La lettera F) del 1° comma dell’art. 20 del nuovo Regolamento di Pubblicità, approvato con Deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 50 del 30 luglio 2014, prevede l’utilizzo di 9 tipi e formati di impianti.
Per le controversie che vi si sono concentrate è opportuno fare un esame dei seguenti due formati: mt. 1,20 x 1,80 e mt. 2,00 x 2,00.
FORMATO DA MT. 1,20 X 1,80
Il Regolamento di Pubblicità di Veltroni, approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 100 del 12 aprile 2006, non prevedeva il formato da mt. 1,20 x 1,80, che è stato introdotto nel Regolamento di Alemanno, approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 37 del 30 marzo 2009, come lettera d-bis) del punto 1) della lettera F) del 1° comma dell’art. 20 fra i «Formati pittorici, anche luminosi, e per affissione diretta e “SPQR”»: questo formato è stato poi ampiamente utilizzato dalla ditta “SCI” sia come impianto privato che come tipo “SPEC-MUPI SPQR 1,20 x 1,80 SOTTOVETRO”.
Con il nuovo Regolamento di Pubblicità di Marino, approvato con Deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 50 del 30 luglio 2014, il formato da mt. 1,20 x 1,80 è stato confermato fra i «Formati pittorici, anche luminosi, e per affissione diretta e “SPQR”», quindi con possibilità di essere utilizzato sia come impianto SPQR che come impianto di proprietà privata, ma con la precisazione del successivo punto 3 che si tratta di un formato consentito «esclusivamente per impianti e servizi di pubblica utilità», vale a dire per elementi di arredo urbano e servizio di Bike Sharing.
L’art. 35 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (PRIP), approvato con Deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 49 del 30 luglio 2014, disciplina le “Tipologie di impianto ammesse” consentendo l’utilizzo del formato da mt. 1,20 x 1,80 al punto 3 come tipo “cartello 3.A” fra gli «impianti per privati e ditte pubblicitarie sul suolo capitolino», al punto 4 come tipo “tabella 4.A” fra gli «impianti su suolo e beni privati o pubblici non capitolini», ed al punto 5 come «formati consentiti esclusivamente per impianti e servizi di pubblica utilità».
Coerentemente con le suddette tipologie di impianti ammesse, il formato da mt. 1,20 x 1,80 è consentito come impianto speciale di pubblica utilità per elementi di arredo urbano e servizio di Bike Sharing unicamente nella sottozona B1 (centro storico), mentre nelle sottozone B2 e B3 è consentito sia come impianto speciale che come cartello 3.A e tabella 4.A.
Con Deliberazione della Giunta Capitolina n. 380 del 30 dicembre 2014 sono stati dettati i criteri di redazione dei Piani di Localizzazione, stabilendo fra l’altro che «i formati degli impianti per i lotti funzionali ai servizi di pubblica utilità sono esclusivamente mt. 1,20X1,80 e i mt. 3,20X1,40», escludendo di fatto il formato da mt. 1,20 x 1,80 sia come cartello privato 3.A che come tabella 4.A a maggior ragione perché consentita su suolo privato o su suolo pubblico non di proprietà del Comune.
Il motivo della suddetta esclusione è dovuto all’obbligo di rispettare la disposizione dettata dal punto 3) della lettera F) del 1° comma dell’art. 20 del nuovo Regolamento di Pubblicità secondo la quale il formato da mt. 1,20 x 1,80 è consentito «esclusivamente per impianti e servizi di pubblica utilità»: l’obbligo del rispetto è stabilito dall’art. 37 del nuovo Regolamento di Pubblicità ai sensi del quale «in caso di contrasto fra le disposizioni del presente Regolamento e quelle dei Piani di cui all’art. 19 [e quindi sia del PRIP che dei Piani di Localizzazione, ndr.] prevalgono le disposizioni del Regolamento».
La S.p.A. “Aequa Roma” ha quindi redatto i Piani di Localizzazione convertendo anzitutto le attuali 225 tipologie di impianti pubblicitari esistenti all’epoca sul territorio, da essa rilevate nella Nuova Banca Dati, nei formati previsti dal nuovo Regolamento di Pubblicità così come recepiti dal PRIP.
Sono i seguenti 10 che nei grafici relativi alla “Articolazione del dimensionamento di progetto del PiaLMIP [Piano di Localizzazione dei Mezzi e dell’Impiantistica Pubblicitaria] per tipologie di esposizione e formato degli impianti”, riportati nella prima pagina di ogni Piano di Localizzazione sono stata classificati con le lettere maiuscole da “A” a “P”:
- 1,00 x 1,00 m
- 1,00 x 1,40 m
- 1,20 x 1,80 m
- 1,40 x 2,00 m
- 2,00 x 2,00 m
- 3,00×1,40 m
- 3,00×2,00 m
- 3,20×2,40 m
- 1,00×0,70 m – orologio
- 1,00×0,70 m – parapedonale
Per la migliore redazione dei Piani di Localizzazione la Giunta Capitolina ha dettato alla S.p.A. “Aequa Roma” alcuni criteri riguardo ad ognuna delle seguenti tipologie di impianti:
– impianti per pubbliche affissioni (tipologie B, D ed F, quest’ultima però solo per manifesti elettorali);
– impianti SPQR (tipologie A, D e G);
– impianti per cultura e spettacolo (tipologia E);
– impianti per bike sharing ed elementi di arredo urbano (tipologie C ed H);
– impianti privati su area pubblica (tipologie A, D, e G);
– impianti di servizio (parapedonali e paline con orologio, tipologie O e P).
Ma poi, rispettando alla lettera i criteri dettati dalla Giunta Capitolina e la disposizione del sovraordinato nuovo Regolamento di Pubblicità, ha previsto la collocazione in tutte e tre le sottozone B1 (centro storico), B2 e B3 del formato 1,20 x 1,80 soltanto come impianto speciale e non anche come cartello 3.A e tabella 4.A (che gli articoli 16 e 17 della Norme Tecniche di Attuazione del PRIP consentono invece solo nelle sottozone B2 e B3).
Con successiva Deliberazione della Giunta Capitolina n. 342 del 23 ottobre 2015 è stato approvato il catalogo degli impianti SPQR contenente i progetti-tipo fra cui c’è anche il cartello da mt. 1,20 x 1,80 sia pittorico che luminoso, ma con la precisazione che «al fine di armonizzare l’impiantistica esistente sul territorio è possibile utilizzare anche per gli impianti di proprietà privata le tipologie di cui al presente atto, con esclusione del logo “S.P.Q.R.”.»
La Deliberazione della Giunta Capitolina n. 380 del 30 dicembre 2014 è stata poi in parte annullata dal TAR con la Sentenza n. 2283 del 22 febbraio 2016, con la motivazione che i criteri dettati ed annullati erano di competenza dell’Assemblea Capitolina e non della Giunta.
Con Deliberazione del Commissario Straordinario n. 19 del 31 marzo 2016, assunta dal Dott. Francesco Paolo Tronca nelle veci dell’Assemblea Capitolina, sono stati recepiti e fatti propri gli stessi criteri, compreso quindi quello secondo cui «i formati degli impianti per i lotti funzionali ai servizi di pubblica utilità sono esclusivamente mt. 1,20X1,80 e i mt. 3,20X1,40».
FORMATO DI MT. 2,00 X 2,00
Il Regolamento di Veltroni prevedeva solo come impianto SPQR di proprietà del Comune il formato da mt. 2 x 2, poi confermato anche nel Regolamento di Alemanno del 31 marzo 2009, la cui Giunta però con Deliberazione della Giunta Comunale n. 25 del 10 febbraio 2010 ha approvato i progetti-tipo e con la finalità dichiarata di «armonizzare l’impiantistica esistente sul territorio» ha deciso di consentire l’utilizzazione del formato di mt. 2 x 2 anche per gli impianti di proprietà privata: utilizzo ampiamente sfruttato dalla ditta “ODP” proprio per il circuito “cultura e spettacolo”.
Ma con Deliberazione della Giunta Capitolina n. 425 del 13 dicembre 2013 è stato deciso «di stabilire che gli impianti qualificati nella Nuova Banca Dati di tipo c.d. “senza scheda”, ivi compresi quelli del “circuito cultura e spettacolo” dovranno essere rimossi, previa diffida, a cura e spese dei proprietari entro (90) novanta giorni dalla pubblicazione del presente provvedimento, pena l’applicazione delle sanzioni previste negli articoli 31 e seguenti del vigente Regolamento di Pubblicità (deliberazione Consiglio Comunale n. 37/2009)».
Con il nuovo Regolamento di Pubblicità di Marino, approvato con Deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 50 del 30 luglio 2014, il formato da mt. 2,00 x 2,00 è stato confermato fra i «formati consentiti soltanto per impianti “SPQR”».
L’art. 35 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (PRIP), approvato con Deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 49 del 30 luglio 2014, disciplina le “Tipologie di impianto ammesse” consentendo l’utilizzo del formato da mt. 2,00 x 2,00 al punto 1 come tipo “cartello SPQR 1.A” fra gli «impianti per privati e ditte pubblicitarie sul suolo capitolino», al punto 4 come tipo “tabella 4.A” fra gli «impianti di proprietà comunale e per pubbliche affissioni», consentiti solo nelle sottozone B2 (art. 16) e B3 (art.17).
Con Deliberazione della Giunta Capitolina n. 380 del 30 dicembre 2014 sono stati dettati i criteri di redazione dei Piani di Localizzazione, stabilendo fra l’altro che «gli impianti SPQR sono previsti nel formato mt. 3X2; mt. 1,40X2 e palina mt. 1X1» e che «un altro lotto dovrà essere dedicato al Circuito Cultura e Spettacolo con impianti modello SPQR mt. 2X2 distribuiti su tutti i Municipi».
Con successiva Deliberazione della Giunta Capitolina n. 342 del 23 ottobre 2015 è stato approvato il catalogo degli impianti SPQR contenente i progetti-tipo, fra cui non c’è il cartello da mt. 2,00 x 2,00 in quanto già previsto e disciplinato nella Deliberazione n. 25 del 10 febbraio 2010.
La Deliberazione della Giunta Capitolina n. 380 del 30 dicembre 2014 è stata poi in parte annullata dal TAR con la sentenza n. 2283 del 22 febbraio 2016, con la motivazione che i criteri dettati ed annullati erano di competenza dell’Assemblea Capitolina e non della Giunta.
Con Deliberazione del Commissario Straordinario n. 19 del 31 marzo 2016, assunta dal Dott. Francesco Paolo Tronca nelle veci dell’Assemblea Capitolina, sono stati recepiti e fatti propri gli stessi criteri, compreso quindi quello secondo cui «un altro lotto dovrà essere dedicato al Circuito Cultura e Spettacolo con impianti modello SPQR mt. 2×2 distribuiti su tutti i Municipi».
La deliberazione del Commissario Straordinario è stata impugnata con un ricorso al TAR patrocinato dagli avv. Giuseppe Scavuzzo e Marco Luzza, che l’hanno notificato il 30 maggio 2016 in rappresentanza della Confederazione Imprese Romane Pubblicitarie Associate (I.R.P.A.) e di 29 ditte pubblicitarie.
A giudizio dei ricorrenti l’utilizzo del formato di mt. 2 x 2 costituisce una modifica illecita del nuovo Regolamento di Pubblicità perché sarebbe stato violato il disposto tanto del comma 5 bis dell’art. 7 quanto l’art. 37 ai sensi del quale le disposizioni del Regolamento prevalgono comunque su quelle dettate dal Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (PRIP) e conseguentemente sui criteri dettati per la redazione dei Piani di Localizzazione.
C’è da far presente che in modo a mio giudizio del tutto strumentale si parte dal presupposto errato che alle ditte pubblicitarie del riordino debbano essere assegnati prioritariamente “tutti” gli impianti SPQR e quindi tutti i formati, quando invece il testo del comma 5 bis parla soltanto di «impianti pubblicitari di proprietà di Roma Capitale» che nella misura del 29% (stabilita dall’art. 21 delle N.T.A. del PRIP) debbono essere riservati a queste ditte «con i criteri che saranno successivamente definiti dalla Giunta capitolina», che per l’appunto con deliberazione n. 380 del 30 dicembre 2014 (poi recepita a fatta proprio dal Commissario Straordinario Tronca) ha rispettato sia il comma 5 bis (con riferimento generale agli impianti di proprietà di Roma Capitale) che la percentuale fissata dall’art. 21 delle N.T.A. del PRIP, riservando ad un apposito lotto il circuito “cultura e spettacolo” con quest’unico formato di mt. 2 x 2.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi