheda, come ho fatto la sera di quello stesso 18 luglio.
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Alla ripresa dei lavori della Assemblea Capitolina in men che non si dica è stata approvata la 1° proposta di deliberazione propedeutica al bilancio n. 45/2014 relativa alla “Approvazione del Regolamento per la disciplina della tassa sui rifiuti TARI”.
Se si approvassero con questi tempi diverse altre delibere propedeutiche non è escluso che già verso la fine di questa settimana si potrebbe arrivare a votare quanto meno la proposta di deliberazione n. 59 (“Approvazione PRIP”).
In fine settimana mi sono stati trasmessi tutti gli ordini del giorno e tutti gli emendamenti presentati in ordine tanto alla proposta di deliberazione n. 59 quanto alla proposta di deliberazione n. 61: dal loro esame emergeranno ormai in modo chiaro le posizioni sia della maggioranza che della opposizione, che mi riservo di far conoscere in linea generale già a partire dal prossimo articolo di domani.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi