Quando la Giunta Comunale del Sindaco Alemanno con Decisione n. 3 del 2 febbraio 2011 ha licenziato la proposta del Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (PRIP), che è stata poi trasmessa anche all’allora XX Municipio per l’espressione del “parere” da parte del relativo Consiglio, in qualità di “esperto” riconosciuto della materia fui chiamato dall’allora Presidente della Commissione Commercio Clarissa Casasanta a spiegare i contenuti del PRIP e valutare conseguentemente le possibili osservazioni e richieste da inserire nel “parere” (poi non espresso).
La stessa convocazione si è ripetuta con le modifiche ed integrazioni al PRIP originario decise dalla Giunta Capitolina del Sindaco Marino, che sono state nuovamente trasmesse all’attuale XV Municipio per acquisire sempre il “parere” di competenza del Consiglio Municipale: ad invitarmi stavolta è stato il Presidente della Commissione Commercio Alessandro Pica, con cui è stato svolto un buon rapporto di lavoro che il 13 giugno 2014 ha portato il Consiglio del XV Municipio ad esprimere il parere di propria competenza tanto sulla proposta di deliberazione n. 59 concernente la “Approvazione Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari” (PRIP) quanto sulla proposta di deliberazione n. 61 concernente le “Modifiche ed integrazioni alla deliberazione consiliare n. 37 del 30 marzo 2009”, recependo tutti gli emendamenti proposti congiuntamente da VAS, Basta Cartelloni-Francesco Fiori e Cittadinanzattiva, da me trasmessi in allegato alla Nota VAS prot. n. 16 del 30 maggio 2014 e fatti interamente propri dal Consiglio del XV Municipio.
Alessandro Pica
Quel giorno il Consiglio del XV Municipio ha approvato anche un ordine del giorno sulle “Misure di contrasto ai cartelloni pubblicitari abusivi o comunque irregolari”, secondo il testo così come da me predisposto. (https://www.rodolfobosi.it/anche-il-consiglio-del-xv-municipio-approva-allunanimita-tutti-gli-emendamenti-al-prip-ed-al-regolamento-di-pubblicita-proposti-congiuntamente-da-vas-basta-cartelloni-francesco-fiori-e-citta/).
Per la cronaca quegli emendamenti ed il “parere” che li ha fatti propri sono stati quasi tutti accolti dalla Giunta Capitolina nelle controdeduzioni (https://www.rodolfobosi.it/le-controdeduzioni-della-giunta-capitolina-ai-parere-espressi-dai-municipi-su-prip-e-modifiche-al-regolamento-di-pubblicita/).
Come ormai noto, con Deliberazione della Giunta Capitolina n. 325 del 13 ottobre 2015 sono stati adottati i Piani di Localizzazione degli Impianti Pubblicitari, poi pubblicati sul sito del Comune il successivo 22 ottobre.
Sempre sul sito del Comune l’11 gennaio scorso è stato pubblicato l’avviso con cui è stato dato avvio al percorso di partecipazione popolare previsto nell’ambito del procedimento di approvazione dei Piani di Localizzazione: il successivo 13 gennaio 2013 anche il XV Municipio ha pubblicato l’avviso sul proprio sito (https://www.rodolfobosi.it/sul-sito-del-comune-e-stato-pubblicato-lavviso-pubblico-con-cui-si-da-avvio-al-percorso-di-partecipazione-popolare-previsto-per-il-procedimento-di-approvazione-dei-piani-di-localizzazione-deg/).
L’avviso è stato poi integrato con la comunicazione che l’incontro pubblico si terrà alle ore 17 del prossimo 12 febbraio 2016 presso la Sala del Consiglio del Municipio Roma XV, in Via Flaminia 872.
Alla riunione che si è tenuta ieri mattina presso la sala delle Commissioni hanno partecipato, oltre al Presidente Alessandro Pica, il Vice Presidente della Commissione Commercio Giuliano Pandolfi (Gruppo Consiliare Territorio e Gente – Municipio XV), Alda Martegani (PD), Gianluca Mele (Lista Civica per Marino Sindaco), Giseppe Calendino (Fratelli d’Italia) e Riccardo Ruggeri (PD).
All’inizio dell’incontro ho ringraziato il Presidente Alessandro Pica ed i consiglieri presenti per quella sollecita riunione della Commissioni Commercio, che non aveva però a quel momento motivo di essere convocata, dal momento che questo avviene solo e soltanto a seguito di una richiesta formale del Comune di esprimere “parere” su progetti di carattere pianificatorio, come è avvenuto nel 2014 con il PRIP.
Ho fatto presente che non mi risultava che fosse stata trasmessa al XV Municipio formale richiesta di esprimere “parere” stavolta sul Piano di Localizzazione del XV Municipio ed ho messo in risalto il mio timore che sulla sola interpretazione del testo così come mal formulato dell’art. 32 delle Norme Tecniche di Attuazione del PRIP il Sub Commissario Giuseppe Castaldo (a cui è stata data la delega per le Attività Produttive) non ritenga di dover acquisire anche il “parere” dei Municipi sui Piani di Localizzazione, quando invece il 2° comma dell’art. 19 del nuovo Regolamento di Pubblicità (che è sovraordinato alle Norme del PRIP) lo prescrive espressamente. (vedi https://www.rodolfobosi.it/piani-di-localizzazione-degli-impianti-pubblicitari-i-municipi-di-roma-debbono-farvi-solo-delle-osservazioni-oppure-esprimere-il-parere-di-rispettiva-competenza/).
A questo punto il Presidente Alessandro Pica ha preso l’impegno “politico” di far trasmettere dal XV Municipio un sollecito al Sub Commissario Giuseppe Castaldo a chiedere formalmente l’acquisizione del “parere” di competenza dei Municipi sui Piani di Localizzazione.
Ho quindi ripercorso in estrema sintesi le tappe che hanno portato alla pubblicazione dell’avviso del percorso di partecipazione popolare tanto sul sito del Comune quanto sul sito di ogni Municipio, facendo presente che quello pubblicato sul sito del XV Municipio non rispetta quanto è stato invitato a fare con la nota prot. n. QH/456 del 7 gennaio 2016 a firma della Direttrice del Dipartimento Sviluppo Economico Attività Produttive e Agricoltura, Dott.ssa Silvana Mari, e della Dirigente della Unità Organizzativa Affissioni e Pubblicità, dott.ssa Monica Giampaoli, poi trasmessa in allegato con la Nota prot. n. RA-659 del 7 gennaio 2016 del Sub Commissario Giuseppe Castaldo.
L’invito era “a procedere alla predetta pubblicazione entro e non oltre il termine del 25 gennaio 2016 con apposito avviso, rimandando al link della pagina dipartimentale, contenente i recapiti del Municipio ove far pervenire i contributi partecipativi”: ho messo in evidenza che a quel momento nell’avviso pubblicato sul sito del XV Municipio non figurano né il Piano di Localizzazione del XV Municipio né sono indicati tanto l’indirizzo postale dell’Ufficio Protocollo quanto l’indirizzo di posta elettronica certificata del XV Municipio da utilizzare per far pervenire “osservazioni, proposte e istanze” per via cartacea o per via telematica al Piano di Localizzazione del XV Municipio.
Ho fatto presente di aver chiesto l’integrazione dell’avviso per telefono alla segretaria del Presidente, che ho poi sollecitato di persona e per posta elettronica, fino a quel momento inutilmente: il Presidente Alessandro Pica mi ha assicurato il suo personale interessamento a far sì che l’integrazione venga fatta quanto prima.
Nel ripercorrere le tappe che hanno portato alla adozione dei Piani di Localizzazione ho fatto presenti gli ulteriori indirizzi dettati dalla Giunta Capitolina contestualmente con la deliberazione n. 325 del 13 0ttobre 2015, fra i quali c’è il seguente: “gli impianti già inseriti nella Nuova Banca Dati permangono nell’ubicazione in cui si trovano alla data del presente provvedimento e si procede alla loro ricollocazione soltanto per contrasto al Codice della Strada, per lavori pubblici e per contrasto alla disciplina di tutela paesaggistica-architettonica-archeologica-ambientale come risultante dalla deliberazione Assemblea Capitolina n. 49/2014, su diffida dell’Ente tutore, escludendo spostamenti su iniziativa delle Società”.
Ho quindi fatto presente che a Roma moltissimi impianti pubblicitari regolarmente a suo tempo autorizzati dal Comune risultano installati in zone soggette a vincolo paesaggistico imposto successivamente al rilascio del titolo concessorio e destinate dal PRIP a zona “A”, con divieto tassativo cioè di affissione, che vanno quindi rimossi e ricollocati dove sempre il PRIP lo consente.
Ho messo in evidenza che come caso più in vista nel XV Municipio ci sono gli impianti pubblicitari installati lungo Viale di Tor di Quinto: il Presidente Alessandro Pica mi ha allora pregato di predisporgli il testo di una specifica richiesta in tal senso che intende trasmettere per sollecitare il ripristino del decoro che spetta all’intero Viale di Tor di Quinto.
L’incontro è proseguito quindi con la mia esposizione delle problematiche che riguardano tutti e 15 i Piani di Localizzazione.
Ho fatto inizialmente presente che dall’esame dei “criteri” dettati per la redazione dei Piani di Localizzazione con la deliberazione della Giunta Capitolina n. 380 del 31 dicembre 2014 si evince che “Aequa Roma” in ognuno dei 15 Piani ha dovuto pianificare contestualmente i seguenti “circuiti” di tipo economico che ho elencato nel seguente ordine di cui ho spiegato più avanti la gerarchia:
1 – Circuito per il servizio delle 350 stazioni di Bike Sharing previste dal PGTU (8.000 mq.).
1A – Circuito per gli elementi di arredo urbano ed i servizi di pubblica utilità (ad es. “servizi igienici pubblici” (5.000 mq.).
2 – Circuito degli impianti pubblicitari di proprietà comunale (SPQR) (previsti dal PRIP nella misura di 24.380 mq., ma poi ridotti a 14.052,4 mq. a seguito dei pareri espressi dalle 3 Soprintendenze interessate).
3 – Circuito “Cultura e Spettacolo” con impianti SPQR di mt. 2 x 2 (superficie pubblicitaria non indicata nei criteri dettati con la Deliberazione della Giunta Capitolina n. 380/2014).
4 – Circuito degli impianti pubblicitari di proprietà privata su suolo pubblico (superficie pubblicitaria non indicata nei criteri dettati con la Deliberazione della Giunta Capitolina n. 380/2014).
5 – Circuito impianti per Pubbliche Affissioni (PPAA) (almeno uno per ogni strada).
6 – Circuito impianti pubblico servizio (paline con orologio da mt. 1,00 x 0,70 e parapedonali da mt. 1,00 x 0,70).
Ho quindi precisato che una volta che i Piani di Localizzazione saranno stati definitivamente approvati si dovranno indire i bandi di gara ai fini della assegnazione per lotti della 1° gestione decennale di tutti gli impianti pubblicitari individuati dai Piani di Localizzazione, mettendo in risalto che:
– uno specifico bando di gara per un unico lotto riguarderà gli impianti speciali riservati al servizio di Bike Sharing per almeno 300 ciclostazioni (ubicate sul territorio in modo da essere utilizzate anche e soprattutto per andare a lavorare in bicicletta sia normale che elettrica);
– una serie di lotti sarà dedicata agli impianti SPQR da assegnare prioritariamente alle ditte pubblicitarie che hanno partecipato alla procedura di riordino;
– un lotto specifico riguardare l’assegnazione degli impianti SPQR da mt. 2 x 2 da riservare al circuito “Cultura e Spettacolo”;
– una serie di lotti riguarderà infine l’assegnazione degli impianti privati su suolo pubblico.
Per il servizio di Bike Sharing i “criteri” dettati dalla Giunta Capitolina hanno disposto che il relativo lotto “dovrà essere dimensionato ed ubicato sul territorio in termini di sostenibilità economica del servizio”.
Ma per evitare una disparità di trattamento per tutte le tipologie di impianti che vanno distintamente a costituire gli altri 4 blocchi di circuiti principali, obbligo sancito dall’art. 97 della Costituzione sul buon andamento delle pubbliche amministrazioni, va fatto presente che anche tutti gli altri lotti debbono essere supportati da una “sostenibilità economica” che garantisca se non altro che non vadano deserte le future gare.
Ho fatto presente ai consiglieri presenti la mia paura che, dopo essere arrivati agli importanti risultati fin qui raggiunti, non si può e non si deve assolutamente correre il rischio che si vanifichi tutto con i bandi di gara che potrebbero andare deserti perché non convenienti in termini di analisi costi-benefici.
L’obbligo però di evitare la disparità di trattamento, se riferito al valore economico che avrà complessivamente ogni futuro lotto di impianti, non può tradursi in uno stesso ed identico complessivo valore economico di ogni circuito per l’oggettiva quanto ovvia considerazione che il “corrispettivo” in pubblicità che viene concesso per avere in cambio un determinato servizio varia a seconda che il Comune richieda 350 stazioni per un servizio di Bike Sharing o voglia invece un determinato numero di servizi igienici pubblici o faccia semplicemente dei bandi di gara alla migliore offerta del canone di concessione messo a base d’asta.
Ne deriva che la “garanzia di un’omogeneità economica complessiva”, prescritta dal comma 1 bis dell’art. 7 del nuovo Regolamento di Pubblicità, anche a maggior ragione perché riferita a “lotti che ricomprendono impianti ricadenti proporzionalmente in tutti i Municipi”, deve essere intesa necessariamente all’interno di ogni “circuito” da articolare poi caso mai in due o più lotti di gara in tal caso di pari ed omogeneo valore economico complessivo.
Ma per garantire una rendita di posizione ed un conseguente congruo ritorno economico ad ogni circuito, qui sì per evitare disparità di trattamento, occorre non mettere in concorrenza in una stessa strada impianti pubblicitari appartenenti a diversi circuiti, perché si annullerebbe l’appetibilità sul territorio di entrambi.
Occorreva quindi che le diverse aree del territorio venissero pianificate in modo da non stare fra di loro in concorrenza: dovevano pertanto scaturire da una identica base metodologica di partenza, in modo da garantire una sicura ed indistinta appetibilità per tutte ed una conseguente posizione sul territorio individuata in modo tale da garantire sempre e comunque una rendita economica a monte, indipendentemente da quale sarà poi a valle il vero valore complessivo di ogni area.
A parità di “aree di pertinenza” scelte in funzione del rispettivo “circuito” (Bike Sharing per 8.000 mq., elementi di arredo urbano e servizi di pubblica utilità per 5.000 mq., impianti SPQR, impianti di mt. 2 x 2 da riservare al lotto dedicato al Circuito Cultura e Spettacolo, impianti privati su suolo pubblico per quasi tutti i mq. rimanenti detratti da quelli complessivi previsti dal PRIP) la S.p.A. “Aequa Roma” avrebbe dovuto realizzare l’individuazione delle posizioni secondo il valore economico delle diverse tipologie articolato in modo decrescente, a partire in primis dal circuito del Bike Sharing (che richiede oggettivamente il massimo impegno economico ed a cui bisogna quindi garantire una corrispondente sicura rendita economica degli impianti speciali riservati ad esso), per passare dapprima al circuito degli elementi di arredo urbano e dei servizi di pubblica utilità e poi alle posizioni degli impianti SPQR (la cui rendita di posizione è prioritaria rispetto agli altri impianti privati), per finire con gli impianti del Circuito Cultura e Spettacolo e gli impianti di proprietà privata su suolo pubblico.
Ho fatto presente da un lato che questo non è avvenuto ma che non è però pensabile che si possa pretendere di rifare tutti e 15 i Piani di Localizzazione: dall’altro lato va messo in evidenza che non è altrettanto fattibile lo spostamento nemmeno di un certo numero di impianti pubblicitari, in quanto già tutti posizionati ad una distanza di 25 metri fra di loro, per cui lo spostamento anche di pochi impianti comporterebbe lo spostamento di tutti gli altri: è possibile soltanto chiedere la cancellazione di alcune ubicazioni (da eliminare in base alla normativa vigente in materia, che è stata ignorata, o per mettere ad esempio un distacco di almeno 50 metri dalla fine di un “circuito” all’inizio di un altro contiguo) oppure scambiare le tipologie degli impianti in modo da determinare l’esclusiva di alcune di esse almeno su un certo numero di strade ritenute di una maggiore rendita economica in quanto di maggior flusso di traffico.
Ho quindi esposto il seguente “metodo” valido a mio giudizio per ognuno dei 15 Piani di Localizzazione.
C’è da tener conto preliminarmente che dei 6 circuiti distribuiti nei Piani di Localizzazione interessano da un punto di vista economico gli impianti speciali riservati al servizio di Bike Sharing e Servizi Igienici, gli impianti SPQR riservati alle ditte che hanno partecipato alla procedura di riordino e gli impianti privati su suolo pubblico, rispetto ai quali non fanno concorrenza gli impianti riservati al circuito “cultura e spettacolo” e gli impianti SPQR delle pubbliche affissioni non commerciali.
Il “metodo” consiste nel determinare almeno tre circuiti di pertinenza esclusiva (o quasi) per ognuna delle suddette categorie di impianti, individuando in ogni Municipio preferibilmente un numero quanto meno pari di arterie con i maggiori flussi di traffico e con la conseguente migliore rendita economica di posizione, per riversare su di esse o su tratti di esse impianti di un unico circuito: si tratta sostanzialmente di mantenere le posizioni già individuate sul territorio, con i rispettivi indici di affollamento, scambiando solo le tipologie di impianti (mantenendone quindi sul posto nella misura del possibile i formati e le superfici espositive complessive di ognuno).
Alla S.p.A. “Aequa Roma” può essere demandata la scelta definitiva supportandola con dati scientifici, prendendo dal Nuovo Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU), adottato dalla Giunta Capitolina con deliberazione n. 70/2014, o dalla Agenzia per la Mobilità i dati relativi ai tre maggiori flussi di traffico rilevati in ognuno dei 15 Municipi.
Se tali flussi fossero identici, diventerebbe ininfluente per “Aequa Roma” la scelta di quali arterie dedicare ad un circuito o all’altro: se invece i tre flussi di maggior traffico fossero diversi, allora la scelta di “Aequa Roma” dovrebbe essere orientata dalla gerarchia dei “circuiti” che per ordine di importanza deve quindi privilegiare gli impianti speciali per il servizio di Bike Sharing e Servizi Igienici, subito dopo gli impianti SPQR riservati alle ditte che hanno partecipato alla procedura di riordino e per ultimi gli impianti privati su suolo pubblico.
Come ulteriore possibilità di scelta su cui indirizzare la S.p.A. “Aequa Roma”, su ognuna delle tre arterie individuate con i maggiori flussi di traffico, specie se addirittura dotate di spartitraffico centrale, si possono riservare ad un unico “circuito” i rispettivi lati in opposte direzioni di marcia, senza creare nessuna concorrenza “visiva” tra i due circuiti.
Questo “metodo” di scambio di tipologie di impianti, pur a parità di posizioni, presenta una difficoltà che è legata alla non perfetta corrispondenza delle dimensioni dei formati, specie tra quelle degli impianti speciali con dimensioni da mt. 1,20 x 1,80 e 3,20 x 2,40 che sono diverse dai formati di tutti gli altri impianti.
Nello “scambio” non è sempre possibile ottenere la stessa superficie espositiva: per tali casi è sufficiente orientarsi verso le superfici espositive di “scambio” che si avvicinano il più possibile tra di loro per difetto o per eccesso, ottenendo così un risultato finale complessivo che si discosta in maniera accettabile di pochissimo rispetto alla intera superficie così come pianificata ed adottata dalla Giunta Capitolina.
Questo “metodo” di scambio di tipologie di impianti per ottenere tre arterie riservate in tutto o in parte ad uno specifico “circuito” dovrebbe far rientrare quello che consente in modo molto più elastico di garantire soprattutto il business plan di un servizio di Bike Sharing di 350 ciclostazioni, ma anche gli altri due suddetti “circuiti” riguardanti gli impianti SPQR riservati alle ditte che hanno partecipato alla procedura di riordino e per ultimi gli impianti privati su suolo pubblico: in questo modo si eviterà il rischio che tutte le future gare per l’assegnazione della 1° gestione decennale degli impianti vadano deserte in quanto non convenienti in termini di analisi costi-benefici.
Una volta accettato questo “metodo”, si tratterà di farlo mettere in pratica da ognuno dei 15 Consigli Municipali nei rispettivi “pareri”, descrivendo il “metodo” che demanda alla S.p.A. “Aequa Roma” il compito di mettere in pratica uno “scambio” materiale delle tipologie degli impianti che garantisca maggiormente l’appetibilità di tutti i futuri bandi di gara da un punto di vita economico, indicando a livello meramente orientativo le tre arterie ritenute con il maggior flusso di traffico.
I consiglieri presenti si sono dimostrati sostanzialmente d’accordo con il “metodo” da me proposto: il Presidente Alessandro Pica mi ha invitato ad un 2° incontro per il prossimo lunedì per spiegare alla Commissione Commercio il Piano di Localizzazione del XV Municipio.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi