Sull’ampliamento della discarica dell’Inviolata di Guidonia in questo stesso sito l’8 novembre 2013 è stato pubblicato un articolo (cui si rimanda) che era aggiornato fino alla fine del mese di ottobre 2013: da allora ad oggi sono avvenuti una serie di avvenimenti che è doveroso far conoscere.
Con Nota prot. n. 12636 del 3 maggio 2012, indirizzata al Comune di Guidonia ed alla Regione Lazio, il Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo arch. Giorgio Palandri aveva riscontrato diverse segnalazioni riguardanti l’ampliamento della discarica (sesto invaso), la realizzazione dell’Impianto T.M.B. (Trattamento Meccanico biologico dei rifiuti) e lavori di sbancamento in località Tor Mastorta e via della Selciatella, interessate dal casale con la torre medievale e un portale in bugnato secentesco, ed aveva chiesto di sapere “in virtù di quali titoli abilitativi, ai fini paesaggistici e urbanistici, siano state realizzate o siano in fase di realizzazione le suddette opere oggetto di segnalazione, poiché per quanto è stato possibile accertare, agli atti di quest’ufficio non risultano convocazioni a conferenze di servizi”.
Il casale di Tor Mastorta con la torre medievale
Il secentesco portale bugnato di Tor Mastorta
Non essendo stato dato alcun seguito alla suddetta richiesta di informazioni per più di un anno e mezzo, con Nota prot. n. 36298 del 20 dicembre 2013, indirizzata al Comune di Guidonia ed alla Regione Lazio e per conoscenza anche alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli ed alla Prefettura di Roma, il Soprintendente ha sollecitato gli “Enti in indirizzo a fornire urgentemente, elementi utili circa l’iter autorizzativo di tali opere”, ribadendo che “per quanto è stato possibile accertare, agli atti di quest’ufficio non risulta nulla in proposito”.
Ha quindi rilevato che l’area in questione è soggetta a vincolo paesaggistico e che conseguentemente occorre il preventivo ed obbligatorio rilascio della “autorizzazione paesaggistica”, per cui “tutti gli atti emessi, relativamente all’autorizzazione delle opere di cui si tratta, in quanto privi del parere vincolante di questa Amministrazione, risulterebbero viziati di legittimità”. L’arch. Giorgio Palandri ha chiuso la sua nota nel modo seguente: “In considerazione di ciò questa Soprintendenza, avendo modo di ritenere che siano in atto interventi che interessano lo stato dei luoghi, invita codesti Enti alla sospensione di tali lavori”.
Il 6 gennaio 2014 sul sito www.marcosimoneonline.it è stata data notizia del comunicato con cui il Comune di Guidonia ha fatto sapere che l’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale (ARPA) ha consegnato al Comune di Guidonia il piano di caratterizzazione della discarica dell’Inviolata.
Ora il “piano di caratterizzazione della discarica dell’Inviolata” c’è ed i risultati “danno indicazioni tutt’altro che rassicuranti” visto che “nelle varie fasi di verifica, è stato accertato, attraverso i carotaggi eseguiti in 18 punti individuati lungo il perimetro, che la presenza di inquinanti e contaminanti in alcuni casi è a livelli di allarme.
I tecnici dell’agenzia regionale hanno rilevato, in quantità assai consistenti, elementi estranei al rifiuto domestico come il tallio e il cobalto, circostanza che lascerebbe presupporre come in anni passati, probabilmente lontani, si siano verificati casi di smaltimento di rifiuti speciali e ospedalieri. La discarica dell’Inviolata, per la sua stessa conformazione paga oggi forse la impossibilità di bonificare la parte più antica del sito, cioè quella priva purtroppo di ogni diaframma a protezione del terreno sottostante, sia nella sua superficie che negli strati più profondi“.
Nel frattempo l’Ufficio V.I.A. della Regione Lazio ha convocato per l’8 gennaio 2014 una Conferenza dei Servizi per procedere al riesame della Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) chiesto da Colari-Ecoitalia 87 (le due società si sono fuse in unico soggetto che gestisca sia la discarica che il futuro impianto) relativamente ad una discarica di servizio a disposizione dell’impianto di TMB pari a 500mila metri cubi, oltre ad una ulteriore richiesta di abbancamento nella vecchia discarica capace di accogliere una eccedenza pari a 87.000 tonnellate di tal quale proveniente dai comuni fuorilegge che ancora sversano all’Inviolata.
Il 28 gennaio 2014 si terrà invece a Guidonia la Conferenza dei Servizi per discutere sul pesante inquinamento del sito accertato dai dati dell’ARPA.
Il Comitato di Risanamento Ambientale (CRA), in collaborazione con altri comitati sorti in difesa del territorio a Guidonia e nei comuni limitrofi, ha predisposto delle osservazioni all’ulteriore scempio che si vuol realizzare su un territorio il cui degrado e inquinamento è paragonabile solo alla Terra dei Fuochi: tali osservazioni partono dalle rilevazioni fatte dall’Arpa Lazio sulle acque di falda, dai rilievi mossi dal Ministero per I Beni e le Attività Culturali (Mi.B.A.C.), dagli atti illeciti compiuti per la realizzazione di opere a pesante impatto ambientale e dalle rivendicazioni che i cittadini di questo martoriato territorio avanzano con sempre più determinazione.
Le Osservazioni del CRA e il materiale documentale sono state illustrate martedì 7 gennaio 2014 alle ore 17,00 in una Conferenza Stampa presso l’Aula del Consiglio Comunale di Guidonia.
Sono stati resi noti i dati dell’Arpa che ha trovato inquinanti e contaminanti come tallio, manganese, cobalto, ferro, solfati, rame, nichel e arsenico nelle falde della “montagna della vergogna”.
Un esempio: nel pozzo NP10 l’arsenico è risultato il doppio del consentito (20 milligrammi per litro contro i 10 previsti). Il manganese nel NP10 è risultato 3400 milligrammi per litro contro i 50 tollerati. “Gli ultimi dati – ha spiegato Umberto Calamita del Comitato – confermano una vastissima contaminazione della falda sottostante la discarica. L’ARPA ha rilevato la presenza fuori norma di composti organici figli di idrocarburi che hanno contaminato le falde profonde tra i 60 e gli 80 metri».
Sotto accusa soprattutto i pozzi NP4 e NP5 a nord del nuovo impianto TMB, oltre uno a sud della discarica ed uno all’interno del Parco regionale dell’Inviolata.
In questo ultimo caso la situazione è ancora più pesante: “Essendo stata dimostrata la contaminazione di un piezometro nel Parco – hanno spiegato dai comitati – occorre vedere quale tipo di azione intraprendere perché si tratta di inquinamento di un’area protetta”.
L’Eco Italia ’87, gestore della discarica, avrebbe chiesto a settembre del 2013 di spostare i due pozzi NP4 e NP5: ad ottobre la segnalazione da parte della società che il NP5, uno dei più inquinati, sarebbe stato demolito per un errore di manovra di una ruspa.
Dei dati dell’ARPA, dell’impianto TMB, del nuovo invaso e della richiesta di un ulteriore “abbancamento” di rifiuti da parte del gestore si discuterà il 28 gennaio nella Conferenza dei Servizi a Guidonia.
“Noi – ha fatto sapere il CRA – a differenza del sindaco non vogliamo la sospensione della conferenza. Vogliamo che vada avanti e che si metta un punto e che si dica stop a TMB e nuovo invaso”: “A chiedere questo non siamo soli – ha spiegato ancora Calamita – ma anche la Sovrintendenza ai beni paesaggistici che ha inviato lo scorso 20 dicembre una lettera, indirizzata anche alla procura di Tivoli, dicendo no all’impianto perché non ha mai neanche ricevuto la richiesta di autorizzazione paesaggistica e chiede l’immediata sospensione delle attività”.
“In mancanza di sospensione, il parere del Comune di Guidonia Montecelio alla Conferenza dei servizi regionale di oggi sarà negativo” ha detto il sindaco di Guidonia in una nota.
“Vogliamo che la Regione Lazio faccia chiarezza su quante e quali nuove aree autorizzate e soprattutto per quali finalità” – ha dichiarato il sindaco di Guidonia – “Non possiamo più accettare proroghe e concessioni al buio. Zingaretti non può considerare il nostro territorio come una valle senza legge da continuare a prestare a chi, senza assumersene mai la responsabilità, ha bisogno di sversare immondizia”.
Nella stessa nota, l’amministrazione ha anche richiesto alla Regione Lazio la verifica dell’AIA relativa al TMB, per valutare eventuali misure di adeguamento, con l’obiettivo di conformarlo ai metodi e alle tecnologie più idonee a garantire un alto grado di protezione dell’ambiente e della salute pubblica, anche ed in virtù del fatto che per il 28 gennaio è convocata in comune una nuova Conferenza dei servizi, nella quale si valuteranno le misure necessarie alla messa in sicurezza e valutazione del rischio della parte più vecchia della discarica, per la quale le risultanze del Piano di caratterizzazione hanno accertato una presenza di inquinanti e contaminanti fuori norma.
La Conferenza dei Servizi convocata per l’8 gennaio 2014 presso gli uffici della Regione Lazio è stata sospesa su richiesta proprio del sindaco di Guidonia Montecelio, Eligio Rubeis e rinviata al 7 febbraio: è stata accolta la richiesta del sindaco Rubeis e dell’assessore all’ambiente Andrea Di Palma, che già il giorno prima avevano preannunciato il parere negativo del comune di Guidonia, se la Regione Lazio non si fosse impegnata a sospendere la procedura per fare chiarezza sul progetto e stabilire gli interventi, risultati necessari alla luce del piano di caratterizzazione, promosso dall’amministrazione, per la messa in sicurezza delle acque sotterranee del sito dell’Inviolata.
Eligio Rubeis
Andrea Di Palma
A suscitare la preoccupazione di Rubeis è risultata soprattutto la capienza richiesta dal gestore dell’Inviolata, Colari-Ecoitalia’87, che non troverebbe riscontro con i volumi autorizzati per l’Impianto di TMB in via di realizzazione all’Inviolata: il contenuto della nota del sindaco con cui venivano sollevate queste perplessità è stato integrato nella Conferenza dei Servizi.
Con essa Rubeis ha ribadito un secco no a nuovi abbancamenti su aree già sfruttate della discarica e ad una nuova discarica da 500mila metri cubi, chiedendo invece di dare seguito agli accordi già raggiunti con la conferenza dei servizi del 2010 per la realizzazione di un impianto di Trattamento Meccanico Biologico dotato dei sistemi tecnologici più validi per garantire il rispetto dell’ambiente e della salute pubblica, valutando sin da ora nello specifico l’area da destinare a discarica di servizio per esso.
Una discarica destinata per l’appunto (e Rubeis ha chiesto che la Regione si facesse garante di ciò) esclusivamente ai prodotti residui del ciclo di trattamento dell’impianto.
Alla Conferenza dei Servizi era presente anche l’avvocato Manlio Cerroni, dominus della Colari-Ecoitalia ’87, da cui sono arrivate preoccupanti riflessioni sul problema dei rifiuti in tutto il Lazio: per il patron dell’immondizia l’autonomia regionale a seguito della chiusura dell’impianto di Malagrotta sarebbe soltanto di un altro mese.
Manlio Cerroni
Il giorno dopo 9 gennaio 2014 è stata diffusa la notizia che L’86enne avvocato di Pisoniano è finito nella rete dei Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) che l’hanno arrestato con l’accusa di traffico illecito di rifiuti, truffa e associazione a delinquere: in manette sono finiti anche l’ex presidente della Regione Lazio Bruno Landi ed altre 5 persone, tutte figure di rilievo nelle attività legate a Cerroni o con importanti incarichi collegati alla Regione.
L’inchiesta che ha portato agli arresti eccellenti è partita nel 2009.
Cattive notizie, infine, per i comuni che sversano tal quale (rifiuto non differenziato) all’Inviolata, dal momento che a febbraio all’Inviolata entra in funzione l’impianto di TMB e si chiudono le porte ai rifiuti non differenziati.: per loro si profila lo stesso destino di Roma.
A Tivoli, Fonte Nuova, Monterotondo e tutti gli altri comuni che a differenza di Guidonia Montecelio non hanno ancora raggiunto una percentuale soddisfacente di raccolta differenziata, rimarrà come unica soluzione quella di mandare i rifiuti all’estero o nei pochi siti italiani ancora disponibili a ricevere.
Il contraccolpo graverà sulle casse comunali dei sindaci, che rei di tanto ritardo nell’avvio dei sistemi di raccolta differenziata, non potranno che mettersi le mani in tasca, o meglio in quelle dei cittadini: ai 23milioni di euro che Colari-Ecoitalia ’87 vanta ancora nei loro confronti, infatti, si aggiungeranno le tariffe ben più sostanziose, che il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti fuori nazione richiede.
Somme accumulate negli anni perché pagare regolarmente per il conferimento in discarica non è pratica generale.
A parte Guidonia Montecelio che si distingue liquidando regolarmente 11milioni di euro annui per la raccolta differenziata oltre ad essersi preoccupata durante questa amministrazione di estinguere il debito di 28milioni di euro ereditato da Filippo Lippiello sindaco, quando pagare la munnezza non era di moda, tutti gli altri comuni stentano a liquidare le spese di conferimento in modo continuativo.
Una realtà comunque destinata a cambiare, perché e questa volta deve essere improrogabile, ha detto Rubeis, a febbraio all’Inviolata entra in funzione l’impianto di TMB e si chiudono le porte ai rifiuti non differenziati.
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